19 febbraio 2013

# Salotto Letterario

Salotto Letterario intervista a Ilenia Provenzi e Francesca Loiacono

Ciao viandanti! Eccoci con una nuova intervista. Oggi, sono venuta a fare quattro chiacchiere con noi due scrittrici che hanno scritto un libro a quattro mani. Si tratta di Ilenia Provenzi e Francesca Loiacono e del loro libro d'esordio "La discesa dei Liminosi" che ha fatto innamorare moltissime ragazze.

Titolo: La discesa dei luminosi
Autore: Ilenia Provenzi e Francesca Loiacono
Editore: Giunti
Collana: Y
Pagine: 448
Data di uscita: gennaio 2012
Prezzo: € 14,50

Trama: 2012 L’APOCALISSE È VICINA e tra le calli di una romantica Venezia si aggira un ragazzo biondo, così bello da non sembrare umano.
Jude è un abitante di Aurora, un mondo popolato dai Luminosi, creature perfette simili agli dèi, ed è venuto sulla Terra in missione per conto del padre. Il potente Damon gli ha ordinato di trovare un antico codice Maya, l’unico strumento in grado di salvare l’umanità dalla catastrofe che è stata profetizzata. Durante le sue ricerche Jude si imbatte in Viola, una studentessa ostinata e razionale il cui passato è legato drammaticamente al codice misterioso. Sullo sfondo della laguna di Venezia, delle colline toscane e delle rovine del Messico, i destini dei protagonisti si intrecciano vorticosamente coinvolgendo non solo altri che come loro sono sulle tracce del codice, ma l’intera umanità.
Un’avventura mozzafiato dove la vendetta e l’amore si sfidano per decidere le sorti del nostro mondo.

Potete leggere la mia recensione del libro QUI.




Ciao Ilenia e Francesca Sivia! Benvenute nel salotto letterario del Portale Segreto! Vi andrebbe di presentarvi ai lettori del blog? Parlateci un po’ di voi...
Ok, ci presentiamo a vicenda!
http://m2.paperblog.com/i/87/874845/fenice-meets-ilenia-provenzi-e-francesca-loia-L-EKv4Z6.jpegFrancesca: Ilenia è una grande amica, una fine pensatrice, una persona sensibile, coerente, prudente, piena di slanci, sogni, ideali. Se io non so stare ferma un attimo e non conosco il significato della parola “pazienza” (non fa parte del mio vocabolario), lei sa costruire, con calma e perseveranza, ponti sottili fatti di idee solide e potenti. Insieme ci completiamo, come le sorelle Dashwood di Jane Austen e io mi reputo molto fortunata ad averla incontrata.
Ilenia: Francesca è un vulcano, con lei non ci si annoia mai. Lavora in pubblicità, scrive, fotografa, viaggia e canta benissimo. Trascorrere una giornata assieme è come fare un viaggio da Milano alla Cina, passando per l’India e i monti dell’Himalaya: ti travolge con mille idee (che cambia spesso), con i suoi tanti interessi, con la sua passione e i suoi slanci. Quando non c’è ti manca!

Adesso parliamo del vostro romanzo. Vi va di dirci qualcosa a riguardo? Di cosa parla?
Ilenia: La discesa dei Luminosi è la storia di Jude e Danielle, fratello e sorella che, pur essendo nati sulla Terra, sono cresciuti in un altro universo. Un mondo perfetto, Aurora, dove la serenità e l’equilibrio eterni sono possibili solo grazie al sacrificio delle emozioni. Un mistero legato a un antico codice Maya, che contiene il segreto della loro esistenza e della famosa profezia sul 2012, li riporta sulla Terra, costringendoli a scontrarsi con i sentimenti umani. La storia si snoda tra la risoluzione del mistero, le esperienze dei Luminosi e le loro storie d’amore, che li porteranno a cambiare profondamente.
Francesca: Con questo romanzo abbiamo cercato di fare un “cross over” di generi diversi, unendo elementi fantasy, mistery e avventurosi. Abbiamo combinato le suggestioni fantastiche con quelle archeologiche per dare vita a un genere nuovo, che qualcuno ha definito “archeological urban fantasy”. Un nome un po’ altisonante per esprimere un concetto semplice: storia d’amore unita a mistero. E sembra che i nostri lettori abbiano apprezzato!

