tag:blogger.com,1999:blog-12005240189642097372024-03-18T10:48:32.159+01:00Il Portale SegretoReinahttp://www.blogger.com/profile/15692154372222987004noreply@blogger.comBlogger1511125tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-58446565602767852172019-03-08T09:52:00.000+01:002019-03-08T11:02:28.139+01:005 libri sull'essere donna<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPhzsRt97af5OVP-ExyCIjQ0KN_kOwlWLAgMcmOWq_IfPW5PBoHwke_NnNF2o11zpOfLzkhYzzi2KgFDe7wJA-9O1O8NN6oVNgv_eazRAghtgfIyY9k6wHMqCRJ1y5ZjePPPMWLaOcWfQ/s1600/6679f1329b3ce5a59bfd7dd45d1af1f4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="346" data-original-width="563" height="392" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPhzsRt97af5OVP-ExyCIjQ0KN_kOwlWLAgMcmOWq_IfPW5PBoHwke_NnNF2o11zpOfLzkhYzzi2KgFDe7wJA-9O1O8NN6oVNgv_eazRAghtgfIyY9k6wHMqCRJ1y5ZjePPPMWLaOcWfQ/s640/6679f1329b3ce5a59bfd7dd45d1af1f4.jpg" width="640" /></a></div>
Ho pensato molto a quali libri consigliare in questo articolo. Il tema delle donne mi è molto caro, sono una donna e sono cresciuta in mezzo a sole donne, quindi conosco bene le problematiche che possiamo avere. Con questo non intendo sminuire minimamente l'ambito maschile, ma non essendo uomo non posso farmi portavoce di problemi che non conosco, al massimo mi affianco a loro nelle battaglie che porteranno avanti per i diritti di tutti, indipendentemente dal genere.</div>
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Oggi si ricordano le donne e da amante delle suffragette, ci tenevo a onorare tutte le donne venute prima di noi che hanno amato, sofferto, vissuto, combattuto per farci arrivare dove siamo ora.</div>
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Dunque ho deciso di consigliare cinque tra i mille libri bellissimi che esistono (è stata davvero dura scegliere) che riguardano le donne e il loro mondo e che consiglio a tutti di leggere (si, anche e soprattutto a voi uomini!). Spero ancora che le donne possano essere solidali una con l'altra invece di farsi la guerra. Ringrazio tutti coloro che nei secoli e ancora oggi lotta per la parità dei diritti, per la libertà, per l'amore, per la giustizia.<br />
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"Donne che corrono con i lupi" di Clarissa Pinkola Estés</h2>
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<blockquote class="tr_bq">
è tipico delle donne mettersi a correre forte per riguadagnare il tempo perduto, liberare la scrivania, liberarsi dal rapporto, svuotare la mente, voltare pagina, insistere su una pausa, rompere le regole, fermare il mondo. Ritrovando la loro parte selvaggia la loro vita creativa fiorisce, le loro relazioni acquistano significato, profondità e salute, si ristabiliscono i cicli della sessualità, della creatività, del lavoro e del gioco, non sono più territori di caccia da depredare, sono autorizzate dalle leggi della natura a crescere e a prosperare.</blockquote>
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"Luna rossa" di Miranda Gray</h2>
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Il ciclo mestruale è ancora oggi un tabù che spero venga abbattuto. Noi donne spesso viviamo il ciclo come un tormento e una condanna dimenticando di allinearci con esso invece di combatterlo. Con questo libro ho imparato ad accettare questa parte dell'essere donna e viverla non solo con serenità ma anche con gioia imparando a comprenderlo e collaborare con le energie mensili. Inizialmente non credevo mi sarebbe piaciuto, temevo fosse troppo New Age e invece mi ha davvero aiutato e lo trovo utilissimo anche per gli uomini.</div>
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<blockquote class="tr_bq">
Era attraverso questo stato alterato di coscienza mensile che le sciamane, le donne di medicina, e più tardi le sacerdotesse, portavano energia, ispirazione e unione tra il divino, il mondo manifesto e la comunità.</blockquote>
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"Chi ha cucinato l'ultima cena" di Rosalind Miles</h2>
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Questo libro lo desiderai molto e lo trovo davvero interessante perché ripercorre in maniera semplice e piacevole la storia delle donne nel mondo dalla preistoria ai giorni d'oggi. Un libro da leggere e rileggere per poi approfondire con altre letture.</div>
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<blockquote class="tr_bq">
Dal momento che il parto era, e rimane, l'attività fisica naturale delle donne che più di ogni altra ne mette a rischio la vita, c'è sempre stata una valida motivazione a ridurlo al minimo o di evitarlo. Inoltre, l'incredibile assortimento di aggeggi e pozioni con cui dalla preistoria a oggi le donne di tutto il mondo cercano in tutti i modi di evitare una gravidanza, arricchisce di un nuovo paradossale elemento il mito dell'"istinto materno". A quanto pare ci si è servite di qualunque cosa promettesse di concedere la benedizione della sterilità</blockquote>
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"Donne che amano troppo" di Robin Norwood</h2>
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Questo libro l'ho letto alle medie e mi ha aiutato molto a capire il meccanismo di dipendenza amorosa su cui quasi tutte finiamo invischiate. Io stessa ho avuto questo problema e so quanto è difficile non solo uscirne ma anche il semplice riconoscerlo. Credo che sebbene sia una lettura datata abbia ancora molto da dire e pur avendo letto altri libri sul tema, questo ha per me un valore affettivo. Dobbiamo tutelarci dalla sofferenza, non annullarci per l'altro ma cercare la felicità e se non si è felici non dobbiamo accontentarci.</div>
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<blockquote class="tr_bq">
Invece di una donna che ama qualcun altro tanto da soffrirne, voglio essere una donna che ama abbastanza se stessa da non voler più soffrire.</blockquote>
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"Lettera a un bambino mai nato" di Oriana Fallaci</h2>
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Questo è uno dei miei libri preferiti sin da quando ero piccola, un libro che mi ha segnata come persona e come donna e che ho riletto molte volte. Fa soffrire molto, colpisce nel profondo ma insegna anche tanto. Il tema della maternità, della vita, della rinuncia alla vita, dell'aborto. Tutte tematiche difficili da affrontare ma doverose.</div>
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<blockquote class="tr_bq">
Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c'è un'intelligenza che urla d'essere ascoltata.</blockquote>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6VjD1GMDXyuCVllJcodZgVmMhc9qr-gdKuv04Lt7maHanarEwv4aIWfQpNlFlJvJjxG3gzW9ltAJZMfxs9yBklhEVcR-ve4CUknJ8humh0TVl1aGinkXtSgD6XVMYqxxU8cJNJEmnsw/s1600/86521e6cd3ee08b61e2560ca520b382a.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="1000" height="64" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6VjD1GMDXyuCVllJcodZgVmMhc9qr-gdKuv04Lt7maHanarEwv4aIWfQpNlFlJvJjxG3gzW9ltAJZMfxs9yBklhEVcR-ve4CUknJ8humh0TVl1aGinkXtSgD6XVMYqxxU8cJNJEmnsw/s320/86521e6cd3ee08b61e2560ca520b382a.png" width="320" /></a></div>
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Volevo aggiungere anche il ringraziamento per alcune tra le persone che portano avanti progetti interessanti e utili su temi vicini alle donne. Tre esempi su tutti: consiglio di visitare la pagina facebook "<b><i><a href="https://www.facebook.com/carolinacaprialhascrittounafemmina/">L'ha scritto una femmina</a></i></b>" della scrittrice <b>Carolina Capria</b> che racconta di libri scritti da donne e il canale youtube "<b><i><a href="https://www.youtube.com/channel/UC6lugz23Bx97u7QDh8q5tDA">Parità in pillole</a></i></b>" di <b>cimdrp</b> ovvero Irene Facheris e il profilo instagram di <b>Tiffany</b> di <b><i><a href="https://www.instagram.com/miss.fiction/">Miss Fiction Books</a></i></b> per il suo <u><i>#FeministFriday</i></u>.</div>
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<b><i><u><span style="color: #674ea7;">E voi? Li avete letti? Ne avete altri da consigliarmi?</span></u></i></b></div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-2005043392759199412019-02-04T12:02:00.000+01:002019-02-04T12:02:05.101+01:00La Pietra del Sole Mexica - Calendario Azteca<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdDDpOWE12OSyDS6m9TWNkYNtTwPi9byAlIPdm3PJT0uMb-ylq1w0eD_fLSsj7UBc6xBKdz_8m7JkQokArLkvuELZbcDXis_f7aLYY0dmcB15TV9Dka4zcZ7ycRVZQClDKjmlfa-IjeUk/s1600/Schermata+2019-02-03+alle+01.38.05.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="636" data-original-width="719" height="564" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdDDpOWE12OSyDS6m9TWNkYNtTwPi9byAlIPdm3PJT0uMb-ylq1w0eD_fLSsj7UBc6xBKdz_8m7JkQokArLkvuELZbcDXis_f7aLYY0dmcB15TV9Dka4zcZ7ycRVZQClDKjmlfa-IjeUk/s640/Schermata+2019-02-03+alle+01.38.05.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">foto di Angie Padilla</td></tr>
</tbody></table>
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Come tutti i popoli mesoamericani, i <i>mexica</i> avevano <b>due calendari: uno rituale e uno solare</b>. Le forme e manifestazioni del Sole sono una componente centrale della cosmogonia <i>mexica</i>. Tuttavia il pezzo conosciuto come <b>Calendario Azteca non è in realtà un calendario</b>.</div>
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La <b>Pietra del Sole</b> è uno dei monoliti più antichi che si sono conservati della cultura <i>mexica</i>, la cui data di elaborazione fu datata intorno all'anno <b>1479</b>. Prima della scoperta del <b>monolito di Tlaltecuhtli</b> (dio-dea della Terra) con i suoi 4 per 3,57 metri di altezza, si pensava che la Pietra del Sole fosse la più grande di dimensioni.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlZ-8oKVNd-wwt5H8MqkMC_ulkJJBMSe8M8puh0pf2UMCivg1vxmZgwEEqtFczS2eN_SH6L-c4Z-Qh106dJe7-i7G88GJDwL80LcZw7cHABi8LKwB2wmDIwvJcVQXiHspiaHtbvdvNXPc/s1600/ottavocircolo.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="66" data-original-width="307" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlZ-8oKVNd-wwt5H8MqkMC_ulkJJBMSe8M8puh0pf2UMCivg1vxmZgwEEqtFczS2eN_SH6L-c4Z-Qh106dJe7-i7G88GJDwL80LcZw7cHABi8LKwB2wmDIwvJcVQXiHspiaHtbvdvNXPc/s1600/ottavocircolo.gif" /></a></div>
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<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: Times; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px;">
Fu abbattuta e interrata con la Conquista del Messico e rimase così fino al suo ritrovamento il 17 dicembre 1790 nella parte sud del Zocalo della Città del Messico.</div>
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La <b>Pietra del Sole</b> è un disco di basalto con iscrizioni allusive alla cosmogonia <i>mexica</i> e i culti solari, probabilmente nella sua concezione originale era una <b>pietra per il sacrificio gladiatorio</b>.</div>
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Misura 3,60 m di diametro e 1,22 m di spessore, pesa 24 tonnelate. Il pezzo non fu completato a causa di una profonda rottura in uno dei lati. Nonostante la frattura probabilmente fu utilizzato con il proposito di sostenere la lotta dei guerrieri nella cerimonia del <b>Tlacaipehualiztli</b>.</div>
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In <i>nahuatl</i> era chiamata <i>Sole di Movimento</i> (<b>Ollin Tonatiuh</b>) evidenziando la sua <b>visione geocentrica</b>. Fu principalmente un <b>oggetto cerimoniale</b>, il pezzo contiene pittografie che rappresentano come i <i>mexica</i> concepivano <b>il trascorrere del tempo</b> ed è il risultato di <b>secoli di osservazioni astronomiche.</b><br />
<b><br />
</b></div>
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I motivi che coprono la sua superficie sembrano essere un sommario della complessa cosmogonia <i>mexica</i>:</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtFNaNlH5OI65NDLIkReK0pe8yCAxeIzDLFWtFx7WNYXgq82OkR-51UwHVj3AtyMKYfmdu_I6o_CM6AOtjgtaBRynPRFuKFZBt9wLnf0zeW9qXXpaSMnpC5sw0kadRsq8r18ovCcqBzHE/s1600/quartottavocircolo.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="381" data-original-width="290" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtFNaNlH5OI65NDLIkReK0pe8yCAxeIzDLFWtFx7WNYXgq82OkR-51UwHVj3AtyMKYfmdu_I6o_CM6AOtjgtaBRynPRFuKFZBt9wLnf0zeW9qXXpaSMnpC5sw0kadRsq8r18ovCcqBzHE/s320/quartottavocircolo.gif" width="243" /></a><b>Disco centrale</b>. Nel centro del monolito si trova la faccia del dio solare <b>Tonatiuh Xiutecohtli </b>all'interno del segno del movimento (<b>ollin</b>) con le sue due mani, ognuna con un bracciale. Inoltre i suoi artigli catturano un cuore umano e la sua lingua è rappresentata come un coltello di selce, esprimendo la <b>necessità di sacrifici</b> per la sopravvivenza dell'astro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Le quattro aree</b>. I quattro quadrati che circondano la divinità centrale, rappresentano i precedenti <b>quattro soli</b> che precedettero l'attuale Quinto Sole.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Il quadrato superiore</b> destro rappresenta il <b>4 Giaguaro</b>, giorno in cui terminò la prima era, dopo 676 anni al sorgere dalle viscere della terra mostri che divorarono la gente. Rappresenta l'elemento <b>Terra</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Alla sinistra in alto</b> si trova il <b>4 Vento</b> che ricorda che dopo 364 anni, uragani agitarono la Terra e fecero in modo che coloro che non morirono si trasformassero in scimmie. Rappresenta l'elemento <b>Aria</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sotto a questa (<b>sinistra in basso</b>) si trova il <b>4 Pioggia</b>. Questo mondo durò 312 anni e coloro che vissero in questa epoca morirono o si trasformarono in pollame a causa di una pioggia di fuoco. Rappresenta l'elemento <b>Fuoco</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel quadrato <b>inferiore destro</b> si trova il <b>4 Acqua</b>, precedente al nostro mondo, che durò 676 anni e terminò quando coloro che lo abitavano morirono annegati dall'acqua. I sopravvissuti si trasformarono in pesci e anfibi. Rappresenta l'elemento <b>Acqua</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKU855XVtuGBPIkw-3jhfb9RQ3dUg83afQiG3OkPKJZxm_md84sc9sOtI9FbuvGzrM8JcR3pe9CuAAvlyiWbhrGcI5oKRTePqjHVjVGaYMlzEF0uZWD5XbPzolq4EsVdClJYEhLuYPoaE/s1600/cabeza.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="178" data-original-width="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKU855XVtuGBPIkw-3jhfb9RQ3dUg83afQiG3OkPKJZxm_md84sc9sOtI9FbuvGzrM8JcR3pe9CuAAvlyiWbhrGcI5oKRTePqjHVjVGaYMlzEF0uZWD5XbPzolq4EsVdClJYEhLuYPoaE/s1600/cabeza.gif" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_yznvllRQyDIMz20Rt27rmqe1bNOlKFqP8tdbvfpeqRYU4fB4QqeVJQvZWc2O21SmUVL91E_TcRBoHpcQNB6lsGIwNzxLgl18uxZLTdd9I3GPwjDFb8DTXaOGgbvP6V89aa0Rgvoovdc/s1600/cabezaleft.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="172" data-original-width="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_yznvllRQyDIMz20Rt27rmqe1bNOlKFqP8tdbvfpeqRYU4fB4QqeVJQvZWc2O21SmUVL91E_TcRBoHpcQNB6lsGIwNzxLgl18uxZLTdd9I3GPwjDFb8DTXaOGgbvP6V89aa0Rgvoovdc/s1600/cabezaleft.gif" /></a><b>Primo anello</b>. La successiva corona è formata dai pittogrammi dei <b>venti giorni</b> del calendario sacro azteca (<b>Tonalpohualli</b>). Questi si leggono <b>in senso contrario alle lancette dell'orologio</b> e sono: coccodrillo (<b>Cipactli), </b>vento (<b>Ehecatl), </b>casa<b> (Calli), </b>lucertola<b> (Cuetzpallin), </b>serpente<b> (Coatl), </b>morte<b> (Miquiztli), </b>cervo (<b>Mazatl), </b>coniglio<b> (Tochtli), </b>acqua <b>(Atl), </b>cane<b> (Itzcuintli), </b>scimmia<b> (Ozomatli), </b>erba<b> </b>divina<b> (Malinalli), </b>canna<b> (Acatl), </b>giaguaro<b> (Ocelotl), </b>aquila<b> (Cuauhtli), </b>avvoltoio o poiana<b> (Cozcaquauhtli), </b>movimento<b> (Ollin), </b>coltello di selce<b> (Tecpatl), </b>pioggia<b> (Quiahuitl) e </b>fiora <b>(Xochitl).</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Secondo anello</b>. La seconda corona contiene <b>multiple sezioni quadrate</b>, in ogni sezione ci sono <b>cinque punti </b>(<b>quincunce</b>). Ci sono anche <b>otto angoli</b> che dividono la pietra nello stesso numero di parti. Si considera che questi rappresentino i raggi solari collocati in direzione dei <b>punti cardinali</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Terzo anello</b>. Nella parte più bassa della pietra ci sono <b>due serpenti di fuoco (Xiuhcoatl)</b> che circondano e incorniciano la pietra e <b>portano il dio Sole attraverso il firmamento</b>, uno di fronte all'altro. I suoi corpi sono divisi in sezioni che potrebbero rappresentare <b>cinquantadue cicli annuali</b>: il secolo azteca consisteva in 52 anni, <b>ogni corrispondenza tra il principio dell'anno civile con quello sacro.</b></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizwuPkHW2YKOB34yQrjyEa5wN6OUEGvWH8z39LdZwmmo3xzJUSgi2LwPdAa6wW2MwT-ByIRfu7hy2q7PSXNiYFonHpG_5TuWG2xzinI4L1e4AgthQ2piZR1DookJRivY1nyuf4aB7lH8o/s1600/36e02416b4591763bc4d49adf01fcf4c.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="564" data-original-width="564" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizwuPkHW2YKOB34yQrjyEa5wN6OUEGvWH8z39LdZwmmo3xzJUSgi2LwPdAa6wW2MwT-ByIRfu7hy2q7PSXNiYFonHpG_5TuWG2xzinI4L1e4AgthQ2piZR1DookJRivY1nyuf4aB7lH8o/s200/36e02416b4591763bc4d49adf01fcf4c.jpg" width="200" /></a></div>
Nella <b>parte superiore</b> del monolito, un quadrato scolpito tra le code dei serpenti rappresenta la data 13 Acatl, che corrisponderebbe al 1479, l'anno in cui il monolito fu completato.</div>
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Il pezzo originalmente <b>veniva utilizzato in posizione orizzontale</b>, oggi per via della sua esibizione, viene mostrato verticalmente come il simbolo principale del patrimonio indigeno dei tutti i messicani.</div>
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Attualmente la Pietra del Sole si trova nella Sala Mexica del Museo Nacional de Antropología a Città del Messico.</div>
<br />
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<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: x-small;">Bibliografia: Eduardo Matos Moctezuma, Felipe Solis, Roberto Velasco (2004), "<i>El calendario azteca y otros monumentos solares</i>", Mexico, Azabache. </span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: x-small;">Tratto dal fascicolo "Mexica" del Museo Nacional de Antropologia de Mexico, Informa, Mario Stalin Rodriguez (2011).</span></div>
Jormungandr Hirdhttp://www.blogger.com/profile/16618617947816212056noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-88136453523785697662019-01-22T12:20:00.000+01:002019-01-22T12:20:01.374+01:00Spellbound: Magic, Ritual & Witchcraft di Miranda Corcoran e Andrea Di Carlo<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj76uI27bQ097ooHoU9VDQ61X64DRjJ4Kmpn6khsY-ZbG8iFXHtgyLyxFuzuTr1LPXJY17qqOC68sUdXxOn7jANaqogQCrIbilZbPUgXXGb7Z3Zv8at93Bcytq1kBjgIeeUOIyO_hDVKv0/s1600/1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="668" data-original-width="1002" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj76uI27bQ097ooHoU9VDQ61X64DRjJ4Kmpn6khsY-ZbG8iFXHtgyLyxFuzuTr1LPXJY17qqOC68sUdXxOn7jANaqogQCrIbilZbPUgXXGb7Z3Zv8at93Bcytq1kBjgIeeUOIyO_hDVKv0/s640/1.png" width="640" /></a></div>
</div>
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L’<b>Ashmolean Museum</b> fu fondato dal ricco antiquario <b>Elias Ashmole</b>, che lasciò in eredità la sua grande collezione di cose strane alla università di Oxford in 1682. Oltre a essere un uomo politico e un antiquario, Ashmole fu anche un astrologo e uno studioso di alchimia. Quest’età di magia e misticismo è ancora presente nella nuova mostra organizzata dallo Ashmolean Museum <b>dal 31 agosto 2018 fino al 6 gennaio 2019, dal titolo Spellbound: Magic, Ritual & Witchcraft.</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuUTsbpLxZnQU76pAXwlMr9bEtDjnjpw1PDGDTYH7eXQUvuqrEQ84OXwU87woPf3jIL58ni-GFOKBCJvu0r8rfi8x63wsQKQOmFritCM6IxUPs1skquWmtlMg3yx3rRip8chfR_3POEZs/s1600/2.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="406" data-original-width="612" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuUTsbpLxZnQU76pAXwlMr9bEtDjnjpw1PDGDTYH7eXQUvuqrEQ84OXwU87woPf3jIL58ni-GFOKBCJvu0r8rfi8x63wsQKQOmFritCM6IxUPs1skquWmtlMg3yx3rRip8chfR_3POEZs/s320/2.png" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
I curatori della mostra sono <b>Dr Sophie Page e Dr Marina Wallace</b>, e la mostra presenta più di 180 artefatti da tutta Europa. La varietà di artefatti sviluppa la storia delle più disparate credenze nella stregoneria dal 12° secolo fino ai giorni d’oggi. La storia della stregoneria è la storia degli oggetti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Le credenze sviluppate intorno alla stregoneria e alla magia si concentravano spesso su oggetti materiali e naturali. Incantesimi, libri di incantesimi, specchi magici, e bamboline erano di fondamentale importanza per fare incantesimi.</b> In questo modo, streghe, cacciatori di streghe, e persone superstiziose ci hanno lasciato molti artefatti che sono una testimonianza di persone che credevano fermamente nella magia.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTuTs9sx3pb9B3KOx9Nlmz1mQdsgRAHxvhYH0QGRMdea1lpni9w58yhU2DVr4q_Obm8vqfhgSUSAQgtjX0ZOaKtqmGQ5V0xDC082L49Shaf1dSfdrzwHbl9-Hog52uW6eFy6MHXJrdlfg/s1600/3.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="527" data-original-width="381" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTuTs9sx3pb9B3KOx9Nlmz1mQdsgRAHxvhYH0QGRMdea1lpni9w58yhU2DVr4q_Obm8vqfhgSUSAQgtjX0ZOaKtqmGQ5V0xDC082L49Shaf1dSfdrzwHbl9-Hog52uW6eFy6MHXJrdlfg/s320/3.png" width="231" /></a>La mostra Spellbound è una testimonianza residuale della funzione pervasiva della stregoneria e costringe i visitatori a riconsiderare il modo con cui confrontano le loro credenze e superstizioni. I visitatori entrano nella mostra dopoché viene chiesto loro se vogliono passare sotto una scala. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il museo tiene conto di quanti visitatori intendono passare sotto la scala con lo scopo di <b>stabilire quanto le superstiziosi sono forti al giorno d’oggi.</b> Entrando nella mostra, i visitatori devono affrontare un numero di oggetti ornati, testi medici e astrologici. Bisogna notare come la giustapposizione di magia e medicina possa sembrare strana per noi, ma per un pubblico del medioevo queste due cose erano interconnesse. Testi medici di quel periodo dimostravano, per esempio, come diversi segni zodiacali potevano avere diversi effetti sulle parti del corpo.</div>
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<b>Nel medioevo e durante l’età pre-moderna, spesso la magia era ancora rispettata.</b> In questa mostra è possibile vedere uno specchio magico che una volta apparteneva a John Dee, un astrologo e studioso dell’occulto che fungeva anche da consigliere di Elisabetta I. </div>
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Forse la parte più interessante della mostra sono incantesimi e altri oggetti in uso nei rituali. <b>Raccolte di capelli, denti umani, ed erbe seccate </b>sono le prove fisiche più vivide di come lavoravano le streghe. La conservazione di <b>organi di animali trafitti da spine e bambole trafitte da stiletti </b>indicano la presenza di una magia più malefica che si svolgeva in secreto. Tuttavia, se esistevano veramente le streghe che praticavano la magia nei campi e foreste inglesi, vi sono anche cacciatori di streghe che lavoravano per identificare ed eliminare la minaccia rappresentata da forze soprannaturali. La mostra offre la possibilità di vedere <b>trattati per la caccia alle streghe</b>; tra questi, il più noto è senza dubbio <b>Matthew Hopkins e il suo The Discovery of Witches</b>, la cui copertina presenta Hopkins che interroga due streghe circondate dai loro famigli. La mostra presenta alcuni dei diversi metodi usati per scoprire la presenza di streghe. Tra questi vi è l’<b>ordalia dell’acqua</b> e quella più inusitata di <b>pesare una strega con una bibbia.</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicleaY5jyLBxGMnNO9IgHaXNAbGTXB3cF0PHsVcEGZ9JDvr3kj39Kt5_38zG7Pco3AIibdsamCyFkGGUWVKxmvHXF1J1-eBcDIFVZnVwK70w6M_WPJD84QhyphenhyphenIwFUIdt5zrSrsBKpNayAU/s1600/4.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="406" data-original-width="612" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicleaY5jyLBxGMnNO9IgHaXNAbGTXB3cF0PHsVcEGZ9JDvr3kj39Kt5_38zG7Pco3AIibdsamCyFkGGUWVKxmvHXF1J1-eBcDIFVZnVwK70w6M_WPJD84QhyphenhyphenIwFUIdt5zrSrsBKpNayAU/s320/4.png" width="320" /></a><b>Spellbound prova che la magia era un aspetto centrale nella vita di tutti i giorni, anche di coloro che non si consideravano maghi o streghe. </b>Gli oggetti in mostra includono ferri di cavallo, che si trovavano nell’androne e che avevano la funzione di allontanare le streghe, o anche un gatto mummificato che veniva posto nella mura di casa per allontanare topi. Oltre a ciò, ci sono innumerevoli esempi di bottiglie di streghe, bottiglie di vetro che contenevano urina, capelli, unghie, e altri piccoli oggetti, le quali erano poste sotto caminetti o soglie per allontanare le streghe. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAX2mAIIasywa3fPADn8CF-BFE8Oy__UDWDOK5EBCoOZm2PoRKTp0vjrVxRuBb6RRdsSsnjKa0UqF_o1LrAQDwnNZaEVwOle5H1tC4M5u2WaoB54vMjw7K6rLXEy1tyDD2LAOTGOuF-o8/s1600/5.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="466" data-original-width="643" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAX2mAIIasywa3fPADn8CF-BFE8Oy__UDWDOK5EBCoOZm2PoRKTp0vjrVxRuBb6RRdsSsnjKa0UqF_o1LrAQDwnNZaEVwOle5H1tC4M5u2WaoB54vMjw7K6rLXEy1tyDD2LAOTGOuF-o8/s320/5.png" width="320" /></a></div>
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È importante notare come la credenza nella stregoneria non è qualcosa di vecchio. Una delle più interessanti sezioni della mostra sono oggetti che appartenevano a <b>Helen Duncan, una medium che fu l’ultima persona perseguita sotto il la legge contro la stregoneria del 1735. Il processo a Duncan non si svolse nel medioevo, ma nel 1944. Non bisogna stupirsi se la legge contro la stregoneria fu abolita nel 1951. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
Spellbound è una mostra bellissima e interessantissima che dimostra non soltanto come la storia della stregoneria sia interessante, ma anche la continua presenza della superstizione al giorno d’oggi. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLD3HMUgXEdiHhXygnATlZ7e3o-Sd0FyIOkoEqml4UGMHowQjZk53GLW3WCrKD5I6fFg7cMHyUi9zpGfGIoV7QGgnX2CUM0Y28kVbQRI_SZOdQG48NrKOV8NUGzuO9738qUKN2_JFjyxs/s1600/coolest_blue_phases_by_ceebbees1234-dcf57hl.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="1000" height="64" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLD3HMUgXEdiHhXygnATlZ7e3o-Sd0FyIOkoEqml4UGMHowQjZk53GLW3WCrKD5I6fFg7cMHyUi9zpGfGIoV7QGgnX2CUM0Y28kVbQRI_SZOdQG48NrKOV8NUGzuO9738qUKN2_JFjyxs/s320/coolest_blue_phases_by_ceebbees1234-dcf57hl.png" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhsWPuq0rHK3cgk19l6pbdgMMhb9pgZBeyyoxL474sCJFNbB4fhvuUpbtkSCS4JAfZ5ZEx0S0FsgmfdlpukD3oT-z9VixC8QcveeKHzSH7pmtM7udTli1T468LI8C5cyGdKefYbikdvhE/s1600/36782661_10216323503790645_939737160737619968_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhsWPuq0rHK3cgk19l6pbdgMMhb9pgZBeyyoxL474sCJFNbB4fhvuUpbtkSCS4JAfZ5ZEx0S0FsgmfdlpukD3oT-z9VixC8QcveeKHzSH7pmtM7udTli1T468LI8C5cyGdKefYbikdvhE/s200/36782661_10216323503790645_939737160737619968_n.jpg" width="200" /></a></div>
<b>Miranda Corcoran </b>ha ottenuto il dottorato nel 2016 dall'University College Cork. I suoi interessi di ricerca includono letteratura e cultura della guerra fredda, fantascienza e horror. È particolarmente interessata alla stregoneria e insegna un corso sulle streghe nella cultura popolare americana. Puoi trovare più del suo lavoro nel suo blog: <b><a href="https://amiddleagedwitch.wordpress.com/">A Middle Aged Witch</a></b>.<br />
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<b>Andrea Di Carlo </b>è un dottorando al secondo anno in Filosofia presso lo University College Cork. I suoi interessi spaziano dalla letteratura antico inglese alla filosofia, storia e letteratura del 1500-1600. Il suo blog è: <b><a href="https://philosophyliteraturetravellingphotos.wordpress.com/page/1/">The travelling humanist</a></b>.</div>
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<b>Che ne pensate?</b></div>
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Jormungandr Hirdhttp://www.blogger.com/profile/16618617947816212056noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-2705148942717400572019-01-14T12:16:00.000+01:002019-01-14T12:16:03.113+01:00"Fiabe faroesi" - tra miti pagani e leggende nordiche<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcQ5Ju9-PRr3g81IfXI6zGseXTPmLH1Yb5Sl4GuJV5BU1lRacat0gJ6iDVnkd811-yo8QClzW0TfqbOKuKit8mmT8Es_pcN_DtBXYUjjINcQIJS8FIl7XJ2BJuO6wRcpLXZNkQJMOjQLI/s1600/fiabe_banner.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="668" data-original-width="1188" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcQ5Ju9-PRr3g81IfXI6zGseXTPmLH1Yb5Sl4GuJV5BU1lRacat0gJ6iDVnkd811-yo8QClzW0TfqbOKuKit8mmT8Es_pcN_DtBXYUjjINcQIJS8FIl7XJ2BJuO6wRcpLXZNkQJMOjQLI/s400/fiabe_banner.png" width="400" /></a></div>
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La lettura perfetta per questo natale per me è stata "Fiabe faroesi", l'ultimo della collezione delle fiabe nordiche pubblicate da Iperborea e tradotto da Luca Taglianetti. Da amante delle fiabe non potevo farmelo sfuggire e sono felice di averlo nella mia collezione. Leggetelo d'inverno davanti al camino ad alta voce, immaginate i luoghi sconfinati del Nord e il freddo tra i fiordi... e avrete una serata magica!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNDQ3sj1alcM3k9cihGZfxdV_yi5vSXYCRzsoxVOnGswTUfUplXWbfWN8GJOiEeumSE-howjm6inJ9BOdRaoTv_kRjAHIY7nh1Jb24GBK6nzdjzwAQdyCrbu-hxTSkkci5q-E6QK2NxNQ/s1600/20181105155644_fiabefaroesi_prova.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="787" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNDQ3sj1alcM3k9cihGZfxdV_yi5vSXYCRzsoxVOnGswTUfUplXWbfWN8GJOiEeumSE-howjm6inJ9BOdRaoTv_kRjAHIY7nh1Jb24GBK6nzdjzwAQdyCrbu-hxTSkkci5q-E6QK2NxNQ/s400/20181105155644_fiabefaroesi_prova.jpg" width="195" /></a><u><i>Titolo</i>:</u> <b>Fiabe faroesi</b><br />
<i><i style="text-decoration-line: underline;"><u>Traduzione:</u> </i><i><b>Luca Taglianetti</b></i></i><br />
<div style="text-align: left;">
<i><u>Editore:</u> Iperborea</i><br />
<i><u>Pagine:</u> 160</i></div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
<i><u>Prezzo:</u> 16,00 €</i><br />
