Once Upon a Witch è una rubrica che ci terrà compagnia il mercoledì a giorni alterni e rigurda tutto ciò che ha a che fare con le streghe. Ci saranno consigli di rimedi naturali, leggende popolari, cronache di viaggi in posti antichi e magici, storie di streghe, informazioni sul paganesimo e sulle streghe, cristalloterapia, cromoterapia, fitoterapia, libri, film, feste, strumenti... Tutto ciò che riguarda ciò che sta intorno all'Arte e al mio vivere come strega.
Bentornati Viandanti nella mia casa stregata! Avete attraversato la Foresta Incantata per giungere fino a qui, quindi ho pensato di invitarvi a prendere una tazza di thé e riposarvi mentre vi racconto questa famosa e bella leggenda sul mondo delle Fate.
La leggenda di cui vi parlo è irlandese, ma è stata tramandata anche in Italia ed ambientata a Peretola nei pressi di Firenze per questa nuova versione leggermente diversa. Io tenterò di fare una sola versione unendo le due e vediamo che viene fuori...
"C'era una volta un gobbo sventurato, assediato dalle malelingue del paese. Il povero disgraziato era però un ottimo artigiano e un uomo di buoncuore. Una sera, mentre tornava a casa, sentì un canto meraviglioso e avvicinandosi si ritrovò per caso ad assistere ad una danza fatata. Le fate continuavano a cantare la solita filastrocca senza trovarne la fine adatta e così il gobbo, desideroso di sentire una nuova melodia, si inserì in una pausa e intonò un possibile finale della filastrocca cantando. Le Fate ascoltarono estasiate la bellissima voce del gobbo e presero a seguirlo mentre lui proseguiva con la sua canzone. Felici di aver avuto un aiuto per proseguire la canzone, le Fate gli fecero il dono di togliergli la gobba. Quando il gobbo si risvegliò nel prato la mattina dopo, scoprì di sentirsi leggero e di indossare un bellissimo abito elfico. Il suo aspetto non era mai stato così bello ed elegante. La voce della sua miracolosa guarigione si sparse per il paese e un suo amico, gobbo pure lui, una volta scoperto l'accaduto, decise di tentare, certo che avrebbe ottenuto il doppio dei doni. L'altro gobbo era però un uomo opportunista e stizzoso e quando si trovò di fronte alle Fate si inserì forzatamente nel canto stonando e ignorando la filastrocca del Piccolo Popolo. Creò così molto scompiglio rovinando la festa e le Fate, indispettite, lo punirono aggiungendo l'altra gobba alla sua. Appesantito dalle due gobbe, l'uomo non sopravvisse a lungo."
Bellissima anche questa leggenda, leggendo la prima frase ho pensato al cartone del "Il Gobbo di Notre Dame"
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