30 maggio 2013

# recensioni

Recensione "La Chiave d'Oro" di George MacDonald

Dopo "Sulle Ali del Vento del Nord" eccomi a presentarvi una piccola raccolta di racconti fatati di George MacDonald.


Titolo: La Chiave d'Oro
Autore: 
George MacDonald

Editore: Auralia Edizioni
Pagine: 170
Prezzo: 13,00 €
Data di uscita: novembre 2012

Per approfondire vi invito al sito dedicato alla raccolta di fiabe LA CHIAVE D'ORO
Voto:
Trama: Il primo libro che offre uno studio completo sulla costruzione e l'uso degli specchi magici
Non lasciatevi ingannare. Questo non è strettamente un libro per bambini, la sua trama ricchissima e completa, la prosa ricca di sfumature e il significato profondo sotteso alla narrazione, rendono il libro una lettura fantastica e appassionante anche per gli adulti. Come diceva lo stesso autore "Io scrivo non per il bambino ma per chi si sente tale, che abbia 5, 50 o 75 anni…" Il racconto La Principessa leggera sa essere, di volta in volta, lirico, cinico, pungente, spiritoso e, infine, accattivante. La storia narra di come una principessa, molto, molto “leggera”, dovrà affrontare avventure e disgrazie a seguito di un terribile incantesimo anti-gravitazionale! Il cuore del gigante è una perfetta storia in stile Fratelli Grimm, traboccante di meravigliose avventure, animali giganti, paesaggi strabilianti, accadimenti magici senza tregua. La Chiave d’oro, che dà il titolo alla raccolta, è delicata, breve e audace. Narra di un bambino che trova una misteriosa chiave d’oro alla base di un arcobaleno, nella Terra delle Fate e di una bambina, fuggita di casa, che si troverà, suo malgrado, ad aiutarlo per trovare il chiavistello che potrà essere aperto da quella chiave meravigliosa! Nella Terra delle Fate incontrerete fate e goblin e seguirete le magiche avventure di due bambini che saranno letteralmente catapultati in un mondo fantastico per poi scoprire una verità nuova quanto affascinante. "L’ampiezza di toni e di sentimenti, la percezione profonda della natura umana, l’originalità e la fantasia, il patos, l’atmosfera assolutamente fresca che si respira in ogni pagina, danno alle opere di George MacDonald un certo potere magnetico che è indescrivibile. Solo addentrandovi nel suo mondo fantastico e sconfinato potrete comprendere il motivo dell’universalità dei riconoscimenti che gli sono stati tributati e le ragioni per cui i personaggi da lui creati dovrebbero essere ospiti amati ovunque. La prosa perfetta, le avventure, le trovate, le magie e meraviglie disseminate con generosità, rendono La chiave d’Oro una raccolta eccezionale, consacrando George MacDonald come uno dei più prolifici e sublimi scrittori di letteratura fantastica."

 RECENSIONE:Di George MacDonald avevo già letto un libro 10 anni fa, ovvero "Le fate dell'ombra" e leggendo questa raccolta ho risentito la stessa atmosfera onirica e antica. Le fiabe di MacDonald sono molto particolari, sembrano provenire da un altro mondo e si sente l'influenza di un'altra epoca. Hanno un'aria mistica che le rende quasi filosofiche in alcuni punti. Come sempre mi sembra di non averle intese fino in fondo, come se ogni parola fosse ben dosata e persino gli avvenimenti più assurdi abbiano un profondo significato che però non sono riuscita a cogliere fino in fondo.
Non sono tipi di racconti che amo particolarmente, tuttavia ci sono cose che ho apprezzato.
Dei quattro racconti che compongono la raccolta ho apprezzato maggiormente i primi due anche se mi rendo conto che è negli ultimi due che si manifesta tutta la grandezza e la particolarità dell'autore.
Nella prima fiaba "La Pricipessa Leggera" si unisce ad una trama classica, novità dell'epoca dell'autore come la scienza e la metafisica e ho trovato davvero molto bella la maledizione della leggerezza perché essere leggere di mente può anche non far soffrire, ma senza sofferenza non esiste la vera felicità e senza intelligenza non esiste la consapevolezza e diventi un pericolo per te stessa.
La seconda fiaba è più allegra e mi ha ricordato le classiche fiabe dell'infanzia, con giganti, animali parlanti e ricerche. Una fiaba avventurosa e piena di coraggio.
La terza, che dà il nome alla raccolta, è la più particolare, quella che rimane più impressa e che forse ha molti più significati profondi. Una fiaba da leggere sotto molte chiavi di lettura a dispetto della sua apparenza confusionaria e sfuggevole.
Ricorda molto le esperienze raccontate nelle antiche storie di fate, a tratti inquietante e incomprensibile, ma talmente onirica da sembrare più reale della realtà.
L'ultima riprende lo stile della precedente, ma è molto più breve e semplice, risultando più leggera e classica.
Ho apprezzato le appendici finali in cui viene spiegato qualcosa della figura di questo particolare e importante autore, grazie alle quali si può capire maggiormente il messaggio delle sue opere e possiamo riflettere sui vari aspetti dei suoi racconti.
Come ho detto personalmente non amo questo tipo di storie nati da intenti secondari, ma sono comunque belle nelle loro particolari sfaccettature.
Nota di merito va alla bellissima edizione, che ha una bella grafica anche se mancano a mio parere delle illustrazioni per completare il tutto.
Piccola stonatura sono i nomi dei protagonisti che a mio parere sarebbe stato meglio tradurre in italiano per rendere i suoni familiari anche ai lettori italiani (considerando che sono fiabe e che i nomi hanno assonanze particolari).
Non è un libro indispensabile, ho preferito "Sulle Ali del Vento del Nord" ma se l'autore vi piace è sicuramente da leggere.

COSIGLI DI LETTURA DEL PORTALE:
UMORE: onirico e fatato
COLORE: oro
CLIMA E AMBIENTE: una notte in montagna

Citazioni dell'autore:
“La nostra vita non è un sogno ma dovrebbe esserlo e forse lo diventerà.”

“Io scrivo non per il bambino ma per chi si sente tale, che abbia 5, 50 o 70 anni...”

"Dovete imparare ad essere coraggiosi nell'oscurità come alla luce del sole, altrimenti sarete solamente coraggiosi a metà."

"La migliore cosa che potrete fare per i vostri amici è risvegliare la loro coscienza, non dando lo pensieri di cui debbano preoccuparsi ma risvegliando pensieri che già albergano nella loro anima, o, ancora, aiutandoli a pensare da sé."


“Il lampo e il tuono, vanno e vengono: Ma le stelle e la quiete rimangono sempre a casa.”

Voi lo avete letto? Che ne pensate?


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