<i><u style="text-decoration-line: underline;">Data di uscita:</u> novembre 2018</i><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKG9XoyjaSziQgbD6YN7AzkU5-ngnyNVnmsl3bXME_CqwGb9VVm97RzqzoIV9mm6zlJ5-ssgxSt0M7kRTY2mZAD83zvPPzwaIJ6pDNRpEiofzaXOPcqDOP_XRLM8e8-oQafqXS4H8MgEE/s1600/5+stelline.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="21" data-original-width="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKG9XoyjaSziQgbD6YN7AzkU5-ngnyNVnmsl3bXME_CqwGb9VVm97RzqzoIV9mm6zlJ5-ssgxSt0M7kRTY2mZAD83zvPPzwaIJ6pDNRpEiofzaXOPcqDOP_XRLM8e8-oQafqXS4H8MgEE/s1600/5+stelline.png" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
Dalle isole verdi del Nord Atlantico, sospese tra paesaggi primigeni e tradizioni immemori, un'antologia che raccoglie le più antiche fiabe tramandate a queste latitudini e pubblicate per la prima volta in Italia. Storie di orchesse che catturano i bambini e di troll a sette teste che rapiscono principesse, di giovani orfani come Senza-Papà e Figlia di Tizio o incompresi come Ceneraccio e Fanfarone che superano ogni prova di astuzia, coraggio e generosità, meritando l'aiuto di animali fatati che ribaltano le loro sorti. Storie di sirene incantatrici, giganti del mare, regni degli abissi e isole abitate da leoni, ispirate dall'oceano che con i suoi imprevisti e misteri circonda il piccolo arcipelago delle Faroe. Raccontate per secoli attorno al focolare nelle lunghe sere d'inverno, di solito da anziane narratrici nubili e prive di contatti con il mondo esterno, queste fiabe brillano spesso di un'originalità autoctona. Riprendendo motivi universalmente diffusi, li rimaneggiano e li intrecciano tra loro in avventure funamboliche, che mescolano humour, poesia e sangue, in cui si affacciano antiche saghe, miti pagani e leggende sui demoni, i folletti e le altre creature invisibili di cui è ricco l'immaginario faroese. Trascritte nell'Ottocento, quando i letterati romantici di tutta Europa ricercarono nel patrimonio orale le radici nazionali di ciascun paese, le fiabe faroesi hanno contribuito all'autodeterminazione di un popolo a lungo «provincia» del Regno di Danimarca, che attraverso la fantasia e un gusto contagioso per il narrare ha lottato per la propria identità culturale e indipendenza linguistica.</blockquote>
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Le fiabe di cui vi parlo oggi vengono dalle lontane e a molti sconosciute <b>Isole Faroe</b>, patria della cantante Eivør Pálsdóttir di cui vi ho parlato in un articolo tempo fa. I luoghi del nord hanno un fascino unico, con i loro silenzi, i loro fiordi, e quella natura sorprendente che ancora mantiene qualcosa di selvaggio. <b>L'isolamento di questa isola in particolare rende le loro tradizioni ancora più legate al territorio, in buona parte incontaminato da influenze esterne europee.</b></div>
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Anche sulle Isole Faroe la raccolta delle fiabe è nata soprattutto per <b>ricostruire uno spirito nazionale indipendente</b> dalla Danimarca a cui è stata a lungo sottomessa politicamente. Durante l'Ottocento con l'influsso del romanticismo, le antiche leggende venivano raccolte dalla sapienza popolare per essere studiate e usate anche a livello politico oltre che sociale e di conservazione della memoria nazionale.<br />
Questa selezione di fiabe si basa sulla <b>prima raccolta di leggende e fiabe faroesi di Jakob Jakobsen (1898-1901)</b>, un lavoro importantissimo anche per lo studio della lingua.<br />
Come spiega Taglianetti nella postfazione, il patrimonio leggendario delle Isole Faroe era influenzato dal materiale danese e norvegese, non è infatti raro trovare riferimenti a personaggi già conosciuti del panorama fiabesco degli altri paesi nordici come Ceneraccio ed espressioni e modi di dire che abbiamo già avuto modo di incontrare nelle altre raccolte della serie. Tuttavia, come nota il traduttore, <b>le fiabe faroesi hanno una scrittura più semplice e la componente magica è nettamente minore, allo stesso tempo si è mantenuta più forte l'influenza mitologica</b>:</div>
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Tra le fiabe di cui sono protagonisti i giganti, si possono discernere, però, alcuni tratti molto più antichi, che rimandano direttamente alle saghe e all'epica medievale islandese.</blockquote>
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Ci sono diverse fiabe che mi hanno colpito <b>alcune per la loro ironia che mi ha fatto sorridere, altre per il genio dei protagonisti, altri ancora per l'oscurità e la crudezza.</b> Attraverso queste storie possiamo imparare che spesso la persona più insospettabile può mostrarsi la più astuta e ottenere i maggiori risultati. Che le malelingue fanno sempre una brutta fine e che l'aiuto degli altri è sempre prezioso. Se davvero si vuole qualcosa la perseveranza e la fede di riuscire possono portare fino alla <i>fine del mondo</i>. Più di tutto ho amato le storie con gli aiutanti animali e l'alone di mistero di alcune figure non meglio identificate che cambiano il destino degli uomini. Ad esempio una fiaba particolare è "<i>La regina bella e intelligente</i>" di cui lascio il suo inizio:</div>
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Un re voleva sposare una donna che fosse sia bella che intelligente, ma non trovava nessuna che lo soddisfacesse.</blockquote>
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Tra le mie preferite vi sono quelle dell'<i>asino grigio</i>.</div>
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Trovo che queste fiabe siano il modo giusto per passare una serata in famiglia leggendole o narrandole ad alta voce. Taglianetti ha fatto un ottimo lavoro di traduzione rendendo questi racconti <b>perfetti per essere letti ad alta voce</b> e permettendo al lettore di vivere attraverso questi testi l'esperienza delle <i>kvøldsetur</i> ovvero delle sedute serali che venivano fatte in inverno nei tempi antichi dove si narravano leggende e si lasciavano insegnamenti e tutti rimanevano a bocca aperta in trepida attesa di conoscere il finale delle storie.</div>
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Giovani e donne rimanevano in ascolto e, come riportato da Jacobsen nella sua introduzione, all'acme della storia, gli uncinetti si fermavano, le carte venivano lanciate più lentamente e i più piccoli chiedevano: «E poi cos'è successo?»</blockquote>
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Questi racconti si sono tramandati oralmente per secoli e <b>trovo che sia un dono meraviglioso poterle leggere e assaporare la magia di queste storie antiche che risultano letture divertenti, spaventose, emozionanti, curiose</b>.</div>
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Bellissime sono anche le immagini di <b>Lorenzo Fossati</b> che corredano perfettamente questi racconti.</div>
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Ho amato questo libro e consiglio di non farselo sfuggire se amate le fiabe e il folklore.</div>
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<b>Luca Taglianetti</b> è filologo e traduttore di letteratura nordica (norvegese, svedese, feringia). Dal 2012 è membro onorario dell'Asbjørnsenselskapet per cui svolge attività di ricerca nell'ambito delle tradizioni popolari scandinave. Ha curato la traduzione integrale delle Norske huldreeventyr og folkesagn di P. Chr. Asbjørnsen (Racconti e leggende popolari norvegesi, Controluce, 2012), delle Norske folkesagn di Andreas Faye (Leggende popolari norvegesi, Aracne, 2014), la ballata di Åsmund Frægdegjæva (Carocci, 2015), Svartedauen. La morte nera (Vocifuoriscena 2014) e Troll di Theodor Kittelsen (Vocifuoriscena 2016). È direttore della serie scandinava della collana "Lapis" per Vocifuoriscena e curatore del sito Bifrost per la sezione Scandinava.</div>
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<span style="text-align: justify;"><b>Føroyar e l'amore per la tradizione orale</b></span></div>
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<span style="text-align: justify;">di <i><u>Giorgio Lucarelli</u></i></span></div>
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Le fiabe contenute in questa antologia si inseriscono nel più ampio contesto della tradizione orale delle <i>Føroyar</i>, che comprende, insieme a queste, un gran numero di altre tipologie di narrazione, la cui massima realizzazione (o per lo meno la cui realizzazione più nota) si ha nelle <i>kvæði</i>, le ballate faroesi, ovvero in quelle lunghissime canzoni (alcune superano le 90 strofe) da intonare, accompagnate da una danza ad anello, in varie occasioni: dalle già citate <i>kvøldsetur</i> alle cerimonie e festività nazionali. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOFpJWsCAvhGify2z9jvOVTB9PXC9Jvux5rtsAdFd5Io5qbJcgnUHkIKxbXiYpIYQUPWHZfnaVDbA2Jo6h2htmDKRwJhyBYk3q2C9EucUgkbgI2k8QpXG_FbHkeprtCwadEGZKHZjjtNE/s1600/3b52e670-2917-41f9-9fea-9ccfbac06da0.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOFpJWsCAvhGify2z9jvOVTB9PXC9Jvux5rtsAdFd5Io5qbJcgnUHkIKxbXiYpIYQUPWHZfnaVDbA2Jo6h2htmDKRwJhyBYk3q2C9EucUgkbgI2k8QpXG_FbHkeprtCwadEGZKHZjjtNE/s320/3b52e670-2917-41f9-9fea-9ccfbac06da0.jpeg" width="320" /></a>La lunga occupazione culturale imposta dalla Danimarca ha fatto sì che, a fronte di una tradizione scritta pressoché inesistente, la tradizione orale faroese si consolidasse a tal punto da diventare parte del DNA di ciascuno degli abitanti delle isole. Lungi dall'essere fedeli allo stereotipo dei nordici glaciali (dentro e fuori) <b>i faroesi sono infatti un popolo accogliente e con uno spiccato amore per il racconto e per la musica, che non mancano di dimostrare in ogni occasione. </b>Quest'estate ho partecipato a un corso di lingua faroese organizzato da <b>Gianfranco Contri</b> (massimo esperto di lingua e cultura faroese in Italia e autore del dizionario Faroese-Italiano) e tenuto dal professor<b> Jógvan Í Lon Jacobsen</b> a Riolunato, in provincia di Modena. Durante quella settimana ho avuto modo di conoscere un nutrito gruppo di faroesi venuti a imparare delle basi di italiano, tra cui il console <b>Magni Arge</b>, capo del partito indipendentista delle isole. Proprio parlando con lui ho compreso quanto <b>l'arte musicale e quella narrativa facciano intrinsecamente parte del sangue faroese; </b>il binomio Føroyar-tradizione orale è profondo e vero quanto lo è quello (sicuramente anche stereotipico) Italia-cucina. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz0d5pK87sF5EypUrqLy_4wqeaF-oQxm3LiOjS6C4BKc4izwniLsPge3UFXP-XUl7P_RblVJOAyNtLuip_gu5vaKxU-aNe0j7_emNJYYPQ2HQDzE_CdRdfNOw-FhbHwK0wrZVsDI6qpFk/s1600/0c389609-d2d8-4c26-85ce-46303b3f2ef3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz0d5pK87sF5EypUrqLy_4wqeaF-oQxm3LiOjS6C4BKc4izwniLsPge3UFXP-XUl7P_RblVJOAyNtLuip_gu5vaKxU-aNe0j7_emNJYYPQ2HQDzE_CdRdfNOw-FhbHwK0wrZVsDI6qpFk/s320/0c389609-d2d8-4c26-85ce-46303b3f2ef3.jpeg" width="320" /></a>Ci sono stati momenti molto emozionanti da questo punto di vista, ma i più belli in assoluto sono sicuramente stati due: quando, durante una visita al teatro di Modena, una signora della delegazione faroese ha cominciato a intonare una canzone bellissima, che pian piano ha coinvolto tutti i suoi compatrioti, e quando, una sera, nel corso di un piccolo concerto organizzato nella piazza di Riolunato, i faroesi hanno cantato il loro inno (<b>Tú alfagra land mítt</b>, "<i>Tu, mia bellissima terra</i>"), il più dolce e partecipato che abbia mai avuto il piacere di sentire. In conclusione, il mio consiglio è quello di acquistare e leggere le "Fiabe Faroesi", così da avere un primo approccio con la cultura di questi luoghi, e se anche a voi capiterà di innamorarvi come è capitato a me nel passato luglio, allora questo libro avrà raggiunto il più nobile degli scopi: <b>diffondere e far apprezzare la tradizione di una minoranza linguistica tra le più affascinanti d'Europa.</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPR0Z8O1oASEL6HQMHRNWdamf_aILFjTLgWV8ufB0AMUaC8fjHaJmcqmS3LoWG2ucQWnXj28kQgcDAM77q3ySwt7EBHC-mgyZMNh4MQwEtMUHqU9TMcFLUH6mall6DDf6kr6c4-fkzBos/s1600/Schermata+2019-01-12+alle+18.56.10.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="144" data-original-width="154" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPR0Z8O1oASEL6HQMHRNWdamf_aILFjTLgWV8ufB0AMUaC8fjHaJmcqmS3LoWG2ucQWnXj28kQgcDAM77q3ySwt7EBHC-mgyZMNh4MQwEtMUHqU9TMcFLUH6mall6DDf6kr6c4-fkzBos/s1600/Schermata+2019-01-12+alle+18.56.10.png" /></a><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><b>Giorgio Lucarelli</b> è iscritto al corso di laurea triennale in Lingue e Letterature Straniere e attualmente sta scrivendo una tesi in Filologia Germanica sulle ballate popolari faroesi (kvæði). Appassionato di lingue germaniche medievali, è curatore della sezione di Poesia Antico-Inglese per la biblioteca online del sito Bifröst, occupandosi della traduzione e del commento di testi della tradizione poetica anglosassone</span><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;">.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLD3HMUgXEdiHhXygnATlZ7e3o-Sd0FyIOkoEqml4UGMHowQjZk53GLW3WCrKD5I6fFg7cMHyUi9zpGfGIoV7QGgnX2CUM0Y28kVbQRI_SZOdQG48NrKOV8NUGzuO9738qUKN2_JFjyxs/s1600/coolest_blue_phases_by_ceebbees1234-dcf57hl.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="1000" height="64" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLD3HMUgXEdiHhXygnATlZ7e3o-Sd0FyIOkoEqml4UGMHowQjZk53GLW3WCrKD5I6fFg7cMHyUi9zpGfGIoV7QGgnX2CUM0Y28kVbQRI_SZOdQG48NrKOV8NUGzuO9738qUKN2_JFjyxs/s320/coolest_blue_phases_by_ceebbees1234-dcf57hl.png" width="320" /></a></div>
<div style="font-family: times; margin: 0px;">
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<b><u>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</u></b></div>
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Jormungandr Hirdhttp://www.blogger.com/profile/16618617947816212056noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-3260339183113851992019-01-07T12:09:00.000+01:002019-01-07T12:09:06.604+01:00«Ridendo io morirò» mentalità vichinga e culto della morte in "Vita e morte dei grandi vichinghi" di Tom Shippey<div style="text-align: justify;">
Tom Shippey, famoso soprattutto per i suoi studi sulle opere J.R.R. Tolkien, ha scritto un libro che parla di vichinghi sfruttando l'interesse nato grazie anche alla serie tv Vikings. Partendo dalle riscritture moderne, comprese le ispirazione tolkieniane, torna indietro nel tempo fino ai miti e alle saghe per ricostruire una psicologia reale di questi uomini del Nord che hanno cambiato il mondo.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1KVH5BL5y4d63kW9xtp8XdkxRVbhcV9-gslNm9sXqpO1wDrgPeAYmLc24WqvqSNadUqi7RLMhgjmFt0MuXDZQHYE6c2OTMjq75sEMgBiFVgJAnW1u4sI54EDEFL-jLUG-lNR7XT0vwRA/s1600/8927499_3539098.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="727" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1KVH5BL5y4d63kW9xtp8XdkxRVbhcV9-gslNm9sXqpO1wDrgPeAYmLc24WqvqSNadUqi7RLMhgjmFt0MuXDZQHYE6c2OTMjq75sEMgBiFVgJAnW1u4sI54EDEFL-jLUG-lNR7XT0vwRA/s400/8927499_3539098.jpg" width="290" /></a></div>
<u><i>Titolo</i>:</u> <b>Vita e morte dei grandi vichinghi</b><br />
<i><i style="text-decoration-line: underline;"><u>Autore:</u> </i><i><b>Tom Shippey</b></i></i><br />
<div style="text-align: left;">
<i><u>Editore:</u> Odoya</i><br />
<i><u>Pagine:</u> 480</i></div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
<i><u>Prezzo:</u> 24,00 €</i><br />
<i><i><u style="text-decoration-line: underline;">Data di uscita:</u> novembre 2018</i></i><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKG9XoyjaSziQgbD6YN7AzkU5-ngnyNVnmsl3bXME_CqwGb9VVm97RzqzoIV9mm6zlJ5-ssgxSt0M7kRTY2mZAD83zvPPzwaIJ6pDNRpEiofzaXOPcqDOP_XRLM8e8-oQafqXS4H8MgEE/s1600/5+stelline.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="21" data-original-width="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKG9XoyjaSziQgbD6YN7AzkU5-ngnyNVnmsl3bXME_CqwGb9VVm97RzqzoIV9mm6zlJ5-ssgxSt0M7kRTY2mZAD83zvPPzwaIJ6pDNRpEiofzaXOPcqDOP_XRLM8e8-oQafqXS4H8MgEE/s1600/5+stelline.png" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
In questo saggio, Shippey - già erede della cattedra di J.R.R. Tolkien all'Università di Leeds - racconta la vita e la morte di eroi ed eroine del mondo vichingo, esplora il loro modo di pensare e si sofferma in particolare sul fascino che scene di morte eroica esercitavano su di loro. "Vita e morte dei grandi Vichinghi" esamina la psicologia vichinga, contrapponendo la prova costituita dalle saghe alle testimonianze fornite dalle loro vittime. Il libro offre il resoconto di molte scene pervase di grande spavalderia presenti nella letteratura norrena, inclusi la caduta del casato degli Skjoldung e lo scontro fra le due drakkar, la Ironbeard e la Long Serpent. Uno dei libri più interessanti ed entusiasmanti sui Vichinghi scritti da una generazione a questa parte, che li presenta non come pacifici esploratori e mercanti, ma per quei guerrieri e razziatori sanguinari che erano. Shippey mette in luce tutti gli elementi di fascino di questo popolo guerriero, abbinando elementi scientifici - che attingono alle ultime scoperte archeologiche - e immaginario pop contemporaneo, da Vikings (la serie Tv, più volte citata nel libro) fino al lavoro di Neil Gaiman e Peter Jackson. Uno studio appassionato su individui eccezionali, su poesie e leggende di un lontano passato e su tutto ciò che ha reso i Vichinghi così diversi e speciali.</blockquote>
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<div class="separator" style="clear: both;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s1600/recensione+prova+sfondo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="186" data-original-width="444" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s320/recensione+prova+sfondo.png" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq">
<i>Gli dei mi inviteranno a entrare, </i><i>nella morte non c'è canto... </i><i>le ore della vita ho superato, </i><i>ridendo io morirò.</i></blockquote>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhiRFD0fHDvYa6p4Ylwnu18UhTf_tsQiFJskHmesC39W14ZZMsXeGz40jcoASjEIdxn2K2-FZzw50vBXilQaB7Kwlt_-PAIx4LSBdWG4-4wX_g_reDpBitdQWEhID6_ukZ1gC4Lx8UzqY/s1600/1b8afd32773f042b0c421ad039b42367.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="846" data-original-width="564" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhiRFD0fHDvYa6p4Ylwnu18UhTf_tsQiFJskHmesC39W14ZZMsXeGz40jcoASjEIdxn2K2-FZzw50vBXilQaB7Kwlt_-PAIx4LSBdWG4-4wX_g_reDpBitdQWEhID6_ukZ1gC4Lx8UzqY/s320/1b8afd32773f042b0c421ad039b42367.jpg" width="213" /></a>Sui vichinghi è stato detto molto, ci sono libri sulla loro storia, libri di reperti archeologici, romanzi, film, miti... dunque avevamo davvero bisogno di un altro libro sui pirati scandinavi? Si, ne avevamo bisogno. Spesso confondiamo i vichinghi con tutti gli abitanti della Scandinavia Medievale eppure come dico anche in questo mio vecchio articolo <b><a href="http://ilportalesegreto.blogspot.com/2017/11/10-cose-che-forse-non-sapete-riguardo.html">(punto 3)</a></b>, <b>i vichinghi non erano altro che pirati o uomini che partivano per spedizioni commerciali o mercenarie. </b>Non rappresentavano tutti gli uomini, ma un'attività specifica dunque. Shippey, come ci tiene a specificare, parla davvero dei vichinghi in questo libro. L'aspetto originale del suo lavoro è che non si occupa di narrare semplicemente le loro vicende raccogliendo la cronologia storica, ma si occupa di un aspetto spesso trascurato e lasciato da parte ovvero <b>la mentalità vichinga</b>.<span style="text-align: center;"> </span></div>
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<span style="text-align: center;"><br />
</span></div>
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Se ancora oggi, dopo oltre un millennio di distanza, <b>i vichinghi esercitano tanto fascino nell'immaginario collettivo,</b> deve esserci un motivo più profondo della mera capacità guerriera e dell'impatto storico che hanno avuto nel mondo. È difficile comprendere un popolo così antico e distante da noi come modo di pensare, esperienza di vita, credenze religiose, attività quotidiane. I miti e le saghe sono state scritte secoli dopo il loro declino, dunque gli studiosi trattano sempre con diffidenza queste fonti secondarie, lasciando quel mondo in una nebbia fumosa.</div>
<div style="text-align: justify;">
I vichinghi sono stati spesso fraintesi, amati e odiati, ammirati e temuti. Shippey si è chiesto cosa rende così ammirevole lo spirito vichingo e lo scopo del libro è proprio<b> indagare la psicologia collettiva (a volte quasi psicotica) dei veri vichinghi del passato, ovvero ciò che li rendeva unici.</b></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW0LmAeiNAofETbdwUFmKbRVQl8aGzvbF4RvilFONMxQxrAninXpc26SDpBczSB3tD6Ch5MqOi79NyuzqcgV8V5ZpZ0NdKUf4ghAWMOvzZd7zCHZgW9tONrKslC8bHjT3DQxKgxjW1bsI/s1600/924a00d205865f74072a92c4fe02c4b3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="542" data-original-width="383" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW0LmAeiNAofETbdwUFmKbRVQl8aGzvbF4RvilFONMxQxrAninXpc26SDpBczSB3tD6Ch5MqOi79NyuzqcgV8V5ZpZ0NdKUf4ghAWMOvzZd7zCHZgW9tONrKslC8bHjT3DQxKgxjW1bsI/s320/924a00d205865f74072a92c4fe02c4b3.jpg" width="226" /></a><b>Ciò che li ha contraddistinti sin dalle più antiche testimonianze su di loro è la noncuranza per la morte. </b>Questo atteggiamento non è un semplice culto del coraggio ma risale a questioni più profonde che possiamo ritrovare nella mitologia. Per secoli che questo disprezzo, questo modo di andare incontro alla morte senza paura ma anzi accogliendola è stata ricollegata alla Valhalla dove i guerrieri migliori sarebbero stato accolti dal dio Odino in attesa della battaglia finale. Dunque l'idea di un paradiso nordico dopo la morte avrebbe risposto a questa domanda. Oggi gli studiosi stanno rivedendo questa credenza e hanno trovato nuove possibili risposte. <b>Gli eroi non si vedevano nella vittoria ma nella sconfitta.</b> La stessa battaglia finale in cui combatteranno gli dei è destinata ad essere persa causando la fine del mondo eppure questo non ferma gli dei né gli eroi che continuano a fare del loro meglio nonostante la fine promessa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Il culto della morte dei vichinghi viene indagato </b>a partire dall'enigma del “<i>morire ridendo</i>”, <b>analizzando varie fonti attendibili da più discipline come la letteratura, la filologia, l'archeologia e la linguistica.</b> I vichinghi avevano un<b> cattivissimo senso dell'umorismo</b>, già facilmente riscontrabile nei soprannomi dei vari guerrieri. Di fronte alla morte erano pronti a <b>fare battute crudeli e ridere della propria morte dimostrando così di aver vinto contro di essa.</b> Non era perdere il problema,<b> l'importante era accettare il proprio fato con serenità </b>e consapevolezza, “ridendo” appunto.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqutpqeW9w8u5VyUBqFeHNwnTXbCrRFrCvKnGdtdDcbo9yQU12RknU68IbbiRlQ-MPkMqAhToK8pLuZgA7Y0DGd2Pf3trBQbA2MHgUVKgj0qKCkWmqpQe35Nb-_EbYLpf4ra2VHsd1Zgc/s1600/AM+748-2v.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="803" data-original-width="599" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqutpqeW9w8u5VyUBqFeHNwnTXbCrRFrCvKnGdtdDcbo9yQU12RknU68IbbiRlQ-MPkMqAhToK8pLuZgA7Y0DGd2Pf3trBQbA2MHgUVKgj0qKCkWmqpQe35Nb-_EbYLpf4ra2VHsd1Zgc/s320/AM+748-2v.jpg" width="238" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
L'analisi attenta e filologica di Shippey riesce a <b>penetrare i valori dell'era vichinga attraverso prove storiche, la rilettura di miti e saghe con controlli incrociati attraverso l'archeologia.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Dalla preistoria fino ad epoche ben documentate, dove non vi erano prove di prima mano ma comunque valide, vengono prese in considerazione tutti i documenti e le testimonianze di nemici e discendenti in varie lingue, per scoprire il segreto dello spirito vichingo, unico sulla terra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ogni leggenda, racconto, reperto, documento, viene valutato per la sua attendibilità caso per caso con il giusto scetticismo per essere infine giudicati nel loro insieme. È vero che gran parte del materiale mitologico è inventato, ma è altrettanto vero che buona parte del materiale è stato confermato dalla storia, dall'analisi filologica o dai reperti. Spesso infatti la coerenza tra materiale di luoghi, tempi e fonti diverse è impressionante.</div>
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Il lavoro che si ripropone Shippey, di risalire alla complessità dei valori vichinghi e della loro mentalità non è per niente facile, eppure riesce a destreggiarsi nel vasto materiale con maestria.</div>
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<b>Il libro è destinato ad un pubblico non specialista e il risultato è un saggio che si legge con la stessa scorrevolezza e piacere di un romanzo. A tratti ironico, irriverente è piacevole e sorprende riuscendo ad appassionare pagina dopo pagina. </b>Viene voglia di continuare questa lettura all'infinito perché si trovano moltissime riflessioni interessanti anche per gli esperti del settore.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-VDCONAMVP5_Ox7vmFZa1S0WUjO5GXgnJ5TwIOdO77IjnkHGWEYvfm8PJYEtLZ4N2od3FTHSJtS19GjFg6DHoYyIsoexNO-pISEGkSXBFn0JQ_P8_B9gNWsIiWUeDQXaaEtPp2zI6qyg/s1600/DdK5AzFXcAA70Ni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-VDCONAMVP5_Ox7vmFZa1S0WUjO5GXgnJ5TwIOdO77IjnkHGWEYvfm8PJYEtLZ4N2od3FTHSJtS19GjFg6DHoYyIsoexNO-pISEGkSXBFn0JQ_P8_B9gNWsIiWUeDQXaaEtPp2zI6qyg/s320/DdK5AzFXcAA70Ni.jpg" style="cursor: move;" width="320" /></a>Shippey fa un lavoro meritevole adatto sia a studiosi che a semplici appassionati e porta alla luce nuove intuizioni e vecchie storie, una volta finito desidererete solo saperne ancora di più!</div>
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Nonostante i vichinghi fossero persone difficili da comprendere, forse è proprio questa complessità, questa scala di valori così lontana da noi, a renderli ancora più attraenti.</div>
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Io mi sono davvero divertita a leggere questo libro. Parlare di tutti i temi in esso contenuto sarebbe impossibile, inoltre credo davvero che sia ancora più piacevole scoprire da soli tutti i temi e <b>le figure trattate: uomini, donne, guerrieri, </b>niente è stato dimenticato per ricostruire lo spirito vichingo.</div>
<div style="text-align: justify;">
In fondo vi sono anche delle appendici per approfondire la poesia, le traduzioni, le saghe e una lunga e utile bibliografia. <b>Un libro che non può mancare nella libreria di ogni appassionato!</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s1600/Divider2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="61" data-original-width="454" height="42" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s320/Divider2.png" width="320" /></a></div>
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<b><u>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</u></b></div>
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Jormungandr Hirdhttp://www.blogger.com/profile/16618617947816212056noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-74941919166183940132018-11-30T12:25:00.000+01:002018-11-30T12:25:06.290+01:00"Pelle di Foca" di Melania D'Alessandro - un romanzo sulla libertà e l'amore per il mare<div style="text-align: justify;">
È con immensa emozione che vi parlo oggi dell'uscita di un romanzo molto importante, di cui ho seguito la nascita, la stesura e la pubblicazione durante il suo svolgimento. Finalmente posso presentarvelo perché è disponibile negli store online.</div>
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Si tratta di un romanzo di formazione, un inno alla libertà e all'anima selvaggia dell'essere umano, scritta con l'intento di mostrare la strada che porta alla realizzazione alla scoperta della propria forza interiore. Ha diversi livelli di lettura, per questo motivo può essere apprezzato sia da un pubblico giovane che più maturo.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDb6H_gzKxKchJNqat_T1Ex0wwHqNxsFuCx7f4jVfvTNyMdpqlohxG5zn2-OLmfZvFIMRUTKH8XHAwHFyjUoFTtdvWY8Lam8jqJZ69WOs7zZkol5a6jODiXqw5pmbkIUipVa8OgkDS3SQ/s1600/Pelle+di+Foca+-+Melania+D%2527Alessandro.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1170" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDb6H_gzKxKchJNqat_T1Ex0wwHqNxsFuCx7f4jVfvTNyMdpqlohxG5zn2-OLmfZvFIMRUTKH8XHAwHFyjUoFTtdvWY8Lam8jqJZ69WOs7zZkol5a6jODiXqw5pmbkIUipVa8OgkDS3SQ/s320/Pelle+di+Foca+-+Melania+D%2527Alessandro.jpg" width="234" /></a><b>Titolo</b>: <i>Pelle di Foca</i><br />
<b>Autore</b>: Melania D'Alessandro<br />
<b>Editore</b>: Streetlib (self-publishing)<br />
<b>Data di pubblicazione</b>: 13/11/2018<br />
<b>Pagine</b>: 400<br />
<b>Prezzo</b>: ebook 3,49€. Cartaceo 16,49€.<br />
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<b>Trama</b>:
Irlanda, dove il confine tra mito e realtà non è così netto.
Là dove l'acqua può diventare la più acerrima dei nemici e al contempo amica fidata, c'è chi racconta storie di selkie e di mondi nascosti. Brennalyn ama ascoltarle, poiché sa che il suo destino è quello di tornare all'oceano che l'ha generata: ha le mani palmate, gli occhi e i capelli scuri come le donne-foca delle leggende. Tuttavia il paese diffida di lei, raccolta da Fergus la notte di Ognissanti quando era anco-ra in fasce. Divisa tra terra e acqua, Brennalyn desidera la libertà che solo il mare può darle.
Attraverso il pregiudizio, la superstizione e la solitudine, imparerà a conoscersi, accettando la pelle di foca che l'accompagna dalla nascita.</blockquote>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirEuvw1RJitOQWxNoDUtW5r2waCEl_5qsWy2WXL00bHq4fhziJEdqeJMlMZ1nUwEYSPIaUyeNF6Al8v0cH-8mBkl9TR4fStBn_EL_kblAm1zBJp7Pkt0FZ9GvDR_AZZD708gF5bABS0YI/s1600/coolest_blue_phases_by_ceebbees1234-dcf57hl.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="1000" height="64" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirEuvw1RJitOQWxNoDUtW5r2waCEl_5qsWy2WXL00bHq4fhziJEdqeJMlMZ1nUwEYSPIaUyeNF6Al8v0cH-8mBkl9TR4fStBn_EL_kblAm1zBJp7Pkt0FZ9GvDR_AZZD708gF5bABS0YI/s320/coolest_blue_phases_by_ceebbees1234-dcf57hl.png" width="320" /></a> </div>
<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxfm2qJ9bdqFj8nydmDvDKNKBeTK8YVd9qBf10ElKiACPaStlInltAbbR3AYNf03MAKHtKchsJIbuEJeZqJ0hC7RNAdEg9Kt84RyCUfHZJze4ufzvaLTFlvxCGC0zHZew_7mo6B1L6T54/s1600/Melania+D%2527Alessandro.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1518" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxfm2qJ9bdqFj8nydmDvDKNKBeTK8YVd9qBf10ElKiACPaStlInltAbbR3AYNf03MAKHtKchsJIbuEJeZqJ0hC7RNAdEg9Kt84RyCUfHZJze4ufzvaLTFlvxCGC0zHZew_7mo6B1L6T54/s320/Melania+D%2527Alessandro.jpg" width="303" /></a></div>
<b>Biografia</b>:
Melania D'Alessandro è nata nel 1990. Ama la natura, si interessa di miti, leggende e fiabe iniziatiche ed è appassionata di cultura celtica. Nel suo vocabolario, scrittura e libertà sono sinonimi, per questo le col-tiva da sempre. Pelle di Foca, il suo ultimo romanzo, unisce le sue numerose passioni.
