Ultimamente ho poca fiducia nei romanzi di esordienti italiani e quindi visto il poco tempo a disposizione, cerco di evitare di accettare romanzi. In questo caso sono rimasta subito colpita sia dalla presentazione dell'autrice, che mi ha fatto una buona impressione, sia dalla trama del libro che è davvero curiosa. Per cui non ho avuto dubbi e dopo qualche piacevole ora di lettura eccomi finalmente a parlarvene. Avevo scritto un lungo riassunto, ma mi sono resa conto che è ben descritto nella trama, quindi non lo inserirò e passo a parlarvi direttamente del libro che sono davvero felice di aver letto.
Titolo: La punizione del romanzo
Autore: Danila Passerini
Autore: Danila Passerini
Editore: L'erudita
Trama: Filippo ha sedici anni, un carattere ribelle, capelli lunghi e magliette sbiadite che non riesce a buttare via. La scuola è piena di luoghi comuni soprattutto da quando, dopo la Terza guerra mondiale, tutti si sono messi in testa che bisogna spendere la propria vita per gli altri, essere compassionevoli, buoni. E lui, il più bello della scuola, non ci sta. Ogni compagno è bersaglio di frecciatine non troppo velate e battute taglienti, un po' per colpire i deboli, un po' per non svelare la propria personalità e le proprie passioni amorose rivolte all'unica che non sembra subire il fascino del bello e cattivo. Ma la scuola è un luogo di formazione non solo didattica ma anche caratteriale e morale, la cui missione è accompagnare nella crescita i ragazzi perché diventino adulti acculturati sì, ma soprattutto critici, coscienziosi, consapevoli. E allora non rimane da fare che una cosa: punirlo. Quale castigo sarebbe più adatto per lui della punizione del romanzo? Filippo entrerà in un libro, vestendo i panni di un personaggio, e il suo scopo sarà quello di vivere la sua nuova vita senza cambiarne la trama, neppure di una virgola, pena il non ritorno.
RECENSIONE: I Promessi Sposi è forse il libro più odiato dagli studenti italiani. Tutti si sono ritrovati (o si ritroveranno) a leggere questo libro corposo e prolisso in cui si narrano le vicende di due sfortunati promessi.
I motivi per cui il libro viene spesso odiato sono molti, primo fra tutti l'essere obbligati a leggerlo perdendo di vista quella che dovrebbe essere una vera lettura, ma anche lo stile romantico dell'uomo-dio che gestisce la trama e giudica i suoi personaggi.
Un libro che conoscono tutti, ma che pochi hanno letto davvero. Immaginate se per punizione vi ritrovaste dentro a questo romanzo. È quello che succede a Filippo, sedicenne protagonista di questo romanzo.
La punizione del romanzo è un libro breve che si legge tutto d'un fiato. Nonostante l'ambientazione appena abbozzata e i personaggi poco approfonditi, la storia è piacevole e interessante. Solitamente sono un'amante delle ambientazioni e dei personaggi di sfondo, ma in questo caso credo che la scelta dell'autrice di non approfondire troppo sia azzeccata e basata su una scelta di focalizzare il lettore su altro. Forse però dare delle indicazioni precise di date e situazioni che hanno portato al presente della storia, ha creato più domande che risposte e quindi forse era meglio lasciare il passato più nebuloso. Nonostante sia ambientata nel futuro con innovazioni particolari che lasciano a bocca aperta, l'autrice è riuscita a non esagerare, mostrando solo piccoli indizi qua e là nella storia, ma mostrando che le dinamiche umane sono sempre le stesse.
Scegliere I Promessi Sposi come libro punitivo la trovo una scelta geniale e personalmente farei leggere questo libro a tutti i ragazzi delle scuole medie perché aiuterebbe a dare tutto un altro sapore a questo classico e forse invoglierebbe di più a leggerlo e studiarlo a scuola. L'abilità dell'autrice sta nel mostrare, con uno stile quasi flaubertiano, le cose sotto un altro punto di vista e mantenere sempre una parvenza di realtà senza sfociare nell'idilliaco. Il finale è prevedibile ma non scontato così come i personaggi non sono mai eccessivi nei loro comportamenti e si percepisce la lunga esperienza dell'autrice come insegnante a contatto con giovani ragazzi.
Alcune cose del finale e della storia familiare di Filippo non mi hanno convinta del tutto, ma sento che non poteva essere altrimenti perché altre soluzioni non avrebbero reso nello stesso modo e anzi avrebbero snaturato il senso della storia. Quindi sono divisa a metà. Da una parte avrei voluto che fosse più lungo il finale e dall'altra penso che sia perfetto così. Una sensazione strana.
Durante la lettura è impossibile non perdersi a fantasticare cosa succederebbe se potessimo entrare come personaggi in uno dei nostri libri preferiti oppure come sarebbe diverso studiare storia potendo vedere con i nostri occhi ciò che è realmente accaduto. Forse la storia ritroverebbe finalmente il suo posto privilegiato e non ci sarebbero le terribili conseguenze dell'oblio e della ripetizione degli stessi errori. La storia e la letteratura sono molto più importanti di quanto solitamente vengono considerate. In questo libro viene mostrato come ogni azione ha una conseguenza e quanto importante è davvero l'altruismo. Non si tratta di un concetto astratto e non può essere imposto come obbligo. Non esiste altruismo senza scelta perché un altruismo imposto altro non è che un'azione dettata da un dovere e quindi non si tratta più di altruismo ma di obbedienza e abitudine. L'altruismo deve venire dal cuore e da un istinto umano che non può essere imposto. Per questo motivo la ribellione di Filippo viene a mancare quando essere ribelle è il suo dovere.