"La discesa dei luminosi" è la vostra prima opera. Come è nata l’idea di scriverlo? E come vi ha cambiato quest’avventura?
Ilenia: Siamo entrambe grandi lettrici e ci occupiamo di scrittura e di letteratura da molto tempo. Anni fa ci siamo ritrovate orfane di romanzi in grado di appassionarci e così abbiamo deciso di scrivere la storia che volevamo leggere. Ci piaceva l’idea di sperimentare ingredienti nuovi pur legandoci a un genere noto come l’urban fantasy, e abbiamo lasciato correre la fantasia.
Francesca: Come dico sempre a Ilenia, quando ho capito che il romanzo sarebbe stato pubblicato, la mia vita è cambiata. Vedere una storia nata dall’immaginazione diventare un libro è stato come realizzare che la magia esiste. Significa cambiare il finale: da bambina, speravo che Babbo Natale esistesse e ho scoperto che non era così, adesso invece so che tutto è possibile. Babbo Natale esiste, se tu ci credi. E così anche Jude e Danielle sono reali, vivono tra noi e hanno a che fare con i Maya e il 21 dicembre 2012. Io e Ilenia ci abbiamo creduto e si è avverato.

Perché avete scelto di scrivere un urban fantasy basato sul mistero della fine del mondo nel 2012? C’è un autore o un libro in particolare che vi ha ispirate?
Ilenia: Abbiamo cominciato a lavorare al romanzo diversi anni fa, quando ancora il 2012 era lontano. L’esistenza di una profezia ci stuzzicava e, non credendo alle ipotesi catastrofiste, abbiamo provato a immaginare quale segreto potesse nascondere questa fatidica data. La possibilità dell’esistenza di altri universi non è poi così remota, come insegnano gli astronomi. Un libro che personalmente mi ha ispirato, per la commistione di archeologia e magia, è L’origine perduta di Matilde Asensi.
Francesca: Io amo molto Murakami Haruki per la sua capacità di unire l’elemento onirico a quello reale. Ma citerei anche Michael Ende con La Storia infinita, Il codice da Vinci per l’elemento mistery e i romanzi di Marc Levy per l’aspetto archeologico e di indagine sul passato.

I personaggi sono ispirati a persone realmente esistenti o sono il frutto della vostra fantasia? Che rapporto avete con loro? E qual è il vostro preferito?
Ilenia: I personaggi sono inventati, ma naturalmente condividono alcune delle nostre caratteristiche. Ognuna di noi ha pensato ai suoi protagonisti, mentre ai personaggi secondari abbiamo lavorato insieme. Avendo creato Jude e Viola, io sono particolarmente legata a loro. Li conosco come le mie tasche, so come fanno colazione la mattina, che cosa sognano durante la notte e quali sono i loro peggiori difetti. Una volta sorridevo, quando leggevo le interviste a scrittori ossessionati dai loro personaggi. Pensavo che fossero un po’ matti. Adesso confesso di rientrare nella categoria: Jude e Viola sono parte della mia vita, ci manca soltanto che assumano forma visibile e poi posso andarci a prendere un caffè e parlare dei problemi d’infanzia. Sono la loro psicologa, mamma e alter ego!
Francesca: Ilenia ha ragione, gli scrittori sono tutti un po’ matti, e noi non facciamo eccezione! Scherzi a parte, io sono responsabile del personaggio di Danielle e di coloro che le ruotano attorno (Dimitri, Sara, Anais, Lisa) e, se dovessi dire che Danielle non mi assomiglia, mentirei spudoratamente. Amo moltissimo questo personaggio capriccioso, imprevedibile, impulsivo e bizzarro e non lo nego. Sono rimasta un po’ male, inizialmente, quando – a fronte di lettori entusiasti - alcuni invece lo hanno definito “bipolare” e fastidioso; ma alla fine ho capito che il libro è uno specchio, e ogni personaggio serve a riflettere le idee e la visione del mondo del singolo lettore. Perciò, sono contenta che Danielle susciti reazioni così contrastati, perché vuol dire che è un personaggio vivo. Sono orgogliosa di lei!

Nel libro si parte da una romantica Venezia per giungere alla fine in Messico. Ci siete state? Quanto hanno influenzato la vostra immaginazione i luoghi che avete visitato?
Ilenia: Tutti i luoghi descritti nel romanzo appartengono alla nostra vita. Il Messico mi aveva colpito durante un viaggio, nel quale un archeologo mi aveva illustrato la storia dei Maya, le loro tradizioni e i loro misteri. È un paese bellissimo che vorrei conoscere meglio, perché sono certa che ci sarebbero mille storie da raccontare. Un altro luogo a cui sono molto legata è la Toscana, dove abita Viola. È una regione che conosco fin da bambina e, ne sono convinta, è una delle meraviglie italiane, di cui dobbiamo essere fieri. Lascio a Fra il compito di parlare di Venezia…
Francesca: Venezia è la città dell’amore per eccellenza, ma non solo. Rappresenta la decadenza e la caducità tipica di noi esseri umani. Palazzi, vie, chiese, monumenti sono arbitri di indiscussa eleganza, che poggiano sull’acqua come castelli costruiti sulla sabbia. Cosa c’è di più effimero di questo? Io amo moltissimo Venezia, che ho conosciuto prima sulla pagina scritta (leggendo Morte a Venezia di Thomas Mann) e poi dal vivo, visitandola ogni anno con i miei genitori per il Carnevale. Con Ilenia abbiamo deciso di ambientare il romanzo in questa città per far capire al lettore come i Luminosi, creature superiori e immortali, vedono il genere umano: destinato alla fine, sì, ma con dignità e bellezza.