Della stessa autrice, pubblicati da Edizioni Leucotea: <i>La città nascosta (2014), Sogni di Carta (2016), L'arte di scrivere (2017).</i></div>
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Questo romanzo è la rivisitazione di una leggenda molto conosciuta nel Nord Europa e nelle popolazioni artiche e subartiche e di cui esistono diverse versioni. Si ispira al genere delle fiabe iniziatiche, storie che fin dagli albori della civiltà parlano al nostro inconscio tramite immagini archetipiche. Sono volte al superamento di prove da parte dell'eroe, al passaggio di stato da una fase all'altra della vita e alla trasformazione personale. In un ambiente suggestivo come l'Irlanda con i suoi miti legati al mare, si parla di diversità, pregiudizio, amore genitoriale, educazione, libertà personale e rinascita.<br />
Inoltre all'interno del romanzo sono presenti i disegni dell'autrice.<br />
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<i><b><u>Che ne pensate? Lo leggerete?</u></b></i></div>
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Jormungandr Hirdhttp://www.blogger.com/profile/16618617947816212056noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-42831449145289681802018-11-26T12:46:00.000+01:002018-11-26T12:46:04.452+01:00Teotihuacan - centro di culto della Mesoamerica<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtLS3uaHX5SP713IzCEtB52ygSE0xHAnHR5rhcQnIr1rQ9DUYNaYH5wf-YeYnpz0JlNNujn4ypwDvnih8DWRVImVrEF0D2IAGODQuBHu-1qlXtw29qoq4dDwLBr9Xa2Q1RWFByRNCabT0/s1600/249289782_cb4bb4d4e3_z.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="264" data-original-width="500" height="336" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtLS3uaHX5SP713IzCEtB52ygSE0xHAnHR5rhcQnIr1rQ9DUYNaYH5wf-YeYnpz0JlNNujn4ypwDvnih8DWRVImVrEF0D2IAGODQuBHu-1qlXtw29qoq4dDwLBr9Xa2Q1RWFByRNCabT0/s640/249289782_cb4bb4d4e3_z.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
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Teotihuacan, città precolombiana nella Valle del Messico, fu la più importante durante il periodo classico tra il 300 e il 400 in America. La sua élite governante costruì un impero che dominò gran parte dell'altopiano centrale messicano ed estese la sua influenza culturale attraverso colonie ed enclavi commerciali nella costa del Golfo del Messico, Oaxaca e l'area Maya. Con la ricchezza generata per la sua attività di interscambio e per via della sua importanza religiosa, i teotihuacani costruirono una delle prime città con strade, aree di culto, unità abitative divise per quartieri di artigiani e diverse etnie o stati sociali. Oltre alla centralità ed importanza della città a livello economico e di scambio commerciale, Teotihuacan si convertì nel centro di culto più importante dell'altopiano centrale e di quasi tutta la Mesoamerica.</div>
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<br /></div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7Fd2RnI95N2BdJaqVR1K1tND3q_0B3PENtq4uaaO3uwDFBmqSUm5JLEhTkmi0lvokIyytEy2_U0L0bRgmDA6jlBhBYK76lPnPYRBwiaJeS_zkWnQVtHD8L78LnMged0lOv7sN2OZA2zM/s1600/Schermata+2018-11-24+alle+15.37.41.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="579" data-original-width="771" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7Fd2RnI95N2BdJaqVR1K1tND3q_0B3PENtq4uaaO3uwDFBmqSUm5JLEhTkmi0lvokIyytEy2_U0L0bRgmDA6jlBhBYK76lPnPYRBwiaJeS_zkWnQVtHD8L78LnMged0lOv7sN2OZA2zM/s320/Schermata+2018-11-24+alle+15.37.41.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">foto di Angie Padilla</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<h3>
<b><i>CENTRO DI CULTO</i></b></h3>
L'antica società di Teotihuacan era politeista. La religione si basava sugli elementi della natura - climatici e astrali - che avevano una grande importanza per il ciclo agricolo. Sono state trovate divinità che sembrerebbero rappresentare il fuoco, l'acqua, la pioggia, la terra, il sole, la luna e Venere. Altre rappresentazioni derivano dai personaggi mitologici che formano parte delle storie sacre di altri popoli della Mesoamerica e del resto dell'America, come ad esempio il mostro rettile che riposava nel mar caotico che esisteva prima della creazione del mondo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Molte tra le divinità più importanti degli aztechi e dei loro contemporanei, così come i popoli indigeni attuali, hanno delle rappresentazioni antec<br />
edenti trovate a Teotihuacan.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La città di Teotihuacan e i dintorni furono concepiti come un modello del cosmo e si diceva fosse il luogo dove emersero la prima montagna del mondo e il sole. I templi costruiti sopra le piramidi rappresentavano il livello celeste, la città rappresentava il livello terreno e l'inframondo era abitato dagli antenati, i cui corpi venivano spesso sotterrati nel terreno sotto le case.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<h3>
<b><i>CULTO DEGLI ANTENATI</i></b></h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nelle abitazioni sono stati trovati indizi di culti a livello familiare che hanno permesso di ricostruire parzialmente le attività religiose che venivano praticate all'epoca. Vi erano altari e rappresentazioni di divinità in argilla e pietra. Sotterrati sotto gli altari centrali sono state trovate ossa degli antenati della famiglia o del clan che vivevano nella stessa abitazione. Sappiamo dunque per certo che venivano effettuate cerimonie di culto agli antenati familiari a cui erano dedicati gli altari. A loro veniva offerto cibo in una forma simile a quella attuale che viene svolta durante il Giorno dei Morti.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaqeIxJI786UrFB98YCeVtFMhURpvo2IYz_R0pR5LycIr4yE4yRV9U2cQ_Dk602tqdHuCpggsXWLr7i_Zdlhap9tfmyoU81lPkB_WPtBxRJVFjZDAI1oHfLs_C0CzcAkFpxV7s3o3bGLQ/s1600/eedb927eaa31d8ea961025a10af16b04.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="1056" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaqeIxJI786UrFB98YCeVtFMhURpvo2IYz_R0pR5LycIr4yE4yRV9U2cQ_Dk602tqdHuCpggsXWLr7i_Zdlhap9tfmyoU81lPkB_WPtBxRJVFjZDAI1oHfLs_C0CzcAkFpxV7s3o3bGLQ/s320/eedb927eaa31d8ea961025a10af16b04.jpg" width="320" /></a>Nonostante la religione non avesse una concezione simile alla reincarnazione, tra i vari popoli indigeni mesoamericani del passato e presente, si pensava che le anime o l'essenza dei morti andassero a risiedere in diversi luoghi del cosmo riservati agli dei. Così, in diverse rappresentazioni degli dei, essi venivano accompagnati da gruppi di insetti, che nella mitologia degli aztechi o degli huicholes venivano visti come le anime degli antenati che accompagnavano e aiutavano diverse divinità come il sole, la luna o Venere a combattere nelle battaglie cosmiche quotidiane rappresentate ad esempio dal passaggio tra la notte e il giorno.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Associate con i grandiosi complessi architettonici della Piazza del Sole, della Piazza della Luna e la Cittadella, furono trovate una serie di divinità le quali erano adorate in grandi cerimonie pubbliche. È possibile che si realizzassero grandi pellegrinaggi a Teotihuacan. </div>
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<br />
<br />
<h3>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9aQzDkM2O5tXb3wTs_aYeiCapeWiMjxkW8d28aGyW52lsabvY-AJErK8bIYS0koecpTKlytBUxHq4_rB4oMxlCAgLUYs7Y0bNuEMt7WlCrRGh9ZEM7G7eIkub8Zn0y8bgaWzKx-yYH-M/s1600/c74ba43436a1d081ea96c56e5702bd3e.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="382" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9aQzDkM2O5tXb3wTs_aYeiCapeWiMjxkW8d28aGyW52lsabvY-AJErK8bIYS0koecpTKlytBUxHq4_rB4oMxlCAgLUYs7Y0bNuEMt7WlCrRGh9ZEM7G7eIkub8Zn0y8bgaWzKx-yYH-M/s320/c74ba43436a1d081ea96c56e5702bd3e.jpg" width="222" /></a><i>SACRIFICI UMANI</i></h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sebbene non siano stati ritrovati a Teotihuacan rappresentazioni grafiche realistiche di sacrifici umani in murales o con oggetti, tuttavia alcune mostrano divinità che portano coltelli curvi di ossidiana con glifi che si pensa possano essere la rappresentazione di cuori grondanti sangue. Sia i coltelli che i glifi, sono stati associati al sacrificio umano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre sia gli scavi fatti nella Cittadella che nella Piramide della Luna, hanno dissotterrato una grande quantità di scheletri di persone che con molta probabilità furono sacrificati e sotterrati lì come offerta per la fondazione del tempio, anche se non si può precisare in che modo avvennero le esecuzioni. È certo che siano stati effettuati sacrifici in grande numero come cerimonie di fondazione dei templi più importanti. Ciò che ancora non sappiamo è se venivano effettuati sacrifici e di che portata, durante i cicli rituali periodici.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: xx-small;">Liberamente tratto dal fascicolo del Museo Nacional de Antropologia de Mexico.</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: xx-small;">Traduzione e rielaborazione mia, non prendere senza citare la fonte.</span></div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-56672589304721606612018-11-20T12:57:00.000+01:002018-11-20T19:37:42.164+01:00Recensione "Se tu vai via porti il mio cuore con te" di Silvia Gianatti<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPDr8PV0rttVQV9M9a2DJYpp40_jggZzuR4skqQwo-7MDpkT_md6klwU8rAFQmlqbG5z-arvckcw-S-GdQSZ-PZcP-7K3pYfZ38ZfU5IHt0Vpk7Gx3xXEriIRa90gRxDw2QqgSTJ739vc/s1600/Schermata+2018-11-20+alle+19.02.38.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="598" data-original-width="600" height="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPDr8PV0rttVQV9M9a2DJYpp40_jggZzuR4skqQwo-7MDpkT_md6klwU8rAFQmlqbG5z-arvckcw-S-GdQSZ-PZcP-7K3pYfZ38ZfU5IHt0Vpk7Gx3xXEriIRa90gRxDw2QqgSTJ739vc/s320/Schermata+2018-11-20+alle+19.02.38.png" width="320" /></a></div>
<br />
La voce del dolore della perdita del proprio bambino all'ottavo mese di gravidanza è la voce di tutte le donne che hanno subito una perdita simile. Silvia Gianatti ci racconta in un diario intimo e straziante la vita dopo la morte del proprio bambino, quando questo bambino non ha avuto l'occasione di venire al mondo.</div>
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTDGnb_VoOUWti46LOj7LwdqQkbeu4jC5gCpA4g3nGSu4_xK9NPtNbLb7XKPIeq_r1o0YTOHK0CdiWRT1QDLvZHWVbf9QFqqegdeBlrHDQd4PkMsVCtgPoCn6BfwkGLoMuPC4_P6dknXE/s1600/71OLEw3CA0L.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1549" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTDGnb_VoOUWti46LOj7LwdqQkbeu4jC5gCpA4g3nGSu4_xK9NPtNbLb7XKPIeq_r1o0YTOHK0CdiWRT1QDLvZHWVbf9QFqqegdeBlrHDQd4PkMsVCtgPoCn6BfwkGLoMuPC4_P6dknXE/s320/71OLEw3CA0L.jpg" width="206" /></a><u><i>Titolo</i>:</u> <b>Se tu vai via porti il mio cuore con te</b><br />
<i><i style="text-decoration-line: underline;"><u>Autore:</u> </i><i><b>Silvia Gianatti</b></i></i><br />
<div style="text-align: left;">
<i><u>Editore:</u> LeggerEditore</i><br />
<i><u>Pagine:</u> 175</i></div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
<i><u>Prezzo:</u> 16,00 €</i><br />
<i><u><i><u>Data di uscita:</u> agosto 2018</i></u></i></div>
<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV5W0OEiVk1DTv4yAZdJ6ZFPB6eAg_8Purempy93QZ1nVnOrco4N8gKKwhFM0xn00_Fgt1nt69ubmORBW428ekf0v2fs3zCG30ja4V2fShitTjOc6snJ8VPy2-eFewo6E2HM_RoT-b4wY/s1600/35+stelline.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="21" data-original-width="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV5W0OEiVk1DTv4yAZdJ6ZFPB6eAg_8Purempy93QZ1nVnOrco4N8gKKwhFM0xn00_Fgt1nt69ubmORBW428ekf0v2fs3zCG30ja4V2fShitTjOc6snJ8VPy2-eFewo6E2HM_RoT-b4wY/s1600/35+stelline.png" /></a><br />
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
Manca solo un mese alla nascita del suo primo figlio, quando Valeria sente pronunciare dai medici le parole che nessuna madre vorrebbe mai sentirsi dire: ''Non c'è battito.'' Anche se non ha mai visto la luce, al bambino che per otto mesi è cresciuto nella sua pancia Valeria ha quotidianamente rivolto parole, pensieri, racconti, sogni... Come può accettarne la morte? Per un genitore la perdita di un figlio è una tragica sovversione del ciclo naturale della vita, un'ingiustizia inaccettabile, una sofferenza atroce che congela ogni cosa e da cui sembra impossibile poter riemergere. Lacerata dal dolore e dalla rabbia, Valeria si chiude in sé stessa, finché un giorno non prende in mano carta e penna e inizia a scrivere. E così, pagina dopo pagina, ristabilisce, quasi senza rendersene conto, il legame violentemente interrotto con il suo bambino, e con se stessa. La vita riprende il suo corso, il sole ricomincia lentamente a illuminare le giornate di Valeria, il mondo recupera colore e calore. E anche se è un buco nero in fondo al cuore, avviene che un giorno il dolore fa spazio ad altre felicità. Bisogna solo avere la pazienza di saper aspettare, il coraggio di farsi aiutare, la speranza che a poco a poco si ritrovi un senso a tutto. Un libro toccante e delicato su un tema difficile: la morte perinatale, un fenomeno diffusissimo ma di cui si parla ancora troppo poco. Ma ''Se tu vai via, porti il mio cuore con te'' è anche e soprattutto un libro sulla perdita e sul superamento del dolore, perché alle lacrime e alla rabbia seguono prima o poi la pace e la forza di ricominciare.</div>
</blockquote>
</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s1600/recensione+prova+sfondo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="186" data-original-width="444" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s320/recensione+prova+sfondo.png" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
</div>
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</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Parlare di un tema difficile e doloroso come la morte perinatale non è facile. Si parla poco di questo argomento che costituisce ancora un tabù insormontabile al giorno d'oggi. Le donne che affrontano questo momento terribile della loro vita si trovano sole, immerse nei sensi di colpa, nelle domande, nel dolore senza poterne parlare liberamente. Ogni anno sono moltissime coloro che affrontano la perdita di un figlio in gravidanza e non solo durante il primo trimestre. È ciò che accade a Valeria che perde suo figlio all'ottavo mese di gravidanza distruggendo tutto il suo mondo e spezzando per sempre il suo cuore.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="clear: both; text-align: center;">
Quando si diventa una mamma?<br />
È quando nasce un bambino?<br />
Tu non sei nato.<br />
Io sono la tua mamma.</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Le madri interrotte dei bambini mai nati non possono nemmeno gridare il loro dolore perché il bambino non c'è stato, non ha avuto il tempo di vivere e dunque è una perdita silenziosa e invisibile ma che distrugge l'anima per chi lo vive.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Come si può tornare a vivere e sperare di nuovo? Come è possibile cercare un nuovo bambino senza portare il peso di quell'amore che non si è realizzato? Come sopravvivere a un dolore che ti annienta?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Questa è la storia del dolore di una famiglia, del dolore di una donna che è il dolore di molte donne.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="clear: both; text-align: center;">
Senza di te la mia corazza si è frantumata.<br />
Il muro è caduto.<br />
I mattoni non esistono più.<br />
Dio mio quanto fa male.<br />
Il cuore non si può riparare.</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Non ci sono segreti per tornare a vivere, ma tornare a vivere è possibile.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Valeria prende la sua amata penna e comincia a scrivere, la cosa che ama fare di più. Decide di tirare fuori tutto ciò che ha dentro e affidarlo alle parole scritte. Parla a sé stessa, al suo bambino e alla vita. Ci racconta la sua vita, la storia con suo marito, questo grande amore che ha portato a volere un figlio e di come questa felicità gli è stata strappata via dalle terribili parole "non c'è battito".</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
La cosa peggiore è trovarsi a non poter piangere il proprio bambino perché la non nascita è quasi motivo di imbarazzo, le persone preferiscono non sapere e non sanno come reagire.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Ci sono poche frasi di circostanza ma nessuna vera comprensione di ciò che una madre interrotta sta passando. Così viviamo insieme a Valeria tutte le fasi del suo dolore, quando ne rifugge, quando piange, quando grida e quando nega. La rabbia e il dolore e il tentativo di distruggere tutto ciò che ha intorno, tutto ciò che era e tutto ciò che ama per rimanere aggrappata al suo futuro negato, a quel bambino che non c'è più.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGXcq36T14tUg9Eraq9DHzkHfe4BZMTCWSg6kdCCFdv-RDrT-s4QQsjH4cdP6_UgPhxu14G_i1nUCo_MLQqcrNYvKvI8m3OtJXIduEg6VrqATFVA98IG-KbpEGXePS_EfobJ7JPDD_5M0/s1600/donna-gravidanza.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="353" data-original-width="500" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGXcq36T14tUg9Eraq9DHzkHfe4BZMTCWSg6kdCCFdv-RDrT-s4QQsjH4cdP6_UgPhxu14G_i1nUCo_MLQqcrNYvKvI8m3OtJXIduEg6VrqATFVA98IG-KbpEGXePS_EfobJ7JPDD_5M0/s320/donna-gravidanza.jpg" style="cursor: move;" width="320" /></a>Una madre è una madre anche quando le cose non vanno come dovrebbero. Dal momento in cui scopre una vita dentro di sé, non importa quanto potranno rimanere insieme.</div>
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Tornare a vivere non significa che non si stia soffrendo o che non si è sofferto. Il dolore non ci farà sentire più vicino il bambino perduto, non renderà più legittima la sofferenza. Come ci insegna questo piccolo diario, la felicità può tornare. Il cuore non si riparerà e il dolore non svanirà mai del tutto ma è possibile essere di nuovo felici e donare di nuovo amore.</div>
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La storia riesce a coinvolgerci e farci riflettere su una questione importante di cui dovremmo parlare più spesso, ma lo fa in maniera dolce, semplice, quasi musicale. La storia è a tratti un racconto di un amore e della vita, a tratti un diario intimo e doloroso di pensieri, dubbi, paure e vuoto. Seppure breve lascia un segno profondo nei lettori.</div>
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<blockquote class="tr_bq" style="clear: both; text-align: center;">
Lo sai che rumore fa il vuoto?<br />
Io si.</blockquote>
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<br /></div>
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Ho apprezzato la pagina scritta da Claudia Ravaldi, medico, psichiatra e madre dell'associazione CiaoLapoOnlus che si occupa di aiutare le coppie che affrontano questo difficile momento.</div>
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Perché dobbiamo parlarne, dobbiamo aprirci al dolore e condividerlo. Forse il dolore non passerà ma è possibile imparare a conviverci e ritrovare un significato a tutto. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s1600/Divider2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="61" data-original-width="454" height="42" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s320/Divider2.png" width="320" /></a></div>
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<b><u>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</u></b></div>
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Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-72734055785314250252018-11-15T12:44:00.000+01:002018-11-15T12:44:00.256+01:00Recensione "Misteriosa. Le storie di Olga di Carta" di Elisabetta Gnone<div style="text-align: justify;">
Il 29 ottobre è uscita la nuova avventura di Olga di Carta e i suoi amici. Dopo <i>Il viaggio straordinario e Jum fatto di buio</i>, torniamo a Balicò per parlare della paura di diventare grandi. Una doppia breve storia che scalda il cuore e ci ricorda che non è un male rifugiarsi ogni tanto nella fantasia, senza dimenticare di tenere i piedi in terra!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVu5geMhl-FyjjgKbtRU2M_0UDBORcYt9BS0CBiYeXENiMJJfMCt8tVBamHYbxgzgL7x78deheRS_milY0b-iDdzhEamhHIh5o3_LT9gy77SWis7AZ86MgwLFonfnVWyw5rILjTy0PI78/s1600/9788869183508+-+Le+storie+di+Olga+di+carta+-+Misteriosa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1078" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVu5geMhl-FyjjgKbtRU2M_0UDBORcYt9BS0CBiYeXENiMJJfMCt8tVBamHYbxgzgL7x78deheRS_milY0b-iDdzhEamhHIh5o3_LT9gy77SWis7AZ86MgwLFonfnVWyw5rILjTy0PI78/s320/9788869183508+-+Le+storie+di+Olga+di+carta+-+Misteriosa.jpg" width="215" /></a> <u><i>Titolo</i>:</u> <b>Misteriosa. Le storie di Olga di Carta</b><br />
<i><i style="text-decoration-line: underline;"><u>Autore:</u> </i><i><b>Elisabetta Gnone</b></i></i><br />
<div style="text-align: left;">
<i><u>Editore:</u> Salani</i><br />
<i><u>Pagine:</u> 192</i></div>
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<div style="text-align: left;">
<i><u>Prezzo:</u> 14,90 €</i><br />
<i><u><i><u>Data di uscita:</u> ottobre 2018</i></u></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_s98NVtcW7aSJ5noeidb4tKTpPn93rZw3N4V5G8kaEkcYJhgGPlmxRLbsBrQFCg1dLHGSrs_9Vj_RF1ytgWtXnfpIj8iNL5TYhKVAHzTlBeJFnV353kc7BjtzsHqEiXKlSn2wi2-nZ6k/s1600/4+stelline.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="21" data-original-width="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_s98NVtcW7aSJ5noeidb4tKTpPn93rZw3N4V5G8kaEkcYJhgGPlmxRLbsBrQFCg1dLHGSrs_9Vj_RF1ytgWtXnfpIj8iNL5TYhKVAHzTlBeJFnV353kc7BjtzsHqEiXKlSn2wi2-nZ6k/s1600/4+stelline.png" /></a><br />
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
Cosa significa diventare grandi? E come si fa? «Crescere è una faccenda complicata» direbbe il professor Debrìs, e Olga lo sa bene: per rassicurare una giovane amica, che di crescere non vuole sentire parlare, le racconta la storia di una bambina a cui i vestiti stavano sempre troppo grandi, anche se l’etichetta riportava la sua età, o la sua taglia, e che saltava nei disegni per fuggire dalla realtà.<br />
La storia di Misteriosa è la storia di chi fatica a trovare il proprio posto nel mondo, fugge da responsabilità e doveri, incapace di assumersene il carico, e combatte strenuamente per restare fanciullo. È anche, però, la storia di una bambina che non si arrende. Una storia che farà ridere, pensare e spalancare gli occhi per lo stupore; e che rassicurerà Olga, i suoi amici e i lettori di tutte le età su un punto, che è certo: per diventare splendidi adulti occorre restare un po’ bambini.</blockquote>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s1600/recensione+prova+sfondo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="186" data-original-width="444" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s320/recensione+prova+sfondo.png" width="320" /></a></div>
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I libri e la fantasia sono una fuga dalla realtà. Quante volte avete letto frasi simili? E quanto c'è di vero in queste parole? Molto spesso, quando ci troviamo di fronte a una giornata difficile o dobbiamo affrontare della sofferenza, rifugiarci in un altrove immaginario ci è di conforto. È facile ritrovarci a sognare di essere in un'illustrazione che ci ha affascinato o tra le pagine di un libro che amiamo. Questo è quello che fa Misteriosa, la bambina a cui i vestiti vanno sempre grandi e che salta in depliant, libri, riviste, quadri, tutto ciò che le stimola la sua fantasia sparendo dalla vita reale. Il problema è che saltare è proibito nella sua scuola, gli adulti lo considerano sconveniente e pericoloso e dunque Misteriosa deve nasconderlo.</div>
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Misteriosa non è l'unica che salta, sono in molti a farlo in segreto e molti che hanno smesso di farlo.</div>
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Cosa succede quando all'improvviso una bambina sparisce e si rifiuta di affrontare il mondo reale? È davvero pericoloso saltare?</div>
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Questa è la storia che Olga racconta a una nuova amica arrivata in vacanza a Balicò che conosce poco del mondo e si rifugia nel suo essere bambina. Insieme agli amici di sempre vanno nel bosco ritrovandosi ad affrontare un'avventura pericolosa e imprevista che gli insegnerà che la vita è meravigliosa anche nei momenti difficili. Olga e i suoi amici scopriranno che ciò che fa paura è quello che non si conosce e il coraggio ci può aprire nuovi splendidi panorami.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFkdnzj8a-YssTwWlR_jDKthYCql1Vvd3W6tJTEUTkdt_s1moJAZGWvBb3vlun63YT4xLz_AnR5i_85rCypAwLx6_t9dWexMUvGAY9TCmYf0JATzqsubOl_8DLpAcwxHLIiNUPrpJm3aE/s1600/28j9ki0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="718" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFkdnzj8a-YssTwWlR_jDKthYCql1Vvd3W6tJTEUTkdt_s1moJAZGWvBb3vlun63YT4xLz_AnR5i_85rCypAwLx6_t9dWexMUvGAY9TCmYf0JATzqsubOl_8DLpAcwxHLIiNUPrpJm3aE/s320/28j9ki0.jpg" width="222" /></a></div>
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Nella nuova avventura delle storie di Olga, ci troviamo a seguire due storie collegate dalla paura di crescere e di prendersi le proprie responsabilità. Come sempre Elisabetta Gnone sa raccontare temi profondi in una maniera dolce e delicata, senza mostrarcela dall'alto del suo essere adulta ma accompagnando il lettore camminando uno accanto all'altro.</div>
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L'autrice sembra quasi capire cosa si cela nel cuore dei bambini eppure li tratta come suoi pari. Perché come dice lei "per diventare adulti bisogna rimanere un po' bambini". In questo modo possiamo imparare ad affrontare la vita con i suoi alti e bassi. Crescere significa diventare come degli alberi, mantenendo i piedi per terra ma alzando sempre le braccia al cielo. Scopriamo così che saltare non è un male, ma bisogna farlo con consapevolezza. Fuggire dalla realtà non è una soluzione e non ci darà niente se non impariamo a capire il confine tra realtà e fantasia, se non diventiamo grandi. Crescere è un'esperienza difficile e meravigliosa da affrontare senza paura ma con meraviglia. La fantasia è una solida compagna e la realtà spesso è più immensa e fantasiosa della fantasia stessa.</div>
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L'autrice ci regala un nuovo piccolo capolavoro che fa riflettere e sorridere, senza mai dimenticare la bellezza e l'importanza della natura e delle piccole cose quotidiane.</div>
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Ogni momento è da vivere pienamente, ogni nuova scoperta aggiunge un tassello in più alla vita che si riempie di colori, suoni, odori... E io non vedo l'ora di scoprire cos'altro vivranno Olga e i suoi amici nelle prossime avventure.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s1600/Divider2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="61" data-original-width="454" height="42" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s320/Divider2.png" width="320" /></a></div>
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<b><u>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</u></b></div>
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Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-14324189799579657862018-11-12T12:40:00.000+01:002018-11-12T12:40:01.250+01:00Recensione "I figli del bosco" di Giuseppe Festa<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYb4aXzG1Edusa8xinXTTpUrLQO99pPoke8gj38K0nNBbfd5BzNIm12uAP0JdtoszHm83Rx3PiU0qYvceHFFBkNLXQqhcYNWOa-Piw1RMFD0b6A4WWFmta3pwewmrg-sA78IpNgdqgh0Q/s1600/42742601_324697058082748_1260411983104743909_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="640" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYb4aXzG1Edusa8xinXTTpUrLQO99pPoke8gj38K0nNBbfd5BzNIm12uAP0JdtoszHm83Rx3PiU0qYvceHFFBkNLXQqhcYNWOa-Piw1RMFD0b6A4WWFmta3pwewmrg-sA78IpNgdqgh0Q/s320/42742601_324697058082748_1260411983104743909_n.jpg" width="320" /></a></div>
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Giuseppe Festa torna in libreria con il racconto della vera storia di due cuccioli di lupo salvati dai volontari e del tentativo da parte loro di rimetterli in libertà. Un libro emozionante che ho amato e che conferma la capacità dell'autore di parlare della natura con tutto l'amore e il rispetto che meritano arrivando a toccare il cuore dei lettori.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVnZ5OOtoxQJCDBGvfynpGlqKqvprpTOx0U5Y8FTB8tPJnG_HK2wBkN0Qvs1o_0Pt3UIm_PEAqff0Tq8KnFJrY8ZeqOhbo6pM7Q0qvkik0UFBJdpURbMMpk0Nw8zv3n3SN_ERmtcnVufQ/s1600/Copertina+I+FIGLI+DEL+BOSCO.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="360" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVnZ5OOtoxQJCDBGvfynpGlqKqvprpTOx0U5Y8FTB8tPJnG_HK2wBkN0Qvs1o_0Pt3UIm_PEAqff0Tq8KnFJrY8ZeqOhbo6pM7Q0qvkik0UFBJdpURbMMpk0Nw8zv3n3SN_ERmtcnVufQ/s320/Copertina+I+FIGLI+DEL+BOSCO.jpg" width="213" /></a><i><u><i><u>Titolo:</u> <b>I figli del bosco</b></i></u></i><br />
<i><u><i><u>Autore:</u> <b>Giuseppe Festa</b></i></u></i><br />
<i><u>Editore:</u> Garzanti</i></div>
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<i><u>Pagine:</u> 2017; ill.</i></div>
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<i><u>Prezzo:</u> 16,00 €</i><i> </i></div>
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<i><u><i><u>Data di uscita:</u> ottobre 2018</i></u></i><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgChYPQvBl93-F81V8A-Q9CQsVifc-iX4_X9Vit1NQLOga6qgSX3q5z0NDOAIMHNxLGPcqqhBXPr9bgVFOAEpnILDrSqOjf0yQk1T0nPuwjydMnjT49W2TdZhm6OSbD4CdvHLMP2D1foZ8/s1600/5+stelline.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="21" data-original-width="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgChYPQvBl93-F81V8A-Q9CQsVifc-iX4_X9Vit1NQLOga6qgSX3q5z0NDOAIMHNxLGPcqqhBXPr9bgVFOAEpnILDrSqOjf0yQk1T0nPuwjydMnjT49W2TdZhm6OSbD4CdvHLMP2D1foZ8/s1600/5+stelline.png" /></a></div>
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<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i><u>Contenuto</u></i>: I lupi sono animali affascinanti e misteriosi, selvaggi e fieri. Vittime troppo spesso di pregiudizi antichi, incutono timore e meritano rispetto. Ulisse e Achille sono due cuccioli in difficoltà, trovati in natura appena nati da un coraggioso gruppo di persone che salva loro la vita. Ma quando i lupi crescono fin da piccoli con l'uomo, l'imprinting li può condannare a una vita in cattività: se non apprendono il linguaggio del branco non possono più essere liberati. Qui sta l'unicità di questo ardito progetto mai tentato prima in Italia: restituire al bosco i suoi figli, ridando loro la libertà. Giuseppe Festa trasforma questa favola realmente accaduta in un racconto lungo le vette aspre e innevate degli Appennini: giorno dopo giorno, quasi in presa diretta, viviamo quindici mesi tra sentieri immersi nelle foreste, ricerche sul campo, notti insonni in attesa di buone notizie. E mentre attendiamo il lieto fine, grazie al viaggio di ritorno di un lupo verso la natura, ci ritroviamo a desiderare un nostro personale, istintivo, necessario percorso verso la libertà.</blockquote>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSU-iRsq6qZPGWND5Y2AuvuUMQIetDCmIs70t3aXOo4p_JxiJBPqNxgLgCeI9771PPh1wWme0R2g1OnbMel8HbIiTsGjgOfua0VIbXiLoh-JzH8KUr5IIvtE8TZtmqkYpyDPLOcSPa5ks/s1600/RECENSIONE+TITOLETTO.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="212" data-original-width="530" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSU-iRsq6qZPGWND5Y2AuvuUMQIetDCmIs70t3aXOo4p_JxiJBPqNxgLgCeI9771PPh1wWme0R2g1OnbMel8HbIiTsGjgOfua0VIbXiLoh-JzH8KUr5IIvtE8TZtmqkYpyDPLOcSPa5ks/s320/RECENSIONE+TITOLETTO.png" width="320" /></a></div>
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<div style="text-align: justify;">
Questa è una storia vera. La storia di Ares, Lara, Achille, Ulisse e Wolfy, cinque lupi destinati a entrare nel cuore dei lettori, le cui vicende hanno il sapore di cambiamento e speranza. È il racconto di vite che si intrecciano e di persone che fanno del loro lavoro una missione per l'ambiente e gli animali che lo abitano. Giuseppe Festa ci rende partecipi con questo libro di una vicenda importante che potrebbe porre le basi per il futuro dei lupi nel territorio nazionale.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh5Eh4d_QWpFC58zJQfD4f-XRjEIVD0CqykI93K938kIIYpSxL7SUSg9GXARz_hNTP6FglKYijmiO0ZThDq9Q8pKpZ0sLubaCzgMAqSHWCH3e738jXBHip736iMxOocmzd66ptcCCZzDk/s1600/lupetti-e1469019800745.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="618" data-original-width="1100" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh5Eh4d_QWpFC58zJQfD4f-XRjEIVD0CqykI93K938kIIYpSxL7SUSg9GXARz_hNTP6FglKYijmiO0ZThDq9Q8pKpZ0sLubaCzgMAqSHWCH3e738jXBHip736iMxOocmzd66ptcCCZzDk/s400/lupetti-e1469019800745.jpg" width="400" /></a>Ares e Lara sono due ibridi di lupo che vengono accolti nel Centro Monte Adone dove si occupano del recupero e della cura degli animali selvatici. La vita di questi due lupi è destinata alla cattività per via della loro natura ibrida che mette in pericolo la salvaguardia del lupo. Questa sfortunata situazione si rivelerà provvidenziale per il progetto ambizioso di Elisa Berti: reintrodurre in natura, per la prima volta in Italia, due lupi cresciuti in cattività.</div>
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A differenza di Wolfy, un lupetto di cinque mesi che potrà ricongiungersi con il suo branco una volta curato, Ulisse e Achille sono due cuccioli di lupo trovati abbandonati a distanza di poco tempo l'uno dall'altro. I tentativi fatti per farli ritrovare subito dalla madre sono falliti ed è stato necessario portarli al Centro per crescerli in cattività. Questa scelta è molto difficile da prendere perché i lupi che crescono in cattività non imparano le dinamiche del branco necessarie per sopravvivere nel loro ambiente naturale e dunque non possono essere rimessi in libertà. Inoltre prendere confidenza con gli esseri umani costituisce un pericolo per loro stessi. È necessario che mantengano la diffidenza con gli esseri umani o potrebbero avvicinarsi a centri abitati. A peggiorare la situazione c'è il fatto che Ulisse, di appena pochi giorni, ha avuto l'imprinting con Elisa Berti, responsabile del centro.</div>
