27 dicembre 2012

# recensioni

Recensione "Lasciami andare" di Fulvia Degl'Innocenti

Cari Viandanti! Il libro di cui vi parlo oggi è di un'autrice italiana. "Lasciami andare" è un libro per ragazzi che tratta di temi difficili e della ricerca di una dolorosa verità da parte della protagonista. Un romanzo di formazione per la ragazza adolescente, ma anche per il padre. Questo libro non mi ha particolarmente colpito purtroppo.


Uno splendido racconto di formazione per le giovani generazioni: un viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio che farà scoprire a Eleonora una verità dolorosa ma necessaria. Una storia emozionante che insegna il valore del cambiamento e l'importanza di mettersi in gioco.


Titolo: Lasciami andare
Autrice: Fulvia Degl'Innocenti
Edizione: Fanucci
Collana: Teens
Anno: 2012
Pagine: 304
Prezzo: € 15,00
Data di pubblicazione: Settembre 2012

Trama: Eleonora, 16 anni, è cresciuta da sola con il padre a Milano, dove si sono trasferiti dal Sud quando aveva pochi mesi e la mamma era morta in circostanze mai del tutto chiarite.
Il padre non le ha mai parlato di lei, anzi, negli ultimi anni si è chiuso in un mutismo scontroso che lo ha allontanato sempre di più dalla figlia. Una sera l’uomo, in preda all’alcol, reagisce in maniera rabbiosa a una notizia di cronaca nera ascoltata in tv, e la sua improvvisa violenza si scaglia anche sulla figlia. In Eleonora cresce il desiderio di saperne di più sulle sue origini e su sua madre, così intraprende una sua personale indagine, con la complicità di un amico, Pietro, un venditore ambulante, con cui condivide la passione per lo skateboard e la Kick boxing.
Da vecchi articoli di giornale scopre che nel corso delle indagini per la morte della madre anche il padre per un certo periodo era entrato nel mirino degli inquirenti. Ai suoi occhi non appare più la stessa persona.
Chi era davvero? Perché ha tagliato i ponti con tutti i parenti? Perché non sono mai tornati nel paesino della Basilicata in cui Eleonora è nata?


VOTO:





 RECENSIONE: Eleonora è un'artista. Ama disegnare e gioisce nel trasformare in tratti i sentimenti, proprio quei sentimenti che il padre ha smesso di condividere da tempo, chiuso nei suoi silenzi. Dopo una sera in cui il padre ubriaco reagisce con violenza verso di lei, Eleonora comincia a notare che il mistero che avvolge il suo passato e la morte della madre, stanno distruggendo il suo mondo.
La reazione violenta del padre di fronte a un fatto di cronaca familiare e il suo ostinato silenzio e isolamento dalla famiglia, spingono Eleonora a volerne sapere di più di quella mamma mai conosciuta e della sua morte misteriosa di cui il padre non ha mai voluto parlare.
Per capire chi è davvero e per capire suo padre, Eleonora deve prima scoprire chi era sua madre e ricostruire un cerchio mai chiuso.
Ma le verità che si delineano di fronte a lei sono terribili e insinuano dubbi inquietanti su suo padre. Eleonora è davvero pronta per affrontare una verità che cambierà per sempre la sua vita?

Lasciami andare è un libro di formazione, una storia che accoglie il lettore con un giallo da risolvere, ma che invece riguarda una crescita e il superamento di una situazione difficile. La ricerca della verità e di un'appartenenza. Il ritrovamento del rapporto tra un padre e una figlia che si erano chiusi in un silenzio freddo e lontano.
Il libro si legge velocemente e con piacere, anche se confesso che mi ha deluso. Non mi ha emozionata e temo che non sia il mio genere. Normalmente le storie di formazione mi piacciono, ma lo stile di scrittura molto moderno non fa per me. Si tratta del tipo di scrittura per tutti i libri che parlano di storie di "periferia" come Acciaio di Silvia Avallone ad esempio. Un tipo di scrittura che non amo particolarmente e che mi fa sentire in qualche modo come se avessi già letto il libro.
Tralasciando questo, nonostante alcune facili intuizioni, il libro riesce senza forzature a non essere banale e scontato e anche se alcune situazioni mi sono sembrate inverosimili, l'ho trovato interessante.
Si tratta di una storia dai toni aspri, con argomenti spinosi in cui si apre lo spazio per vedere che le cose belle ci sono ovunque, anche dove meno te lo aspetti. Il racconto è scrivo quasi completamente da un narratore esterno che segue però i pensieri e le immagini viste dai protagonisti, solo verso la fine abbiamo degli intermezzi raccontati direttamente dal padre. L'uso dei dialetti ci fa immergere ancora di più all'interno della vicenda, senza appesantirne la lettura anche per chi, come me, non riesce a capirli.
I personaggi non ti rimangono nel cuore, non sono piatti, ma nemmeno abbastanza caratterizzati da renderli indimenticabili. Sono comunque da apprezzare perché sono tutti diversi e particolari. Non sono dei classici stereotipi e non sono banali, ma sono figure che rappresentano una possibile realtà.
Per questo non si arriva a provare né simpatia né antipatia per nessuno di loro. Il finale non mi ha né deluso né emozionato. Diciamo che è stato un buon finale che però non è riuscito a colpirmi particolarmente.
La lettura quindi non è banale, ma non è nemmeno una lettura originale che sorprende ed emoziona. A me ha lasciato purtroppo abbastanza indifferente e mi dispiace molto. Penso che il mio gusto personale abbia influito molto, nonostante la reputo una buona lettura.
 Leggetelo se è il genere di libri e di stile di scrittura che vi piace, ma non aspettatevi grandi sconvolgimenti emozionali perché rimane comunque una lettura leggera di poche ore adatto soprattutto a ragazzi tra i 12 e i 15 anni.


COSIGLI DI LETTURA DEL PORTALE:
UMORE: silenzioso
COLORE: cemento
CLIMA E AMBIENTE: in periferia di una grande città

Voi lo avete letto? Che ne pensate?

1 commento:

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