Per questo trovo che La punizione del romanzo sia un libro meritevole di essere letto nelle scuole, mi ha invogliato a rileggere I Promessi Sposi ed è stato piacevole ripassare questa storia dal suo interno.
Un libro che conquista nella sua semplicità e dona ciò che promette.
I motivi per cui il libro viene spesso odiato sono molti, primo fra tutti l'essere obbligati a leggerlo perdendo di vista quella che dovrebbe essere una vera lettura, ma anche lo stile romantico dell'uomo-dio che gestisce la trama e giudica i suoi personaggi.
Un libro che conoscono tutti, ma che pochi hanno letto davvero. Immaginate se per punizione vi ritrovaste dentro a questo romanzo. È quello che succede a Filippo, sedicenne protagonista di questo romanzo.
La punizione del romanzo è un libro breve che si legge tutto d'un fiato. Nonostante l'ambientazione appena abbozzata e i personaggi poco approfonditi, la storia è piacevole e interessante. Solitamente sono un'amante delle ambientazioni e dei personaggi di sfondo, ma in questo caso credo che la scelta dell'autrice di non approfondire troppo sia azzeccata e basata su una scelta di focalizzare il lettore su altro. Forse però dare delle indicazioni precise di date e situazioni che hanno portato al presente della storia, ha creato più domande che risposte e quindi forse era meglio lasciare il passato più nebuloso. Nonostante sia ambientata nel futuro con innovazioni particolari che lasciano a bocca aperta, l'autrice è riuscita a non esagerare, mostrando solo piccoli indizi qua e là nella storia, ma mostrando che le dinamiche umane sono sempre le stesse.
Scegliere I Promessi Sposi come libro punitivo la trovo una scelta geniale e personalmente farei leggere questo libro a tutti i ragazzi delle scuole medie perché aiuterebbe a dare tutto un altro sapore a questo classico e forse invoglierebbe di più a leggerlo e studiarlo a scuola. L'abilità dell'autrice sta nel mostrare, con uno stile quasi flaubertiano, le cose sotto un altro punto di vista e mantenere sempre una parvenza di realtà senza sfociare nell'idilliaco. Il finale è prevedibile ma non scontato così come i personaggi non sono mai eccessivi nei loro comportamenti e si percepisce la lunga esperienza dell'autrice come insegnante a contatto con giovani ragazzi.
Alcune cose del finale e della storia familiare di Filippo non mi hanno convinta del tutto, ma sento che non poteva essere altrimenti perché altre soluzioni non avrebbero reso nello stesso modo e anzi avrebbero snaturato il senso della storia. Quindi sono divisa a metà. Da una parte avrei voluto che fosse più lungo il finale e dall'altra penso che sia perfetto così. Una sensazione strana.
Durante la lettura è impossibile non perdersi a fantasticare cosa succederebbe se potessimo entrare come personaggi in uno dei nostri libri preferiti oppure come sarebbe diverso studiare storia potendo vedere con i nostri occhi ciò che è realmente accaduto. Forse la storia ritroverebbe finalmente il suo posto privilegiato e non ci sarebbero le terribili conseguenze dell'oblio e della ripetizione degli stessi errori. La storia e la letteratura sono molto più importanti di quanto solitamente vengono considerate. In questo libro viene mostrato come ogni azione ha una conseguenza e quanto importante è davvero l'altruismo. Non si tratta di un concetto astratto e non può essere imposto come obbligo. Non esiste altruismo senza scelta perché un altruismo imposto altro non è che un'azione dettata da un dovere e quindi non si tratta più di altruismo ma di obbedienza e abitudine. L'altruismo deve venire dal cuore e da un istinto umano che non può essere imposto. Per questo motivo la ribellione di Filippo viene a mancare quando essere ribelle è il suo dovere.
Per questo trovo che La punizione del romanzo sia un libro meritevole di essere letto nelle scuole, mi ha invogliato a rileggere I Promessi Sposi ed è stato piacevole ripassare questa storia dal suo interno.
Un libro che conquista nella sua semplicità e dona ciò che promette.
COSIGLI DI LETTURA DEL PORTALE:
UMORE: annoiato
COLORE: blu
CLIMA E AMBIENTE: un pomeriggio a scuola
Voi lo avete letto? Che ne pensate?
Oh, l'autrice ha contattato anche me - e hai ragione, è di una carineria incredibile - e non vedo l'ora di ricevere questo libro. Come idea mi ricorda un po' Il caso Jane Eyre, ma effettivamente il fatto che abbia scelto I promessi sposi ha un che di meravigliosamente geniale xD
RispondiEliminaIn realtà a me però l'opera originale non dispiaceva. Ed effettivamente anch'io avevo una predilezione per Don Rodrigo ò_ò
Fammi sapere che ne pensi a fine lettura :) La storia è davvero carina ^^
RispondiEliminaL'opera non è per niente brutta, ma generalmente viene odiata, come i classici dalla maggior parte degli studenti ed è un peccato perché molti dei libri odiati a priori sono davvero belli :(
Danila ha inviato anche a me il suo libro. L'ho iniziato ieri sera perché mi piace alternare la lettura di più romanzi, dovevo leggere solo un capitolo giusto per farmi un'idea...ma alla fine ne ho letti sette tutto d'un fiato. Conto di finirlo domani e di recensirlo con almeno 4 stelle, è davvero una lettura piacevole e l'autrice una persona deliziosa :)
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