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L'unica soluzione è far crescere i cuccioli insieme agli ibridi Ares e Lara, in modo da ricreare l'ambiente di un branco e tenerli lontano dagli uomini limitando al massimo i contatti umani. La sfida è rischiosa e con poche probabilità, ma i volontari faranno tutto il possibile per donare la libertà a Ulisse e Achille.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPXF6jK_zBetnX2AkniuMsAuj59RWfEponXpQ1YgYfJwOBIKGKLMKYe6Mf6f5nQbxianp0LZi63iWh38ycE-nZhfwS1HfcrNHkGiXyVtq6rwRKYJDgolvP7YrHIS1h9TxJTNBT6UfK64M/s1600/170410600-cf909c10-a395-4a3f-9de5-555d6b093bf3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="660" data-original-width="989" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPXF6jK_zBetnX2AkniuMsAuj59RWfEponXpQ1YgYfJwOBIKGKLMKYe6Mf6f5nQbxianp0LZi63iWh38ycE-nZhfwS1HfcrNHkGiXyVtq6rwRKYJDgolvP7YrHIS1h9TxJTNBT6UfK64M/s320/170410600-cf909c10-a395-4a3f-9de5-555d6b093bf3.jpg" width="320" /></a>Ripercorrere la storia dei lupi e della lotta dei volontari per riuscire a dargli la vita che meritano è stata un'esperienza incredibilmente intensa. Mi domando come possano aver vissuto loro queste vicende dal vivo se io, da semplice lettrice, mi sono sentita così coinvolta ed emozionata in ogni pagina.</div>
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Le loro storie sono uniche, particolari, interessanti. Conoscerle mi ha fatto scoprire la realtà che si cela dietro l'impegno di tante persone per salvaguardare le specie a rischio e gli ambienti naturali e di come la stupidità e l'avidità umana danneggino un ecosistema in equilibrio.</div>
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Tanti, troppi sono i pregiudizi intorno ai lupi e questo libro permette di far luce sulla realtà dei fatti e della natura del lupo che è una salvezza per l'ecosistema. Noi possiamo solo imparare dal loro comportamento e impegnarci per salvaguardarli e impedire che false notizie vengano sparse in giro per il web. Il lupo è una risorsa e ci ricorda le nostre radici, il mondo da cui proveniamo e la nostra vera natura. Come Ulisse e Achille dobbiamo riappropriarci della nostra natura.</div>
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Questo libro è un grido di speranza per un futuro migliore per questi meravigliosi animali e forse per la nostra stessa vita.</div>
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Ogni volta che passeggerò tra i boschi, ripenserò ad Achille e Ulisse e alla loro avventura, alla loro tenacia nel vivere, alla forza e determinazione di Elisa. Tutti loro mi hanno insegnato qualcosa, non solo sui lupi, ma sulla vita stessa, sul non arrendersi e sul saper accettare che non tutte le battaglie devono essere combattute.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgru67AnWmV2959InJdVd6da7VedBMKx91UHvb5m0mWJF-yuj6nMhEIWD07NhgssLb3xZw_0SxO42iPgImQ6z15sDTIzl6r_qrJTvfE-mPUSh5yi2hqb5BMmQ1OStLUeZDNl260Ze2doYo/s1600/092031060-3076c077-20a0-4b24-b189-aa966a152b7d.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="902" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgru67AnWmV2959InJdVd6da7VedBMKx91UHvb5m0mWJF-yuj6nMhEIWD07NhgssLb3xZw_0SxO42iPgImQ6z15sDTIzl6r_qrJTvfE-mPUSh5yi2hqb5BMmQ1OStLUeZDNl260Ze2doYo/s320/092031060-3076c077-20a0-4b24-b189-aa966a152b7d.jpg" width="320" /></a></div>
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Questo libro è stata un'emozione incredibile dall'inizio alla fine. Non solo si tratta di una storia vera, intensa, profonda, che fa riflettere, ma è anche un racconto piacevole come un romanzo da leggere tutto d'un fiato. Giuseppe conferma la sua abilità nel narrare. Lo fa in maniera limpida, come cullati da una dolce musica. Adesso desidero solo il meglio per i lupi protagonisti di questa storia e per quelli che verranno. Spero di continuare ad avere loro notizie e di riuscire a contribuire aiutando tutti i volontari delle associazioni di protezione dell'ambiente e degli animali selvatici perché il loro lavoro è duro, difficile, emotivamente forte ma fondamentale e non posso che ringraziarli per ciò che fanno ogni giorno. È grazie a loro se i lupi stanno tornando e se possiamo godere di un mondo in cui la bellezza della natura ha ancora dei luoghi di selvaggia bellezza. </div>
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I figli del bosco è un libro che terrò nel cuore.</div>
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Bellissime sono anche le fotografie che accompagnano il racconto, documentando in immagini la storia dei lupi del centro.</div>
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<u><b>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</b></u></div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-25909815429537831152018-10-24T12:26:00.000+02:002018-10-24T12:26:00.434+02:00WWW Wednesday - letture in corso #2 (2018)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0wikVd8sMxGge3tsdvEQ_b7Vc9gl2_qSvKYMtAeqtTAk3zKZfGXJyuFp7USfRQZ7xVMVIMpW0OAm-dKU4uou3GggS75VdaW__EXWZJg-6yZrQqcFq5wHKn-Vh8LYiIaxY9Y7QphvLI8E/s1600/c42774f1d95e188880f38805a3d338d7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0wikVd8sMxGge3tsdvEQ_b7Vc9gl2_qSvKYMtAeqtTAk3zKZfGXJyuFp7USfRQZ7xVMVIMpW0OAm-dKU4uou3GggS75VdaW__EXWZJg-6yZrQqcFq5wHKn-Vh8LYiIaxY9Y7QphvLI8E/s320/c42774f1d95e188880f38805a3d338d7.jpg" width="320" /></a></div>
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Ciao lettori! Anche da voi continua a far caldo come d'estate? A me manca l'autunno e qui sembra non arrivare, si passa dal caldo al freddo... ma parliamo delle mie letture, ultimamente sono sommersa di impegni, non ho un attimo libero quindi leggo poco e lentamente eppure non sono stata inattiva e anzi, sono indietro sulla tabella di marcia per narrarvi tutto! Ecco qua in breve:</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiupQtKJY6IRltqp9PiF0pNEA8aL3-Q_c_GU7Wc5MYou9p2DfyCs7zMAUxB5_iI55zXjcTS8pmlZxWABM8rE1SHQN3hsbeslP7JkMdWpEh6bkKpKxHoMuvp84F-c4HBm0Aeyo851PU6wVU/s1600/qualehaifinito.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="73" data-original-width="617" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiupQtKJY6IRltqp9PiF0pNEA8aL3-Q_c_GU7Wc5MYou9p2DfyCs7zMAUxB5_iI55zXjcTS8pmlZxWABM8rE1SHQN3hsbeslP7JkMdWpEh6bkKpKxHoMuvp84F-c4HBm0Aeyo851PU6wVU/s1600/qualehaifinito.png" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtSstzFG7VyUc9s1IxQ1pg4m3ZThYF_VzzHq5uirPs1LH7bwkwCybH5EeruDsfDukr2aoo72C8dC81il8nT_8onLPWVb89pekuKYumEoN3g2e8yWcZsZ9eCSEpEF40HQ-Zoc3SfYeiLq0/s1600/Ombra-del-vento.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="322" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtSstzFG7VyUc9s1IxQ1pg4m3ZThYF_VzzHq5uirPs1LH7bwkwCybH5EeruDsfDukr2aoo72C8dC81il8nT_8onLPWVb89pekuKYumEoN3g2e8yWcZsZ9eCSEpEF40HQ-Zoc3SfYeiLq0/s200/Ombra-del-vento.jpg" width="128" /></a><br />Ho appena finito di leggere "L'ombra del vento" di Zafon. Era un libro che volevo leggere da moltissimi anni ma per un motivo o per un altro rimandavo. Finalmente l'ho letto e devo dire che, se all'inizio lo stile tipico dei romanzi spagnoli molto lento mi sembrava non farmi approdare a niente, dopo metà libro non sono più riuscita a staccarmi dalle pagine! Credo che sia uno di quei libri che se letti al momento giusto donano tantissimo. Per me è stata una pugnalata nello stomaco, troppe emozioni dolore che tira fuori... ma ne è valsa la pena.</div>
Voi lo avete letto? Che ne pensate?<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCmE1hKNcCBBdvdqBlNr19Pfi8UTO3sDZpHLXmFJE9bOXZ5m8J6ltFo2Qve9aMYMsW68qE8Qh5s1jmPuD07dMsdGBweSxTZhErjzjQ1YPftPffsUYsiOTBLEf7K_Kwsy2pI0l-H3twWVs/s1600/cosastaileggendo.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="94" data-original-width="507" height="74" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCmE1hKNcCBBdvdqBlNr19Pfi8UTO3sDZpHLXmFJE9bOXZ5m8J6ltFo2Qve9aMYMsW68qE8Qh5s1jmPuD07dMsdGBweSxTZhErjzjQ1YPftPffsUYsiOTBLEf7K_Kwsy2pI0l-H3twWVs/s400/cosastaileggendo.png" width="400" /></a></div>
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Avete letto i libri di Festa? Che ne pensate?<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwxCGzHdKwW99mD4-a5BYdcEeeFmtYFsroAb2ZIokDc5x8SZTOnVx7UbftXB5YbOs8996yaIGlt21LkPEuNXdOr4Ie9X5N85PxtJ-s4o-zlzElP6p26RMXQv4EufCD1skuuSAY1jEOz8/s1600/qualeleggerai.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="72" data-original-width="494" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwxCGzHdKwW99mD4-a5BYdcEeeFmtYFsroAb2ZIokDc5x8SZTOnVx7UbftXB5YbOs8996yaIGlt21LkPEuNXdOr4Ie9X5N85PxtJ-s4o-zlzElP6p26RMXQv4EufCD1skuuSAY1jEOz8/s1600/qualeleggerai.png" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil78nwPBQVnEmj7kC4p4v61gPB7I2YHdBDvYQuW5ZrLazntjb3ydx7DRDIKt6a78kEDFAA7Rw_t5EWNHdCEPvazKczbRDzZPENcliWRBL2im5VnLL5FYMbpSd5LO8YgmWZDCqZswAwNCc/s1600/91pihqsbEgL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1078" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil78nwPBQVnEmj7kC4p4v61gPB7I2YHdBDvYQuW5ZrLazntjb3ydx7DRDIKt6a78kEDFAA7Rw_t5EWNHdCEPvazKczbRDzZPENcliWRBL2im5VnLL5FYMbpSd5LO8YgmWZDCqZswAwNCc/s200/91pihqsbEgL.jpg" width="134" /></a><br />
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Dopo il libro di Festa leggerò l'ultimo libro di Olga di Carta "Misteriosa" e non vedo l'ora di parlavene! Come sapete ho amato i primi due libri e sono una fan di Elisabetta Gnone, sin dal famoso fumetto W.I.T.C.H. Avrete sicuramente visto l'anteprima dello spacchettamento online su instagram della mi copia. Tra l'altro oltre ad amare i segnalibri trovo che sia bellissima anche la mia edizione staffetta, perché personalmente la nuova copertina mi piace meno rispetto alle precedenti... ma sono gusti.<br />
E voi conoscete Olga? L'avete letta?<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpEg50qmJK4k2T2_BSSWyB8ssK9hYiA0UnMlWIqv1G-blSv8zd1GQ2AH6UPoKsqPfo8SBvLTrx5b7WmJmw2o5GacPefVY_uaxbDAbHuswGDK6qV38ogp75V6Nt70ZSo0X5ZU6yAcv7xj0/s1600/Leaves-Divider1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="44" data-original-width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpEg50qmJK4k2T2_BSSWyB8ssK9hYiA0UnMlWIqv1G-blSv8zd1GQ2AH6UPoKsqPfo8SBvLTrx5b7WmJmw2o5GacPefVY_uaxbDAbHuswGDK6qV38ogp75V6Nt70ZSo0X5ZU6yAcv7xj0/s1600/Leaves-Divider1.png" /></a><br />
<b>E voi? Cosa state leggendo?</b></div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-16775084621298875822018-10-22T12:30:00.000+02:002018-10-22T23:41:11.365+02:00Blogtour: Recensione "Miti del nord" di Neil Gaiman<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyluqriH4bVLkMOcLlmZfg44UoE7H3ydkP8e9DeuE0xUlauTMZ4rOoYr7YYAO57nFSLheHQR9PjoJ3CEUjoTq_Ma1UhB_EM3Gw1NMOuOYjmHS7L1HB3cGR2CnXqhb0sE4YvrbXyt8ndgA/s1600/unnamed.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="700" height="364" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyluqriH4bVLkMOcLlmZfg44UoE7H3ydkP8e9DeuE0xUlauTMZ4rOoYr7YYAO57nFSLheHQR9PjoJ3CEUjoTq_Ma1UhB_EM3Gw1NMOuOYjmHS7L1HB3cGR2CnXqhb0sE4YvrbXyt8ndgA/s640/unnamed.png" width="640" /></a></div>
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<div style="text-align: justify;">
Poco tempo fa vi ho parlato dei libri da cui partire per cominciare a leggere i miti nordici <b><span style="color: #674ea7;"><a href="http://ilportalesegreto.blogspot.com/2018/10/miti-nordici-da-dove-iniziare-in.html">(potete leggere l'articolo QUI)</a></span></b>. Oggi, grazie all'uscita di questo libro, molte più persone possono avvicinarsi all'affascinante mondo degli dei scandinavi. Aspettavo da molto questa uscita e sono felice che la Mondadori lo abbia portato in Italia mantenendo anche la copertina originale.</div>
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN58AebCU48XgqFfsJXjH8kwEbYcCXbosiSCQwQ47V_Glmxhy8h2dGFsVjWYZ13DjMBtQaBx6crkqCJH66Cuuy0Do-uzfmeb7cIK9frg_I3fCAUTkhsupSOE9ZjekhyphenhyphenvwzuNBw-6gxCQ/s1600/recensione-miti-del-nord-neil-gaiman.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="309" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN58AebCU48XgqFfsJXjH8kwEbYcCXbosiSCQwQ47V_Glmxhy8h2dGFsVjWYZ13DjMBtQaBx6crkqCJH66Cuuy0Do-uzfmeb7cIK9frg_I3fCAUTkhsupSOE9ZjekhyphenhyphenvwzuNBw-6gxCQ/s320/recensione-miti-del-nord-neil-gaiman.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 1px solid rgba(0, 0, 0, 0); padding: 5px; position: relative;" width="208" /></a><u>Titolo</u>:<b> Miti del Nord</b><br />
<u>Autore</u>:<b> Neil Gaiman</b><br />
<u>Pagine</u>: 225<br />
<u>Editore</u>: Mondadori<br />
<u>Anno</u>: 2018<br />
<u>Voto</u>:<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIMxTzu7N3dSrpNczIyksEZAeTiPhoONch9rnwWPRYlOLsM2rkVqZ2WfUrVSCLN8lg4MmtNUcY9OSCeGjD9ItwM3_7eMim1x87_oE6AJpVfQ2c32WKXq_rKXCwiCcDLXsj6n8YimpM_9A/s1600/45+stelline.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="21" data-original-width="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIMxTzu7N3dSrpNczIyksEZAeTiPhoONch9rnwWPRYlOLsM2rkVqZ2WfUrVSCLN8lg4MmtNUcY9OSCeGjD9ItwM3_7eMim1x87_oE6AJpVfQ2c32WKXq_rKXCwiCcDLXsj6n8YimpM_9A/s1600/45+stelline.png" /></a><br />
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
Odino il supremo, saggio, audace e astuto; Thor, suo figlio, incredibilmente forte ma non certo il più intelligente fra gli dèi; e Loki, figlio di un gigante, fratello di sangue di Odino, insuperabile e scaltrissimo manipolatore. Sono alcuni dei protagonisti che animano il nuovo libro di Neil Gaiman: noto per essersi ispirato spesso ai miti dell'antichità nel creare universi e personaggi fantastici, questa volta Gaiman ci offre una riscrittura dei grandi miti del Nord. Lungo un arco narrativo che inizia con la genesi dei nove leggendari mondi, ripercorriamo le avventure e le gesta di dèi, nani e giganti. Tra i racconti più avventurosi ci sono quello di Thor, che, per riprendersi il martello che gli è stato rubato, è costretto a travestirsi da donna, un'impresa non da poco considerando la sua barba e il suo sconfinato appetito; o quello di Kvasir - il più saggio fra gli dèi - il cui sangue viene trasformato in un idromele che colma di poesia chi lo assaggia. Il finale del libro invece è dedicato a Ragnarok, il giorno del giudizio, il crepuscolo degli dèi, ma anche la nascita di un nuovo tempo e nuovi popoli. "Miti del Nord" è una carrellata del pantheon scandinavo e della bizzarra natura degli dèi: ferocemente competitivi, capricciosi, predisposti all'inganno e a farsi governare dalle passioni. Un universo antico, ricco e affascinante.</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSU-iRsq6qZPGWND5Y2AuvuUMQIetDCmIs70t3aXOo4p_JxiJBPqNxgLgCeI9771PPh1wWme0R2g1OnbMel8HbIiTsGjgOfua0VIbXiLoh-JzH8KUr5IIvtE8TZtmqkYpyDPLOcSPa5ks/s1600/RECENSIONE+TITOLETTO.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="212" data-original-width="530" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSU-iRsq6qZPGWND5Y2AuvuUMQIetDCmIs70t3aXOo4p_JxiJBPqNxgLgCeI9771PPh1wWme0R2g1OnbMel8HbIiTsGjgOfua0VIbXiLoh-JzH8KUr5IIvtE8TZtmqkYpyDPLOcSPa5ks/s320/RECENSIONE+TITOLETTO.png" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Il mio amore per la mitologia nordica ormai è risaputo, dunque non potevo farmi sfuggire questo libro! Scritto da uno degli autori contemporanei di fantasy più amati del momento, Miti del Nord è una raccolta di miti tratti dal corpus mitologico narrati nelle due Edda (<a href="http://ilportalesegreto.blogspot.com/2018/10/miti-nordici-da-dove-iniziare-in.html">per maggiori informazioni leggete il mio articolo sui miti nordici <b>QUI</b>)</a> selezionati e rielaborati dall'autore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il libro si apre con un'introduzione in cui l'autore spiega il motivo della stesura del libro e la sua passione per la mitologia nordica in particolare. Dopo una breve presentazione di alcune divinità, si passa alle avventure mitologiche vere e proprie. I racconti che ha scelto sono tra i più conosciuti e apprezzati, dunque per chi già conosce queste storie non troverà niente di nuovo come contenuti, tuttavia ritengo che il libro meriti di essere letto per lo stile accattivante, ironico e coinvolgente dell'autore che riesce a presentare i miti e i protagonisti in maniera semplice.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per chi invece non ha mai letto niente, questo testo può essere un primo passo per avvicinarsi al mondo scandinavo, che tuttavia invito ad approfondire con i testi originali o manuali più completi e corposi.</div>
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<div style="text-align: justify;">
In passato i miti venivano narrati oralmente e ogni narratore muoveva le fila del racconto limandolo in base al pubblico, Gaiman si è comportato quasi da moderno scaldo. I suoi racconti sono storie adatte ad essere lette la sera davanti al fuoco o, come suggerisce Gaiman stesso, interiorizzate per essere narrate a modo nostro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si nota in particolare il suo amore per Loki a cui dedica la maggior parte delle storie e ho adorato il modo in cui lo presenta. Loki che è sempre la causa di ogni disgrazia ma anche colui che risolve situazioni impossibili grazie alla sua scaltrezza. Questa divinità è ambigua e spesso male interpretata per questo penso che Gaiman abbia colto l'essenza di un essere affascinante e pericoloso, per niente semplice da comprendere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
"Quando succedeva qualcosa di male, Thor faceva una serie di cose. Prima di tutto si chiedeva se quello che era successo fosse colpa di Loki."</blockquote>
</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiumNb25jp1fNpLXr6CtMnK94pLdkHt4SASUnnHuCqk83hQTH1CgFWEOzq1nmJyqLTy5mvzxApxlkE8SosxoGSyQWwKS6uvn33rqeNolRz5USppBF-kMCFIf5eRYgE_GkjbTbF8JpvGrTg/s1600/dc11c077ff36a3e0b9e2d82eef926bb5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="476" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiumNb25jp1fNpLXr6CtMnK94pLdkHt4SASUnnHuCqk83hQTH1CgFWEOzq1nmJyqLTy5mvzxApxlkE8SosxoGSyQWwKS6uvn33rqeNolRz5USppBF-kMCFIf5eRYgE_GkjbTbF8JpvGrTg/s320/dc11c077ff36a3e0b9e2d82eef926bb5.jpg" width="158" /></a>Dall'inizio della creazione dei nove mondi a Ragnarok, a cui è indissolubilmente legato, si narra la composizione dell'Universo, la saggezza di Odino, il Mjollnir e altri oggetti magici, i figli di Loki tra cui Fenrir che avrà un ruolo importante nella fine di tutto, l'idromele della poesia e molto altro fino al racconto di Ragnarok, l'inevitabile fine prima della rinascita in cui tutto ricomincia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo libro è un percorso da leggere dall'inizio alla fine perché chiude un ciclo per aprirne un altro tutto da scrivere. Una delle cose che amo di più della mitologia nordica è questo senso di fine imminente, il mondo nasce consapevole della propria fine futura eppure tutto prosegue e ognuno fa la sua parte impegnandosi in ogni ambito. Questo senso di malinconia e di perdita è accompagnato dalla promessa della rinascita perché tutto è un ciclo, niente muore ma tutto ritorna in altre forme e in altri luoghi. Ho trovato questa lettura piacevole, coinvolgente e alla fine anche emozionante perché è impossibile non vedere qualcosa che va oltre al racconto. I miti sono insegnamenti oltre che intrattenimento e tra una risata e l'altra (alcuni racconti sono davvero divertenti) c'è sempre qualcosa su cui riflettere. Mi è sembrato di ritrovare vecchi amici ed è stato piacevole rileggere miti che conosco bene dagli occhi di un abile oratore moderno come Gaiman.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per finire il testo è corredato da un piccolo glossario finale, utile per chi conosce poco i termini o i vari nomi che compaiono nei racconti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dunque lo consiglio, ma se vi piace vi prego di leggere anche i testi antichi e poi approfondire perché c'è tanto di più da scoprire e sapere e dopo sarà il vostro turno di narrarli una volta interorizzati e fatti vostri. Per chi già li conosce, questo libro non aggiunge niente, ma è comunque una lettura piacevole che io ho apprezzato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre punto di merito alla Mondadori che ha mantenuto la cover originale di Sam Weber che amo particolarmente.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_TtqYlAt2vetbokebPajGrqvlWivfbDBak2ycJotam2Dx_E0i92xisdyEW-j5sEaL2wPiPyfoL9odxuWf4o8tnoGbRu8z8UdXSE41jm5AX6-gMlyogQJ6-pJbELp06Txqs2cvnVZJ0n0/s1600/139129_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="478" data-original-width="1600" height="95" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_TtqYlAt2vetbokebPajGrqvlWivfbDBak2ycJotam2Dx_E0i92xisdyEW-j5sEaL2wPiPyfoL9odxuWf4o8tnoGbRu8z8UdXSE41jm5AX6-gMlyogQJ6-pJbELp06Txqs2cvnVZJ0n0/s320/139129_original.png" width="320" /></a></div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #674ea7;"><u>MIMIR</u></span></h2>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhObQJ0-6yz_tfxS4RAadm7FI-heDZBV4xFL92LWWt286JUKeSRC3dMO-4I4mLc6_TUDqNmxNbeqol4EQ_dWSBCYWwTYYBfJVpqgFJJYxpsqQwgfn8J4Wh6CBzfRLLNmRSx4HbT9xDROD4/s1600/fd537651e3f5ee2246836147af681701.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="956" data-original-width="717" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhObQJ0-6yz_tfxS4RAadm7FI-heDZBV4xFL92LWWt286JUKeSRC3dMO-4I4mLc6_TUDqNmxNbeqol4EQ_dWSBCYWwTYYBfJVpqgFJJYxpsqQwgfn8J4Wh6CBzfRLLNmRSx4HbT9xDROD4/s320/fd537651e3f5ee2246836147af681701.jpg" width="240" /></a>Tra i vari racconti volevo parlare brevemente di <i>Mimir</i>. Egli viene indicato in alcune fonti come divinità <i>Aesir</i>, in altre come gigante. In ogni caso era molto saggio e apprezzo molto la storia in cui Odino cede il suo occhio alla fonte <i>Mimisbrunnr</i> a cui <i>Mimir</i> fa da guardiano, per berne un sorso e acquisire così saggezza. La parola "<b><i>Mimir</i></b>" probabilmente significa "<i>colui che rimembra</i>", "<i>il sapiente</i>" ed è correlato con il latino "<i>memor</i>".</div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono delle teorie per quanto riguarda l'origine del mito di <i>Mimir</i>, inoltre le due rappresentazioni mitologiche che lo riguardano potrebbero riferirsi a due creature diverse poi divenuta la stessa nel XIII secolo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Notizie su <i>Mimir</i> si trovano:<br />
Nell'<b>Edda poetica</b>: nella <i>Voluspa</i>, la Profezia della Veggente <span style="text-align: start;">[28, 46, 48]; nella <i>Sigrdrifumal,</i> il Dialogo di Sigdrifa </span><span style="text-align: start;">[14].</span><br />
<span style="text-align: start;">Nell'<b>Edda di Snorri Sturluson</b>: Nella <i>Gylfaginning</i>, l'inganno di Gylfi </span><span style="text-align: start;">[14, 15, 50, 51]; Nel d</span>iscorso sull'arte poetica [10-11]; Nel trattato di metrica [3].<br />
Nell'<b>Ynglinga saga</b> [4, 7]<br />
In <b>Voluspa</b> 46 si trovano menzionati anche dei figli di <i>Mimir</i>.<br />
Per conoscere meglio la storia di Mimir, della sua fonte e dell'Occhio di Odino vi invito a leggere il libro di Gaiman e le fonti indicate.<br />
Personalmente trovo che l'idea di sacrificare un occhio in cambio della saggezza sia rappresentativo della mentalità e della cultura scandinava e fa riflettere molto. Non esiste risultato che non si raggiunga con impegno e fatica, non esiste saggezza che si ottenga senza sofferenza e sacrificio.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><u>Voi che ne pensate? Quanto è importante la conoscenza? Quanto è necessario il sacrificio?</u></b></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlaHLPYE2Kc57MzFYxIsgoaRS61LcLEFTvH0lYUF6qALoHLIvkdkSHPA-sHLM2XZISFj0cJk89jRsxj3JTZe6xo1L1aldBvVw3XwouFuSNFVUXGcPDAq7IdBi3jUfl8CHtdDhVetDUdh4/s1600/VikingDivider.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="75" data-original-width="700" height="34" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlaHLPYE2Kc57MzFYxIsgoaRS61LcLEFTvH0lYUF6qALoHLIvkdkSHPA-sHLM2XZISFj0cJk89jRsxj3JTZe6xo1L1aldBvVw3XwouFuSNFVUXGcPDAq7IdBi3jUfl8CHtdDhVetDUdh4/s320/VikingDivider.png" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #674ea7;"><u>MUSICA NORDICA</u></span></h2>
Forse non tutti sanno che sono anche amante di musica scandinava o di ispirazione nordica. Per cui in onore dell'uscita di questo libro che porta i miti antichi in una forma più moderna e fruibile al pubblico, ho deciso di nominarvi brevemente alcuni tra i gruppi che ascolto di più e che magari possono interessarvi.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVrfivPhHlq9wN3ubORl7bPnJ6gl3NQzpNwNkblEDHZrwtvT36bdg-6yQoMwWXZLkppp_QRvowdsAj-GXzltq5W_P-_KibEr-UJ-vtWg8SByQ1H9kz4Wm-HYUsT_g50AbXfQfhxDflQRs/s1600/61%252B5LWqDBDL._SY355_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="355" data-original-width="354" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVrfivPhHlq9wN3ubORl7bPnJ6gl3NQzpNwNkblEDHZrwtvT36bdg-6yQoMwWXZLkppp_QRvowdsAj-GXzltq5W_P-_KibEr-UJ-vtWg8SByQ1H9kz4Wm-HYUsT_g50AbXfQfhxDflQRs/s200/61%252B5LWqDBDL._SY355_.jpg" width="199" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyzhTol3DdKLRh65pp8ZOq9i98HibgOXPVgAse2cVeaXXtZev-A0MzJCpy17etTJTf7a68xls_byM1eHniOWhR4Z4legc44DBlTfUBkhHhlI4za668Onm1d4nZIKTtP3s0MSvS5DlE_XA/s1600/51bW8neK7WL._SX466_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="461" data-original-width="466" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyzhTol3DdKLRh65pp8ZOq9i98HibgOXPVgAse2cVeaXXtZev-A0MzJCpy17etTJTf7a68xls_byM1eHniOWhR4Z4legc44DBlTfUBkhHhlI4za668Onm1d4nZIKTtP3s0MSvS5DlE_XA/s200/51bW8neK7WL._SX466_.jpg" width="200" /></a>Ma prima di passare ai gruppi moderni voglio farvi ascoltare la canzone scandinava più antica di cui siamo a conoscenza: "<b>Drømte Mig en Drøm</b>" (<i>Ho sognato un sogno</i>). Si tratta di una ballata danese tradizionale datata intorno agli inizi del XIV secolo. Essa è stata ritrovata nell'ultima pagina del "Codex Runicus" un libro di legge ed è scritta interamente in rune e in lingua danese, entrambe cose molto rare. Questo ritrovamento è il più antico frammento di ballata scandinava, l'unico dotato anche di accompagnamento musicale. Purtroppo abbiamo solo le prime righe. Nel 1945 Povl Hamburger ed Erik Bertelsen hanno proseguito il lavoro e la loro versione è diventata popolare ed è quella che vi farò sentire.<br />
La canzone narra di una giovane donna che sogna seta e pellicce fini mentre danza tenendosi per mano con il suo amante nei campi. Come ogni notte però il sogno finisce quando arriva il mattino.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="https://www.youtube.com/embed/LibgOC4RJVs" width="459"></iframe><br /></div>
<br />
<div>
Per maggiori informazioni sulla canzone potete leggere <a href="https://www.academia.edu/10950514/Dr%C3%B8mte_Mig_En_Dr%C3%B8m_A_Danish_Ballad_Fragment_-_by_Sheila_Louise_Wright">qui</a>.</div>
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6VjD1GMDXyuCVllJcodZgVmMhc9qr-gdKuv04Lt7maHanarEwv4aIWfQpNlFlJvJjxG3gzW9ltAJZMfxs9yBklhEVcR-ve4CUknJ8humh0TVl1aGinkXtSgD6XVMYqxxU8cJNJEmnsw/s1600/86521e6cd3ee08b61e2560ca520b382a.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="1000" height="64" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6VjD1GMDXyuCVllJcodZgVmMhc9qr-gdKuv04Lt7maHanarEwv4aIWfQpNlFlJvJjxG3gzW9ltAJZMfxs9yBklhEVcR-ve4CUknJ8humh0TVl1aGinkXtSgD6XVMYqxxU8cJNJEmnsw/s320/86521e6cd3ee08b61e2560ca520b382a.png" width="320" /></a></div>
Inizialmente volevo parlarvi di ogni gruppo, ma il post diventerebbe troppo lungo per cui vi lascio semplicemente la lista (in ordine alfabetico) con i link relativi per andare direttamente sui siti e leggere di cosa si tratta.<span style="text-align: center;"> </span><span style="text-align: center;"> </span></div>
<h4>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTfGfVXud9-coml2Dzf78Fu_yLUmvh3UaTzwUY8reke0TjxwZncBAIzk2CNB9EkmbikM4kufyZO_MopX8Qan5NGKyCsqKZkXVKxtefbVDoGDU_wNy1j8kloPZyYMpDKdbri8fvZLZf4Lg/s1600/SharedImage-60694.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1225" data-original-width="1218" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTfGfVXud9-coml2Dzf78Fu_yLUmvh3UaTzwUY8reke0TjxwZncBAIzk2CNB9EkmbikM4kufyZO_MopX8Qan5NGKyCsqKZkXVKxtefbVDoGDU_wNy1j8kloPZyYMpDKdbri8fvZLZf4Lg/s200/SharedImage-60694.png" width="198" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9_2tNU26vFgjAhuUTUwu5gJu_9e5p7MT0i_u6J_yWjHcSOeD5FOqv_E2AC85ypR3-78hYFOgtOc_vtsq4MHgYvgZsXnmFcVha9kuoQX8v3rv6zqeGCS9LbU_dcOjFZT92jBhkEw8PAsw/s1600/71ubH8SzkFL._SL1200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9_2tNU26vFgjAhuUTUwu5gJu_9e5p7MT0i_u6J_yWjHcSOeD5FOqv_E2AC85ypR3-78hYFOgtOc_vtsq4MHgYvgZsXnmFcVha9kuoQX8v3rv6zqeGCS9LbU_dcOjFZT92jBhkEw8PAsw/s200/71ubH8SzkFL._SL1200_.jpg" width="200" /></a><br />
<a href="https://draft.blogger.com/"><span style="color: #38761d;">Aurora</span></a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB-6D2GSuTqdjQCX_o5eWOqe9Q5MuRkEkOt9NCsu9UvH3hkSHeb1Il25Hq3DdC-ni-9UBZNPyBiX-XjPLbU44YpSkZ_4PmxTG1_d-rhPQWrMa2jAjCE9-rJS_j7pgzEoplaAHq05MZTIw/s1600/a2627188437_10.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="color: #38761d;"><img border="0" data-original-height="1174" data-original-width="1200" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB-6D2GSuTqdjQCX_o5eWOqe9Q5MuRkEkOt9NCsu9UvH3hkSHeb1Il25Hq3DdC-ni-9UBZNPyBiX-XjPLbU44YpSkZ_4PmxTG1_d-rhPQWrMa2jAjCE9-rJS_j7pgzEoplaAHq05MZTIw/s200/a2627188437_10.jpg" width="200" /></span></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdZOy-kFIOhTK9dgN5IeYV5onWgy6mT5XAelKvNBNAOyZcxiCNGqX0kBR5iJp-mlXn4wrRtWg94qV0Tssm0BeOByoEyFR_c50Qna6IwzkW8_lmFdNyO1WCsuQJRoCaKU8tkwgUbUsvSak/s1600/slor900x900.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: #38761d;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="900" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdZOy-kFIOhTK9dgN5IeYV5onWgy6mT5XAelKvNBNAOyZcxiCNGqX0kBR5iJp-mlXn4wrRtWg94qV0Tssm0BeOByoEyFR_c50Qna6IwzkW8_lmFdNyO1WCsuQJRoCaKU8tkwgUbUsvSak/s200/slor900x900.jpg" width="200" /></span></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB-6D2GSuTqdjQCX_o5eWOqe9Q5MuRkEkOt9NCsu9UvH3hkSHeb1Il25Hq3DdC-ni-9UBZNPyBiX-XjPLbU44YpSkZ_4PmxTG1_d-rhPQWrMa2jAjCE9-rJS_j7pgzEoplaAHq05MZTIw/s1600/a2627188437_10.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://danheimmusic.com/"><span style="color: #38761d;">Danheim</span></a><br />
<a href="http://www.eivor.com/"><span style="color: #38761d;">Eivør</span></a><br />
<a href="http://eldrimmusic.com/"><span style="color: #38761d;">Eldrim</span></a><br />
<span style="color: #38761d;"><a href="https://forndom.bandcamp.com/album/dau-ra-dura">F</a><a href="https://forndom.bandcamp.com/album/dau-ra-dura">orndom</a></span><br />
<a href="https://garmarna2015.com/"><span style="color: #38761d;">Garmana</span></a><br />
<a href="https://heilung.bandcamp.com/"><span style="color: #38761d;">Heilung</span></a><br />
<a href="https://draft.blogger.com/"><span style="color: #38761d;">Helisir</span></a><br />
<a href="https://draft.blogger.com/"><span style="color: #38761d;">Hindarfjäll</span></a><br />
<a href="https://draft.blogger.com/"><span style="color: #38761d;">Ivar Bjørnson</span></a><br />
<a href="http://kaunan.eu/"><span style="color: #38761d;">Kaunan</span></a><br />
<a href="https://draft.blogger.com/"><span style="color: #38761d;">Mari Boine</span></a><br />
<a href="https://draft.blogger.com/"><span style="color: #38761d;">Myrkur</span></a><br />
<a href="https://draft.blogger.com/"><span style="color: #38761d;">Runahild</span></a><br />
<span style="color: #38761d;"><a href="https://draft.blogger.com/">Sigur </a><a href="https://draft.blogger.com/">Ros</a></span><br />
<a href="https://www.solstafir.net/"><span style="color: #38761d;">Sólstafir</span></a><br />
<span style="color: #38761d;"><a href="https://songleikr.bandcamp.com/releases">Songleikr</a></span><br />
<a href="https://www.last.fm/music/T%C3%BDr"><span style="color: #38761d;">Tyr</span></a><br />
<a href="https://draft.blogger.com/"><span style="color: #38761d;">Voluspa</span></a><br />
<a href="http://www.wardruna.com/"><span style="color: #38761d;">Wardruna</span></a></div>
</h4>
<br />
Ce ne sarebbero moltissimi di cui parlare, ma non posso nominarli tutti, non solo scandinavi ma anche di ispirazione al mondo scandinavo come <span style="color: #674ea7;">Sowulo, Hagalaz Runedance, Nytt Land, Gjallarhorn, Duivelspack </span>e molti altri...<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s1600/Divider2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="61" data-original-width="454" height="42" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s320/Divider2.png" width="320" /></a></div>
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Seguite il blogtour per non perdervi le tappe e leggere gli altri approfondimenti su questi blog:</div>
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<span style="font-weight: bold;"><span style="font-weight: 400;"><br /></span></span></div>
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16 Ottobre - Divoratori di Libri</div>
<div style="text-align: center;">
19 Ottobre - <a href="https://readinginthe-garden.blogspot.com/" style="color: #1d1c1c; font-family: "Playfair display"; letter-spacing: 1px; text-decoration-line: none; transition: all 0.15s linear 0s;">Reading in the Garden</a></div>
<u></u><br />
<div style="text-align: center;">
<u><u><b>22 Ottobre - <a href="http://ilportalesegreto.blogspot.com/" style="color: #1d1c1c; font-family: "Playfair display"; letter-spacing: 1px; transition: all 0.15s linear 0s;">Il Portale Segreto</a></b></u></u></div>
<u>
</u>
<div style="text-align: center;">
24 Ottobre - <a href="http://leparolesegretedigaia.blogspot.it/" style="color: #1d1c1c; font-family: "Playfair display"; letter-spacing: 1px; text-decoration-line: none; transition: all 0.15s linear 0s;">Le parole segrete</a></div>
<div style="text-align: center;">
26 Ottobre - <a href="https://www.instagram.com/followthebooks_/" style="color: #1d1c1c; font-family: "Playfair display"; letter-spacing: 1px; text-decoration-line: none; transition: all 0.15s linear 0s;">Follow the books</a></div>
<br />
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<b><u><br /></u></b>
<b><u>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</u></b></div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-51671316091899620832018-10-18T12:41:00.000+02:002018-10-18T12:41:06.997+02:00Recensione "Troll" di Theodor Kittelsen. Traduzione e cura di Luca Taglianetti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDHY2ymdMcygYh2jqMBHZogy_Qy8Ocb2oN9LoeYA381tO70s4B2P2otRVfxaH3foYeVkrsl9UHxP411K_KgAFKOdggiqALiYYuvw49nlFvwvs7Ec_eOV5bgPhHmaZVtHuLnWEJuSqqv38/s1600/STYLE.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="810" height="354" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDHY2ymdMcygYh2jqMBHZogy_Qy8Ocb2oN9LoeYA381tO70s4B2P2otRVfxaH3foYeVkrsl9UHxP411K_KgAFKOdggiqALiYYuvw49nlFvwvs7Ec_eOV5bgPhHmaZVtHuLnWEJuSqqv38/s640/STYLE.png" width="640" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Luca Taglianetti ha tradotto e curato per noi il libro inedito "Troll" di Theodor Kittelsen, illustratore conosciuto sopratutto dagli appassionati di musica metal. Tempo fa alla Sapienza ha tenuto una lezione sui Troll e le creature del folklore norvegese e oggi vi parlo di questo libro che ho amato e che chiunque ama le fiabe e le antiche leggende come me apprezzerà.</div>