Cosa credete succederà il 21/12/2012?
Ilenia: Non ne ho idea, e mi piace farmi sorprendere!
Francesca: Non succederà niente, eppure moltissimo. Come dopo l’11 settembre, infatti, ci renderemo conto di essere fortunati a essere ancora vivi e ridimensioneremo in parte la nostra illusione di infinitezza. Dovremmo essere grati ogni giorno per ciò che abbiamo e ringraziare l’universo per ciò che abbiamo. Io credo che il 21 dicembre a casa mia darò una grande festa e brinderò alla vita. Chi vuole unirsi, è bene accetto!

Quale canzone e quale colore abbinereste al vostro romanzo?
Ilenia: Quando abbiamo deposto la penna e terminato la riscrittura, ce ne siamo andate in vacanza in Sardegna. In quei giorni parlavamo spesso dei Luminosi e ascoltavamo sempre Mika, che è rimasto legato al libro. Abbiamo scelto due canzoni che ci ricordano i nostri protagonisti, “My Interpretation” e “Any Other World”.
Francesca: Credo che il bianco, essendo il simbolo della purezza, della mancanza di emozioni e della perfezione si addica molto ad Aurora, che è il pianeta della luce e della meditazione. Se dovessi scegliere un colore da abbinare alla Terra e agli esseri umani, invece, non avrei dubbi: è il rosso!

Solitamente quali sono il momento e il luogo che preferite per scrivere? E come vi siete organizzate per la stesura di una storia a quattro mani?
Ilenia: Per scrivere, io ho bisogno di solitudine. Non sono una di quelle scrittrici che lavorano a comando, devo avere la giornata tutta per me ed entrare nel mondo del romanzo, vivere con i personaggi, sparire nella mia torre. Nessuno osa disturbarmi in quei momenti, potrei diventare pericolosa! Di solito mi rifugio in campagna, dove non ci sono distrazioni (nemmeno internet…). Quando lavoravamo ai Luminosi, ognuna di noi scriveva i suoi capitoli e poi ci confrontavamo, leggendoli a vicenda e commentandoli. Siamo editor l’una dell’altra!
Francesca: Quanto a me, sono in grado di scrivere ovunque se sono ispirata. Ho elaborato alcuni capitoli dei Luminosi in un open space pieno di gente che parlava, urlava, sbuffava! Ma tendenzialmente anch’io amo la pace: il luogo migliore per scrivere è la mia casa sul lago di Como, in un paesino isolato, con vista mozzafiato sui monti. C’è un tale silenzio che spesso vengo colta dall’”horror vacui” e l’unico elemento di disturbo è la campana della chiesa sotto casa! Lo chiamo “il mio Tibet” e mi ci rifugio appena possibile, scappando da Milano.

È stato difficile portare a termine questo libro? Cosa avete provato quando avete scritto la parola "fine" alla vostra storia?
Ilenia e Francesca: A dire il vero, i Luminosi sono scivolati sulla carta (ops, sul file word) con una facilità incredibile. Avevamo la storia, avevamo i personaggi. Erano loro a guidarci. La difficoltà è stata fare a meno di loro, una volta consegnato il manoscritto. Sentivamo un vuoto enorme. La soluzione? Rimettersi a scrivere!

Come vi sentite all'idea di sapere che il vostro libro è in mano al pubblico? Temete il giudizio dei lettori? Cosa sperate dalla pubblicazione?
Ilenia: Vedere il libro sugli scaffali, all’inizio mi faceva uno strano effetto. Mi sentivo come una mamma separata dal figlio. Poi ci si abitua! Penso che si scriva per condividere storie, emozioni e idee con gli altri. Non tutti le capiranno o saranno d’accordo, è normale. Ma vale la pena aprirsi agli altri e al confronto. Per chi considera la scrittura un mestiere e non un hobby, la pubblicazione è un bellissimo riconoscimento, la prima tappa di un lungo percorso.
Francesca: I lettori sono fantastici. Amici o nemici, fan o critici, sono comunque importanti: il solo fatto che una persona apra la mente e il cuore alla tua storia, è un gesto di grande generosità e disponibilità. Ma per rispondere alla tua domanda: non temo il giudizio delle persone, semmai sono avida di commenti e opinioni.

