25 luglio 2016

# recensioni

Recensione: "Emancipated" di M.G. Reyes

Emancipated è il primo di una trilogia young adult destinato agli amanti di Pretty Little Liars e Gossip Girl, ma si rivela non avere molto in comune con queste due serie di successo.

Titolo: Emancipated
Autore: M.G. Reyes

Editore: HarperCollins
Pagine: 370
Prezzo: 16,00 €
Data di uscita: maggio 2016

voto:
Trama: Il bad boy, la brava ragazza, la diva, lo sportivo, la rocker, la nerd: sei ragazzi bellissimi e legalmente liberi dal controllo dei genitori per varie ragioni, ma con una cosa in comune: un segreto da nascondere.
Segreto nr. 1: non tutti sono ciò che sembrano
Ora vivono insieme in una casa a Venice Beach, si comportano come se appartenessero a una grande famiglia e vivono le proprie bugie. Uno ha assistito a un delitto, un altro potrebbe essere un assassino… e un terzo è lì per spiarli.
Segreto nr. 2: la libertà non è gratis
Mentre si aggrappano a un sogno di libertà e abbassano la guardia, il passato di soppiatto si avvicina. E quando uno di loro viene arrestato, la facciata accuratamente costruita degli altri si sgretola.
Segreto nr. 3: la verità prima o poi salta fuori.
Fino a che punto saranno disposti ad arrivare per nascondere il passato? E chi tradiranno per proteggere il proprio futuro?
Confesso che fino a quando non mi è arrivato per caso, non avevo idea dell’esistenza di questo libro. E quindi non era nei miei piani leggerlo. Tuttavia la trama mi aveva intrigato e la curiosità di leggerlo è stata subito forte per poi averne una enorme delusione. Questo libro in una parola? Noia.
Ma andiamo per ordine, perché l’idea aveva del potenziale, ma non c’è stato un solo aspetto di questo libro che mi abbia convinto. Tutto è stato buttato via ed è un peccato.
Partiamo dalla trama: sei ragazzi raggiungono l’emancipazione e si ritrovano a vivere insieme, ognuno di loro nasconde un segreto e le loro vicende si intrecciano in un ambiente di alta società che ha molto di losco. Ci si aspetterebbe una storia avvincente che tiene con il fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina, e invece nonostante il tentativo di inserire un paio di personaggi esterni che tramano alle spalle dei ragazzi, finisce per rivelarsi presto scontato, poco verosimile e lento.
La verità si intuisce abbastanza facilmente dopo poche pagine e non ci sono reali colpi di scena per cui la trama non decolla mai veramente.
Su tutto questo non aiuta lo stile dell’autrice che sembra scrivere una lista della spesa piuttosto che un romanzo. Ci viene anticipato che ci saranno sei punti di vista e ogni capitolo infatti riporta il nome del suo presunto narratore, cosa però che si rivela altamente inutile visto che c’è un solo punto di vista in realtà e il racconto è di un narratore esterno tra l’altro non onnisciente. Non capisco il motivo di inserire i nomi dei protagonisti ad ogni capitolo se comunque all’interno si narra di chiunque e non c’è una vera introspezione che giustifichi il pov indicato. Per non parlare dei dialoghi… rabbrividisco ancora a ripensare ad alcuni scambi di battute orrorifici. Sulle descrizioni lasciamo stare. Per non parlare di molti avvenimenti irrealistici e assurdi.
Una storia piatta sotto ogni punto di vista quindi, l’unica nota che poteva essere interessante sono le telefonate in codice di una certa Ariana che è in contatto con uno dei protagonisti (che già si intuisce ma comunque a metà libro viene rivelata l’identità e anche questo piccolo stratagemma cade in fretta).
In tutto questo ci sono i personaggi. Personaggi che rimangono trattati superficialmente e che non sono incisivi né interessanti nonostante i tentativi. Anzi, li ho trovati abbastanza vuoti e poco coerenti in molti punti. E questa incoerenza non sono riuscita a giustificarla nemmeno alla luce dei loro segreti. Ma andiamo ad analizzarli uno per uno.
C’è la dolce Grace che per hobby scrive ai detenuti con la pena di morte, che decide di ottenere l’emancipazione per seguire la sorellastra maggiore Candace aspirante attrice anche lei appena emancipata.
Poi c’è Paolo un bel ragazzo sportivo che si lamenta di avere tutte le ragazze ai suoi piedi, ma si rivela abbastanza tonto e infantile. L’emancipazione gli è stata imposta dai genitori.
John-Michael un omosessuale orfano con un brutto passato di strada che però è una persona dolcissima.
Lucy un’aspirante chitarrista punk cacciata dai genitori stanchi della sua ribellione.
Maya, la più piccola, una nerd che lavora ad una sua applicazione, molto timida e misteriosa.
Tra loro c’è una spia, un testimone di un delitto, un probabile assassino e una in cerca di verità.
Questi ragazzi si trovano insieme quasi per caso, eppure tra loro si scoprono dei collegamenti che non possono rivelarsi casuali sebbene appaiano così dalla trama.
Come vedete l’idea di fondo poteva esserci, ma nei fatti mi sono trovata a trascinarmi una storia molto breve per giorni senza voglia di proseguire nella lettura ed è una cosa che mi capita raramente.
Alcune scene sono davvero assurde e inverosimili, inserite nel tentativo di dare pepe al testo, finendo però per far sembrare i protagonisti degli idioti (e non solo loro). Stessa cosa ho trovato strano il comportamento ambiguo di alcuni protagonisti, si mostrano in un modo in altri momenti in un altro e non c’è una logica dietro a questo.
Speravo che i ragazzi fossero più folli, che la trama fosse più avvincente perché in fondo sei ragazzi emancipati potrebbero fare mille cose e invece no, si limitano ad andare a scuola con impegno e a subire le vicende che sembrano arrivare per caso. La trama non dipende da loro, ma tutto avviene senza il loro contributo e nei fatti non accade quasi niente.
Metà dei misteri e dei fatti particolari che succedono finiscono per rivelarsi un buco nell’acqua, inutili e senza scopo. L’altra metà viene capita facilmente, per non parlare dei ragazzi che senza avere tutti gli elementi che abbiamo noi lettori dal nulla all’improvviso deducono fin nei dettagli la verità su tutto (tranne la cosa più ovvia che non viene considerata) e mi chiedo come abbiano fatto.
Ma la cosa peggiore è il finale, un finale che non finisce perché si interrompe proprio nel punto in cui finalmente può avvenire qualcosa, tutte le carte sono in tavola ed è stato svelato ogni mistero (anche se in realtà probabilmente chiunque aveva già capito tutto). E l’ultima pagina si rivela un riassunto fatto da una persona che sta macchinando alle spalle dei ragazzi e che parla come un degno cattivo disney con un modo di fare che fa rabbrividire (e non di paura ma di incredulità). Non si sa cosa abbia in mente e soprattutto non sembra avere una ragione per quello che sta facendo, se all’inizio sembrava voler tenere una persona sotto controllo alla fine sembra quasi volersi divertire e voler fare del male a tutti i ragazzi che però nemmeno conosce. Insomma… non so a me non ha convinto una sola parola di questo testo. Tuttavia come lettura estiva poteva essere interessante, peccato.
COSIGLI DI LETTURA DEL PORTALE:
PER CHI: ha voglia di una storia estiva giovanile
COLORE: ocra
CLIMA E AMBIENTE: una giornata in spiaggia
Voi lo avete letto? Che ne pensate?

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