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfKZr5miPnz7IQemoeVroXEASlR10V0Wr9rfs_oxbE8ijVSnf0deYKPLa1aSOPHkf0A5AsMQmBss9fwrEJdfOYQcCSqH1mHvS_y-oQGFAhUBe0ONCp3RVPUSHgoXrPuPSs83y1WzLG35E/s1600/9788899959067_0_0_0_75.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><img border="0" data-original-height="1551" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfKZr5miPnz7IQemoeVroXEASlR10V0Wr9rfs_oxbE8ijVSnf0deYKPLa1aSOPHkf0A5AsMQmBss9fwrEJdfOYQcCSqH1mHvS_y-oQGFAhUBe0ONCp3RVPUSHgoXrPuPSs83y1WzLG35E/s320/9788899959067_0_0_0_75.jpg" width="206" /></a><br />
<div style="text-align: left;">
<i><u><i><u>Titolo:</u> <b>Troll</b></i></u></i><br />
<i><u><i><u>Autore:</u> </i><i><b>Theodor Kittelsen</b></i></u></i><br />
<i><u><i><u>Traduzione e cura di:</u> </i><i><b>Luca Taglianetti</b></i></u></i></div>
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<div style="text-align: left;">
<i><u>Editore:</u> Vocifuoriscena</i></div>
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<div style="text-align: left;">
<i><u>Pagine:</u> 176</i></div>
<div style="text-align: left;">
<i><i><u>Prezzo:</u> 14,00 €</i></i></div>
<i><u></u></i><br />
<div style="text-align: left;">
<i><u><i><u>Data di uscita:</u> 2015</i></u></i></div>
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<div style="text-align: left;">
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i><u>Contenuto</u></i>: La fisionomia attribuita agli esseri soprannaturali del folklore scandinavo, in particolare ai troll, è in parte dovuta alle illustrazioni delle fiabe norvegesi di Theodor Kittelsen sul finire dell'Ottocento. In questo Troldskab (letteralmente "trollerie"), pubblicato nel 1892, i troll sono rappresentati come esseri primordiali che sorgono dalle montagne e dai boschi, stazionano presso i corsi d'acqua, identificandosi in tutto o in parte con gli elementi dell'aspra natura norvegese. È un bestiario ruvido e delicato, in cui testi e illustrazioni fanno sfilare dinanzi ai nostri occhi una straordinaria galleria di esseri fantastici: non soltanto troll, ma anche draghi, folletti, fanciulle marine, sabba di streghe, lotte di giganti, neonati scambiati nelle culle, e ancora nøkker, huldrer, fossegrimer e il draug, lo spirito dei marinai annegati, pronto a esigere il suo tributo di vite nel corso delle tempeste. Immagini e racconti che riflettono il panorama dell'estremo nord della Norvegia, in particolare delle isole Lofoten, con le loro baie, le casette dei pescatori, il mare irto di scogli; che lasciano trasparire l'amore per la solitudine e il fatalismo dello spirito norvegese.</blockquote>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSU-iRsq6qZPGWND5Y2AuvuUMQIetDCmIs70t3aXOo4p_JxiJBPqNxgLgCeI9771PPh1wWme0R2g1OnbMel8HbIiTsGjgOfua0VIbXiLoh-JzH8KUr5IIvtE8TZtmqkYpyDPLOcSPa5ks/s1600/RECENSIONE+TITOLETTO.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="212" data-original-width="530" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSU-iRsq6qZPGWND5Y2AuvuUMQIetDCmIs70t3aXOo4p_JxiJBPqNxgLgCeI9771PPh1wWme0R2g1OnbMel8HbIiTsGjgOfua0VIbXiLoh-JzH8KUr5IIvtE8TZtmqkYpyDPLOcSPa5ks/s320/RECENSIONE+TITOLETTO.png" width="320" /></a></div>
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<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeJ5zZzvji5C6mIAdE2hDBAjpawaLT78IYcsHB9DvOhyphenhyphenjrEe6bC30YQv41jJDyEGj3050QBWb_fA66-0r9dC-4bGrwF02c-fAr0AudXmBAbq_7jCOOBttQ1C9gcGkn1cUpKOjXWbRRzSc/s1600/i-troll-resi-famosi-da-thomas-dam-maxw-644.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="509" data-original-width="644" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeJ5zZzvji5C6mIAdE2hDBAjpawaLT78IYcsHB9DvOhyphenhyphenjrEe6bC30YQv41jJDyEGj3050QBWb_fA66-0r9dC-4bGrwF02c-fAr0AudXmBAbq_7jCOOBttQ1C9gcGkn1cUpKOjXWbRRzSc/s200/i-troll-resi-famosi-da-thomas-dam-maxw-644.jpg" width="200" /></a>Il mio primo incontro con i Troll risale a quando da bambina andavano di moda quelle bamboline danesi con il ciuffo di capelli colorato che rappresentavano dei troll portafortuna. Erano creaturine simpatiche con grossi occhi tondi e lunghi capelli sgargianti dall'aria buffa. Qualcuno di voi li ricorda?</div>
<div style="text-align: justify;">
L'immaginario letterario intorno alle figure dei troll spesso si confondeva con gli orchi, lasciando non poca confusione nella mia mente amante delle creature del piccolo popolo e del folklore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche in Norvegia, prima che Kittelsen donò loro una fisionomia definita, i troll venivano spesso raffigurati ispirandosi ai classici giganti come Polifemo. Grazie alle sue illustrazioni per le fiabe di Asbjornesn e Moe, finalmente anche la figura dei troll norvegesi si consolidò nell'immaginario nazionale e cominciò a diffondersi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Conoscevo Kittelsen come illustratore e pittore grazie a diversi dischi metal che riportano i suoi lavori e successivamente ho scoperto la sua abilità nella scrittura con l'uscita del libro Svartedauen (che ho recensito <b><span style="color: #674ea7;"><a href="http://ilportalesegreto.blogspot.com/2016/05/recensione-svartedauen-la-morte-nera-di.html">QUI</a>)</span></b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
I Troll sono creature legate alla natura, escono dalle montagne e dai laghi, vivono ne boschi e nei colli e hanno uno spirito antico quanto la Terra.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAOz78o5V5MzpzCeF5RrzNYgEB3LXMvLi_6x8BTLwUVYbgxED5u4KWGiIIThHKRXXKDOF-egNnGvI7DdQq1jmOtOyjxvm5m2hQEGZnR1p1iee0GrJSUhVoCVCcaNL6hOxV4ER852-6DFU/s1600/52bd714995812.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="470" data-original-width="720" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAOz78o5V5MzpzCeF5RrzNYgEB3LXMvLi_6x8BTLwUVYbgxED5u4KWGiIIThHKRXXKDOF-egNnGvI7DdQq1jmOtOyjxvm5m2hQEGZnR1p1iee0GrJSUhVoCVCcaNL6hOxV4ER852-6DFU/s320/52bd714995812.jpg" width="320" /></a>La cosa più straordinaria è che Theodor Kittelsen stesso afferma di aver incontrato davvero un troll da ragazzo. Le sue illustrazioni dunque si ispirano a questo magico incontro tra i boschi in cui una roccia prese la forma di un troll. Il suo desiderio di avventura si respira in ogni racconto e ci porta anche noi lettori a voler prendere parte di quel mondo ancestrale e oscuro, potente e pericoloso ma più vicino a noi di quanto possiamo immaginare.<br />
La natura norvegese ha un posto di primo piano nell'immaginario delle fiabe nazionali. I Troll diventano parte fondamentale di una ricerca di indipendenza e nazionalismo per una Norvegia che all'epoca cercava di conquistare una coscienza nazionale affrancandosi dal regno danese.<br />
Ma nei racconti di Kittelsen non ci sono solo i Troll, si trovano anche <span style="text-align: start;">huldrer, nøkker, fossegrimer e altre creature del folklore norvegese. Riesce ad unire storie antiche di tradizione e cultura con nuovi racconti originali. </span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCYr8Bjtyn0VJAKnQy8VtM-q4J77tz5B5HoVNMpa_vVEz3fe65pXa5mU4AVMPsygMFh34GfOW1N3wT62BK4fSp87ClvAkPRKVbFFgKmqeE85JgkrbQ4dZeWd_NBM4vCtktoEM10GJoa3E/s1600/hqdefault.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="480" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCYr8Bjtyn0VJAKnQy8VtM-q4J77tz5B5HoVNMpa_vVEz3fe65pXa5mU4AVMPsygMFh34GfOW1N3wT62BK4fSp87ClvAkPRKVbFFgKmqeE85JgkrbQ4dZeWd_NBM4vCtktoEM10GJoa3E/s320/hqdefault.jpg" width="320" /></a><span style="text-align: start;">Il libro fu pubblicato per la prima volta nel 1892 e finalmente abbiamo l'occasione di poterlo leggere per la prima volta in Italia grazie alla traduzione di Luca Taglianetti che ha curato questa splendida edizione con testo originale a fronte. Kittelsen è un autore importantissimo in patria e con questo libro possiamo ammirarne non solo l'abilità più famosa di fine illustratore, ma anche la sua sensibilità poetica. È indubbio il grande valore letterario dei suoi testi, nonostante abbia scritto poco nella sua vita e si sia dedicato di più alla pittura. </span><br />
Questi racconti mi hanno fatto tornare indietro nel tempo, a quando da bambina guardavo le tempeste notturne, il mare mosso o i boschi sconfinati sulle montagne immaginando le creature che lo abitavano. Ci sono racconti divertenti, altri inquietanti, altri ancora lasciano un messaggio profondo. Un libro che si legge velocemente e da leggere e rileggere intorno al fuoco con lo scoppiettio della legna e il bosco fuori a sussurrare echi di ricordi.<br />
Tra tutte le fiabe forse la mia pereferita è "Dragen" un racconto molto malinconico che narra la decadenza di ogni cosa, fa pensare alla vita, alla morte, al passato che non ritorna e alle antiche leggende. Tutto svanisce, ma questa perdita possiamo evitarla ricordando gli esseri soprannaturali della nostra fantasia. Grazie ai racconti passati di padre in figlio, forse non tutta la magia andrà perduta.<br />
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Questo è il caso in cui due talenti si sono uniti per donare un piccolo capolavoro a noi lettori.</div>
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<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: Times; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; margin: 0px; orphans: 2; text-align: center; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px;">
<b><u>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</u></b></div>
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Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-86514005987979085832018-10-16T12:56:00.000+02:002018-10-16T18:01:46.453+02:00Il Giorno dei Morti in Messico - culto degli antenati (ripubblicazione)<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFvV-Ufi1DDz3iMhk5kVJ6EXVVkXL1DZM-SdwuVvbO794s80QkSVeDMrasOPu4rNBjcMXz4RYAAhueajVJ_gwYnrLLE1HsvKlbEBl9JWCmD_C7JHLStx1h3KukuN0Zluzm-k5AQLa8WEs/s1600/Copia+di+STYLE+%25283%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="810" height="354" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFvV-Ufi1DDz3iMhk5kVJ6EXVVkXL1DZM-SdwuVvbO794s80QkSVeDMrasOPu4rNBjcMXz4RYAAhueajVJ_gwYnrLLE1HsvKlbEBl9JWCmD_C7JHLStx1h3KukuN0Zluzm-k5AQLa8WEs/s640/Copia+di+STYLE+%25283%2529.png" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhechew5DizROpMfL8OrPXhCSypmv81FpuNYMLr6HtnfTiCwE3-HSNrIHVtdSt9qwPzj06MsHyTHr8DsaI6bkNZ9J2HVisQfpXUAhl9i6Rai5IjikHUrdMA3-FMskSNa90aMlCu6yYdgdU/s1600/antichetradizioniprova.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
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Nell'innumerevole serie di incertezze, paradossalmente, la morte è l'unica certezza che abbiamo in vita e quella che ci mettiamo più tempo ad accettare. Si tratta di un momento fondamentale del ciclo della vita dell'uomo e della natura, per questo motivo in <i><b>Messico</b></i>, il <b><span style="color: #351c75;">Giorno dei Morti</span></b> diventa un momento per esorcizzare la paura della morte e addirittura ridere di essa e con essa.<br />
Personalmente amo moltissimo questa festa e credo molto nel <i><b>culto degli</b></i><br />
<i><b>antenati,</b></i> per cui ho deciso di parlarvi della tradizione messicana relativa a questo giorno speciale.</div>
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<a name='more'></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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</div>
<div style="text-align: justify;">
<h3>
<b><span style="color: #674ea7;">Cosa avviene dopo la morte?</span></b></h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella cultura europea, la morte viene vissuta generalmente con un senso di inquietudine e ci chiediamo da sempre, senza possibilità di risposta, quale sia il destino della nostra anima dopo la morte.<br />
In Messico il giorno dei morti (<b><i><span style="color: #38761d;">El dia de los muertos</span></i></b>) è una data per celebrare la vita in compagnia dei defunti. Questo può sembrare un controsenso, eppure questa festa ci ricorda a non dimenticare mai che la nostra presenza sulla terra è effimera e prima o poi toccherà a tutti passare oltre. Rimembrare i propri cari che non ci sono più con i nostri parenti ancora in vita, ci permette di farli rivivere in qualche modo. Si dice che i morti esigano che li si ricordi, affinché non siano condannati alla morte dell'oblio.<br />
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<h3>
<span style="color: #674ea7;">Antica tradizione - accenni storici</span></h3>
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Questa festa porta con sé un sincretismo tra il cattolicesimo ispanico e il paganesimo preispanico, portando così avanti una tradizione antichissima.<br />
Nell'epoca preispanica il culto dei morti e degli antenati aveva un'importanza fondamentale per la società. Ogni anno venivano consumati molti sacrifici umani con l'intenzione di mantenere l'equilibrio tra le due esistenze: vita e morte. Essi credevano che il sangue avrebbe fecondato la terra e senza terra fertile non esiste la vita. Vita e Morte erano due facce della stessa medaglia, erano una parte dell'altra.</div>
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<br />
Gli antichi indigeni dell'America Centrale conoscevano bene la transitorietà della vita. Tra i <i>Nahuas</i> dell'altopiano centrale, si credeva che l'anima andasse in un luogo diverso in base al tipo di morte a cui si andava incontro.<br />
Coloro che morivano per annegamento o in qualche modo legati all'acqua, se ne andavano a <i>Tlalocan</i>; i guerrieri e le donne morte di parto se ne andavano accompagnando il sole nel suo viaggio attraverso l'inframondo o <i>Mictlàn</i> fino all'alba del giorno dopo; le anime dei bambini e i nascituri si stabilivano sotto un albero nelle veci di infermiere a <i>Xochatlapan</i>.<br />
Secondo le antiche tradizioni, una volta all'anno si fa visita ai cimiteri adornandoli con fiori, pane e vino. In questo giorno si cucina un pasto speciale in ricordo del morto e durante tutta la notte del 1° novembre, i familiari non dormono nei loro letti per permettere all'anima del defunto di riposare al loro posto.</div>
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Durante il Medioevo, la morte divenne motivo di terrore, al pari del Diavolo, dell'Inferno e del Giudizio Finale. Secondo il concetto cristiano, l'uomo lotta tra bene e male nella speranza di ottenere la salvezza della sua anima. Dopo la conquista spagnola, molti elementi indigeni venivano cancellati o inglobati nella nuova dottrina, oppure camuffati dai pagani per perseverare nelle loro credenze senza subire l'ira dei conquistatori.<br />
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Durante i secoli XVII- XVIII, la morte veniva rappresentata seduta su un trono con una corona e successivamente rappresentata intenta in una danza.<br />
La famosa <i>Catrina</i>, interpretazione della <i>Santa Muerte</i> tanto in voga negli ultimi anni, è stata creata sul finire del XIX e all'inizio del XX secolo da <i>José Guadalupe Posada</i>. (ne parlo <a href="http://ilportalesegreto.blogspot.com/2012/09/once-upon-witch-28.html">QUI</a>)<br />
<br /></div>
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Oggi, nelle comunità indigene e contadine, la morte è concepita come un passo successivo nell'esistenza dell'uomo. Più che essere una rottura con la vita, è la sua continuazione. L'aldilà viene immaginato come molto simile al nostro mondo materiale, dove i morti continuano la loro vita quotidiana.<br />
Durante questa festa si permette ai morti di risalire dal loro mondo per visitare i vivi.</div>
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<br /></div>
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<h3>
<b><span style="color: #674ea7;">Dia de los Muertos</span></b></h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
I giorni tradizionalmente dedicati alle anime dei cari defunti sono: 31 ottobre, 1 e 2 novembre. In alcune zone la festa comincia il 28 ottobre, giorno dedicato alle anime di coloro che morirono a causa di un incidente o per suicidio.<br />
In questo caso si è soliti portare fiori e candele nel luogo dell'accaduto. Il giorno 31 ottobre è generalmente dedicato alle anime dei bambini. Si crede che a causa della loro giovane età e del poco tempo passato sulla terra, la loro anima sia pulita e si diriga direttamente al cielo. I giorni 1 e 2 novembre sono dedicati ai morti adulti.<br />
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</div>
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<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">Preparativi</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Durante questo periodo in Messico si possono osservare gli affascinanti <i><b>tianguis</b></i> (piccoli mercatini di strada), luoghi pieni di colori, odori, sapori e vivacità festiva con uno stile unico e rappresentativo. Girando per questi luoghi si coglie subito l'importanza di questa festività. In questo periodo si gira per i mercati per acquistare tutto il necessario per una degna offerta ai defunti e agli antenati. Si acquistano alimenti, colorati striscioni festivi, candele, incensi e fiori. È evidente l'importanza della presenza dei quattro elementi nell'allestire l'offerta: fuoco, terra, acqua e aria. Dovuto al fatto che i morti non possono consumare fisicamente alimenti e bevande, si alimentano della loro essenza.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZaMiYiC28MBoRrz0cdK4rU51W4VqoljFcSPLzZF3DX76CrxDOK1NKlVW8q5NkfMbXhPN4fZZH8eGoE-7I9Wy_8NaKHlFRTatZvzJABEKnGaPvngMnnHes6meiXnGG_bC-sXszsZEm7eM/s1600/papel-picado-clipart-5.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="277" data-original-width="1540" height="57" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZaMiYiC28MBoRrz0cdK4rU51W4VqoljFcSPLzZF3DX76CrxDOK1NKlVW8q5NkfMbXhPN4fZZH8eGoE-7I9Wy_8NaKHlFRTatZvzJABEKnGaPvngMnnHes6meiXnGG_bC-sXszsZEm7eM/s320/papel-picado-clipart-5.gif" width="320" /></a></div>
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<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">L'altare</span></b></h4>
L'altare per gli antenati si colloca generalmente nel salotto o nella sala da pranzo, per poter condividere con i vivi. Sopra il tavolo si collocano tovaglie di carta ritagliata colorata, occasionalmente con figure di morte rappresentate sopra come la <i>catrina</i>. In alcuni casi si usano altari di <i>Poaceae o Graminacee</i> (una pianta di questa specie) e con tetti di palma o di foglie di banano.<br />
Si è soliti fare un percorso di petali di fiori di <i>tagete erecta</i> dalla porta di entrata fino all'altare, indicando all'anima dove deve dirigersi.<br />
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<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">Le offerte</span></b></h4>
Le offerte devono essere dedicate ad alcune persone in particolare. Si deve collocare la fotografia del defunto o dei defunti che si desidera ricordare. Si può brindare alle persone che si desidera. Possono essere familiari deceduti, persone della storia o personaggi mitici. Dipende dall'intenzione per il quale viene fatto.</div>
<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2L726prjnQa-2LocES_wmraTWP0xLkOPSzMfOawkz0KFytvq9Q5qqUHNJAie4GKHygYkBZOWNUS-y1vC180cg8gkyCE1Fy18kP59VIiKtdjHLiA77y332ehl5qSxgpph_hfOeKJ4Ysoc/s1600/GettyImages-648281332-5a95acd20e23d90037bcf60b.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1600" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2L726prjnQa-2LocES_wmraTWP0xLkOPSzMfOawkz0KFytvq9Q5qqUHNJAie4GKHygYkBZOWNUS-y1vC180cg8gkyCE1Fy18kP59VIiKtdjHLiA77y332ehl5qSxgpph_hfOeKJ4Ysoc/s320/GettyImages-648281332-5a95acd20e23d90037bcf60b.jpg" width="320" /></a><b><span style="color: #674ea7;">Candele</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le candele vengono accese per illuminare il cammino ai defunti e condurli alla casa dei loro cari. La luce permette alle anime di non smarrire la strada.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">Sale</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Uno degli elementi più antichi nell'offerta agli antenati. Esso rappresenta il sapore della vita. I defunti si alimentano della sua essenza per poter continuare il loro percorso nell'aldilà.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">Acqua</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Si dice che a causa del lungo tragitto che hanno percorso le anime del mondo dei morti fino alla vostra casa, arrivano molto stanchi e assetati. L'acqua è la prima cosa che bevono per rifocillarsi e continuare il banchetto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">Copale</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il forte aroma di questo incenso, indica alle anime il sentiero che devono seguire dal luogo dei morti fino all'altare della vostra casa.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRP6nx2oQfDTorixpOClBoshInYUjM3DkZX75UvzFhXCTxR7OVdZK57YbJja1QDhOEeI0uPsU9PiLFua6TUV7FwYlTxXNQSwvPCozSey4spY0ePttMMC49jFkkjg_z_GtrKB_Jdv5ol0I/s1600/portada-ofrenda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="1100" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRP6nx2oQfDTorixpOClBoshInYUjM3DkZX75UvzFhXCTxR7OVdZK57YbJja1QDhOEeI0uPsU9PiLFua6TUV7FwYlTxXNQSwvPCozSey4spY0ePttMMC49jFkkjg_z_GtrKB_Jdv5ol0I/s400/portada-ofrenda.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">Cibo</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Come alimenti si usa acquistare frutti acidi, agrumi e semidolci; l'impasto per i tamales (piatto tipico messicano), carne ed erbe aromatiche.<br />
<br />
<div style="font-family: times;">
</div>
<br />
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Gli alimenti e le bevande (acqua, bibite, alcol) che si cucinano tradizionalmente in questa festa (e si posano sull'altare per gli antenati) sono quelli che più piacevano al defunto. Si cerca di creare un equilibrio tra salato e dolce e ricordare i propri antenati con i loro piatti preferiti cucinati con amore. Le anime si ciberanno del loro aroma e vi ringrazieranno.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaVMCvwMKgZ0r2oY78XnYXXqwDCr0gHSOhy-eTu6C-7GTR78J-FkKr3h3szvz1pkPKNxI82qjKbN7bropJiQLkWL4DgAqWRo4_IGdYafoWy0iBYDNgKrJ42CSBYBdf2C_3MWjWrE0Izao/s1600/Pan-por-el-Di%25CC%2581a-de-los-Muertos-en-Me%25CC%2581xico.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="536" data-original-width="1000" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaVMCvwMKgZ0r2oY78XnYXXqwDCr0gHSOhy-eTu6C-7GTR78J-FkKr3h3szvz1pkPKNxI82qjKbN7bropJiQLkWL4DgAqWRo4_IGdYafoWy0iBYDNgKrJ42CSBYBdf2C_3MWjWrE0Izao/s320/Pan-por-el-Di%25CC%2581a-de-los-Muertos-en-Me%25CC%2581xico.jpg" width="320" /></a></div>
Solitamente nella maggior parte delle offerte sugli altari si trovano forti alcolici (aguardiente) come la tequila o il mezcal, ma anche la birra o il vino vanno bene. Sigari e sigarette in caso al defunto piacesse fumare.<br />
Non devono mancare dolci tradizionali, il sale, lo zucchero, il pane dei morti, i teschi di zucchero, il cioccolato e l'amaranto, caffé e tabacco.<br />
Il pane dei morti è il pezzo chiave dell'offerta. Questa è l'unica data in cui si prepara questo tipo di pane. Ai teschi di zucchero e cioccolato, si colloca sulla fronte il nome tanto dei vivi come dei morti. Nel caso di un'offerta familiare, si scrive sopra ognuno dei teschi di zucchero, il nome degli antenati dal più antico al più recente. Questa attività ha una tonalità umoristica, cerando di rendere comica l'idea della morte.<br />
In questo modo gli permettiamo di ricordare per qualche giorno le gioie di cui godeva in vita.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">Fiori</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sebbene ci possano essere molti tipi di fiori, il principale e indispensabile è <i>Cempaxòchitl</i> (ovvero la tagete erecta o Garofano d'India) conosciuto anche come fiore dei morti. Il loro colore giallo brillante e il loro odore particolare, decorano le offerte, le case e i cimiteri. Inoltre, è una delle specie che si trovano in abbondanza in Messico (ma non in Italia) insieme alla celosia cristata o cresta di gallo (pata de leòn o terciopelo) in questa data.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">Vestiti</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Un'altra delle credenze, è che l'abbigliamento dei morti sia rovinato e rotto, così per compensare, la famiglia colloca sopra l'altare alcuni abiti che possono essere di qualche utilità ai defunti che così possono cambiare i vecchi abiti per i nuovi.</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvADOJGgh3y8Yx5lBGM5ULkakohinTYPKCFzZ1OkCpvTpxZnVyPtDZRvnJy7yiNrH5uWDvwF6AzSlqpEKX1f0yfOYDA-imeiWNIagoWPXR7eiK2nZRYjlg_R0mHECtbUbhujDQc7XFgN4/s1600/Schermata+2018-10-10+alle+15.44.48.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="185" data-original-width="496" height="119" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvADOJGgh3y8Yx5lBGM5ULkakohinTYPKCFzZ1OkCpvTpxZnVyPtDZRvnJy7yiNrH5uWDvwF6AzSlqpEKX1f0yfOYDA-imeiWNIagoWPXR7eiK2nZRYjlg_R0mHECtbUbhujDQc7XFgN4/s320/Schermata+2018-10-10+alle+15.44.48.png" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<h3>
<b><span style="color: #674ea7;">Altri spazi per i defunti</span></b></h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
L'offerta occupa un luogo privilegiato e principale, dato che si colloca in seno al luogo della convivenza con parenti e amici. Però non è l'unico luogo. Il cimitero e il tempio occupano un luogo altrettanto significativo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<h4>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiufkkOXpXffSmqbUQaUP2C3ggkE-maVlX0dtJikEEpGbiDRKujn0PlXplqvvQ6xTFuCeaksFvS_FD8WMfk9xnS3j3-3-oh3J7FiNBIhvG87rGsGcRUq6pRnhnEAAHOm9ydAQR6kGH4hBQ/s1600/2013_muertos4-panteon.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiufkkOXpXffSmqbUQaUP2C3ggkE-maVlX0dtJikEEpGbiDRKujn0PlXplqvvQ6xTFuCeaksFvS_FD8WMfk9xnS3j3-3-oh3J7FiNBIhvG87rGsGcRUq6pRnhnEAAHOm9ydAQR6kGH4hBQ/s320/2013_muertos4-panteon.jpg" width="320" /></a><b><span style="color: #674ea7;">Camposanto</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il giorno 2 novembre, dopo che i familiari hanno ricordato i loro bambini, giovani, adulti e anziani, si è soliti andare al cimitero. Le tombe si adornano con fiori, candele e immagini.<br />
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">Tempio</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Un'altra delle abitudini è ricordare i defunti durante la celebrazione della messa. Si possono ricordare in qualunque dei tre giorni della festività senza dare importanza all'età. Non è necessario che nella messa del 31 si preghi per le anime dei bambini, né l'1 o il 2 per gli adulti. Quello che importa è fargli sapere che li ricordiamo e che preghiamo per loro ovunque si trovino. Ovviamente tutto ciò dipende dalla convinzione delle persone.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h4>
<b><span style="color: #674ea7;">Togliere l'altare</span></b></h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Una volta che gli alimenti sono stati offerti, dopo che le anime si sono portate via il loro aroma come alimento, questi sono condivisi e consumati dai familiari e amici. Questa tradizione si porta avanti con l'intento di unire la famiglia e godere dei piatti apprezzati dal defunto in vita.</div>
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp6h8EqULbGX3_5QQ9oZv4JNotWIS8EMjE9Vfv2NvdfncJsFzLvTwOWhlwq2ZRaCwCyr6xdc4dyJ5u6qDXueI9Ai3n2VDlI5R8yh9qZD6M8TphcbxHVZ6e2aXcYISz9ZdB_jYXsvKmFHs/s1600/splat_divider.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="155" data-original-width="1024" height="48" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp6h8EqULbGX3_5QQ9oZv4JNotWIS8EMjE9Vfv2NvdfncJsFzLvTwOWhlwq2ZRaCwCyr6xdc4dyJ5u6qDXueI9Ai3n2VDlI5R8yh9qZD6M8TphcbxHVZ6e2aXcYISz9ZdB_jYXsvKmFHs/s320/splat_divider.png" width="320" /></a></div>
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<h3>
<span style="color: #674ea7;">Festeggiare la morte in vita</span></h3>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigDGdgo89iZMzD5jMFxlfQUkShxHIsPxBJz-7gE5UJdHzpp5yYgg4JNjPRqgYiOwjWcd56CNMDsljtLNATfHt4u3YaR3k1Cb-UJoR_fAIMFO2P9JCstyeorZYDZTtsweTr4JfaWfNiK1E/s1600/locandinapg5-54eba.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="623" data-original-width="420" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigDGdgo89iZMzD5jMFxlfQUkShxHIsPxBJz-7gE5UJdHzpp5yYgg4JNjPRqgYiOwjWcd56CNMDsljtLNATfHt4u3YaR3k1Cb-UJoR_fAIMFO2P9JCstyeorZYDZTtsweTr4JfaWfNiK1E/s200/locandinapg5-54eba.jpg" width="134" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUohsW-PoV2cIraTycTPHgEUjZx0jAV0m7jqwpa5I19s0awkspwx-3RuhvIU7-Mu6w-ib3KWGypfmOg_eVdhsfIb82ddp0ktrRbvZRuL3LKP67gRjH1HgThx6i_9Itu7Lr045ZLbzW7ic/s1600/8010312117459_0_0_707_75.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="707" data-original-width="500" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUohsW-PoV2cIraTycTPHgEUjZx0jAV0m7jqwpa5I19s0awkspwx-3RuhvIU7-Mu6w-ib3KWGypfmOg_eVdhsfIb82ddp0ktrRbvZRuL3LKP67gRjH1HgThx6i_9Itu7Lr045ZLbzW7ic/s200/8010312117459_0_0_707_75.jpg" width="141" /></a>Negli ultimi anni la festa dei morti messicana è diventata molto di moda, prima con la Catrina usata molto frequentemente nei tatuaggi e successivamente grazie a film d'animazione come <b><i><span style="color: #38761d;">"Il libro della vita"</span></i></b> o <b><span style="color: #38761d;">"Coco"</span></b>. La tradizionale festa comincia a cedere il passo al famoso e più globalizzato Halloween, dimenticando spesso l'importanza delle offerte e dei ricordi agli antenati.<br />
L'idea che non rimaniamo mai soli, che i nostri cari defunti possano tornare a visitarci è una consolazione per molte persone, per sentire i propri antenati ancora parte della propria vita. Celebrare la morte significa celebrare la vita e apprezzare ogni momento che possiamo vivere qui sulla terra in attesa di ricongiungerci con i nostri cari.</div>
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<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;">Tratto dal fascicolo del Museo Nacional de Antropologia di Città del Messico. <b> </b></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Non prendere senza citare la fonte.</b></span></div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
Vi lascio un piccolo corto molto carino scovato qualche anno fa e che riguarda questa festa. Spero che vi piaccia!</div>
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="255" src="https://www.youtube.com/embed/jCQnUuq-TEE" width="460"></iframe></div>
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Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-46571897518384796072018-10-11T12:05:00.000+02:002020-06-15T16:32:20.266+02:00Saghe, þættir e carmi islandesi medievali tradotti in italiano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHjcHPxgOmH39pQ-HLNmQT5GrgYWUjNRnnJFEzxwehQ9NO73XWg4CRs2RKbSkzGAIKpzsFvitW7BIBN4_gP2nRYtfXr4VIJ28JS7eEx_xh8CeFkJ-EK2pl1fMIi8tBuCXt8Zl80HJ7iBk/s1600/Iceland%252C_Carta_Marina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="828" data-original-width="1449" height="364" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHjcHPxgOmH39pQ-HLNmQT5GrgYWUjNRnnJFEzxwehQ9NO73XWg4CRs2RKbSkzGAIKpzsFvitW7BIBN4_gP2nRYtfXr4VIJ28JS7eEx_xh8CeFkJ-EK2pl1fMIi8tBuCXt8Zl80HJ7iBk/s640/Iceland%252C_Carta_Marina.jpg" width="640" /></a></div>
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<div style="text-align: justify;">
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Dopo le due Edda e i carmi singoli, oggi vi parlo delle saghe edite in Italia. Spesso in caso di varie edizioni o edizioni con più saghe all'interno, è difficile risalire a una saga e io stessa mi sono trovata spesso in difficoltà in passato nel reperire in quale libro trovare una certa saga. Per questo motivo, nella speranza di esservi utile, ho deciso di stilare una lista delle saghe che al momento sono state tradotte in italiano, anche se alcune sono purtroppo fuori catalogo.<br />
Ho fatto un elenco in ordine alfabetico per titolo originale con traduzione accanto e le edizioni italiane sotto. In caso di varie edizioni per lo stesso titolo, ho indicato con il simbolo [*] l'edizione consigliata. Mentre (x) indica che l'edizione non è consigliata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi auguro che questa lista possa ampliarsi molto di più con il tempo, grazie a nuove traduzioni e ripubblicazioni di saghe antiche.<br />
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<a name='more'></a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjri8L70h6h6yRSafgEatlR0NYne5yKMU1r1QdoO89VX09nxgAhA0UKub4on4h_iAHCELmSOcO5lewaqMwyLa79rJEh0B_mixsYJq_yJQT4fh5qUHHmpzOgDfoSG6pGq9wDA-xvphgy3PQ/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjri8L70h6h6yRSafgEatlR0NYne5yKMU1r1QdoO89VX09nxgAhA0UKub4on4h_iAHCELmSOcO5lewaqMwyLa79rJEh0B_mixsYJq_yJQT4fh5qUHHmpzOgDfoSG6pGq9wDA-xvphgy3PQ/s1600/1.jpg" /></a><br />
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<h3>
<b>Auðunar þáttr vestfirzka</b><b><span class="st"></span> - Racconto di </b>Auðun dei fiordi occidentali (XIII secolo)</h3>
“<i>Auðun e l’orso. Un racconto medievale islandese</i>” ed. EUM a cura di Carla Cucina (2017)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilpKJiUdvvkmkX5OoaSddBg11_renYiDJQv_CeI2vveGSfAWjJrc_B5Zj_Ornhyphenhyphen0oriZCLnmXqM5wRSvWlqTA5Cxl2A0WsGlTa77KLLLFvvrdnRRDEh565HxRnbaAusuMvpM5-GYS95wE/s1600/SagaBardr.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilpKJiUdvvkmkX5OoaSddBg11_renYiDJQv_CeI2vveGSfAWjJrc_B5Zj_Ornhyphenhyphen0oriZCLnmXqM5wRSvWlqTA5Cxl2A0WsGlTa77KLLLFvvrdnRRDEh565HxRnbaAusuMvpM5-GYS95wE/s1600/SagaBardr.jpg" /></a><br />
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<h3>
<b>Bárðar saga Snæfellsáss</b> - Saga di Bárðr, ase dello Snæfell (XIII-XIV secolo)</h3>
“<i>La saga di Bárðr, ase dello Snæfell</i>” ed. Aracne a cura di Lorenzo Lozzi Gallo (2010)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGzqc_ntwS_FgrZki0ZcHQMtuGjEGY-mZdBI4jyCZAVwXbDSaeDV7h9omR35eE4BCib2Dktj-YfgR0IbRMx6gHlch6b8f6_bY4QbYLti_6QYnMsNmS_hGQS6PaC0hc-sl9FNkZvY2wYGI/s1600/SagaBjorn.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="135" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGzqc_ntwS_FgrZki0ZcHQMtuGjEGY-mZdBI4jyCZAVwXbDSaeDV7h9omR35eE4BCib2Dktj-YfgR0IbRMx6gHlch6b8f6_bY4QbYLti_6QYnMsNmS_hGQS6PaC0hc-sl9FNkZvY2wYGI/s1600/SagaBjorn.jpg" /></a><br />
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<h3>
<b>Bjarnar saga H</b><b><span class="st">í</span>td</b><b><span class="st">œ</span>lakappa</b> - Saga di Bj<span class="st">ö</span>rn campione dei valligiani di H<span class="st">í</span>tardalr (XIII secolo)</h3>
“<i>Saga di Bj</i><span class="st">ö</span><i>rn campione dei valligiani di H<span class="st">í</span>tardalr</i>” ed. Unipress a cura di Marusca Francini (2004)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkjolmqIITgsi6-L3l6pFTtbbb-OGhfXafkoRPeFZuUzcui_IsTWNyyjLSWQT9T56blVRG6xXckZp5JCOpM259PAAHS6i-_cCRMuVKLA3cPIvVXu7CT2sZApa7-9oB6SObrksVjTxIouM/s1600/SagaBosi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="117" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkjolmqIITgsi6-L3l6pFTtbbb-OGhfXafkoRPeFZuUzcui_IsTWNyyjLSWQT9T56blVRG6xXckZp5JCOpM259PAAHS6i-_cCRMuVKLA3cPIvVXu7CT2sZApa7-9oB6SObrksVjTxIouM/s1600/SagaBosi.jpg" /></a><br />