C’è un messaggio che vorreste mandare ai vostri lettori?
Ilenia e Francesca: Vorremmo ringraziarli. In tanti ci hanno dimostrato affetto e sostegno, e incontrarli su Facebook, alle presentazioni e agli eventi è stata l’esperienza più emozionante, per noi. Se siamo riuscite anche solo a regalare un attimo di sogno, evasione, riflessione e magari una piccola emozione ai lettori dei Luminosi, ne siamo davvero felici!

Avete qualche consiglio da dare agli aspiranti scrittori? Vi va di raccontarci come siete arrivate alla pubblicazione?
Ilenia: Siamo arrivate a pubblicare i Luminosi nel modo più tradizionale, inviando il manoscritto alla casa editrice che ci sembrava più adatta. Quando abbiamo ricevuto la loro telefonata, dopo un anno, eravamo felicissime. La nostra storia era piaciuta, aveva conquistato persone esperte che ricevano tantissimi manoscritti ogni giorno: è stata una soddisfazione enorme!
Francesca: Consigli per chi aspira a scrivere? Prima di tutto, non smettete mai di credere alle vostre idee, per quanto strane e originali possano essere. E poi, abituatevi a esercitare l’arte della perseveranza e dell’umiltà. Molti pensano, erroneamente, che lo scrittore sia uno che può permettersi di dire la sua sempre e comunque. Invece deve saper accettare il giudizio altrui, da quello dell’editor fino a quello dei lettori. E non sempre è facile, credetemi…

Qual è il vostro libro o autore preferito?
Ilenia: Non ce n’è uno solo. Io ho una rosa di tre nomi e tre titoli, che mi hanno accompagnato negli anni e che sono diventati i miei maestri e amuleti: Tolkien con Il Signore degli Anelli, Edith Wharton con L’Età dell’Innocenza e JK Rowling con Harry Potter. Ma amo molto anche gli autori giapponesi, soprattutto Banana Yoshimoto. Poi Francesca mi ha iniziato a Murakami e non riesco più a smettere!
Francesca: Murakami Haruki, Alif Sciafak (La bastarda di Istanbul), John Fante (Chiedi alla polvere), David Nicholls (Un giorno), Federica Bosco, Mishima. Ma potrei andare avanti ore, la lista è interminabile!

I libri: cosa sono per voi?
Ilenia e Francesca: I libri sono la chiave per viaggiare nel tempo, nello spazio e nelle emozioni. Grazie a loro si conoscono mondi diversi, si incontrano personaggi straordinari e si sogna ad occhi aperti. Sui libri appoggiamo il computer quando scriviamo, li portiamo in borsa anche per andare a fare la spesa (non si sa mai, magari c’è la fila alla cassa…) e li pasticciamo con la matita, quando un autore ci fa arrabbiare perché tratta male il personaggio di cui ci siamo innamorate. I libri sono… magia!

State lavorando al secondo capitolo sui Luminosi? O avete altri progetti letterari? Potete darci qualche anticipazione? Quando potremo leggere il seguito?
Ilenia e Francesca: Sì, stiamo lavorando al sequel, che finalmente aprirà le porte di Aurora ai lettori e svelerà molte cose sul mondo lontano dei Luminosi. Seguiteci sulla pagina Facebook e vi daremo presto nuovi dettagli! In più, siamo entrambe alle prese con altri progetti che si discostano dal genere fantasy.

Avete altro da aggiungere per i lettori del Portale Segreto?
Ilenia e Francesca: Grazie per avere letto fin qui! Invitiamo tutti voi a darci la vostra opinione sul romanzo, ci teniamo!

Vi ringrazio per avermi dedicato un po’ del vostro tempo, sono felice di aver avuto l’occasione di ospitarvi nel mio salotto per fare quattro chiacchiere insieme!
GRAZIE MILLE A TE 

Che ne pensate? Avete letto il suo libro? Vi ha incuriosita?

2 commenti:

  1. Arriva un po' in ritardo quest'intervista, o sbaglio? Il 21/12/12 è già passato così pure l'asteroide 2012 DA14.

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  2. Ehm... si in effetti è stata rimandata purtroppo e non avevo pensato a questo piccolo inconveniente XD

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