Ringrazio la Giunti Y per avermi inviato questo libro. Sono felice di aver avuto l'opportunità di leggerlo.
Per chi non lo conoscesse può trovare trama e tutte le info qui.
RECENSIONE: Questo libro parla di una missione. Una missione autodistruttiva per raggiungere una forza fisica e interiore. Jonah è un normale ragazzo di 17 anni, intelligente, creativo e intraprendente. Va a scuola, si vede con una bellissima ragazza ed ha un fratello che adora. Ma la sua vita è sovraccaricata di responsabilità e problemi che gli creano una profonda ansia e un senso di inadeguatezza e frustrazione.
I suoi genitori litigano sempre, il suo fratellino di 8 mesi piange in continuazione e l'altro fratello di 16 anni con il quale ha un rapporto bellissimo ma dipendente, soffre di una grave forma di allergia al cibo, al punto che gli basta toccare del latte per morire in pochissimo tempo.
Per Jonah la famiglia è un elemento unico, unito, e la sua forza è quella della famiglia, per cui è deciso a fare in modo di salvare suo fratello ad ogni costo.
Ma le sue crisi sono improvvise e praticamente imprevedibili e dopo ogni attacco Jonah si sente sempre più avvilito e colpevole. Così si rompe le ossa, tenendone il conto, perché un osso che si rompe ricresce più forte e così lui, diventando più forte, potrà proteggere meglio suo fratello.
Ogni osso rotto è un passo verso la riuscita della missione (rompersi tutte le ossa per rinascere più forte) e un sollievo dalle pressioni, una distrazione dai problemi.
Sua complice è l'amica Naomi, divisa tra il desiderio di spronarlo a continuare e l'istinto di fermarlo.
Un libro intenso eppure leggero che ci accompagna nel mondo dell'autolesionismo. Non del tentativo disperato di ricevere attenzioni, ma nell'altruismo dell'amore di un fratello.
Non manca nemmeno l'amore, semplice e vero, senza sdolcinature insensate.
Hannah Moskowitz ha una scrittura che cattura subito, molto vera, schietta e d'impatto. Sicuramente un libro originale e forte, sorprende molto il fatto che sia stato scritto da una quindicenne.
Riesce a farci entrare nel mondo di Jonah, con il suo punto di vista e a farci vivere la sua angoscia e il suo attaccamento quasi morboso per il fratello, il bisogno l'uno dell'altro e il loro legame unico e forte.
Un libro che prima mostra immagini e dolore, poi emozioni e paure e infine raggiungi la comprensione di una situazione difficile e di un bisogno di farcela.
L'unica cosa che non mi ha convinto è stata la fine leggermente confusionaria e tirata via. Mi ha lasciato un leggero amaro in bocca, come se mancasse un messaggio chiaro, come se non quadrasse qualcosa. Ma forse sono io che l'ho letto nel momento sbagliato... Aspetto di vedere cosa ne pensano le altre persone.
Sicuramente un libro che merita di essere letto perché può avere molte cose da dare. Si vede che la scrittrice ha talento e sono curiosa di poter leggere altro di suo.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaSembra davvero interessante.... dev'essere un libro particolare!
RispondiEliminaDeve esserti piaciuto molto visto che hai messo due post consecutivi XD Te ne ho eliminato uno... ^^
RispondiEliminaE tu che ti lamentavi della recensione.. Pigna! xD
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