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<h3>
<b>Bósa saga</b> - Saga di B<b>ó</b>si (XV secolo)</h3>
“<i>La saga di Bósi</i>” ed. Carocci trad. dall'antico islandese di Giovanni Fort (2009)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioWkGQwrbwIVdYaDOkQDAf-5_Qr4SeNTwIM0kETEggntUiexGyJKKTR-212aY9xa-s6UMhS3Q01mwaTmKBpoAKIvVcIjKA7YTXzkcyJngWm-uz-auYe5k_uzszf2Wre5sbFYmKpg17ooU/s1600/EgillMonco2015.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioWkGQwrbwIVdYaDOkQDAf-5_Qr4SeNTwIM0kETEggntUiexGyJKKTR-212aY9xa-s6UMhS3Q01mwaTmKBpoAKIvVcIjKA7YTXzkcyJngWm-uz-auYe5k_uzszf2Wre5sbFYmKpg17ooU/s1600/EgillMonco2015.jpg" /></a><br />
<h3>
<b>Egils saga einhenda ok Ásmundar berserkjabana</b> - Saga di Egill il Monco e di Ásmundr Uccisore di Berserker (XIII secolo)</h3>
“<i>Saga di Egill il monco</i>” ed. Iperborea trad. dall'antico islandese e introduzione di Fulvio Ferrari (1995; 2015)<br />
in “<i>Saghe del tempo antico</i>” ed. Club degli editori ibidem sopra (1998) <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmq9gFEfXy5iJCdnQHVQrOAdGRbh2PfS1IR9XpnEWUWMCGaoOjGDmQiFW_GWNxV2SMi8Fubrx8DO1xpjXwceRjXR4Y3g4xIiyyIdtAdlKTM9LdgFpc9F5TQhKUWo2l1gErXvtdCLwtYsc/s1600/SagaDiEgillMondadori+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="117" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmq9gFEfXy5iJCdnQHVQrOAdGRbh2PfS1IR9XpnEWUWMCGaoOjGDmQiFW_GWNxV2SMi8Fubrx8DO1xpjXwceRjXR4Y3g4xIiyyIdtAdlKTM9LdgFpc9F5TQhKUWo2l1gErXvtdCLwtYsc/s1600/SagaDiEgillMondadori+%25281%2529.jpg" /></a><br />
<h3>
<b>Egils saga </b>Skallagrímssonar - Saga di Egill figlio di Skalla-Grímr (XIII secolo)</h3>
* “<i>La saga di Egill</i>” ed. Mondadori trad. dall'originale norreno di Marcello Meli (1997)<br />
in “<i>Antiche saghe nordiche</i>” ed. Mondadori (due voll.) ibidem sopra (1997)<br />
in “<i>I vichinghi di Jomsborg e altre saghe del nord</i>” <u>(estratto)</u> ed. Sansoni trad. dall’originale norreno di Alessandro Mari Catani (1982)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheqNa3Hu2DM1ryk0ZPERnizNSkzKJvgFLOADUunyKmNv1b1mjuYhi14qgAe7Jib5UA4mrotftIyppEyTBwVvOCUUvqZaX8BCsIby18X1bW6_d44q4yK_XCQ4anpwrGl6VjC_CCCOaV7_s/s1600/SagaErikLuni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheqNa3Hu2DM1ryk0ZPERnizNSkzKJvgFLOADUunyKmNv1b1mjuYhi14qgAe7Jib5UA4mrotftIyppEyTBwVvOCUUvqZaX8BCsIby18X1bW6_d44q4yK_XCQ4anpwrGl6VjC_CCCOaV7_s/s1600/SagaErikLuni.jpg" /></a><b>Eiríks saga rauða</b> - Saga di Eirík il rosso (XIII secolo)</h3>
* “<i>La saga di Eirik il rosso e la saga dei groenlandesi</i>” ed. Pratiche a cura di Rita Caprini (1995)<br />
* "<i>La saga di Eirik il rosso</i>” ibidem sopra Carocci (1995)<br />
“<i>La saga di Eirik il rosso</i>” ed. Sellerio a cura di Sonia Piloto di Castri trad. dal norreno di Marco Scovazzi (1991)<br />
“<i>Eirik il rosso e altre saghe vichinghe</i>” (1976) ibidem sopra<br />
in “<i>Antiche saghe islandesi</i>” ibidem ed. Multa Paucis (1964); ed. Einaudi (1973); Club degli Editori (1994)<br />
"<i>Saghe della Vinlandia</i>" Diana Edizioni, trad. di Roberto Luigi Pagani (2018)<br />
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<h3>
<b>Eyrbyggja saga</b> - Saga degli uomini di Eyr (XIII secolo)</h3>
“<i>Eirik il rosso e altre saghe vichinghe</i>” trad. dall’originale norreno di Marco Scovazzi (1976)<br />
in “<i>Antiche saghe islandesi</i>” ibidem ed. Multa Paucis (1964); ed. Einaudi (1973); Club degli Editori (1994)<br />
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<h3>
<b>Fóstbr<span class="st">œ</span>ðra saga</b> - Saga dei fratelli di sangue/giurati (XIII secolo)</h3>
“<i>Fóstbr</i><i><span class="st"><i>ø</i></span>ðrasaga. La saga dei fratelli di sangue</i>” ed. Diana a cura di Antonio Costanzo (2012)<br />
in “<i>I vichinghi di Jomsborg e altre saghe del nord</i>” <u>(estratto)</u> ed. Sansoni trad. dall’originale norreno di Alessandro Mari Catani (1982)<br />
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<h3>
<b>Friðþiófssaga ins f<span class="st">rœ</span>kna</b> - Saga di Friðþjófr l’audace (XIV secolo)</h3>
“<i>Saga di Friðþjófr l’audace</i>” Edizioni dell’Orso a cura di Maria Cristina Lombardi (2015)<br />
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<h3>
<b>Gautreks saga</b> - Saga di Gautrekr (XV secolo)</h3>
“<i>Saga di Gautrekr</i>” ed. Iperborea trad. dall'antico islandese e introduzione di Massimiliano Bampi (2004)<br />
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<br />
<h3>
<b>Gesta Danorum</b> - Gesta dei re e degli eroi danesi di <i>Saxo Grammaticus</i> (XIII secolo)</h3>
"<i>Gesta dei re e degli eroi danesi</i>" ed. Einaudi a cura di Ludovica Koch e Adele Cipolla (1993; 1997)<br />
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<h3>
<b>Gísla saga Súrssonar</b> - Saga di G<b>í</b>sli figlio di Súrr (XIII secolo)</h3>
“<i>La saga di Gísli figlio di Súrr</i>” ed. Jaca Book trad. dall’originale norreno di Gianna Chiesa Isnardi (1985)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbTsUAksW4RqYHscbE33tg4_YO_MtVnaVKBgAuyMl9pzNIsHcvvdJzOsZB535BfdpttQyq_wbVp6cE8I8TWBB-3pavfXVUMOvtKD9X7Ay4XPL4CZ1XmaCQf7UXD_s1HIbo8onmS9cMDSs/s1600/SagaGrettirNapoli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="141" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbTsUAksW4RqYHscbE33tg4_YO_MtVnaVKBgAuyMl9pzNIsHcvvdJzOsZB535BfdpttQyq_wbVp6cE8I8TWBB-3pavfXVUMOvtKD9X7Ay4XPL4CZ1XmaCQf7UXD_s1HIbo8onmS9cMDSs/s1600/SagaGrettirNapoli.jpg" /></a><br />
<h3>
<b>Grettis saga</b> Ásmundarsonar - Saga di Grettir (XIII secolo)</h3>
“<i>La saga di Grettir</i>” ed. Istituto Universitario Orientale a cura di Vittoria Grazi (1983)<br />
in “<i>I vichinghi di Jomsborg e altre saghe del nord</i>” (<u>estratto</u>) ed. Sansoni trad. dall’originale norreno di Alessandro Mari Catani (1982)<br />
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<h3>
<b>Gr</b>œ<b>nlendinga saga</b> - Saga dei groenlandesi (1264)</h3>
“<i>La saga di Eirik il rosso e la saga dei groenlandesi</i>” ed. Pratiche a cura di Rita Caprini (1995)<br />
"<i>Saghe della Vinlandia</i>" Diana Edizioni, trad. di Roberto Luigi Pagani (2018)<br />
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<h3>
<b>Gunnars saga Keldugnúpsfífls</b> - Saga di Gunnar idiota di Keldugnúpur (XV secolo)</h3>
“<i>Saga di Gunnar</i>” ed. Iperborea, trad. di Roberto Luigi Pagani (2020)<br />
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<h3>
<b>Gunnlaugs saga ormstungu</b> - Saga di Gunnlaugr lingua di serpente (1280)</h3>
“<i>La saga di Gunnlaugr lingua di serpente</i>” Edizioni dell'Orso a cura di Gianna Chiesa Isnardi (1999)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglKLyenzSg1NI-PKx60ng9mDAl1hR0ie0ggX1rK7QSbp-smyqo2Xnvs-H_AzUJxvAG0uKcp-i4xLQKKJ0elWFL9M81EVNJze7kXhNtqmky-4DQo4fgHy1hyRZjvZn92-fxOWnqyHJrsvw/s1600/9788886480932_0_500_0_75.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="671" data-original-width="500" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglKLyenzSg1NI-PKx60ng9mDAl1hR0ie0ggX1rK7QSbp-smyqo2Xnvs-H_AzUJxvAG0uKcp-i4xLQKKJ0elWFL9M81EVNJze7kXhNtqmky-4DQo4fgHy1hyRZjvZn92-fxOWnqyHJrsvw/s200/9788886480932_0_500_0_75.jpg" width="148" /></a><br />
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<h3>
<b>Guta Saga</b> - Saga dei Gotlandesi (XIII secolo)</h3>
“<i>La saga dei Gotlandesi</i>” a cura di D. Rossi ed. Ariele (2010)<br />
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<b>Hákonar saga góđa</b> - Saga di H<span class="st">á</span>kon il Buono (XII-XIII secolo)</h3>
“<i>Heimskringla le saghe dei re di Norvegia. </i>(vol. 2)” Edizioni dell'Orso introduzione, traduzione e commento a cura di Francesco Sangriso (2014)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc6MNsIjNPwD3M0u-g-fxamVtbqGkUuwVdfJpo6BXxH8fVt2W5E47qLu16HuD-Ngs1KrvoVd2BQywZapLr6N0LnnHtgtU4PywPv55bBjUaPuaQzd6we3xHUbicnsllaleC8kIdF0KyxD8/s1600/Annotazione+2020-06-14+224237.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="454" data-original-width="339" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc6MNsIjNPwD3M0u-g-fxamVtbqGkUuwVdfJpo6BXxH8fVt2W5E47qLu16HuD-Ngs1KrvoVd2BQywZapLr6N0LnnHtgtU4PywPv55bBjUaPuaQzd6we3xHUbicnsllaleC8kIdF0KyxD8/s200/Annotazione+2020-06-14+224237.png" width="148" /></a></div>
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<b>Hálfdanar saga svarta</b> - Saga di H<span class="st">á</span>lfdan il Nero (XII-XIII secolo)</h3>
“<i>Heimskringla le saghe dei re di Norvegia. </i>(vol.1)” Edizioni dell'Orso introduzione, traduzione e commento a cura di Francesco Sangriso (2013)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB8nfhHvnvJbAc8VkWI-RM0eaWbT-1Keg1e3gk9KHoGM_MRDZUhCDiAOIwrRRDQekvqnvSqPtCGn_c4AEfhbgokQl-JoktKp8MSWBQXu2_upOjQ-y4-hn6OdJTwyhYJodoeQ1ddZJaFsI/s1600/StorieLeggendeNord.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="127" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB8nfhHvnvJbAc8VkWI-RM0eaWbT-1Keg1e3gk9KHoGM_MRDZUhCDiAOIwrRRDQekvqnvSqPtCGn_c4AEfhbgokQl-JoktKp8MSWBQXu2_upOjQ-y4-hn6OdJTwyhYJodoeQ1ddZJaFsI/s1600/StorieLeggendeNord.jpg" /></a><br />
<h3>
<b>Hálfs saga ok Hálfsrekka</b> - Saga di Hálfr e degli Hálfsrekkar (XIV secolo)</h3>
“<i>Storie e leggende del nord</i>” trad. dall’originale norreno di Gianna Chiesa Isnardi (ed. Rusconi 1977)<br />
“<i>Leggende e miti vichinghi</i>” ibidem sopra (1989)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMZdhLc3Q8C6EorbA4tDOZU9mDgQ9I2jL_tJpgDF4QGSmVXLf7msCJ7woKlnuutebgFlUoG-c6Oy0LJwJQNT4jcyEL7PikgBVmLahcPhvuX0VoedpHpJSQr7dW_a2uBrB3T-O5hCgMlnI/s1600/EirikRossoSagheVichinghe.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMZdhLc3Q8C6EorbA4tDOZU9mDgQ9I2jL_tJpgDF4QGSmVXLf7msCJ7woKlnuutebgFlUoG-c6Oy0LJwJQNT4jcyEL7PikgBVmLahcPhvuX0VoedpHpJSQr7dW_a2uBrB3T-O5hCgMlnI/s1600/EirikRossoSagheVichinghe.jpg" /></a><br />
<h3>
<b>Hallfreðar saga vandræðaskálds</b> - Saga di Hallfre<b>ð</b> poeta turbolento (XI secolo)</h3>
“<i>Eirik il rosso e altre saghe vichinghe</i>” trad. dall’originale norreno di Marco Scovazzi (1976)<br />
in “<i>Antiche saghe islandesi</i>” ibidem ed. Multa Paucis (1964); ed. Einaudi (1973); Club degli Editori (1994)<br />
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<h3>
<b>Haralds saga gráfeldar</b> - Saga di Harald Mantogrigio (XII-XIII secolo)</h3>
“<i>Heimskringla le saghe dei re di Norvegia. </i>(vol. 3) ” Edizioni dell'Orso introduzione, traduzione e commento a cura di Francesco Sangriso (2015)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc6MNsIjNPwD3M0u-g-fxamVtbqGkUuwVdfJpo6BXxH8fVt2W5E47qLu16HuD-Ngs1KrvoVd2BQywZapLr6N0LnnHtgtU4PywPv55bBjUaPuaQzd6we3xHUbicnsllaleC8kIdF0KyxD8/s1600/Annotazione+2020-06-14+224237.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="454" data-original-width="339" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc6MNsIjNPwD3M0u-g-fxamVtbqGkUuwVdfJpo6BXxH8fVt2W5E47qLu16HuD-Ngs1KrvoVd2BQywZapLr6N0LnnHtgtU4PywPv55bBjUaPuaQzd6we3xHUbicnsllaleC8kIdF0KyxD8/s200/Annotazione+2020-06-14+224237.png" width="148" /></a><br />
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<h3>
<b>Haralds saga hins Hárfagra</b> - Saga di Harald Bellachioma (XII-XIII secolo)</h3>
“<i>Heimskringla le saghe dei re di Norvegia. </i>(vol. 1) ” Edizioni dell'Orso introduzione, traduzione e commento a cura di Francesco Sangriso (2013)<br />
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<h3>
<b>Hervarar saga ok Heiðreks</b> - Saga di Hervör e Heiðrek (XIII secolo)</h3>
“<i>In forma di parole. Saga di Herv</i>ö<i>r e di Re Hei</i>ð<i>rekr</i>” ed. Marietti a cura di Marcello Meli (1990)<br />
“<i>La saga di Herv</i><i><span class="Latn headword">ǫ</span>r</i>” ed. Unipress trad. dall'originale norreno di Marcello Meli (1996)<br />
in “<i>Antiche saghe nordiche</i>” ed. Mondadori (due voll.) ibidem (1997)<br />
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<br />
<h3>
Hrafnkels saga Freysgoða - Saga di Hrafnkell goði del dio Freyr (XIII secolo)</h3>
“<i>Saga di Hrafnkell</i>” ed. Iperborea trad. dall’antico islandese e introduzione di Maria Cristina Lombardi (1997)<br />
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<h3>
<b>Íslendingabók</b> - Il libro degli Islandesi (XIII secolo)</h3>
(x) "<i>Íslendingabók. Il libro degli Islandesi</i>" ed. CUECM a cura di Agata Ermelinda Gangemi (2008)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFrVTG-OtBAJ2ELOwszJctsHpHQ3AWqwWlSUOtcd9u0DtDM2fwYTTiGQ2DSUyZ3hs4SXJ322M-n5cLQzcgdRY0U2SUkai4HTRb1Af2PO49_PiHbYMlimA2odMljQmnUe0ZijhYhwAos1w/s1600/VichinghiJomsborg.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFrVTG-OtBAJ2ELOwszJctsHpHQ3AWqwWlSUOtcd9u0DtDM2fwYTTiGQ2DSUyZ3hs4SXJ322M-n5cLQzcgdRY0U2SUkai4HTRb1Af2PO49_PiHbYMlimA2odMljQmnUe0ZijhYhwAos1w/s1600/VichinghiJomsborg.jpg" /></a><br />
<br />
<h3>
<b>Jómsvíkinga saga</b> - Saga dei vichinghi di J<b>ó</b>m (XIII secolo)</h3>
“<i>I vichinghi di Jomsborg e altre saghe del nord</i>” (<u>estratto. Non esiste edizione completa</u>) ed. Sansoni trad. dall’originale norreno di Alessandro Mari Catani (1982)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9a6ho5NNrt6pjfOqRD_PK2pEkTF4aps2eol1LoHQ9z5mgVmuAQSCcggxbx4eAUoHrw_a-PovdbhkNcZlMWJDp1v2o0iz9GRZwOLmLsjLtJ6lqyM74df2yqYfnPyHTxYqX_FHRVDYCNLM/s1600/KristniSaga.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9a6ho5NNrt6pjfOqRD_PK2pEkTF4aps2eol1LoHQ9z5mgVmuAQSCcggxbx4eAUoHrw_a-PovdbhkNcZlMWJDp1v2o0iz9GRZwOLmLsjLtJ6lqyM74df2yqYfnPyHTxYqX_FHRVDYCNLM/s1600/KristniSaga.jpg" /></a><br />
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<h3>
<b>Kristni saga</b> - Saga della cristianizzazione (XIII secolo)</h3>
(x) “<i>Kristni saga. L’avvento del cristianesimo in Islanda</i>” ed. CUECM a cura di Agata Ermelinda Gangemi (2008)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLN0y7AixoxL1xd8jx9ENL6M-TYlxjaoYt80JYPvRIYAI0LRuoe2sX5EujVFVIMfutWIwmPOMIAaD4pR81UxqEyuAv4Dmam3AXSXgLTL3XVXBO9yzM4pL_6Tnweg7hxmug6n6WN4RnLek/s1600/LaxdaelaSaga.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="99" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLN0y7AixoxL1xd8jx9ENL6M-TYlxjaoYt80JYPvRIYAI0LRuoe2sX5EujVFVIMfutWIwmPOMIAaD4pR81UxqEyuAv4Dmam3AXSXgLTL3XVXBO9yzM4pL_6Tnweg7hxmug6n6WN4RnLek/s1600/LaxdaelaSaga.jpg" /></a><br />
<h3>
<b>Laxdæla saga</b> - Saga della gente di Láxardalr (XIII secolo)</h3>
* “<i>Laxdæla saga</i>” ed. Iperborea trad. dall'islandese di Silvia Cosimini (2015)<br />
“<i>Laxdæla saga</i>” ed. Ariele trad. dall'islandese, introduzione e note a cura di Guðrun S. Sigurðardóttir (1995)<br />
in “<i>I vichinghi di Jomsborg e altre saghe del nord</i>” (<u>estratto</u>) ed. Sansoni trad. dall’originale norreno di Alessandro Mari Catani (1982)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyQ2hCf_gX7dgdmK3r1Hb_EtmCvjkyj5owHiuWaK9po0H4uLzWy5IzNIH0z3qWehxGIeDLz1u4HoOEycwPfbI6lV36ggkIMi2oAmyyr4aidZTaySPBnSIVjI1pWhy9kfI9LrkIWg3np_Q/s1600/SagaNjallMondadori.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="117" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyQ2hCf_gX7dgdmK3r1Hb_EtmCvjkyj5owHiuWaK9po0H4uLzWy5IzNIH0z3qWehxGIeDLz1u4HoOEycwPfbI6lV36ggkIMi2oAmyyr4aidZTaySPBnSIVjI1pWhy9kfI9LrkIWg3np_Q/s1600/SagaNjallMondadori.jpg" /></a><br />
<h3>
<b>Njáls saga</b> - Saga di Njall (XIII secolo)</h3>
“<i>La saga di Njall</i>” ed. Mondadori trad. dall'originale norreno di Marcello Meli (1997)<br />
in “<i>Antiche saghe nordiche</i>” ed. Mondadori (due voll.) ibidem sopra (1997)<br />
in “<i>I vichinghi di Jomsborg e altre saghe del nord</i>” (<u>estratto</u>) ed. Sansoni trad. dall’originale norreno di Alessandro Mari Catani (1982)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0_0G5oceFF7CkbI4kY-ohFMuFxHQ_mT80UzZRkXEd1ZHindJMEylIjfgNAvzEYEt0xyjldDnaBzcrDaxxt5rUdlkI4i3jchLUAyYIvb4gAp2e-82QclEsZ_cn0TwRlY7om8lNQ2WvmhA/s1600/RaccontoNornagestr.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0_0G5oceFF7CkbI4kY-ohFMuFxHQ_mT80UzZRkXEd1ZHindJMEylIjfgNAvzEYEt0xyjldDnaBzcrDaxxt5rUdlkI4i3jchLUAyYIvb4gAp2e-82QclEsZ_cn0TwRlY7om8lNQ2WvmhA/s1600/RaccontoNornagestr.jpg" /></a><br />
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<h3>
<b>Nornagests þáttr</b> - Il racconto di Nornagestr (XIII secolo)</h3>
“<i>Il racconto di Nornagestr</i>” ed. Grafiche Fiorini a cura di Adele Cipolla (1996)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyI-YVH_w_ax_Hscuo0anD4zIBPwQx3QlCd-__kb3nSepgGYvL1hLcKwmXulMwHfoMfRvpIGVlEwuC1cAX7m7ta1hJ_4RI2580aEDoRAHHXxXJcYGIcCNBtt1JDqUqk07GJBtYPCxf2nw/s1600/Annotazione+2020-06-14+224158.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="445" data-original-width="338" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyI-YVH_w_ax_Hscuo0anD4zIBPwQx3QlCd-__kb3nSepgGYvL1hLcKwmXulMwHfoMfRvpIGVlEwuC1cAX7m7ta1hJ_4RI2580aEDoRAHHXxXJcYGIcCNBtt1JDqUqk07GJBtYPCxf2nw/s200/Annotazione+2020-06-14+224158.png" width="151" /></a></div>
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<h3>
<b> Óláfs saga Helga</b> - Saga di<b> Óláfr</b> il Santo (1220)</h3>
“<i>Heimskringla le saghe dei re di Norvegia. </i>(vol. 5)” Edizioni dell'Orso introduzione, traduzione e commento a cura di Francesco Sangriso (2019)<br />
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<h3>
<b>Óláfs saga Tryggvasonar</b> - Saga di Óláfr Tryggvason (XII-XIII secolo)</h3>
“<i>Heimskringla le saghe dei re di Norvegia. </i>(vol. 4)” Edizioni dell'Orso introduzione, traduzione e commento a cura di Francesco Sangriso (2017)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1qxsATHEoea87_ph4A1KHwjEC3Cr7Xa_RlE1gHvGmMZVzMuhyHPhWFj1CurwGZb9_-IHxzeOzsVsaZuPqm44P15DIYdb42qSxnYmKv7kEWqBcmdUUNFdOyTVoFgHNfqsxR1odlOcTSwk/s1600/SagaUominiOrcadiMondadori.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="117" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1qxsATHEoea87_ph4A1KHwjEC3Cr7Xa_RlE1gHvGmMZVzMuhyHPhWFj1CurwGZb9_-IHxzeOzsVsaZuPqm44P15DIYdb42qSxnYmKv7kEWqBcmdUUNFdOyTVoFgHNfqsxR1odlOcTSwk/s1600/SagaUominiOrcadiMondadori.jpg" /></a><br />
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<h3>
<b>Orkneyinga saga</b> - Saga degli uomini delle Orcadi (XIII secolo)</h3>
“<i>La saga degli uomini delle Orcadi</i>” ed. Mondadori trad. dall'originale norreno di Marcello Meli (1997)<br />
in “<i>Antiche saghe nordiche</i>” ibidem sopra ed. Mondadori (due voll.) (1997)<br />
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<h3>
<b>Örvar-Oddrs saga</b> - Saga di Oddr l’arciere (XII secolo)</h3>
“<i>Saga di Oddr l’arciere</i>” ed. Iperborea trad. dall’antico islandese e introduzione di Fulvio Ferrari (1994; 2015) ibidem BUR (2003)<br />
in “<i>Saghe del tempo antico</i>” ed. Club degli editori ibidem sopra (1998)<br />
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<h3>
<b>Parcevalssaga</b> - Saga di Parceval (XIII secolo)</h3>
“<i>La saga di Parceval e la storia di Valver</i>” ed. Parnaso a cura di Massimo Panza (2001)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbsMW1VKoel508U2EGnDhK7sOhz-IoRs7UyfPtKipqK_xxJvdiA9Z4_tQwEfZS8eiLWLlb-bGUI4rWbYBcE7NsXwguOGOiCaipPj2FqxfzBlBocRLweGPzPDzXbJX6EJ0GaJ85H5G6ask/s1600/20170629181644_39_cover_media.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1444" data-original-width="715" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbsMW1VKoel508U2EGnDhK7sOhz-IoRs7UyfPtKipqK_xxJvdiA9Z4_tQwEfZS8eiLWLlb-bGUI4rWbYBcE7NsXwguOGOiCaipPj2FqxfzBlBocRLweGPzPDzXbJX6EJ0GaJ85H5G6ask/s200/20170629181644_39_cover_media.jpg" width="98" /></a><br />
<br />
<h3>
<b>Ragnars saga Lodbrókar / </b>Ragnarssona þáttr - Saga di Ragnarr brache di cuoio (XIV secolo)</h3>
“<i>Saga di Ragnarr</i>” ed. Iperborea trad. dall’antico islandese e introduzione di Marcello Meli (1993; 2011)<br />
in “<i>Saghe del tempo antico</i>” ed. Club degli editori ibidem sopra (1998)<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5TAVqREoiSKBAks89HYqo-9z7-j9YSEgGzb0QQDmvtHtmQOHa-Rfr-DEwNUZhiugVQ5wOsbE5tVsIVnkwwavNMMedNS5g4en3fsfvwliDMe0G4uLaYt9b_q7ZLo-dX_oo42hQtB3MjwA/s1600/9788898033058_0_0_0_75.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1382" data-original-width="984" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5TAVqREoiSKBAks89HYqo-9z7-j9YSEgGzb0QQDmvtHtmQOHa-Rfr-DEwNUZhiugVQ5wOsbE5tVsIVnkwwavNMMedNS5g4en3fsfvwliDMe0G4uLaYt9b_q7ZLo-dX_oo42hQtB3MjwA/s200/9788898033058_0_0_0_75.jpg" width="141" /></a><br />
<br />
<h3>
<b>Reykjahólabók / </b><b>Frá sancto Nicholao</b><b> </b> - Saga di San Nicola da Tolentino (XVI secolo)</h3>
“<i>Saga di San Nicola da Tolentino</i>” ed. Biblioteca Egidiana trad. di Giovanna Salvucci (2004)<br />
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpIXu2_jYS0WoT35YCXUpRQ3KpStlkdcw3_x9WCvreUz155hKo07aBpX-7VU1b2tXe03S1-rhB8ejPFhZPrj2NV1IIGtcbyLWyfdP1pQQxWM0VD4bZiwRafiOr5H0KV0c8kv8Rd4WhMKQ/s1600/61xjSiJRxpL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="968" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpIXu2_jYS0WoT35YCXUpRQ3KpStlkdcw3_x9WCvreUz155hKo07aBpX-7VU1b2tXe03S1-rhB8ejPFhZPrj2NV1IIGtcbyLWyfdP1pQQxWM0VD4bZiwRafiOr5H0KV0c8kv8Rd4WhMKQ/s200/61xjSiJRxpL.jpg" width="120" /></a></div>
<h3>
<b> </b></h3>
<h3>
<b>Þorsteins þáttur skelks</b><b> </b> - La storia di<b> Þ</b>horstein Brivido (XIII secolo)</h3>
“La storia di Thorstein detto Brivido” ed. dell'Orso a cura di Rita Caprini (2020)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ7AqYssHl7qeq0_VUR9arbcOFrs974KLC7IMDfK1oNHNKhhbIws_9SVGOOslK_3fCeC11piXLjyFYqYOGDfyzHOs3aQcm5vWidmxR7wy0G0YZeCV77aApVipXwswya2NjzJwJHoxDFV4/s1600/AnticheSagheIslandesi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="127" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ7AqYssHl7qeq0_VUR9arbcOFrs974KLC7IMDfK1oNHNKhhbIws_9SVGOOslK_3fCeC11piXLjyFYqYOGDfyzHOs3aQcm5vWidmxR7wy0G0YZeCV77aApVipXwswya2NjzJwJHoxDFV4/s1600/AnticheSagheIslandesi.jpg" /></a><br />
<h3>
<b>Vatnsdœla saga</b> - Saga dei valligiani di Vatnsdalr (XIII secolo)</h3>
“<i>Eirik il rosso e altre saghe vichinghe</i>” (1976) trad. dall’originale norreno di Marco Scovazzi<br />
in “<i>Antiche saghe islandesi</i>” ibidem ed. Multa Paucis (1964); ed. Einaudi (1973); Club degli Editori (1994)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ51mn3Z4L7KtWSYFSJAHJFcsK81e8m2dbPg02UqjIdq63SfiLHWDffJeDUk86ZqmlVevo7Gv5AI11DZMcTj2lnfDyjgtq73GQGdR01TVmXJ71yrU3y3FYAxHgeHAhDSQTe4NOOkjz324/s1600/Parcevalssaga.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="141" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ51mn3Z4L7KtWSYFSJAHJFcsK81e8m2dbPg02UqjIdq63SfiLHWDffJeDUk86ZqmlVevo7Gv5AI11DZMcTj2lnfDyjgtq73GQGdR01TVmXJ71yrU3y3FYAxHgeHAhDSQTe4NOOkjz324/s1600/Parcevalssaga.jpg" /></a><br />
<br />
<h3>
<b>Valvers Þáttr</b> - La storia di Valver (XIII secolo)</h3>
“<i>La saga di Parceval e la storia di Valver</i>” ed. Parnaso a cura di Massimo Panza (2001)<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiho2LB8_ncbZsP3QsB56SmpTzRuyaQDcBvzQN1Ms5Sw8-MRz_TI0ND3Zx76E824RmTIEatZB4rq4f3TYxNkHeGX64Ngkm7BcUNAKy9pFudx7Gy31DZ2z5M-6ai4zTNPzCnORwYqvvdsoY/s1600/SagaVolsunghiLuni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiho2LB8_ncbZsP3QsB56SmpTzRuyaQDcBvzQN1Ms5Sw8-MRz_TI0ND3Zx76E824RmTIEatZB4rq4f3TYxNkHeGX64Ngkm7BcUNAKy9pFudx7Gy31DZ2z5M-6ai4zTNPzCnORwYqvvdsoY/s1600/SagaVolsunghiLuni.jpg" /></a></div>
<h3>
<b>Völsunga saga</b> - Saga dei Volsunghi (XIII secolo):</h3>
* “<i>La saga dei volsunghi</i>” Edizioni dell'Orso trad. dall’originale norreno da Marcello Meli (1993) “<i>Antiche saghe nordiche</i>” ibidem sopra ed. Mondadori (due voll.) (1997)<br />
“<i>La saga dei volsunghi e dei nibelunghi</i>” ed. Carabba trad. dall’antico nordico di Sigismondo Friedmann (1927)<br />
“<i>La saga dei volsunghi</i>” ed. Pratiche, Carocci, Luni (stessa edizione) trad. di A. Febbrario (1994; 1998)<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwtScbA3xAt6PAeu6CAoT6Mf8oMDMGaN8C0MGkJyZGEBq4lq_sP9ft5GGw6sNhsPXjDpTkblv9WpwzWZ-e5lkbybSNl0OXMPoHhAYrbS-3I1vZ646YRMIwYbXQfYA7-YF-BECw7v7FXxg/s1600/LeggendeMitiVichinghi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="124" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwtScbA3xAt6PAeu6CAoT6Mf8oMDMGaN8C0MGkJyZGEBq4lq_sP9ft5GGw6sNhsPXjDpTkblv9WpwzWZ-e5lkbybSNl0OXMPoHhAYrbS-3I1vZ646YRMIwYbXQfYA7-YF-BECw7v7FXxg/s1600/LeggendeMitiVichinghi.jpg" /></a><br />
<h3>
<b>Ynglinga saga</b> - Saga degli Ynglingar - (1225)</h3>
“<i>Storie e leggende del nord</i>” trad. dall’originale norreno di Gianna Chiesa Isnardi (ed. Rusconi 1977)<br />
“<i>Leggende e miti vichinghi</i>” ibidem sopra (1989)<br />
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDb1BvO1zyZIIY5mR2bZq5UCWumEHUd4_nuVh9uysopOyEy0r7meeQq0KPefiC_yyKgIV_OfnMmzwBMI7nBimtVf_KMZ7wPkfVxKlfcQc7dD4fsCcxon9YRT7L-k8Wbhi3XCY3NNsjPs0/s1600/Schermata+2018-10-11+alle+21.21.41.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="468" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDb1BvO1zyZIIY5mR2bZq5UCWumEHUd4_nuVh9uysopOyEy0r7meeQq0KPefiC_yyKgIV_OfnMmzwBMI7nBimtVf_KMZ7wPkfVxKlfcQc7dD4fsCcxon9YRT7L-k8Wbhi3XCY3NNsjPs0/s200/Schermata+2018-10-11+alle+21.21.41.png" width="168" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwtScbA3xAt6PAeu6CAoT6Mf8oMDMGaN8C0MGkJyZGEBq4lq_sP9ft5GGw6sNhsPXjDpTkblv9WpwzWZ-e5lkbybSNl0OXMPoHhAYrbS-3I1vZ646YRMIwYbXQfYA7-YF-BECw7v7FXxg/s1600/LeggendeMitiVichinghi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br class="Apple-interchange-newline" /></a> <br />
<h3>
<b><br />
</b></h3>
<h3>
<b>Ϸorsteins Ϸáttr austfirđings</b> - Il racconto di Thorstein</h3>
“<i>Ϸorsteins Ϸáttr austfirđings</i><i>: traduzione e analisi di un racconto medievale islandese</i>” trad. dall’originale norreno di Vittoria Faga (online su Academia.edu 2017)<br />
<br />
<br />
___________________________________________________________________________________________________________________________<br />
<span style="font-size: x-small;"><br />
</span> <br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;">Articolo in collaborazione con il dott. <b><i>Luca Taglianetti</i></b></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;">che ringrazio per l'aiuto e la gentile disponibilità</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Per la compilazione ho consultato:</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- "Medioevo volgare germanico" di Marco Battaglia</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- letteraturenordiche.it</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Per qualunque errore o imprecisione</span><br />
<span style="font-size: x-small;">o per ampliare il lavoro scrivetemi.</span></div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-32477224318232521942018-10-04T12:17:00.000+02:002020-06-15T10:15:32.285+02:00Miti nordici: da dove iniziare (in italiano)<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUnsryrvhLH4-rs3jtDMTYY-LV2rceZP5aIIh5jWuIkcStFrsPmMjxSkVJhlah05N8AlGkgOk_XoLCa9XdSnTgaDF_O14wYlTDV60uZpmfRCwSo4mp1IR6-b5ON9rUgeSoMNHSZ4sdAys/s1600/STYLE+%25284%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="810" height="354" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUnsryrvhLH4-rs3jtDMTYY-LV2rceZP5aIIh5jWuIkcStFrsPmMjxSkVJhlah05N8AlGkgOk_XoLCa9XdSnTgaDF_O14wYlTDV60uZpmfRCwSo4mp1IR6-b5ON9rUgeSoMNHSZ4sdAys/s640/STYLE+%25284%2529.png" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Mi viene chiesto molto frequentemente, da persone che non si sono mai approcciate al mondo scandinavo, da dove cominciare per conoscere i miti nordici. Così ho deciso di scrivere questo articolo per darvi il mio personale consiglio. Ho selezionato tre testi che trovo siano la base fondamentale da cui partire e successivamente approfondire con altre saghe e saggistica adeguata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Siccome sono famosa per dare sempre troppi titoli, mi sono imposta di cominciare a limitare i miei consigli a pochi testi alla volta ed eventualmente approfondire in articoli successivi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dunque, torniamo al punto. Quali titoli sono a mio parere i migliori libri per cominciare a leggere i miti nordici? Ecco la mia lista dei tre titoli imprescindibili in ordine di lettura consigliato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h2>
<span style="color: #38761d;">1. "Edda" di Snorri Sturluson</span></h2>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Come spiegato brevemente in un mio vecchio articolo (che potete leggere <b><a href="http://ilportalesegreto.blogspot.com/2017/12/10-cose-che-forse-non-sapete-riguardo.html"><span style="color: #351c75;">QUI</span></a>)</b>, <i>l'Edda</i> (o <i>Edda in prosa</i>) è una raccolta di miti e manuale di <b>poesia scaldica</b> (da <i>sk<span style="text-align: start;">á</span>ld</i> poeta itinerante scandinavo) dedicato agli aspiranti scaldi i quali dovevano usare i miti per creare un linguaggio elaborato ed ambiguo (come ad esempio le <i>Kenningar</i> - costruzioni metaforiche e metonimiche v. Battaglia p.146). Questo manuale fu scritto da <b>Snorri Sturluson</b>, politico, storico e poeta islandese, tra il <b>1222</b> e il <b>1225</b>, nel tentativo di preservare questa conoscenza erudita che si stava perdendo.<br />
NOME EDDA</div>
<div style="text-align: justify;">
L'opera si divide in un prologo e tre parti:<br />
<br />
<ul>
<li><span style="color: #38761d;"><span style="text-align: start;"><b><i><b style="font-style: normal;">«</b>Formáli</i><b>»,</b> </b><b>prologo </b>probabilmente successivo, </span>in cui si narra della Creazione del Mondo e della nascita degli Dei nordici visti in chiave evemeristica cristiana.</span></li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="color: #38761d;"><b><i>Gylfaginning</i>, </b><b>«Inganno di Gylfi» </b>che, con il pretesto di una gara di sapienza tra Gylfi e una triade divina, narra gli eventi mitologici.</span></li>
</ul>
<ul></ul>
<ul>
<li><span style="color: #38761d;"><i><b>Skáldskaparmál</b></i>, <b>«Dialogo sull'arte scaldica»</b> la parte più didattica sulla metrica, dove il marino Ægir interroga il dio della poesia Bragi per trattare il lessico e lo stile poetico consigliato attraverso vari esempi in cui vengono illustrati i significati di moltissime <i>kenningar</i>.</span></li>
</ul>
<ul></ul>
<ul>
<li><span style="color: #38761d;"><i><b>Háttatal</b></i><b>,</b> <b>«Computo metrico»</b> narrato come un poema, riguarda un approfondimento del codice poetico consigliando di volta in volta la tipologia di metrica che può essere usata nel contesto mitico.</span></li>
</ul>
<ul></ul>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjtQhUd3i3TfE_xvHkUQIJ1Kfy6PfMIux1KOqAdtI3VpIehbEXa_z5JtZMqogUmC7YZg5_ptmvfpySjsfzSJ-4ctpS5n9q5esB9fmM0Otq9XLQQRjGPBxxJIZK9eCQS3W6zT6qR-oeNas/s1600/BLOG-DIVIDER.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="20" data-original-width="385" height="16" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjtQhUd3i3TfE_xvHkUQIJ1Kfy6PfMIux1KOqAdtI3VpIehbEXa_z5JtZMqogUmC7YZg5_ptmvfpySjsfzSJ-4ctpS5n9q5esB9fmM0Otq9XLQQRjGPBxxJIZK9eCQS3W6zT6qR-oeNas/s320/BLOG-DIVIDER.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Quali edizioni si trovano in italiano?<br />
In italiano si trovano due edizioni del testo "Edda" di Snorri Sturluson:<br />
<ul></ul>
<br />
<ul><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhED2w2T-Br97u2O7yK-gjEgVDDvFSY4LyGeMkYBaGI2Pqx6rhrq5N-_7ExMdaKYGf1g6VHNfxCaiXu6AicFENRf2qKwqK-AATH-husV9rhC-2Zg8bcPJQtGdF6bD5bUWa_R8JPop3hPTs/s1600/9788811146148_0_0_2124_75.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="975" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhED2w2T-Br97u2O7yK-gjEgVDDvFSY4LyGeMkYBaGI2Pqx6rhrq5N-_7ExMdaKYGf1g6VHNfxCaiXu6AicFENRf2qKwqK-AATH-husV9rhC-2Zg8bcPJQtGdF6bD5bUWa_R8JPop3hPTs/s200/9788811146148_0_0_2124_75.jpg" width="121" /></a>
<li><span style="color: #351c75;"><b>Edizione Garzanti. Tradotta e curata da Gianna Chiesa Isnardi</b>. Questa è la ripubblicazione con traduzione rivista e aggiornata dell'edizione Rusconi 1975 e Tea 2003 ed è quella che <u>consiglio</u> perché ha un apparato di note ben fatto e la traduzione è aderente al testo.</span></li>
<li><b>Edizione Adelphi 1975 curata da Giorgio Dolfini.</b> Questa è la prima che ho letto e pur avendone un bel ricordo ed essendo corredata da note, trovo che sia meno curata rispetto a quella della Chiesa Isnardi.</li>
</ul>
<ul></ul>
In entrambe le edizioni manca il prologo, l'<span style="text-align: start;">Háttatal e alcuni versi </span><span style="text-align: start;">dello Skáldskaparmál. Non esiste un'edizione critica integrale in italiano al momento.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h2>
<span style="color: #38761d;">2. "Canzoniere eddico"</span></h2>
Il canzoniere, conosciuto anche come <i>Edda Poetica, Edda Antica o Edda di S<span style="text-align: start;">æ</span>mundr</i>, è una raccolta anonima di 29 carmi compilata intorno al <b>1280</b> nel <i>Codex Regius 2365, 4°</i> con narrazioni di carattere mitologico ed eroico. Il nome Edda si deve al paragone con l'Edda di Snorri Sturluson. Si credeva infatti che fosse il manoscritto da cui Snorri avesse attinto per il suo testo, invece è stato dimostrato dopo attenti studi, che il manoscritto è stato compilato successivamente all'Edda di Snorri. Sappiamo ormai con certezza che i poemi sono stati tráditi oralmente per oltre due secoli e molto probabilmente alcuni carmi sono precedenti alla compilazione stessa del manoscritto (con manoscritti precedenti tramandati in diverse versioni).<br />
Il vescovo <b>Brynjólfur Sveinsson</b> che ritrovò il manoscritto nel <b>1643</b>, attribuì erroneamente il testo a S<span style="text-align: start;">æ</span>mundr il Saggio, errore che si è protratto fino agli inizi dell'800 circa.<br />
La disposizione dei carmi è così suddivisa:<br />
<br />
<div style="text-align: start;">
<h3>
<span style="color: #134f5c;">Carmi mitologici:</span></h3>
</div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">1. «Profezia della Veggente» (Vǫluspá)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">2. «Dialoghi dell'Eccelso» (Hávamál)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">3. «Dialoghi di Vafthrúðnir» (Vafþrúðnismál)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">4. «Dialoghi di Grímnir» (Grímnismál)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">5. «Dialoghi di Skírnir» (Skírnismál)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">6. «Canto di Hárbarðr» (Hárbarðsljóð)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">7. «Carme di Hymir» (Hymiskviða)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">8. «Insulti di Loki» (Lokasenna)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">9. «Carme di Thrymr» (Þrymskviða)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">10. «Il carme di Völundr» (Völundarkviða)</span><br />
