11 dicembre 2012

# recensioni

Recensione "Incarceron" di Catherine Fisher

Al mio ritorno mi sono subito immersa nella lettura di questo nuovo libro così atteso e acclamato. Avevo una voglia pazzesca di leggere dopo mesi di problemi e mi sono buttata in questa lettura che mi ha catturato e ho letto in poco tempo. La cosa strana è che il libro mi ha molto deluso, nonostante sia felice di averlo letto. Ma ve ne parlo meglio con calma altrimenti vi confondo le idee...

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Titolo: Incarceron
Autore: Catherine Fisher
Editore: Fazi
Collana: Lain
Pagine: 374
Prezzo: 14,90 €
Data di uscita: 31 ottobre 2012
Trama: Incarceron è una prigione avveniristica e invisibile, dove i discendenti dei prigionieri originari vivono in un mondo oscuro scosso da rivalità e violenze. È un incrocio di inquietanti tecnologie, un edificio vivente, un Grande Fratello vendicativo e sempre in guardia, corredato di camere di tortura, sotterranei e passaggi segreti.
In questo luogo un giovane prigioniero, Finn, ha delle visioni della sua vita precedente e non riesce a convincersi di essere nato e cresciuto lì.
Nel mondo esterno Claudia, figlia del direttore di Incarceron, è intrappolata in un altro tipo di prigione ,un universo tecnologico ma costruito con meticolosa cura affinché appaia come un’epoca antica ,dove l'attende un matrimonio combinato con un ricco playboy che lei odia.
Arriverà un momento in cui Claudia e Finn, contemporaneamente, troveranno un oggetto, una chiave di cristallo, attraverso la quale potranno parlarsi. E allora sarà solo questione di tempo prima che i due mondi, finora separati dagli spessi muri di Incarceron, entrino in contatto…

VOTO:

 RECENSIONE: Finn vive nelle profondità di Incarceron: una prigione vivente in cui regna la morte, la solitudine e il pericolo.
Claudia è la figlia del Guardiano di Incarceron e  vive la sua vita piena di ricchezze in attesa di sposare l'erede al trono e divenire così la regina.
Incarceron e il mondo di Fuori sono due mondi agli antipodi. Ad Incarceron niente e nessuno può entrare o uscire e Fuori la vita vive bloccata nel tempo a causa di una legge che impedisce il progresso per mantenere la pace.
Due universi opposti che non possono convivere. Eppure Claudia e Finn per uno strano scherzo del destino riescono a trovare il modo di comunicare grazie a una Chiave speciale. Questo incontro segnerà l'inizio di una rivoluzione che sconvolgerà i due regni.
Claudia è alla ricerca dell'Erede perduto, nella speranza di cambiare il suo futuro e fuggire dalla serie di intrighi a cui è destinata come se fosse la pedina su una scacchiera nei piani di suo padre.
Finn desidera scoprire la verità sulla sua nascita e il suo passato perché ha degli strani ricordi e sente di provenire dal mondo di Fuori.
Entrambi desiderano scappare dal loro presente e il loro incontro sarà l'occasione per ottenere ciò che desiderano o perdere tutto.
Ma unire due mondi che non dovevano incontrarsi può risultare più pericoloso del previsto perché nessuno dei due si rende realmente conto di quanto tutto questo può stravolgere l'equilibrio di tutte le cose.

