14 aprile 2014

# recensioni

Recensione "Spettri" di Henrik Ibsen


Consiglio di leggere questo testo dopo Casa di bambola per comprenderlo fino in fondo. Mi è piaciuto davvero molto, come tutte le opere di Ibsen fino ad ora lette.


Titolo: Spettri
Autore: 
Henrik Ibsen
Editore: Bur
Pagine: 124
Prezzo: 8,00 €
Data di uscita: gennaio 2008
voto: 
Trama: Al centro diquest'opera c'è un luogo all'apparenza del tutto noto e naturale: la famiglia. E conficcato al centro di questa famiglia c'è un puntino, microscopico e buio, qualcosa che sembrerebbe irrilevante e che è invece in grado di generare effetti catastrofici sulla sorte di pressoché tutti i personaggi. Questo puntino è la follia. Quella ereditaria di Osvaldo ma anche quella di sua madre e di tutto un ambiente che dovrebbe essere nido e al contrario si rivela covo. "Spettri" è un'opera caricata al vetriolo, capace di corrodere le apparenze e di lasciare al loro posto le nude ossa della realtà.

 RECENSIONE: Dopo le lunghe polemiche alla scelta di Nora di lasciare i suoi figli in Casa di bambola, Ibsen, come sempre, risponde con un'altra opera mostrando così la legittimità del suo lavoro. Ed è in questo modo che nasce un altro dei suoi capolavori, magistralmente riuscito. Spettri è un testo affascinante che appassiona sin dall'inizio e unisce il mistero al dramma familiare, l'accusa sociale alla consapevolezza della realtà. La signora Alving, a differenza di Nora, ha fatto una scelta socialmente corretta e ne pagherà le conseguenze amaramente. Dopo la delusione di un matrimonio infelice, delusa dal suo vero amore che le consiglia per il bene dell'opinione pubblica di tornare dal suo marito traditore e ubriacone, decide a malincuore di allontanare il figlio per proteggerlo dall'influenza negativa del padre. Così sopporta amaramente una vita a cui è costretta finché, una volta diventata vedova, decide di aprire un asilo con i soldi del marito e far tornare il figlio a casa per poter vivere insieme felici senza l'ombra oscura del padre. Tutto sembra destinato a risarcire la signora Alving del dolore che ha dovuto sopportare negli anni, ma in realtà le si rivolterà tutto contro e i suoi piani andranno in frantumi quando scopre che tutto ciò per cui ha lottato è stato inutile. Il figlio ha ereditato dal padre la sifilide e i vizi di un carattere pieno di gioia di vivere, ha del risentimento verso la madre che l'ha fatto sentire rifiutato e si è innamorato di Regine, la governante della madre che in realtà è la figlia illegittima del padre con la serva.
All'improvviso tutta la verità piomba come un macigno sulla signora Alving che non potrà che accettarla e decidere l'epilogo.
Una storia tragica e intricata che tocca vari aspetti e può essere letta sotto diversi punti di vista. Forse questa è una delle opere in cui i personaggi sono i più riusciti grazie ad un'estrema profondità psicologica che li rende complessi e interessanti nonostante i loro ruoli. Forse è questa la cosa che amo più di Ibsen, la sua magia nel delineare caratteri veri e intensi attraverso i quali si snoda la vicenda.
L'attacco contro il falso perbenismo della borghesia è ciò che risalta sotto gli occhi da subito, ma vi è anche la dimostrazione di quanto una vita piena di menzogne e sofferenza solo per non dare scandalo, sia profondamente sbagliata e terribile. Salvare le apparenze è costato molte vite e tanta felicità, come l'amore tra la signora Alving e Manders che non è mai potuto sbocciare a causa della rigida scelta di Manders di attenersi alle regole. Ha preferito ingenuamente salvare il suo nome piuttosto che scegliere l'amore e la felicità, convinto che tutto potesse risolversi al meglio. Al contrario però, le cose non cambieranno mai nella vita della signora Alving, perché non c'è rimedio o miglioramento possibile in una vita odiata e sofferta.
Quello che colpisce di più al cuore ed emoziona è il dramma familiare di una madre che ama suo figlio con un desiderio di possessione maniacale e che si troverà a dover accettare una realtà sconvolgente che le distruggerà la vita. Questa tragedia continua in un crescendo di eventi che culminerà lasciando con il fiato sospeso, sconvolti di fronte a un epilogo unico e indimenticabile.

COSIGLI DI LETTURA DEL PORTALE:
PER CHI: ha voglia di un dramma teatrale originale e basato sulle costrizioni familiari e l'illusione
COLORE: giallo
CLIMA E AMBIENTE: in una notte di neve

Voi lo avete letto? Che ne pensate?

1 commento:

  1. Il titolo SPETTRI mi ha incuriosito,perchè l'ho collegato a IL MITO TRAGICO DELL'ANGELUS DI MILLET, e perché è uno sguardo sulla famiglia,che,nei tempi moderni,è divenuta lo spazio più violento su cui nessuno osa dire la verità. il tema è complesso. grazie del suo articolo.

    RispondiElimina

Grazie per aver letto questo articolo. Sapere la tua opinione mi aiuta a migliorare.