<span style="color: #38761d;">11. «Dialoghi di Alvís - il nano onniscente» (Alvíssmál)</span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: start;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjtQhUd3i3TfE_xvHkUQIJ1Kfy6PfMIux1KOqAdtI3VpIehbEXa_z5JtZMqogUmC7YZg5_ptmvfpySjsfzSJ-4ctpS5n9q5esB9fmM0Otq9XLQQRjGPBxxJIZK9eCQS3W6zT6qR-oeNas/s1600/BLOG-DIVIDER.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="20" data-original-width="385" height="16" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjtQhUd3i3TfE_xvHkUQIJ1Kfy6PfMIux1KOqAdtI3VpIehbEXa_z5JtZMqogUmC7YZg5_ptmvfpySjsfzSJ-4ctpS5n9q5esB9fmM0Otq9XLQQRjGPBxxJIZK9eCQS3W6zT6qR-oeNas/s320/BLOG-DIVIDER.jpg" width="320" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: start;">
<h3>
<span style="color: #134f5c;">Carmi eroici</span></h3>
</div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">12. «Primo carme di Helgi uccisore di Hundingr» (Helgakviða Hundingsbana in fyrri)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">13. «Carme di Helgi figlio di Hjǫrvarðr» (Helgakviða Hjǫrvarðssonar)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">14. «Secondo carme di Helgi uccisore di Hundingr» (Helgakviða Hundingsbana ǫnnor)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">15. «Profezia di Grípir» (Grípisspá)</span><br />
<span style="color: #38761d;">16. «Dialoghi di Reginn» (Reginsmál)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">17. «Dialoghi di Fáfnir» (Fáfnismál)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">18. «Dialoghi di Sigrdrífa» (Sigrdrífomál)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">19. «Frammento del carme di Sigurðr» (Brot af Sigurðarkviðo)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">20. «Primo carme di Guðrún» (Guðrúnarkviða in fyrsta)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">21. «Carme breve di Sigurðr» (Sigurðarkviða in skamma)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">22. «Viaggio di Brynhildr verso gli inferi» (Helreið Brynhildar)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">23. «Secondo Carme di Guðrún» (Guðrúnarkviða ǫnnor)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">24. «Terzo carme di Guðrún» (Guðrúnarkviða in þriðja)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">25. «Lamento di Oddrún» (Oddrúnargrátr)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">26. «Carme groenlandese di Atli» (Atlakviða in grǿnlenzka)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">27. «Dialoghi groenlandese di Atli» (Atlamál in grǿnlenzka)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">28. «Incitamento di Guðrún» (Guðrúnarhvǫt)</span></div>
<div style="text-align: start;">
<span style="color: #38761d;">29. «Dialoghi di Hamðir» (Hamðismál)</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjtQhUd3i3TfE_xvHkUQIJ1Kfy6PfMIux1KOqAdtI3VpIehbEXa_z5JtZMqogUmC7YZg5_ptmvfpySjsfzSJ-4ctpS5n9q5esB9fmM0Otq9XLQQRjGPBxxJIZK9eCQS3W6zT6qR-oeNas/s1600/BLOG-DIVIDER.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="20" data-original-width="385" height="16" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjtQhUd3i3TfE_xvHkUQIJ1Kfy6PfMIux1KOqAdtI3VpIehbEXa_z5JtZMqogUmC7YZg5_ptmvfpySjsfzSJ-4ctpS5n9q5esB9fmM0Otq9XLQQRjGPBxxJIZK9eCQS3W6zT6qR-oeNas/s320/BLOG-DIVIDER.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Si ipotizza che tra i Dialoghi di Sigrdrífa e il Frammento del carme di Sigurðr ci fosse un Carme maggiore di Sigurðr andato perduto.<br />
Non posso qui trattare la materia contenuta nel testo che vi invito a leggere. In italiano purtroppo si trova attualmente solo una copia in commercio a cui però manca un buon apparato di note.<br />
<br />
<ul><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrvuwL2S_ERNco1K9miXcky1DDFsP3JFWuefj_3V0TDsIh2qk3GiBrNH4WG-aYlan1WmiuCmqkFQ-skZxOb08MAzJFNdmfhKggLRxr-XgPo6Vx53nxxuFjUKDZxSMnxisY67T2Y_8ugDA/s1600/81cyevY8kcL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="965" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrvuwL2S_ERNco1K9miXcky1DDFsP3JFWuefj_3V0TDsIh2qk3GiBrNH4WG-aYlan1WmiuCmqkFQ-skZxOb08MAzJFNdmfhKggLRxr-XgPo6Vx53nxxuFjUKDZxSMnxisY67T2Y_8ugDA/s200/81cyevY8kcL.jpg" width="120" /></a>
<li><span style="color: #351c75;">Le edizioni della Utet 1939 "<i>Canti dell'Edda</i>" a cura di Olga Gogala Di Leesthal <span style="text-align: start;">e l'edizione Sansoni 1951/82 "<i>L'Edda. Carmi norreni</i>" a cura di Alberto Mastrelli sono fuori catalogo e abbastanza datate come lavori.</span></span></li>
<li><span style="color: #351c75;">Esiste anche “<i>L’edda. Canzoni degli dei e degli eroi dei germani</i>” edizione De Bastiani 2007 la cui traduzione però è fatta sulla traduzione tedesca di Arthur Hany da Francesco Maifreni che quindi sconsiglio.</span></li>
<li><b><u><span style="color: #351c75;">L'edizione ancora in commercio è quella Garzanti 1982 (e successive ristampe) dal titolo "<i>Canzoniere eddico</i>" a cura di Piergiuseppe Scardigli e Marcello Meli.</span></u></b></li>
</ul>
<span style="color: #351c75;"><b><u><br />
</u></b></span> <br />
<ul></ul>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjtQhUd3i3TfE_xvHkUQIJ1Kfy6PfMIux1KOqAdtI3VpIehbEXa_z5JtZMqogUmC7YZg5_ptmvfpySjsfzSJ-4ctpS5n9q5esB9fmM0Otq9XLQQRjGPBxxJIZK9eCQS3W6zT6qR-oeNas/s1600/BLOG-DIVIDER.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="20" data-original-width="385" height="16" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjtQhUd3i3TfE_xvHkUQIJ1Kfy6PfMIux1KOqAdtI3VpIehbEXa_z5JtZMqogUmC7YZg5_ptmvfpySjsfzSJ-4ctpS5n9q5esB9fmM0Otq9XLQQRjGPBxxJIZK9eCQS3W6zT6qR-oeNas/s320/BLOG-DIVIDER.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="text-align: start;">Oltre a quest'ultima edizione consiglio di prendere i carmi singoli che si trovano in traduzione e che hanno un'apparato di note utile ed esaustivo. <b>I singoli carmi del Canzoniere eddico</b> tradotti in italiano esistenti sono i seguenti:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<ul>
<li><span style="color: #351c75;"><b>Hávamál</b> “Hávamál. La voce di Odino” edizioni Diana tradotta dall'originale norreno di Antonio Costanzo (2010)</span></li>
<li><span style="color: #351c75;"><b>Hymiskviða</b> "La Hymiskviða e le pesca di Þóorr nella tradizione nordica" edizioni Università di Roma, Istituto di Glottologia a cura di Carla Del Zotto (1979)</span></li>
<li><span style="color: #351c75;"><b>Lokasenna</b> “Le invettive di Loki” edizioni Università di Roma, Istituto di Glottologia a cura di Maria Elena Ruggerini (1979)</span></li>
<li><span style="color: #351c75;"><b>Sigrdrífomál</b> “Edda poetica. Il carme di Sigdrifa” edizioni Scheiwiller tradotta dall’antico islandese di Carla Del Zotto (2005)</span></li>
<li><span style="color: #351c75;"><b>Sigurðarkviða in skamma</b> “La morte di Sigurdr” edizioni dell’Orso a cura di Marcello Meli (2006)</span></li>
<li><span style="color: #351c75;"><b>Völuspá</b> “<i>Voluspa. Un’apocalisse norrena</i>” (quella che<u> consiglio</u>) edizione Carocci tradotta dall’antico islandese di Marcello Meli (2008); anche in “<i>Voluspa - i detti di colei che vede</i>” edizione Il Cerchio tradotta dall’antico islandese di Mario Polia (1983). Questa ultima versione la consiglio solo dopo aver letto l'edizione curata da Meli perché più interpretativa essendo Polia uno storico delle religioni e non un filologo.</span></li>
<li><span style="color: #351c75;"><b>Gróttasöngr</b> “Canto di Grótti” in </span><span style="color: #351c75;"><i><span style="color: #351c75;"><i>"La macina e il telaio"</i></span></i> trad. dall'originale norreno di Marcello Meli (ed. Carocci 2012)<br />
</span></li>
<li><span style="color: #351c75;"><b>Darraðarljóð</b> “Carme di Dorruðr” </span><span style="color: #351c75;"><span style="color: #351c75;"><i><span style="color: #351c75;"><i>"La macina e il telaio" </i></span></i></span>trad. dall'originale norreno di Marcello Meli (ed. Carocci 2012)<br />
</span></li>
</ul>
<h3>
<br />
</h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<h2>
<span style="color: #38761d;">3. "I miti nordici" di Gianna Chiesa Isnardi</span></h2>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmt_6a3olpNSiou9YNhPFbnXSiVMAuihVhvV7v08Cr2rrIEkfD43Wh1ZGQhMYzXMEqL5I0W1k8ZkHABM_J2Z1Q7qQc49WDdlzh8QRiRNplC7v8zBPk3pZoZzAEu_hVwTNLTcirKpAbRmI/s1600/51dx%252BkqmHYL._SX337_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="339" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmt_6a3olpNSiou9YNhPFbnXSiVMAuihVhvV7v08Cr2rrIEkfD43Wh1ZGQhMYzXMEqL5I0W1k8ZkHABM_J2Z1Q7qQc49WDdlzh8QRiRNplC7v8zBPk3pZoZzAEu_hVwTNLTcirKpAbRmI/s200/51dx%252BkqmHYL._SX337_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" width="135" /></a>Questo volume dalla grande mole e dal grande contenuto, viene da molti considerato la Bibbia dei Miti Nordici. Si tratta infatti del <b>manuale di mitologia nordica più completo che si trova in italiano.</b> È un testo perfetto per completare una conoscenza basilare dei miti da poter approfondire successivamente. Grazie a questo libro è possibile chiarire alcuni punti oscuri delle due Edda. In questo libro viene esposta in maniera ordinata ogni aspetto del mondo nordico e vengono narrate le vicende mitologiche. Si analizzano la cosmogonia e l'ordinamento del'Universo, la guerra divina tra Asi e Vani, la magia, le rune, gli dei (ognuno con una scheda dedicata), gli esseri sovrannaturali, gli eroi, i riti e i vari oggetti o elementi simbolici del mondo nordico antico. Il tutto è corredato da moltissime appendici utili a chiarire piccoli aspetti o pratiche particolari. Pur nella complessità e ampiezza del tema, la Chiesa Isnardi riesce a rendere il testo scorrevole e piacevole. Ritengo che sia un libro indispensabile da leggere e rileggere ogni volta che ci sono dubbi su un certo argomento.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="color: #351c75; font-size: x-small;"><i>consiglio di consultare:</i></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="color: #351c75; font-size: x-small;"><i><a href="http://bifrost.it/Miti/Germani.html">- BIFROST online</a></i></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="color: #351c75; font-size: x-small;"><i><a href="https://www.amazon.it/Medioevo-volgare-germanico-Marco-Battaglia/dp/8867416812/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1537657779&sr=1-1&keywords=medioevo+volgare+germanico">- "Medioevo volgare germanico" di Marco Battaglia</a></i></span><br />
<span style="color: #351c75; font-size: x-small;"><a href="http://xn--finnur%20jnsson%27s%20facsimile%20edition%2C%201891-f5e/"><span style="color: #351c75; font-size: xx-small;">Codex Regius </span><span style="text-align: start;">Finnur Jónsson's facsimile edition, 1891</span></a></span><br />
<div>
<span style="font-size: x-small; text-align: start;">Ringrazio Luca Taglianetti per la collaborazione e il </span><span style="font-size: x-small; text-align: start;">prezioso</span><span style="font-size: x-small; text-align: start;"> aiuto</span></div>
</div>
</div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-73647808802817486242018-10-02T12:39:00.000+02:002018-10-16T18:03:57.018+02:00Recensione: "Åsmund Frægdegjæva. Una ballata medievale norvegese". Introduzione, traduzione e note a cura di: Luca Taglianetti<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGTZPJrDVPNIaYKFNj_1Ov8J-0N756vNWOQ-42gOh6cIDxBCgsyrtRevbLxzKtgrCQn3W0fZ5D-Qpd00wdFVq9Uof7nBB4JA2vcGUxRHVXCkMFDLKj1W0eK4xkKyfzAdZnHgPf-u82RVk/s1600/STYLE+%25283%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="810" height="354" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGTZPJrDVPNIaYKFNj_1Ov8J-0N756vNWOQ-42gOh6cIDxBCgsyrtRevbLxzKtgrCQn3W0fZ5D-Qpd00wdFVq9Uof7nBB4JA2vcGUxRHVXCkMFDLKj1W0eK4xkKyfzAdZnHgPf-u82RVk/s640/STYLE+%25283%2529.png" width="640" /></a></div><br />
<br />
Il libro di cui sto per parlarvi mi è stato regalato al Convegno di Studi Scandinavi a cui ho partecipato qualche tempo fa. È stato in quell'occasione che ho incontrato di persona Luca Taglianetti per la prima volta, una persona meravigliosa e uno studioso di grande valore. Credo che leggere le antiche ballate sia una forma di conoscenza del mondo medievale alternativa ma fondamentale. Attraverso di esse possiamo immergerci in un passato fantastico che oggi ricordiamo con rimpianto. La storia di <i style="font-weight: bold;">Åsmund Frægdegjæva </i>arriva direttamente dalla Norvegia e parla di Troll, principesse e puledri parlanti...</div><div style="text-align: center;"><i></i></div><div style="text-align: left;"><a name='more'></a><br />
</div><div style="text-align: center;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixy2OIvx0P1_Ao236WVKj7eMb-w45IFZdUVBEIWKlzOXlc4cG67yldrDlzln7zUL9Bhokmg-_CK4sfdwQdfPl4vw0JuyLN_FQtNirqMgYCweER11aNnEtGVlztVmzOn5tvVqUyDU88VuE/s1600/97788843084753.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1317" data-original-width="800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixy2OIvx0P1_Ao236WVKj7eMb-w45IFZdUVBEIWKlzOXlc4cG67yldrDlzln7zUL9Bhokmg-_CK4sfdwQdfPl4vw0JuyLN_FQtNirqMgYCweER11aNnEtGVlztVmzOn5tvVqUyDU88VuE/s320/97788843084753.jpg" width="194" /></a></div><div style="text-align: left;"><i><i><u>Titolo:</u> </i></i><b><i>Åsmund Frægdegjæva. Una ballata medievale norvegese</i></b></div><div style="text-align: left;"><i><i><u style="text-decoration-line: underline;">Introduzione, traduzione e note a cura di:</u> </i><i><b>Luca Taglianetti</b></i></i></div></div></div></div></div><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="text-align: left;"><i><u>Editore:</u> Carocci</i></div></div></div></div></div></div><div style="text-align: center;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="text-align: left;"><i><u>Pagine:</u> 112</i></div><div style="text-align: left;"><i><i><u>Prezzo:</u> 12,00 €</i></i></div><div style="text-align: left;"><i><u><i><u>Data di uscita:</u> 2016</i></u></i></div></div></div></div></div></div><div style="text-align: justify;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="margin: 0px;"><blockquote class="tr_bq"><i><u>In breve:</u></i> <span style="text-align: start;">Il mondo delle ballate nordiche è complesso quanto affascinante: testi che affondano spesso le loro radici nell’antico paganesimo e che nel corso della tradizione si sono arricchiti di apporti cristiani, epici, cortesi, fiabeschi. Il volume ci restituisce, in una bella traduzione italiana con testo originale a fronte, uno dei più noti e suggestivi di questi testi:la ballata norvegese Åsmund Frægdegjæva, una storia di amore e di magia in cui un impavido eroe affronta il potere dei troll, ai margini del mondo, per liberare una fanciulla rapita. L’incanto della fiaba popolare si coniuga qui con i toni della poesia eroica e del mito, in un’esperienza di lettura che non può che conquistare i numerosi amanti della letteratura nordica medievale. Un’ampia introduzione e un rigoroso apparato bibliografico e di note, inoltre, fanno di questo libro uno strumento interessante anche per chi sia interessato ad andare oltre il puro piacere della lettura e ad approfondire lo studio di questo genere letterario e della cultura scandinava del Medioevo.</span></blockquote></div></div></div></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s1600/recensione+prova+sfondo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="186" data-original-width="444" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s320/recensione+prova+sfondo.png" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">In una lontana terra al Nord, popolata da terribili troll, la figlia del Re d'Irlanda è tenuta prigioniera dentro una montagna e lei stessa crede di essere al figlia del mostro che l'ha rapita. E come ogni racconto popolare che si rispetti, un eroe deve salvarla. Nessuno è mai riuscito nell'impresa e il Re disperato chiede aiuto all'eroe Åsmund, famoso per le sue grandi abilità promettendole la mano della principessa se fosse riuscito nell'impresa... ed è qui che ha inizio la ballata norvegese la cui prima pubblicazione risale al 1853 a cura di <span style="text-align: center;">Magnus Bostrup Landstad.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: center;">La bellezza di questo componimento (di cui abbiamo anche il testo a fronte) rapisce il lettore grazie ad un sapore arcaico e familiare sia per la struttura con ritornello dal ritmo musicale sia per i temi che si inscrivono tra le ballate magiche ed eroiche.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: center;"><i>Åsmund Frægdegjæva</i> attinge da un vario patrimonio di miti, leggende popolari, fiabe, saghe e altre ballate. In particolare si ritrova riscontro della narrazione nella regione norvegese del Telemark, le cui varie versioni divergono pochissimo. La versione di Landstad infatti è probabilmente una fusione di varie trascrizioni o narrazioni orali ed è stata scritta nel dialetto del Telemark (che mantiene alcune forme norrene).</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Luca Taglianetti non si è limitato a fare una traduzione da un dialetto difficile e raro come quello della ballata, ma ha anche lavorato sulla ricerca e la comparazione delle varie fonti da cui potrebbe derivare la ballata. Grazie all'introduzione e all'esaustivo apparato di note possiamo ricostruire l'importanza e la popolarità di questa narrazione.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">I vari elementi che la compongono fanno pensare alla possibile origine mitologica nordica poi romantizzata e riconducono alle saghe cavalleresche o alle saghe del tempo antico che hanno elementi fantastici e soprannaturali. Anche nel libro ottavo del Gesta Danorum di Sassone Grammatico si trova una spedizione simile, figure ed episodi della saga di Thorkillus che riconducono alla ballata di <i style="text-align: center;">Åsmund.</i> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">I temi come il viaggio nella terra dei troll o lo scontro tra eroe e mostro, sono ricorrenti nelle saghe leggendarie o nelle famose battaglie di Thor contro i giganti. Altri elementi invece ricordano le tradizionali saghe dei re, in particolare quelle con protagonista Olav Tryggvason nelle sue spedizione di conversione.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Questa ballata è molto vicina ad un componimento islandese, un riassunto di una saga primaria andata perduta su <i style="text-align: center;">Åsmund.</i><span style="text-align: center;"> Questo "Componimento di un episodio della saga di Asmundur, fortunato con le orchesse" pubblicato da Jon Arnason viene approfondito nelle appendici, permettendoci così di confrontare in prima persona le due narrazioni nelle loro similitudini e differenze.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">La storia di <span style="text-align: center;">Åsmund è piena di avventura. Le sue vicende risultano familiari alle nostre orecchie, hanno quel tocco di antico e magico che tutti gli amanti di fiabe e leggende cercano.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: center;">Immagino di leggerlo ad alta voce davanti a un camino acceso insieme ad amici e familiari mentre fuori infuria la tempesta. Il suo ritmo calzante si presta bene a un sottofondo musicale, perfetto per memorizzarlo, narrarlo ai bambini o assaporarne la struttura da parte dei linguisti.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: center;">La storia, pur nella sua brevità, riesce ad appassionare il lettore che può trovare episodi divertenti, battaglie e fughe miracolose.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: center;"><span style="text-align: justify;">La cura con cui è stato fatto questo lavoro è encomiabile e offre ai curiosi una lettura piacevole di avventura e magia, mentre agli studiosi di cultura scandinava dona uno strumento di studio e approfondimento da aggiungere al patrimonio culturale medievale su questo genere letterario.</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><u><i>Curiosità:</i></u> il gruppo folk metal norvegese <b>Lumsk</b> ha pubblicato il suo primo album nel 2003 dal titolo: <i><b>Åsmund Frægdegjevar</b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b><br />
</b></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s1600/Divider2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="61" data-original-width="454" height="42" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s320/Divider2.png" width="320" /></a></div><div style="margin: 0px; text-align: center; text-indent: 0px;"><div style="margin: 0px;"><div style="color: black; font-family: times; font-size: medium; font-style: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><b><u>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</u></b></div><div style="text-align: right;"><br />
</div></div></div><div style="text-align: right;"><a href="https://it.freepik.com/foto-gratuito/lascia-e-prenota-vicino-a-croissant-e-bevande_2810424.htm"><span style="font-family: "courier new" , "courier" , monospace; font-size: xx-small;">Disegnato da Freepik</span></a></div>Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-60649604439999597892018-09-27T12:33:00.000+02:002018-10-16T18:05:19.304+02:00Stregoni, pagani ed esseri soprannaturali: l’alterità dei Sami nei racconti popolari norvegesi - Luca Taglianetti<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
A Genova dal <b><i>9 all'11 novembre 2017</i></b> si è tenuto il <b><u>X convegno italiano di Studi Scandinavi</u></b> a cui ho avuto il piacere di partecipare, dal titolo:<br />
<div style="text-align: start;">
<h2 style="text-align: center;">
<b>Il diverso, il nemico, l'altro. </b><b>Figure dell'alterità nelle letterature scandinave.</b></h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOc8Bk3kDB3okhl1ITXgAYe8eFeBPtDy4K43YbTWX-DKBeDF04AP-proKsLlMWi_Wl-YZVxWJ1fw-wCx00l5DQ1gnURC1HJMbQaagYE0Ut1sAlxtH2TnVJsz-Y7UQqUS22DUtkbFOp2iU/s1600/1myths09d.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="318" data-original-width="474" height="427" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOc8Bk3kDB3okhl1ITXgAYe8eFeBPtDy4K43YbTWX-DKBeDF04AP-proKsLlMWi_Wl-YZVxWJ1fw-wCx00l5DQ1gnURC1HJMbQaagYE0Ut1sAlxtH2TnVJsz-Y7UQqUS22DUtkbFOp2iU/s640/1myths09d.jpg" width="640" /></a></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzPyUudd3UXOUNya_RdGhR-ZXwCrDo9eoKW4ML-BI75ZpwSwMoXihyphenhyphenyf5d4l7uzr47zmLVklzkdMtTNXALzOhWs7C1-gTgAGiBUvNzwov9lpYzexdoTN-YncUFe2uZoQ-UiDXiY2Q87q0/s1600/divider.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzPyUudd3UXOUNya_RdGhR-ZXwCrDo9eoKW4ML-BI75ZpwSwMoXihyphenhyphenyf5d4l7uzr47zmLVklzkdMtTNXALzOhWs7C1-gTgAGiBUvNzwov9lpYzexdoTN-YncUFe2uZoQ-UiDXiY2Q87q0/s1600/divider.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="159" data-original-width="1029" height="49" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzPyUudd3UXOUNya_RdGhR-ZXwCrDo9eoKW4ML-BI75ZpwSwMoXihyphenhyphenyf5d4l7uzr47zmLVklzkdMtTNXALzOhWs7C1-gTgAGiBUvNzwov9lpYzexdoTN-YncUFe2uZoQ-UiDXiY2Q87q0/s320/divider.png" width="320" /></a></div>
</div>
</div>
<blockquote class="tr_bq">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNdDJxDMPqkRNXbpsaGhZMzH0WxPPgyNaqNpvGlgKysZRXfEjPN9n-cuv9vvLBAo00vZbG5xe83zB4gI1pnZfoIUjjNxtTLYLcK8wfra7OM5I84p2AdiZiscZfBUPWlXlaqfZAQ_GmLWg/s1600/23376395_1913590761991934_3370798236692316555_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNdDJxDMPqkRNXbpsaGhZMzH0WxPPgyNaqNpvGlgKysZRXfEjPN9n-cuv9vvLBAo00vZbG5xe83zB4gI1pnZfoIUjjNxtTLYLcK8wfra7OM5I84p2AdiZiscZfBUPWlXlaqfZAQ_GmLWg/s320/23376395_1913590761991934_3370798236692316555_n.jpg" width="320" /></a><i>Il rapporto con l’altro ha da sempre definito lo sviluppo degli individui, delle comunità, dei popoli e delle nazioni. Fosse presenza scomoda ma necessaria, alleato, capro espiatorio, nemico, portatore di uno sguardo diverso e di un arricchimento culturale o materiale oppure di una minaccia reale o presunta, l’altro è stato ed è un elemento costante nell’esperienza umana e ciò si riflette, per esempio, nell’elaborazione delle leggi prima ancora che in letteratura. Nella modernità la riflessione sull’idea dell’altro, degli altri, dell’alterità si è certamente arricchita di nuovi strumenti e nuove sensibilità, pur non avendo risolto gli aspetti critici, quanto mai attuali. Il tema di questo convegno, con il quale, tra l'altro, ricorderemo la compianta Gianna Chiesa Isnardi e festeggeremo i 25 anni della sezione Scandinavistica di Genova da lei fondata, è pertanto particolarmente interdisciplinare: i relatori proporranno riflessioni sulla rappresentazione dell’alterità, sulla sua stessa definizione, sulle strategie di scrittura, sulla tendenziosità e sulla possibile obiettività nella rappresentazione “degli altri”, esplorando il tema sotto molteplici prospettive (letterarie e linguistiche in primo luogo, ma altresì filosofiche, storiche, sociolinguistiche, antropologiche) alla luce del dibattito critico internazionale e nordico.</i><i><br />
</i><i>Le aree linguistico-culturali coinvolte sono la danese, feroese, islandese, norvegese, svedese e svedese di Finlandia nei periodi medievale, moderno e contemporaneo.</i><i><br />
</i></blockquote>
</div>
</div>
<i>I responsabili scientifici del convegno: Paolo Marelli, Davide Finco, Chiara Benati e Andrea Berardini.</i><br />
<div style="text-align: right;">
<span style="color: #38761d;"><a href="https://sezionescandinavistica.weebly.com/diverso-nemico-altro.html">Qui</a> potete vedere il <b><a href="https://sezionescandinavistica.weebly.com/diverso-nemico-altro.html">link</a> </b>dell'evento.</span></div>
<div style="text-align: start;">
<div style="text-align: right;">
<a href="https://sezionescandinavistica.weebly.com/uploads/2/3/7/4/23741174/programma_x_convegno_di_studi_scandinavi_29-10-17.pdf"><span style="color: #38761d;">Programma del convegno.pdf</span></a></div>
<div style="text-align: right;">
<a href="https://sezionescandinavistica.weebly.com/uploads/2/3/7/4/23741174/elenco_abstract.pdf"><span style="color: #38761d;">Abstract.pdf</span></a></div>
<a name='more'></a><br /></div>
<span id="goog_1978497906"></span><span id="goog_1978497907"></span>L'intervento di cui vorrei parlarvi è <b>"Stregoni, pagani ed esseri soprannaturali: l’alterità dei Sami nei racconti popolari norvegesi"</b> tenuto dal professor Luca Taglianetti che ho particolarmente apprezzato sia per il contenuto interessante che per la fluidità della presentazione.<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6VjD1GMDXyuCVllJcodZgVmMhc9qr-gdKuv04Lt7maHanarEwv4aIWfQpNlFlJvJjxG3gzW9ltAJZMfxs9yBklhEVcR-ve4CUknJ8humh0TVl1aGinkXtSgD6XVMYqxxU8cJNJEmnsw/s1600/86521e6cd3ee08b61e2560ca520b382a.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="1000" height="64" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6VjD1GMDXyuCVllJcodZgVmMhc9qr-gdKuv04Lt7maHanarEwv4aIWfQpNlFlJvJjxG3gzW9ltAJZMfxs9yBklhEVcR-ve4CUknJ8humh0TVl1aGinkXtSgD6XVMYqxxU8cJNJEmnsw/s320/86521e6cd3ee08b61e2560ca520b382a.png" width="320" /></a></div>
<br />
I <b>Sami (finn o lapp)</b>, conosciuti generalmente come Lapponi, termine in realtà spregiativo, sono stati sempre considerati in maniera negativa. Vengono da sempre <b>accusati di essere degli stregoni e il pregiudizio su di loro si è diffuso nella letteratura popolare</b>, divenendo esseri soprannaturali pericolosi che praticano l'antica religione pagana.</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXZuMij5zwcZtpMYn8lMYeULaorYFjp_fT9qVsDPum3iA4FEnvC4fP5oKt2_Mu1AZwC0sM-6_xYcZdarXRnSVbFpDoH6eIDDR4fWk4r_wQ78ex8DRI8nU6vi_zr-cbiVnoB_pDwfpLsa8/s1600/Saami_Family_1900.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1176" data-original-width="1600" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXZuMij5zwcZtpMYn8lMYeULaorYFjp_fT9qVsDPum3iA4FEnvC4fP5oKt2_Mu1AZwC0sM-6_xYcZdarXRnSVbFpDoH6eIDDR4fWk4r_wQ78ex8DRI8nU6vi_zr-cbiVnoB_pDwfpLsa8/s320/Saami_Family_1900.jpg" width="320" /></a></div>
Nelle saghe medievali islandesi si fa spesso cenno all'abilità magica dei <i>"finnar"</i>. Si trovano riferimenti nella <b>Vatnsdæla saga, nella Haralds saga ins hárfagra, nella Örvar Odds saga</b>, ma anche in testi latini come nei <b>Gesta danorum di Sassone Grammatico, nella Historia Norwegie o nel libro di Olao Magno.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In questi testi si narra di lapponi che predicono il futuro, di pericolosi incantesimi d'amore, di esperti di magia che vengono dalla terra dei Finni, frecce magiche e illusioni ottiche.</div>
Addirittura in epoca cristiana si proibiva, attraverso alcune leggi, di recarsi nel <i>Finnmörk (la terra dei Finni)</i>, chiedere profezie a loro o credere nelle streghe.<br />
<div style="text-align: justify;">
A lungo sono state tentate missioni di conversione nella speranza di sradicare la loro religione e le loro tradizioni. Subirono processi di stregoneria e furono distrutti tantissimi oggetti tradizionali come il tamburo sciamanico. Purtroppo i Sami rimasero in uno stato di subordinazione e discriminazione rispetto alla Norvegia almeno fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale in cui cominciarono a tutelare la loro cultura tramite associazioni permettendo così alla popolazione indigena di sopravvivere. </div>
<div style="text-align: justify;">
Anche i folcloristi norvegesi parlano della stregoneria dei sami nei racconti popolari, come <b>il racconto di Ivar Aasen "Il prete e i Finni" che deriva da alcune antiche leggende (le “Leggende del Nordland”). Johan Storaker </b>descrive un esempio di <b><i>"gand" </i></b>ovvero un oggetto inviato da uno stregone lappone contro qualcuno, che penetra nel corpo causando dolore. Questi racconti alimentano le paure sui Sami considerati pericolosi, vendicativi e capaci di lanciare il malocchio o far morire il bestiame se gli si nega qualcosa.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4OYbu8TbwJcuGa5RwVMIgW2WNcftjH-Yhus6db3_JLAvrJ8XBaYkDn0yl3IeSNBDByKX9CsMd2UFJbYNW6pxK72OoCq-7OuDjD3EQ_T52mxHjU_Gbgw7C5w93TBWuE0dX_JEfz8rn0D0/s1600/9eb56dfa3fe75d1132bacdeaaa544cc8.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="296" data-original-width="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4OYbu8TbwJcuGa5RwVMIgW2WNcftjH-Yhus6db3_JLAvrJ8XBaYkDn0yl3IeSNBDByKX9CsMd2UFJbYNW6pxK72OoCq-7OuDjD3EQ_T52mxHjU_Gbgw7C5w93TBWuE0dX_JEfz8rn0D0/s1600/9eb56dfa3fe75d1132bacdeaaa544cc8.jpg" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Il <b><i>hugr</i></b>, che in antico nordico indicava l’insieme degli aspetti spirituali di un essere: <b>animo, mente, cuore, sentimento e desiderio</b>, viene usato nelle credenze popolari per designare qualunque malessere non attribuibile a una malattia fisica. Si diceva che erano i cattivi finni a porlo su qualcuno <i>(Lappen-Hogen o lappe-hugen)</i>. Inoltre il hug poteva lasciare il corpo del possessore per compiere azioni buone o cattive, probabilmente quest'idea è collegata ai viaggi sciamanici. Secondo le leggende il hug può andare a casa di qualcuno lontano per portare notizie o trasformarsi in animale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche la figura della <b>völva</b>, la profetessa, si dice che spesso fosse di origine sami. Inizialmente erano tenute in grande considerazione dalle comunità ma poi la paura prese il sopravvento con il tempo causando ostilità verso queste figure.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per questo motivo, la maggior parte dei casi di parassiti sul bestiame, veniva attribuita all'opera di stregoneria dei sami ed era chiamata <b>finnskott</b> cioè il famoso <i>“colpo del finno” </i>(ma anche <i>dvergskott “colpo del nano”, l’alvskott “colpo dell’elfo” e il gandskott “colpo del gand”)</i> di cui abbiamo testimonianza in moltissimi racconti e leggende popolari norvegesi. Per alcuni il bestiame viene colpito dalla <b>hulder,</b> una creatura soprannaturale femminile del folclore norvegese. Questo porta a ricollegare i sami agli esseri sotterranei delle leggende, come nani, elfi, troll e folletti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto ciò serviva per emarginare e disprezzare i Sami che altro non erano che un piccolo gruppo etnico sottomesso dai colonizzatori.<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLVa8o4HB7vcfGEDE4jjuSipjm0qg7B2K0S6CIlcChF5BQEfVa1QXkUQT7UELpeDC5aM28wAbCRul-hj9GUM9vKNC-karyZ5Agzim-6SCpxLH2kHEPkR0WSMz3grwbNKg56BLy65qBVL0/s1600/greenDivider.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="24" data-original-width="1014" height="7" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLVa8o4HB7vcfGEDE4jjuSipjm0qg7B2K0S6CIlcChF5BQEfVa1QXkUQT7UELpeDC5aM28wAbCRul-hj9GUM9vKNC-karyZ5Agzim-6SCpxLH2kHEPkR0WSMz3grwbNKg56BLy65qBVL0/s320/greenDivider.png" width="320" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNz-3YGqa3IKEEMzpLu9QomMCZxvmO5XLTecCus9qaGCZy6lDktGrJo0HxgWLScURb2nd5e4tqZJErN23V_yUUxehcU-bcDL-KZ3aHtgX4Pr6JjlBDnxjsmnnO-U9CY_LHBcqT-XqtJRw/s1600/luca_taglianetti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="450" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNz-3YGqa3IKEEMzpLu9QomMCZxvmO5XLTecCus9qaGCZy6lDktGrJo0HxgWLScURb2nd5e4tqZJErN23V_yUUxehcU-bcDL-KZ3aHtgX4Pr6JjlBDnxjsmnnO-U9CY_LHBcqT-XqtJRw/s200/luca_taglianetti.jpg" width="180" /></a></div>
<b>Luca Taglianetti</b> si è laureato in Lingue e Letterature Straniere nel 2004 presso l’Università degli Studi di Salerno, con una tesi in Filologia Germanica dal titolo Elementi cristiani nel Beowulf: influsso patristico o morale pagana alterata? Filologo e traduttore di letteratura scandinava, i suoi ambiti di ricerca riguardano tradizioni popolari, leggende, racconti e ballate scandinave, la letteratura norvegese del XIX secolo, la folcloristica. Ammesso nel 2012 come honorært medlem (“membro onorario”) all’Asbjørnsenselskapet, è stato nominato nel 2014 membro del comitato scientifico della collana di letteratura nordica Bifröst, Voci Fuori Scena Editore. Ha tradotto nel 2014 Andreas Faye, "Leggende popolari norvegesi" e Theodor Kittelsen, "Svartedauen. La Morte Nera" e nel 2016 "Åsmund Frægdegjæva. Una ballata medievale norvegese".</blockquote>
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<i><i><span style="color: #351c75;">Siti consigliati: </span></i></i></div>
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<a href="https://asbjornsenselskapet.academia.edu/LucaTaglianetti"><span style="color: #351c75;">pagina Academia con interventi di Luca Taglianetti</span></a></div>
</div>
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<a href="https://norskfolkemuseum.no/"><span style="color: #351c75;">Norsk Folkemuseum di Oslo</span></a></div>
<br />Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-76769567186893918132018-09-25T12:20:00.000+02:002018-10-16T18:05:40.980+02:00Recensione "La situazione è grammatica" di Andrea De Benedetti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-lQqySM6oPE_ob0qhmHqvfg_d-zGmI_rUU91tchQ9rGnc7OSCNLuQHE7M3QcSB_Hvd4zEz8NnUz73oyTmkcSf1jNVLf-TH0ZlVYBCejCKPH6FucO3OZ9HFyQ4gUCDQTb4FXjut5wRpPg/s1600/STYLE+%25281%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="810" height="354" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-lQqySM6oPE_ob0qhmHqvfg_d-zGmI_rUU91tchQ9rGnc7OSCNLuQHE7M3QcSB_Hvd4zEz8NnUz73oyTmkcSf1jNVLf-TH0ZlVYBCejCKPH6FucO3OZ9HFyQ4gUCDQTb4FXjut5wRpPg/s640/STYLE+%25281%2529.png" width="640" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
