07 settembre 2012

# recensioni

Recensione "Wintergirls" di Laurie Halse Anderson

Viaggiatori! Vi lascio la prima recensione che ho scritto per il blog, ma che purtroppo non ho mai pubblicato. Quindi ne approfitto ora. Si tratta di "Wintergirls" di Laurie Halse Anderson, un libro che tratta di anoressia in maniera originale. Un libro per ragazzi diverso dai soliti.

“Chi voleva guarire? Mi ci erano voluti anni per diventare così magra. Non ero malata. Ero forte”.


Titolo: Wintergirls
Autore: Laurie Halse Anderson
Editore: Giunti (Y)
In uscita: 14 settembre 2010
Prezzo: 14,90 euro
Pagine: 336

Trama: Lia e Cassie sono amiche fin dall’infanzia, ragazze congelate nei loro fragili corpi, in competizione in un’assurda gara mortale per stabilire chi tra loro sarà la più magra. Lia conta maniacalmente le calorie di tutto quello che mangia e di notte quando i suoi non la vedono si sfinisce di ginnastica per bruciare i grassi. Le poche volte che mangia, cerca di ingerire cose che la feriscono, come cibi ultrapiccanti, in modo da “punirsi” per aver mangiato. Si gonfia d’acqua per ingannare la bilancia nei giorni in cui la pesano. Quando eccede nel cibo ricorre ai lassativi e passa il tempo a leggere i blog di ragazze con disturbi alimentari che si sostengono a vicenda.
Nel suo libro più toccante e poetico dopo Speak, finalista al National Book Award, l'autrice di best seller, L. H. Anderson esplora l'impressionante discesa di una ragazza nel vortice dell'anoressia.


VOTO:



Recensione: Difficile leggere di problemi come l'anoressia, la bulimia, l'autolesionismo, la droga... Problemi che generalmente le persone non vogliono vedere. Eppure l'autrice di questo libro è riuscita a parlarne in modo diretto e sincero, senza cadere in facili stereotipi e pensieri banali. La narrazione è come la lama di un coltello, affilata, tagliente, fredda come il ghiaccio.
Fredda come l'anima di Lia, una ragazza d'inverno intrappolata tra due mondi. La sua non-vita è l'unica cosa sul quale sente di avere il controllo, l'unica cosa che la tiene aggrappata alla realtà nonostante sia la causa che la porta a rischiare la vita.

Tutta la sua vita è concentrata su una promessa fatta con Cassie, la sua migliore amica dall'infanzia, una promessa pericolosa che però riesce a mantenere vivo il loro legame.
La loro amicizia è sempre presente nonostante si fossero allontanate già da molto tempo, prima che Cassie morisse da sola dopo aver chiamato Lia 33 volte. E questa vicenda tormenterà Lia, che sarà perseguitata dal fantasma di Cassie, il fantasma delle sue paure e della verità.
Un barlume di speranza la porta l'ultima persona che ha visto Cassie viva, un ragazzo che conosce il motivo della chiamata di Cassie a Lia. Eppure il suo avvicinarsi all'amica è un percorso doloroso, che Lia teme di percorrere, ma dal quale non potrà separarsi.

Lia è già stata ricoverata due volte in una clinica, eppure tutte le medicine e le terapie non hanno effetto. È inutile cercare di guarire il corpo se è l'anima ad essere intrappolata in un mondo a metà tra la vita e la morte, un mondo fatto di lotta contro ciò che non riusciamo ad affrontare.
Lia non mangia, si punisce, si taglia. Vorrebbe rifugiarsi nel suo guscio vuoto per non essere ferita. Una lotta contro il cibo, contro i genitori, contro la scuola... Una lotta che in realtà è solo contro se stessa e le sue paure. Una ragazza invisibile, una ragazza che vorrebbe gridare al mondo tutta la sua sofferenza e invece si lascia trascinare dai suoi incubi.
Una vocina maledetta che le martella nella mente un ritornello che la fa sentire inadeguata, sbagliata, debole, stupida. E l'unica vittoria su cui può contare è il controllo sulle calorie. Ogni cibo è diventato un numero, un numero negativo da cui stare alla larga.

In questo libro la questione non è perché è arrivata a quel punto, ma piuttosto perché non vuole uscirne. L'autrice riesce a farti entrare nella mente di Lia, vivi dentro i suoi pensieri e il suo corpo sofferente che implora di rimanere in vita.
Un libro che con la sua scrittura asciutta e diretta riesce a entrarti nel cuore e a farti vivere ogni singola sensazione della protagonista.
Wintergirls è una lettura pericolosa e dolorosa, ti scava dentro come le ferite autoinflitte, eppure è proprio attraverso un percorso difficile che puoi arrivare ad avere delle risposte. Un libro freddo come il ghiaccio, ma intenso come il fuoco che consiglio davvero di leggere a chi non ha paura di vedere.

COSIGLI DI LETTURA DEL PORTALE:
MUSICA: "Frozen" di Madonna

UMORE: solitario
COLORE: ghiaccio
CLIMA E AMBIENTE: un freddo pomeriggio di novembre

Che ne pensate? Lo avete letto?

4 commenti:

  1. No. Non l'ho letto, nonostante m'ispiri. Purtroppo il nome dell'amica della protagonista risveglia in me ricordi alquanto dolorosi.

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  2. letto più o meno due anni fa e devo dire che mi ha colpita moltissimo. è un libro sicuramente diverso dagli altri, come dici tu! l'autrice è stata bravissima nelle descrizioni di ogni singolo dettaglio.
    sarebbe bello farlo leggere nelle scuole, sarebbe un modo sicuramente originale per discutere di un problema molto diffuso!

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  3. letto più o meno due anni fa e devo dire che mi ha colpita moltissimo. è un libro sicuramente diverso dagli altri, come dici tu! l'autrice è stata bravissima nelle descrizioni di ogni singolo dettaglio.
    sarebbe bello farlo leggere nelle scuole, sarebbe un modo sicuramente originale per discutere di un problema molto diffuso!

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