Come ho detto dopo un inizio traballante, mi sono fatta trascinare in questa lettura e per la prima metà almeno non sono riuscita a staccarmi dalle pagine. La curiosità di arrivare alla fine era molta, ma nonostante tutto il libro si è rivelato una grande delusione. Ma andiamo con ordine.
Il libro si legge facilmente e sono comunque felice di averlo letto. L'inizio non mi convinceva, ma la lettura ha comunque preso il via.
Ora, c'è da dire che avevo una voglia matta di leggere e tornando dopo 5 mesi a leggere in italiano, inizialmente pensavo che i problemi che trovavo nel libro dipendessero da me, ma purtroppo non è così.
La storia, nonostante l'ambientazione originale e idee innovative, si intuisce fin dall'inizio. Non rimane molto spazio per i colpi di scena, ma fin qui possiamo perdonarlo.
I personaggi non sono niente di speciale. Non hanno grande spessore e non ti rimangono impressi in nessun modo. Finn risulta un po' noioso, Claudia risulta a primo impatto antipatica per il suo essere così classica nel carattere della giovane nobile ribelle costretta a un matrimonio combinato, gli altri rimangono i tipici stereotipi da film di serie B.
Attia forse è l'unica che ho apprezzato leggermente di più e l'unica che mi ha suscitato un minimo di interesse e gli unici che si salvano sono oltre a lei Keiro e Gildas. Mentre il Guardiano, la regina e Caspar sono da dimenticare.
Il resto dei personaggi sono una cartolina sullo sfondo come se non esistessero.
Ho apprezzato però alcune reazioni che li rendono meno prevedibili e più realistici, non facendo perdere interesse nella lettura. Questo anche nello svolgersi della storia. Nonostante le banalità di alcuni dialoghi e la prevedibilità della trama, alcune piccole cose rendono la storia piacevole da leggere e invogliano a proseguire perché le cose non vengono tirate troppo per le lunghe. Le reazioni, almeno nelle pagine centrali del libro, sono migliori di quanto le premesse potevano far presagire.
L'impostazione della trama è studiata come se fosse un giallo, quindi riesce a incuriosire il lettore senza annoiarlo nella ricerca della verità (anche se si è già capito tutto).
La cosa peggiore però sono le descrizioni. Purtroppo l'autrice sembra non avere idea di cosa significhi descrivere. Le descrizioni sono tirate via, confuse e a volte insensate, lasciando nel lettore una vaga sensazione di incompiuto. Non riesci ad entrare davvero nella storia perché l'ambiente e le situazioni non puoi immaginarle come si deve. Sembra che manchino dei tasselli importanti, anzi che proprio l'autrice non si sia minimamente preoccupata di lavorare all'ambientazione fino in fondo. Si è preoccupata solo di ciò che le serviva nella storia, ma il resto l'ha lasciato nel dimenticatoio. Come vedere la tessera di un puzzle senza avere tutto il resto del paesaggio che è fondamentale per capire l'immagine di ogni tassello.
L'idea di una Prigione viva e quasi umana in cui vivono quelli che considera suoi fgli era ottima, così come il Fuori in cui il mondo è bloccato al tempo dell'Era (che sembrerebbe essere una specie di ottocento moderno da rievocazione storica sbagliata). Il tempo e il progresso sono proibiti, il problema è che non si capisce molto bene come è strutturata questa ambientazione. Sembra di vedere qualche chilometro di terra in un mondo popolato da un centinaio di persone. Non ho sentito una vera ambientazione completa e razionale.
Oltre a questo la pessima traduzione e i molti e terrificanti refusi ed errori grammaticali hanno reso la lettura ancora più ostica.
Le spiegazioni alle situazioni più complicate non ci sono, così come le descrizioni sono lasciate al caso. Un'azione la dice e quella dopo la salta. Descrive una cosa si e dieci no.
E poi il punto di vista. Non è umanamente possibile saltare così spesso e senza indicazioni da un punto di vista a un altro. Fa venire il mal di mare. Rende la lettura più difficoltosa e la rallenta perché la cambia anche in una stessa frase.
Leggendo la biografia dell'autrice sono sbalordita nel constatare che è una persona che ha studiato e tiene corsi di scrittura creativa perché nemmeno in un giovane esordiente alle prime armi è facile vedere un utilizzo di punti di vista così ballerino come in questo libro. Per me non ha senso.
La trama prometteva emozioni e grandi riflessioni, ma purtroppo a differenza di altri libri di genere simile, non mi ha portato a nessuna interessante riflessione. Sono rimasta un po' arida da questa lettura.
Il finale mi ha lasciato confusa e insoddisfatta. Ovviamente è il primo di due libri (per adesso) quindi ovviamente non finisce ma si interrompe.
Ultimo tasto dolente: la cover. Quella originale era migliore non solo esteticamente ma anche come coerenza con il testo. La chiave della versione italiana la trovo davvero brutta.
Per concludere posso dire che nonostante lo reputi un pessimo libro per tutti i motivi spiegati sopra, mi ha comunque fatto passare qualche ora piacevole e l'ho letto volentieri. Non so se ha senso, ma è andata così e io posso solo dire la mia personale esperienza di questa lettura.
Per questo non so davvero se consigliarlo o meno. Non mi sento di sconsigliarlo perché comunque l'ho trovata una lettura piacevole e interessante nonostante tutto, ma nemmeno mi sento di consigliarlo per via delle grandi carenze che ci sono.
Incarceron è un libro che delude perché poteva essere davvero una storia originale e interessante e invece rimane confusa e di bassa qualità.


COSIGLI DI LETTURA DEL PORTALE:
UMORE: oscuro
COLORE: nero
CLIMA E AMBIENTE: da soli in una gelida notte di febbraio

Voi lo avete letto? Che ne pensate?

5 commenti:

  1. Mi è venuto un dubbio, leggendo la trama.

    Se in Incarceron vivono i discendenti dei prigionieri, ciò significa che a questi ultimi era stata concessa una qualche libertà. Oppure la riproduzione della specie è spiegata in altro modo? Che ne so... magari erano cavie per strani esperimenti.

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  2. In effetti non si capisce bene nemmeno dal libro proprio perché non viene spiegato niente.
    A quanto viene detto, la Prigione era un progetto per creare una specie di mondo ideale che però è fallito e vivono dei gruppi di prigionieri che si fanno la guerra tra loro rubando oggetti e uccendo per vivere. Una specie di mondo oscuro lasciato a sé stesso, quindi l'unico controllo viene dalla Prigione stessa che sembra essere viva e pensante.

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  3. ciao Reina!
    ti ho lasciato un post tag per te =)
    un elfico e dolcissimo saluto invernale

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  4. Gandaaaaallllllllffffffff!!!!! scusate ma adoro questo personaggio, e non vedo l'ora di vedere Lo Hobbit!! comunque bellissima la grafica!!!
    Che peccato per Incarceron, mi attira tantissimo, voglio leggerlo, ma ora ho paura di rimanere delusa, perchè ho le aspettative alte.

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  5. questo libro ha lasciato perplesse in molte.. lo leggerò presto e vedremo che ne sarà :D

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