06 giugno 2013

# recensioni

Recensione "I confini di Trisa" di Cristiano Ciardi

Ho avuto la fortuna di incontrare Cristiano Ciardi per caso un pomeriggio in libreria e ho così scoperto il suo libro di esordio pubblicato su Amazon e gentilmente regalato. Ho letto il libro in un paio di giorni e sono felice di potervelo presentare.

Titolo: I Confini di Trisa
Autore:
Cristiano Ciardi
Edizione: Amazon (ebook e cartaceo)
Pagine: 345
Prezzo: 4,50 € kindle - 14,50 € cartaceo

SITO: cristianociardi.com
VOTO:
Trama: Una storia fantasy con la struttura tipica del sottogenere epico o eroico, senza magia o miti, bensì costruita con spiccato realismo. Sullo sfondo, una natura severa e al contempo creatrice di bellezza, popolata da animali reali e popoli di cui vengono esaltate le diversità ma non le differenze.




 RECENSIONE: Solitamente quando un esordiente pubblica fantasy, tendiamo ad aspettarci un mondo di magia e creature fantastiche, cosa che non accade nel libro di Ciardi (a parte alcuni animali ideati da lui stesso) e di questo ne sono felice. Amo i fantasy dal sapore storico, incentrati sulle passioni umane e la natura, quindi è stato bello riscoprire nel libro i temi che apprezzo di più.
Leggendo il libro, la cosa che traspare con più evidenza, è l'amore profondo dell'autore per la natura e quindi l'inferiorità reverenziale dell'uomo in un rapporto romantico e vivo. Questa forse è la cosa che ho apprezzato di più nel romanzo, il messaggio che è quasi un appello per ristabilire l'equilibrio con la natura da noi troppe volte e per troppo tempo sfruttata. Allo stesso modo si ritrova anche il rapporto dell'uomo con gli animali e si sente fortemente la passione di questo autore verso di loro, tanto da farci sentire in dovere di cambiare qualcosa, perché possiamo e dobbiamo cambiare.
Il legame profondo che lega i Santri agli Uomini e la stupidità con cui questi ultimi hanno distrutto questo speciale e unico rapporto ci tocca nel profondo e ci porta a riflettere.
I messaggi di Ciardi all'interno del romanzo sono velati, dettati direttamente dalla narrazione e non suggeriti forzatamente dall'autore e questo lo rende più incisivo.
La società all'interno del libro è costruita in maniera interessante, i Prescelti non fanno parte di una profezia (come inizialmente temevo) ma si allontanano dal classico cliché perché si tratta di un semplice termine per distinguere persone dotate di una particolare qualità innata.
La vita nel Regno è fatta di lavoro e sacrificio, scelta e dovere.
Le donne hanno una parte importante nella società, non sono rilegate al volere dell'uomo, ma sono libere di scegliere della loro vita e hanno pari dignità. Nei fatti ho comunque trovato una prevalenza maschile su ogni campo, cosa che non pesa nella storia perché appunto le donne non sono considerate inferiori, ma che ho comunque trovato leggermente contrastante a ciò che viene spiegato della società. Ho però constatato un grande rispetto verso le donne e questo traspare da ogni incontro con loro.
Nonostante sia un'ambientazione abbastanza realistica, ho avuto per tutto il tempo la sensazione che mancasse qualcosa, come se non avessi dei tasselli importanti che stanno alla base del tutto. Un po' come vedere le montagne e non sapere come sono fatte le pianure pur sapendo che ci sono.
Forse dipende dal fatto che, trovando la società ben costruita (Ciardi infatti fa percepire la profondità di un vasto regno con diverse popolazioni e città, ognuna con le sue caratteristiche e abitudini), mi è però sembrata in qualche modo circoscritta, come se esistesse un'isola in mezzo al niente. So che ci sono dei regni vicini, ma non hanno praticamente contatti con loro (almeno di quelli che hanno nominato) e tutte le altre città fanno comunque parte del regno e quindi non c'è motivo di scontro o di problemi di nessun tipo. Parlo di sensazioni personali, non di errori nella narrazione.
Essendo il primo di una saga, sono sicura che ci sarà modo di approfondire il tutto, considerando il grande lavoro che è stato fatto sulla bellissima mappa. Per questo sono sicura che si tratti solo di una mia sensazione perché Ciardi ha costruito una mappa completa e vasta che ha ancora molto da raccontare dato che il libro narra le vicende di una piccola parte.
Questo primo libro della saga è un'introduzione al mondo e ai personaggi che però non manca di avventure e battaglie.
La vicenda è incentrata nel sud dove tutto sembra stabile e ben organizzato e l'unico problema riguarda i Santri, gli animali che hanno occupato una parte del territorio e devono essere sconfitti per far sì che gli uomini possano riprenderla e allargare i loro domini.
I personaggi sono quasi tutti dei veri eroi, a volte mi sono sembrati molto "ingenui" come delle anime bianche che non conoscono il vero male. Lo scontro nella storia è più psicologico che fisico perché è la ricerca del giusto a lacerare l'animo del protagonista. Cosa è più importante? Seguire il dovere e ubbidire alla volontà del propri superiori continuando ad essere l'esempio per il mio popolo oppure seguire l'istinto, il cuore e l'opinione personale fuggendo dai doveri e dall'onore?
Le amicizie sono facili, fin troppo, come se le persone dall'animo puro si riconoscessero in qualche modo tra gli altri.
I personaggi che ho apprezzato di più sono Rucro, che forse è la persona migliore della storia, Shaita e Asfan anche se di loro due purtroppo sappiamo poco e verso la fine della storia spariscono, lasciando con la voglia di saperne di più.
Mentre il protagonista è rimasto quasi in ombra, non sento di averlo conosciuto davvero, forse dipende dalla sua condizione di essere speciale.
La storia è dominata più dalle vicende che dai personaggi e alla fine della lettura, nonostante abbia una qualche conclusione, sono rimasta con la curiosità di conoscere la situazione di alcuni personaggi e soprattutto saperne di più del destino delle creature di Trisa.
La cosa migliore è stata scoprire che la religione ricorda gli antichi culti pagani, si tratta di una religione molto personale, vaga e privata, verso una dea senza nome che ricorda la Grande Madre.
Cristiano Ciardi scrive bene e ha delle buone potenzialità, però si sente che manca ancora una vera padronanza della narrazione e che si trova al primo libro. Andando avanti migliora piano piano, ma ha ancora del lavoro da fare per limare le piccole imprecisioni e le ingenuità della scrittura.
In ogni caso è una scrittura consapevole e scenografica. Bellissime le descrizioni della natura e del suo rapporto con l'uomo. Ho apprezzato le frasi con cui porta il lettore a riflettere e il modo in cui ha reso questa storia adatta ai giovani mettendo tutta la sua conoscenza ed esperienza senza appesantirla.
Con qualche piccolo accorgimento potrebbe diventare davvero un bel lavoro.
Quindi compimenti a Cristiano Ciardi e un forte in bocca al lupo per il proseguimento di questa saga che mi ha sorpreso e fatto passare delle ore piacevoli.
COSIGLI DI LETTURA DEL PORTALE:
UMORE: rilassato
COLORE: bronzo
CLIMA E AMBIENTE: fine estate in collina

Voi lo avete letto? Che ne pensate?


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