24 luglio 2014

# recensioni

Recensione "L'arte ingannevole del gufo" di Ella West

Finalmente riesco a parlarvi di questa breve lettura che seppure aveva moltissime chiavi per risultare piacevole, interessante, profonda e originale ha finito con il deludermi.

Titolo: L'arte ingannevole del gufo
Autore:
Ella West
Editore: Giunti
Pagine: 160
Prezzo: 12,00 €
Data di uscita: giugno 2014
voto:
Trama: Tutte le sere, dopo il tramonto, Viola si addentra nel bosco dietro casa. La grave malattia di cui soffre le impedisce di esporsi anche al minimo raggio di sole. Così, quando i suoi compagni sono impegnati con la scuola, lei dorme o sta in casa a suonare, e quando loro vanno a dormire, lei passeggia libera tra gli alberi del suo bosco, in compagnia del buio e di tutti gli animali che lo popolano. Una sera, però, sul sentiero sterrato da cui non passa anima viva, scorge un'auto: un ragazzo tira fuori un corpo pesante dal bagagliaio e lo trascina sul sedile di guida, prima di dare fuoco alla macchina. Poi seppellisce qualcosa nel terreno vicino. Sei alberi dal ciglio della strada: per Viola è facilissimo ritrovare il punto in cui quel tizio ha scavato la buca... e dare inizio alla sua personale, pericolosa indagine. Che cosa ci fanno tanti soldi sepolti nel bosco? E quel ragazzo è forse un assassino? Tornerà a cercarla? Una voce incantevole e ingenua rapisce il lettore in una storia che lascia col fiato sospeso.

 RECENSIONE: Normalmente la nostra vita sin dai tempi degli avi dei nostri avi, è stata scandita dal movimento del sole e le nostre azioni cominciavano con il suo apparire per terminare dopo il tramonto. La notte è il momento del riposo o della follia. Associamo spesso la notte ai fantasmi, al mistero, al silenzio. È proprio durante la notte che possiamo dare il meglio o il peggio di noi stessi, proprio grazie a quel momento che è oltre la nostra giornata. C’è chi si dedica al riposo, chi esce per divertirsi, chi ne ha paura e poi c’è Viola che vive solo di notte. La sua non è una scelta romantica, né una ribellione ma una necessità perché Viola soffre di una rara malattia genetica chiamata XP (xeroderma pigmentoso) che le impedisce di entrare a contatto con i raggi UV (lampadine al neon comprese). Per questo Viola si alza dopo il tramando del sole e va a letto prima che sorga nuovamente. Costretta a vivere chiusa in casa al buio totale durante il giorno e studiare online tramite il pc con cui ha le sue uniche relazioni di amicizia a distanza con altri malati come lei.
Ogni sera, oltre ad allenarsi a suonare la viola con sua madre (proprio a questo strumento deve il suo nome), Viola esce a passeggiare nei boschi intorno alla sua casa grazie a degli speciali occhiali che permettono di vedere al buio come se fosse di giorno.
La sua vita ha una sua semplice routine che viene improvvisamente stravolta quando una notte vede un uomo dare fuoco a una macchina con una persona al suo interno. Dopodiché lo segue mentre lui seppellisce una voluminosa busta. Da questo momento Viola comincerà a nascondere un pericoloso segreto che metterà a rischio la sua vita e quella dei suoi genitori.
La storia di Viola è molto breve e si snoda in poche pagine in cui possiamo approfondire la conoscenza dell’allevamento delle pecore in Nuova Zelanda (parte che viene spiegata dettagliatamente in diversi punti). La particolare condizione della protagonista (di cui si nota una attenta documentazione da parte dell’autrice) insieme alla vicenda pericolosa da thriller potevano essere degli elementi vincenti per un romanzo scritto in maniera immediata e semplice eppure nonostante le buone premesse questo libro non mi ha entusiasmata. Per dirla in poche parole non mi ha lasciato niente di niente. L’ho trovato vuoto sia di contenuti che di riflessioni. Mi aspettavo di emozionarmi, stare sulle spine, pormi domande, riflettere sulla nostra vita e invece niente di tutto questo è successo. Le pagine sono volate via con poco interesse e mi ha lasciato un senso di amarezza per una delusione totale.
Viola mi sembra una ragazza spocchiosa e antipatica che vive senza emozioni, anzi in realtà non sembrava nemmeno umana quasi un robot emozionale e a cui mancano valori etici. I genitori non sono riusciti a mostrare una loro personalità e quindi tutta la vicenda sembra vissuta da semplici nomi di carta e inchiostro. Inoltre mi sono spesso chiesta il perché di alcune reazioni (o non reazioni) in certe situazioni e sono rimasta allibita. Per concludere il finale mi ha delusa molto e mi ha lasciata insoddisfatta. Non mi ha dato la sensazione di realismo.
In generale poteva funzionare meglio, l’autrice poteva lavorarci di più (in merito alla trama e ai personaggi e non solo alla parte scientifica della malattia e al lavoro nella fattoria) quindi è davvero un peccato che il risultato non sia dei migliori a mio parare.
Avrei voluto approfondire meglio le mie impressioni ma volevo cercare di mantenere il più possibile celati gli sviluppi della trama per lasciare a voi il piacere (o meno) di scoprirli.

COSIGLI DI LETTURA DEL PORTALE:
PER CHI: ha voglia di una storia misteriosa ma leggera
COLORE: blu notte
CLIMA E AMBIENTE: di notte nel bosco

Voi lo avete letto? Che ne pensate?

2 commenti:

  1. Mmm... non penso lo leggerò, non mi ha mai attirato particolarmente e dopo questa recensione sono attirato ancora meno haha ^^

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