<br />
Forse sono troppo ottimista [...], ma non credo che vivrò abbastanza a lungo per partecipare ai funerali del congiuntivo. [...] Catastrofi ben più spaventose attendono, nei prossimi decenni, me, i miei figli, e i figli dei miei figli [...]. Ma il congiuntivo no. </blockquote>
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<div style="text-align: center;">
<i></i><br />
<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhJh320QxcHIVkgUg93Cfsw86WC7dGWndROuK8UWbUPUtQ5DBfm6nctKFeYzBsofgLnmkXK_dcsIUb9J8QQo-dQp5CvqpdfSVM2XyGEhvJI5G_60YMjiBxEUZJKOOzH5DefMwE1foF84A/s1600/51Hsz4Qti%252BL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="324" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhJh320QxcHIVkgUg93Cfsw86WC7dGWndROuK8UWbUPUtQ5DBfm6nctKFeYzBsofgLnmkXK_dcsIUb9J8QQo-dQp5CvqpdfSVM2XyGEhvJI5G_60YMjiBxEUZJKOOzH5DefMwE1foF84A/s320/51Hsz4Qti%252BL.jpg" width="207" /></a><i><i><u>Titolo:</u> <b>La situazione è grammatica. Perché facciamo errori. Perché è normale farli.</b></i></i><br />
<i><i style="text-decoration-line: underline;"><u>Autore:</u> </i><i><b>Andrea De Benedetti</b></i></i></div>
<div style="text-align: left;">
<i><u>Editore:</u> Einaudi</i><br />
<i><u>Pagine:</u> 134</i></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
<i><i><u>Prezzo:</u> 12,00 €</i></i><br />
<i><u><i><u>Data di uscita:</u> 2015</i></u></i></div>
<div style="text-align: left;">
<u><i>voto:</i></u><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_3aBR7JK1_XlaQTApRGmoWTzFuhSfusP6Evg6MN5XodCLF4IKwDRuCFFWy18Rs_ZHIEy6dYLatWTbOlLpU30n98dNOpCH4_IbvTjC0cZs7i3Z3JOsL9KNqqidYD2BYFyZBt3jUp8sATHf/s1600/45+stelline.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_3aBR7JK1_XlaQTApRGmoWTzFuhSfusP6Evg6MN5XodCLF4IKwDRuCFFWy18Rs_ZHIEy6dYLatWTbOlLpU30n98dNOpCH4_IbvTjC0cZs7i3Z3JOsL9KNqqidYD2BYFyZBt3jUp8sATHf/s1600/45+stelline.png" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
Descrizione: Capita a tutti di commettere errori di grammatica. Per distrazione, per un riflesso condizionato, non necessariamente per ignoranza. A volte, strano ma vero, a sbagliare è proprio la lingua, coi suoi paradigmi incoerenti, le sue prescrizioni illogiche, le sue regole irragionevoli. Questo libro spigliato e vivace vi aiuterà a scoprire gli errori degli italiani, ma anche quelli dell'italiano, ricostruendone l'epidemiologia, ripercorrendone la storia e utilizzando esempi vivi e attuali. Lungi dal considerarli una malattia, De Benedetti ci ricorda che gli "errori" sono innanzitutto sintomi da comprendere e interpretare. E che ciò che è sbagliato oggi potrebbe non esserlo più domani. Un libro che vi aiuterà a fare pace coi vostri strafalcioni. E che vi riconcilierà finalmente con quella cosa "drammatica" di nome grammatica.</blockquote>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s1600/recensione+prova+sfondo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="186" data-original-width="444" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s320/recensione+prova+sfondo.png" width="320" /></a></div>
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</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Devo ammetterlo: ho sempre amato la grammatica. Fin da bambina mi avviavo con entusiasmo a fare i compiti di analisi logica o grammaticale. Per me era un gioco cercare di capire la giusta declinazione, quando mettere apostrofi, accenti o le eccezioni alle regole. Eppure tutti, me compresa, abbiamo fatto degli errori. Ancora adesso ricordo fin troppo bene quando in uno dei primi compiti scrissi "Perzemolo" e l'incubo dell'errore mi accompagna ancora oggi.</div>
<br />
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfHYXmuXXiJXTbTqrwbBboD1kJzYPXVthhZEolRpYpUlUEjKy_HIc3QeAKdA9OHt_LomP1JbUVm52lriGuGTQPcC6jet_wmvmrqvf_CBBGiSNXyMwe2cI0SZ5xVJRdSaPTefmpx3WfmqE/s1600/185929774-27f20115-98c8-4a80-9cac-55bfb674e0f1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="241" data-original-width="539" height="142" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfHYXmuXXiJXTbTqrwbBboD1kJzYPXVthhZEolRpYpUlUEjKy_HIc3QeAKdA9OHt_LomP1JbUVm52lriGuGTQPcC6jet_wmvmrqvf_CBBGiSNXyMwe2cI0SZ5xVJRdSaPTefmpx3WfmqE/s320/185929774-27f20115-98c8-4a80-9cac-55bfb674e0f1.jpg" width="320" /></a>La questione si complica ancora di più se consideriamo che l'italiano continua a evolversi e la grammatica si adegua ai meccanismi dei suoi parlanti e non viceversa. Ma se da una parte questa consapevolezza spaventa, dall'altro ci fa capire meglio come funziona il nostro patrimonio linguistico che è da proteggere e valorizzare. Siamo noi a stabilire le regole della lingua e non viceversa. Non esiste un organo che impone dall'alto una regola perché questa fallirebbe miseramente. Questo però non ci vieta di rimanere legati alle regole imparate a scuola e per fortuna in molti si impegnano per farle rispettare con devozione. La cosa buffa è che è spesso è proprio questa ipercorrettezza che ci fa sbagliare per paura di sbagliare.</div>
<blockquote class="tr_bq" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="text-align: start;">Se sbagliare è nella nostra natura, gioire degli altrui sbagli e correggerli con accanimento è uno dei fondamenti della nostra cultura.</span></blockquote>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
L'avvento del web ha portato molti cambiamenti anche a livello linguistico e se come nota l'autore, da una parte ha portato più persone a leggere e scrivere ogni giorno sui social network o il cellulare, dall'altra ha legittimato pari diritti a colti e ignoranti accelerando fenomeni di mutamenti linguistici.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Il libro di De Benedetti è un inno all'errore che permette di rivedere le castronerie sotto una luce diversa, non come ignoranza, ma come sintomo di moda, tradizione o maggiore correttezza logica che mal si adatta alle regole stabilite.</div>
<blockquote class="tr_bq" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIBBfSgegymFyvN5qRMiYZvFOuFZJrEdKRkndxyVgezYO1LZP5YEOednr2UaJUJslkQqi7nivaFNiymVmyPDBK2kfvUiQP3UxEf6xD4W_apdfjCAY9c0d8tMG3iFnc2fgyYuNEXJTshtk/s1600/errori-grammaticali.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="578" data-original-width="900" height="204" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIBBfSgegymFyvN5qRMiYZvFOuFZJrEdKRkndxyVgezYO1LZP5YEOednr2UaJUJslkQqi7nivaFNiymVmyPDBK2kfvUiQP3UxEf6xD4W_apdfjCAY9c0d8tMG3iFnc2fgyYuNEXJTshtk/s320/errori-grammaticali.jpg" width="320" /></a>La grammatica è - spesso - un'opinione. Nel senso che tutti quanti abbiamo una certa idea, magari inconsapevole, di come funziona la lingua, di cosa sia giusto o sbagliato, di come vanno pronunciate e scritte le cose. [...] il giorno in cui una maggioranza schiacciante di italiani deciderà che <i>mentre invece</i> è corretto, i grandi elettori della lingua [...] non potranno far altro che prenderne atto.</blockquote>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Lo stile ironico e pungente dell'autore mi ha conquistata sin dalle prime pagine, facendomi riflettere su temi linguistici importanti attraverso brevi capitoli pieni di simpatici aneddoti.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Il fine ultimo di questo libro è permetterci di capire perché quella regola grammaticale proprio non vuole entrarci in testa o anche come mai finiamo per ripetere sempre lo stesso errore.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Avete mai riflettuto sul fatto che i bambini imparando a parlare fanno tutti gli stessi errori linguistici? O che spesso un errore dipende dalla pronuncia dialettale?</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Questo porta a comprendere che ci sono motivi alla base di questi errori e attraverso la storia possiamo ricostruire come siamo giunti a determinate regole che vanno contro la nostra stessa norma linguistica.</div>
<br />
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Per questo motivo ci sono casi in cui un errore grammaticale diventa una regola, allo stesso modo un congiuntivo sbagliato può precluderci una conquista sensuale. Ma esiste un gps per non sbagliare strada nell'intricato mondo delle regole grammaticali?</div>
<blockquote class="tr_bq" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE-aTRr-qnnyYfu7m24H7MhDq1dmXyO1cGUL6VNX_oMTnPY9GJDZvbWx7bbbksorDvjDMihTVRyWrGx4UTMFI4e_USJRCR_vceY90AiDIEAXGS6Qkk1hV4gKwHevDqznpaOQrfj0-Vm4s/s1600/886438.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="465" data-original-width="620" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE-aTRr-qnnyYfu7m24H7MhDq1dmXyO1cGUL6VNX_oMTnPY9GJDZvbWx7bbbksorDvjDMihTVRyWrGx4UTMFI4e_USJRCR_vceY90AiDIEAXGS6Qkk1hV4gKwHevDqznpaOQrfj0-Vm4s/s320/886438.jpg" width="320" /></a>Forse arriverà il giorno in cui non avremo più bisogno di scrivere, perché un software lo farà al posto nostro [...]. Quel giorno, se mai arriverà, sì che la situazione sarà drammatica. [...] perché la lingua non sarà più nostra, perché avremo ceduto a terzi la responsabilità di dare forma ai nostri pensieri [...].</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Se pensavate che la linguistica e la grammatica fossero temi noiosi e prolissi, vi invito a provare a leggere questo libro e scoprirete una vera e propria narrazione che vi farà passare del tempo piacevole con il sorriso sulle labbra. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6lKAVD7jNGlISHrY3OrGmTS49lB15WusA2h34HvbenEvobh6TvUc0WQLY3j4Npnc-uyUBSp68s-CiIAZpFkltZgWM28_sXcOiuEgVj7KDKHLjdapZZ2tKnbHDGhJTzHGZB7VoLOkjd60/s1600/SalvaLaNonna-uso-usare-puntini-di-sospensione-non-si-dice-piacere-buone-maniere-galateo-300x160.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="160" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6lKAVD7jNGlISHrY3OrGmTS49lB15WusA2h34HvbenEvobh6TvUc0WQLY3j4Npnc-uyUBSp68s-CiIAZpFkltZgWM28_sXcOiuEgVj7KDKHLjdapZZ2tKnbHDGhJTzHGZB7VoLOkjd60/s1600/SalvaLaNonna-uso-usare-puntini-di-sospensione-non-si-dice-piacere-buone-maniere-galateo-300x160.jpg" /></a>Ho amato lo stile di De Benedetti, riuscire a comunicare informazioni preziose appassionando il lettore è un dono raro. Ho volutamente evitato di fare degli esempi perché non voglio rovinare con anticipazioni le avventure e disavventure di un testo che ha capitoli che si intitolano come "Evacuare felici" o "Peppa Pig usa il congiuntivo". Un viaggio nella grammatica da gustare tutto d'un fiato.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s1600/Divider2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="61" data-original-width="454" height="42" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s320/Divider2.png" width="320" /></a></div>
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: Times; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; margin: 0px; orphans: 2; text-align: center; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px;">
<b><u>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</u></b></div>
</div>
</div>
<br />Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-40082617700220074542018-09-12T12:39:00.000+02:002018-09-12T12:39:00.798+02:00WWW Wednesday - letture in corso #1 - 2018<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVFAiviwT2SqfXIVlLBmWIcgwDlIyDddVMNQVuC5qcce9jPx2x27OOl4UqYyIto7m65EhiIMWjIMPFsYPFdOz-rSlJbhvgbc_GSfQoECEykfTILNRi4oN6_a-m61swmApCqEOWypGl050/s1600/8dab7bff5412ff0baaf5d94758ed582b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="705" data-original-width="564" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVFAiviwT2SqfXIVlLBmWIcgwDlIyDddVMNQVuC5qcce9jPx2x27OOl4UqYyIto7m65EhiIMWjIMPFsYPFdOz-rSlJbhvgbc_GSfQoECEykfTILNRi4oN6_a-m61swmApCqEOWypGl050/s400/8dab7bff5412ff0baaf5d94758ed582b.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Lo so, avevo annunciato il mio ritorno e non mi sono fatta sentire per una settimana! Chiedo perdono, ma tra il lavoro e la casa è stata dura organizzare qualunque cosa. Purtroppo leggo poco avendo poco tempo libero e dunque anche questa rubrica non potrò più postarla tutte le settimane, ma almeno potrò aggiornarvi sulle mie letture ogni volta che ci saranno novità.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiupQtKJY6IRltqp9PiF0pNEA8aL3-Q_c_GU7Wc5MYou9p2DfyCs7zMAUxB5_iI55zXjcTS8pmlZxWABM8rE1SHQN3hsbeslP7JkMdWpEh6bkKpKxHoMuvp84F-c4HBm0Aeyo851PU6wVU/s1600/qualehaifinito.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="73" data-original-width="617" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiupQtKJY6IRltqp9PiF0pNEA8aL3-Q_c_GU7Wc5MYou9p2DfyCs7zMAUxB5_iI55zXjcTS8pmlZxWABM8rE1SHQN3hsbeslP7JkMdWpEh6bkKpKxHoMuvp84F-c4HBm0Aeyo851PU6wVU/s1600/qualehaifinito.png" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb4zZ4unCL8cbFC_VYK_diynvTZEvS8VTxzVE8-tz0iMFnojF-M7whkQF_LOWIkeaMCBjzNOUfAwDKX03CTKsV8s-GAhZlkWWOLjKtbDBw8Wuslks2lY3oIgrNc4wys3tx3-fM3voKc9E/s1600/517tQR9gqOL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="353" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb4zZ4unCL8cbFC_VYK_diynvTZEvS8VTxzVE8-tz0iMFnojF-M7whkQF_LOWIkeaMCBjzNOUfAwDKX03CTKsV8s-GAhZlkWWOLjKtbDBw8Wuslks2lY3oIgrNc4wys3tx3-fM3voKc9E/s200/517tQR9gqOL.jpg" width="140" /></a>Beatrice Masini ha scritto uno dei miei libri preferiti: "Se è una bambina" eppure dopo quello ho letto altri suoi tre libri e c'è qualcosa che non mi convince in nessuno. Questo in particolare lo desideravo leggere da anni e le aspettative erano molto alte. Sono rimasta molto delusa e l'unica cosa che mi ha lasciato è stata una sensazione di angoscia terribile. Mi dispiace davvero perché aveva grandi potenzialità e mi dispiace perché ho molta stima della Masini. Non credo lo leggerei a un bambino. Ha uno stile particolare e un tema molto delicato.</div>
Voi lo avete letto? Che ne pensate?<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCmE1hKNcCBBdvdqBlNr19Pfi8UTO3sDZpHLXmFJE9bOXZ5m8J6ltFo2Qve9aMYMsW68qE8Qh5s1jmPuD07dMsdGBweSxTZhErjzjQ1YPftPffsUYsiOTBLEf7K_Kwsy2pI0l-H3twWVs/s1600/cosastaileggendo.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="94" data-original-width="507" height="74" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCmE1hKNcCBBdvdqBlNr19Pfi8UTO3sDZpHLXmFJE9bOXZ5m8J6ltFo2Qve9aMYMsW68qE8Qh5s1jmPuD07dMsdGBweSxTZhErjzjQ1YPftPffsUYsiOTBLEf7K_Kwsy2pI0l-H3twWVs/s400/cosastaileggendo.png" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8am6AXKyMTj_qUP8FKdeE7UHiRCWmmFUKQW7Xa7aWDpr5IgHI2MMc8KtUcn60FgGRP_GcYsLgWuVHGZ6VA17dNfJ3hsoESbObd7LzeFDX2gYg3tbyld-oXgA99vQrMgu-aTH63m6beIE/s1600/cop_low_hyperversum.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="994" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8am6AXKyMTj_qUP8FKdeE7UHiRCWmmFUKQW7Xa7aWDpr5IgHI2MMc8KtUcn60FgGRP_GcYsLgWuVHGZ6VA17dNfJ3hsoESbObd7LzeFDX2gYg3tbyld-oXgA99vQrMgu-aTH63m6beIE/s200/cop_low_hyperversum.jpg" width="123" /></a>Questo libro mi è stato regalato poco tempo fa e consigliato da più persone e così ho deciso di provarlo e devo dire che per il momento mi sta piacendo molto. Spero di riuscire a scriverne una recensione. Al momento ho solo il primo volume quindi devo recuperare gli altri. Non voglio anticipare niente per ora...<br />
Voi lo avete letto? Che ne pensate?<br />
Conoscete altri libri simili?</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwxCGzHdKwW99mD4-a5BYdcEeeFmtYFsroAb2ZIokDc5x8SZTOnVx7UbftXB5YbOs8996yaIGlt21LkPEuNXdOr4Ie9X5N85PxtJ-s4o-zlzElP6p26RMXQv4EufCD1skuuSAY1jEOz8/s1600/qualeleggerai.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="72" data-original-width="494" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwxCGzHdKwW99mD4-a5BYdcEeeFmtYFsroAb2ZIokDc5x8SZTOnVx7UbftXB5YbOs8996yaIGlt21LkPEuNXdOr4Ie9X5N85PxtJ-s4o-zlzElP6p26RMXQv4EufCD1skuuSAY1jEOz8/s1600/qualeleggerai.png" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwWjHUIw3OVdIXo4PCN8HulFyAZ1kfNPi1Cne3iD0RTDnUyzIN0mwex4r9oWPuuGBRb0OkK9eyTt2ZwDOHk0OxQffOtWKrmvrVREn7d7oN36UWukoVBIoumia182YlvnL1fnGQgxOmOco/s1600/download.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="568" data-original-width="364" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwWjHUIw3OVdIXo4PCN8HulFyAZ1kfNPi1Cne3iD0RTDnUyzIN0mwex4r9oWPuuGBRb0OkK9eyTt2ZwDOHk0OxQffOtWKrmvrVREn7d7oN36UWukoVBIoumia182YlvnL1fnGQgxOmOco/s200/download.jpeg" width="128" /></a>Ecco un altro libro che volevo leggere sin da quando lo vidi per caso in televisione presentato da Michela Murgia. L'argomento del femminismo mi sta molto a cuore e queste tematiche sono per me come calamite, per cui non potevo farmelo sfuggire! Non vedo l'ora di leggerlo, sono davvero curiosa di cosa troverò.<br />
Voi lo avete letto? Che ne pensate?<br />
Conoscete altri libri del genere?<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpEg50qmJK4k2T2_BSSWyB8ssK9hYiA0UnMlWIqv1G-blSv8zd1GQ2AH6UPoKsqPfo8SBvLTrx5b7WmJmw2o5GacPefVY_uaxbDAbHuswGDK6qV38ogp75V6Nt70ZSo0X5ZU6yAcv7xj0/s1600/Leaves-Divider1.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="44" data-original-width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpEg50qmJK4k2T2_BSSWyB8ssK9hYiA0UnMlWIqv1G-blSv8zd1GQ2AH6UPoKsqPfo8SBvLTrx5b7WmJmw2o5GacPefVY_uaxbDAbHuswGDK6qV38ogp75V6Nt70ZSo0X5ZU6yAcv7xj0/s1600/Leaves-Divider1.png" /></a><br />
<b>E voi? Cosa state leggendo?</b></div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-77510275791601400832018-09-11T12:24:00.000+02:002018-09-11T12:24:04.512+02:00Seminario sulle tradizioni manoscritte del medioevo germanico - Università di Pisa 8/10/2015 (ripubblicazione)<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Un libro è un 'testo', o lo si comprende o non lo si comprende. Vi si trovano forse alcuni brani 'difficili'. Per comprenderli occorrerà una tecnica: questa si chiama <b>filologia<i></i></b>. Poiché la scienza della letteratura si occupa di testi, è perduta se non fa uso della filologia: questa non può essere sostituita né dall'intuizione né da alcuna visione di essenze.</div>
<i>E.R. Curtius</i></blockquote>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ho avuto il piacere di seguire un interessante seminario tenuto dalla professoressa <b>Maria Rita Digilio </b>all'Università di Pisa il 13 ottobre 2015 riguardo le tradizioni manoscritte del medioevo germanico, dunque ho deciso di condividere con voi gli argomenti trattati con un breve articolo di riepilogo che spero possa piacervi.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSHPpgq6ohG3dOJI6xZGZm0I3o8SQR13Hm-CiUgw5mNpxMGKgM7aZ_uoCNnYP8WKm7cLgahT3kuXTwDpd_tWwDHXQA-GmGD_YnAJ2VwNio37LdozJotpTAQMWnqIULhyMJs3DzoZ5X3C0/s1600/Signum-LangLit-Germanic-Philology-2-1200x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="900" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSHPpgq6ohG3dOJI6xZGZm0I3o8SQR13Hm-CiUgw5mNpxMGKgM7aZ_uoCNnYP8WKm7cLgahT3kuXTwDpd_tWwDHXQA-GmGD_YnAJ2VwNio37LdozJotpTAQMWnqIULhyMJs3DzoZ5X3C0/s640/Signum-LangLit-Germanic-Philology-2-1200x300.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
L<b>'ecdotica</b> o critica testuale, non può prescindere dal <b>metodo di Lachmann</b>, un metodo che a regime dovrebbe consentire la scomparsa dell'editore, per via di una procedura scientifica, meccanica, inoppugnabile e inevitabile. Per Lachmann i copisti hanno rovinato i testi rendendoli pieni di errori. Lavorando al testo con metodo scientifico, Lachmann credeva di poter arrivare al testo originale nella sua integrità e perfezione. Ma i più rigidi riguardo questa idea sono i Lachmaniani più che Lachmann stesso. Il metodo di Lachmann era asettico e non poteva essere uguale per tutte le filologie, dato che ogni ramo linguistico della filologia si differenzia per numero e tipo di fonti. Per tale motivo, il modo di fare le edizioni critiche deve essere estremamente diverso per ogni filologia, dunque usare approcci diversi pur partendo da uno stesso metodo.</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitk4cOkzQech19ZdOsbxFoxsXcNCIiAbIgfVI-oYWVw5hgMwRuY2AqDznJPa67BX5dXLjquArBanGj9wbMBAGot3C0b4ujcIbFtHwVo-tXybTD9xPuKGE6jMvleio4kJAGyxzV1Q5BD2E/s1600/Karl_Lachmann_-_Imagines_philologorum.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitk4cOkzQech19ZdOsbxFoxsXcNCIiAbIgfVI-oYWVw5hgMwRuY2AqDznJPa67BX5dXLjquArBanGj9wbMBAGot3C0b4ujcIbFtHwVo-tXybTD9xPuKGE6jMvleio4kJAGyxzV1Q5BD2E/s1600/Karl_Lachmann_-_Imagines_philologorum.jpg" /></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Il metodo Lachmann (1793–1851) non è mai stato scritto da Lachmann, ma fu ricavato dai suoi appunti. La sua ambizione era elaborare una prassi operativa talmente netta e univoca da essere applicata a tutte le lingue e su tutte le tipologie testuali. Essa aveva uno stampo pragmatico, non teorico. L'obiettivo era restituire il testo originale o comunque molto vicino alla sua base. L'autore redige un'opera originale da cui poi vengono redatte delle copie manoscritte che trasmettono l'opera. La copiatura rende impossibile conservare l'originalità del testo dato l'elevato numero di errori dei copisti.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Lachmann era un tedesco dell'800 e la sua ambizione era di ripristinare i testi originali corrotti dai copisti per ricreare la volontà dell'autore. Il metodo prevedeva due fasi di lavoro per creare l'edizione critica di un testo.</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<i>1° fase: Recensio<br />
2° fase: Emendatio</i></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Nella fase della<i> recensio</i>, i filologi devono procurarsi tutti i testimoni dell'opera di cui desiderano curare l'edizione critica, confrontare tutti i frammenti e i testi pervenuti. In questa fase è necessario non intervenire con interpretazioni personali, ma procedere tramite un lavoro meccanico e oggettivo, limitandosi ad accostare, trascrivere e confrontare le varie fonti.</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnFcTmPIOAdL9n1Z_LpQGOiU3xiCcGssu81aaKd_4M73gWRAY_jgTuZxtF0RJOK-ROR1Ul7UY-jTDC0ZHEReTla2NwR6n5BUXg-AKn2ECYoypLhyphenhyphen2yNjjIAq5tniNM2RRmqmMLcgQDmIM/s1600/8294d765ab5fa375d84f991a35cb83e9.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnFcTmPIOAdL9n1Z_LpQGOiU3xiCcGssu81aaKd_4M73gWRAY_jgTuZxtF0RJOK-ROR1Ul7UY-jTDC0ZHEReTla2NwR6n5BUXg-AKn2ECYoypLhyphenhyphen2yNjjIAq5tniNM2RRmqmMLcgQDmIM/s320/8294d765ab5fa375d84f991a35cb83e9.jpg" width="188" /></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Dai manoscritti pervenuti si deve quindi arrivare a capire l'originale, stabilire l'archetipo, che non è l'originale ma il testo ricostruito sulla base di tutte le testimonianze, il quale non necessariamente sarà il testo corretto. Si parte dal principio che l'autore abbia scritto qualcosa di perfetto ma non necessariamente vero. L'archetipo è lo stadio testuale derivato dalla <i>recensio</i>. I testimoni del testo che abbiamo possono essere apparentati sulla base degli errori che condividono. E sono di due tipi: <i>Congiuntivo</i> quando i testimoni condividono lo stesso errore, <i>Disgiuntivo</i> quando un errore in un unico testimone lo distingue e separa dagli altri. I copisti a volte aggiungono o riscrivono brani dove ci sono pezzi mancanti o errori e questa manipolazione di una manipolazione causa danni peggiori. C'è una teoria chiamata <i>Lectio difficilior</i>, secondo cui il testo corretto è sempre quello più difficile.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Quando in un testo si trova un punto difficile da capire o una parte mancante, i vari copisti finiscono per modificare ognuno a modo suo il manoscritto, perdendo il senso del testo originario. Gianfranco Contini definisce questa banalizzazione con il termine diffrazione. Non bisogna quindi considerare necessariamente corretta la versione del brano riscontrata nella maggioranza dei testimoni, ma valutare le parentele dei testi. Bisogna ragionare sui vari frammenti per arrivare a quello più presumibilmente corretto, facendo una scelta non sempre coerente con le precedenti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il filologo lavora sulla globalità del testo, rilegge centinaia di volte e analizza tutto nei dettagli, a volte rivolgendosi anche all'aiuto di altre lingue. Anche nel caso di Beowulf ad esempio, in cui vi è un solo manoscritto, si tende a temere di metterci mano, ma a rispettare troppo il testo si fa un torto all'opera laddove venga scoperto un errore. L'editore spesso cambia l'originale per rispettare l'allitterazione, il significato o per questioni grammaticali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL-k3v1orYTWDwOpArptEgiDOTkEG7fyDnyLtYfGPAxeXOCbLs0XVYz6zP5gm63Iuwr5KUXqV1X4YtMxc7B2TifHsywFb4Fk9imGvZ2ManB0gOi1WfhBGPWKgUyupMj-YSz7BWp6QN-Q4/s1600/220px-Joseph_Bedier.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL-k3v1orYTWDwOpArptEgiDOTkEG7fyDnyLtYfGPAxeXOCbLs0XVYz6zP5gm63Iuwr5KUXqV1X4YtMxc7B2TifHsywFb4Fk9imGvZ2ManB0gOi1WfhBGPWKgUyupMj-YSz7BWp6QN-Q4/s320/220px-Joseph_Bedier.jpg" width="218" /></a>Dopo aver messo insieme tutti i manoscritti, bisogna lavorare all'<i>emendatio</i> ovvero avere il coraggio di correggere per rispettare l'autore. In questa fase c'è il rischio di esagerare nella correzione, come accadde proprio a Lachmann con intromissioni spaventose, così come per i suoi seguaci che non avevano il genio necessario per tale lavoro. Si lavora su una ricostruzione lessicale, linguistica e cognitiva.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Bediér</b>, famoso filologo francese, propone un altro metodo di lavoro, ovvero quello di scegliere un solo testimone, il testo che a proprio giudizio sia il migliore per fedeltà all'originale e rinunciare alla collazione, ovvero al confronto con gli altri testimoni. Si basa quindi su un solo manoscritto, ritenendo inutile applicarsi su tutti gli altri poiché non esiste un metodo certo di lavoro per stabilire cosa cosa sia corretto e cosa no. </div>
<br />
Un testo critico vive a metà tra l'opera originale e la ricerca della verità. L'opera è quella che doveva essere ma non ci è pervenuta, l'altra è la verità del manoscritto che abbiamo.<br />
<div style="text-align: justify;">
Per essere efficace il metodo Lachmann deve soddisfare i seguenti requisiti:</div>
<blockquote class="tr_bq">
<ol>
<li>La tradizione deve essere chiusa, ovvero deve esistere un solo e unico archetipo.</li>
<li>La trasmissione deve essere esclusivamente verticale, ovvero la copia scritta da un unico antigrafo e le successive copiate sempre da quello precedente.</li>
<li>Stabilire su base certa di errori condivisi, la parentela del manoscritto.</li>
<li>I copisti devono mantenersi fedeli alla fonte.</li>
</ol>
</blockquote>
La tradizione può essere aperta o chiusa. Il metodo dunque funziona solo se derivano tutti da un unico antigrafo, cosa che però non accade quasi mai. Se erano in possesso di due copie diverse di uno stesso testo, ad esempio, i copisti copiavano brani da entrambi i testimoni finendo per rendere inefficace il metodo Lachmann.<br />
Nel 1990 esce sulla rivista <b>Speculum</b>, un articolo sulla discussione già molto viva della critica del testo. Piuttosto che inseguire la chimera del testo giusto con l'analisi delle varie edizioni, suggeriva di affidarsi ad un unico manoscritto. Questo metodo tuttavia produce spesso critiche che banalizzano il lavoro dei filologi, portando alcuni a spacciare per edizione critica la semplice copia dell'edizione di un manoscritto. Se per Lachmann il manoscritto singolo è secondario, per gli altri della new philology diventa principale, si accontentano quindi della storicizzazione del testo.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW-hQZ1GEBKpDQ2LiOaJr9cwPPqemR4vcISwCwjyNRkpUWtxgE_Ut3Ale88wmL_xGN7jX9oge37skNkndCKKNZCi72qKk5bRlLf5DP980exLXxKU4qfDHsm5g57crhde-7FVTAjohC8_g/s1600/Schermata+2015-10-10+alle+21.16.00.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW-hQZ1GEBKpDQ2LiOaJr9cwPPqemR4vcISwCwjyNRkpUWtxgE_Ut3Ale88wmL_xGN7jX9oge37skNkndCKKNZCi72qKk5bRlLf5DP980exLXxKU4qfDHsm5g57crhde-7FVTAjohC8_g/s200/Schermata+2015-10-10+alle+21.16.00.png" width="200" /></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Il testo letterario medievale non veniva letto direttamente dal pubblico, ma veniva declamato a un pubblico non alfabetizzato che acoltava. Gli elementi della tradizione orale si trasferiscono allo scritto e la tradizione tramandata diventa schizofrenica. Il testo medievale è un'opera aperta a variazioni infinite. La <i>New Philology</i> nega il concetto di testo e il concetto di autore. Se il narratore orale durante la recita di un testo si inventa dei brani, lui stesso diventa un autore.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
L'edizione critica si fa tenendo conto di tutte le varianti ma anche segnalando le variazioni al lettore. Il filologo può fare delle scelte a patto che le indichi. I manoscritti si sono contaminati a vicenda e quindi è imposisbile arrivare all'originale. La critica si fa sulla filologia, è la base. Si studia sul testo elaborato dai filologi. La prima critica letteraria la fanno gli stessi filologi.</div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-39611827817707822882018-09-03T12:12:00.000+02:002018-09-03T12:12:01.368+02:00Di lauree e viaggi danesi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUCx_GSUFYq9uB8OPNu0cbIUhoIPmlY5E31i735Xa9i51yWbmdu4CZLgWPuSkBKAINx_uMg6HKKBUOUpEmNmuYlYz_K9wvfdlF3T5Vw-ylAxy57-7_yTUwNxaYqkzbB8DcxQpJKgjuzwQ/s1600/3db7700f68addc51a2f48fd45bfea2dc.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="854" data-original-width="564" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUCx_GSUFYq9uB8OPNu0cbIUhoIPmlY5E31i735Xa9i51yWbmdu4CZLgWPuSkBKAINx_uMg6HKKBUOUpEmNmuYlYz_K9wvfdlF3T5Vw-ylAxy57-7_yTUwNxaYqkzbB8DcxQpJKgjuzwQ/s400/3db7700f68addc51a2f48fd45bfea2dc.jpg" width="263" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Eccomi qua, tornata dopo l'ennesimo periodo di silenzio. È strano tornare a scrivere sul blog dopo tutto questo tempo e questi cambiamenti. Ancora non mi sono abituata ai ritmi della mia nuova vita, continuano ad esserci novità, mi sono trasferita in un'altra città da poco, sono immersa in un trasloco e il mio ritorno dal soggiorno di studio in Danimarca dopo la mia laurea (Halleluja!) mi ha frastornata. La mia vita è in costante mutamento ma trovo che nonostante l'assenza di stabilità sia bello poter tornare nel Portale e vedere che questo angolino esiste e resiste al tempo e alle disavventure.</div>
<div style="text-align: justify;">
In questo periodo non sono stata inattiva, ho preparato le basi per tornare a lavorare sul web. E ringrazio tutti voi che continuate nonostante tutto a seguirmi e a scrivermi commuovendomi e facendomi sentire l'importanza di non mollare e di tornare a fare del mio meglio con costanza e impegno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dunque cosa è successo in tutto questo tempo?</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sono laureata in Letterature Europee per l'Editoria e la Produzione Culturale all'Università di Pisa con una tesi in filologia germanica sulle rune. Subito dopo ho preso un aereo diretta in Danimarca dove ho soggiornato con una borsa di studio per studiare Lingua e Cultura danese. Un'esperienza bella e intensa che mi ha permesso di approfondire la lingua, conoscere persone meravigliose e capire quando amo il Nord e che scegliere questo mondo per i miei studi è stata una scelta di cui sarò sempre felice. Ma immaginate trovarmi in camera con una ragazza taiwanese-venezuelana che viveva in Cina con patrigno norvegese (in due facevamo 7 nazionalità) a parlare spagnolo, leggere in inglese, studiare in danese e scrivere in italiano. Il delirio! Ma ho visto posti meravigliosi, musei, pietre runiche, ricostruzioni storiche, ho fatto attività archeologiche e di ricerca e ascoltato musica bellissima.</div>
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Il ritorno è stato traumatico e al contempo mi ha dato un nuovo stimolo per non mollare nonostante tutto e tutti. Il mio futuro è tutto da scoprire, ma di una cosa sono certa: non voglio abbandonare Il Portale e spero che continuerete a seguire le mie disavventure e le mie letture e che condividerete con me consigli e pensieri, storia nordica e culture antiche.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6VjD1GMDXyuCVllJcodZgVmMhc9qr-gdKuv04Lt7maHanarEwv4aIWfQpNlFlJvJjxG3gzW9ltAJZMfxs9yBklhEVcR-ve4CUknJ8humh0TVl1aGinkXtSgD6XVMYqxxU8cJNJEmnsw/s1600/86521e6cd3ee08b61e2560ca520b382a.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="1000" height="64" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6VjD1GMDXyuCVllJcodZgVmMhc9qr-gdKuv04Lt7maHanarEwv4aIWfQpNlFlJvJjxG3gzW9ltAJZMfxs9yBklhEVcR-ve4CUknJ8humh0TVl1aGinkXtSgD6XVMYqxxU8cJNJEmnsw/s320/86521e6cd3ee08b61e2560ca520b382a.png" width="320" /></a></div>
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<b><i><u><span style="color: #38761d;">Se avete domande sentitevi liberi di scrivermi :) </span></u></i></b></div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-10914218378963695292018-04-30T12:59:00.000+02:002018-04-30T12:59:29.762+02:00Recensione "Book Blogger. Scrivere di libri in Reta: come, dove, perché" di Giulia Ciarapica<div style="text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid7INJNbcbZdM2mDR8SEhfwaQbR3QefYPAwddKK3DhXuhijxWDZyJKk0xLj0VeSeoGTgboVEbO9YgtLxorMTIHhOUMHb4ONQx-6ud5wZLQB5oCZve3oTkRITTn9KPYbg4bD0YCfJVFd0k/s1600/29744311_10215968377231301_2643627362433881893_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="742" data-original-width="1457" height="323" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid7INJNbcbZdM2mDR8SEhfwaQbR3QefYPAwddKK3DhXuhijxWDZyJKk0xLj0VeSeoGTgboVEbO9YgtLxorMTIHhOUMHb4ONQx-6ud5wZLQB5oCZve3oTkRITTn9KPYbg4bD0YCfJVFd0k/s640/29744311_10215968377231301_2643627362433881893_o.jpg" width="640" /></a><br />
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<span style="font-style: italic; text-decoration-line: underline;"><br />
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Bentrovati lettori! La recensione di oggi fa parte di un bellissimo blogtour organizzato da tantissime blogger per parlare proprio di... Book Blogger! Giulia Ciarapica ha scritto un piccolo manualetto che parla del diventare book blogger e oggi vi dico la mia impressione su questa lettura. Vi invito a vedere le altre tappe del tour, fatemi sapere che ne pensate!</div>
<i></i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHOeEE4M_-ksJreoPiYo1ivKX5OtXz5dDB5FOWxHKzxGqn3wKyWsL2tpKTKlnNXirEOCJOq4rsLHKAWNpk2BoW_TeVZwkSm9AJFGkqrk9ZoYZYTsC6-gpV4I2JSVBuBSXwNNxEhZEkuc0/s1600/9788876676611_0_0_0_75.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; font-style: italic; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1410" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHOeEE4M_-ksJreoPiYo1ivKX5OtXz5dDB5FOWxHKzxGqn3wKyWsL2tpKTKlnNXirEOCJOq4rsLHKAWNpk2BoW_TeVZwkSm9AJFGkqrk9ZoYZYTsC6-gpV4I2JSVBuBSXwNNxEhZEkuc0/s320/9788876676611_0_0_0_75.jpg" width="226" /></a><i style="text-align: center;">Titolo:</i><span style="text-align: center;"> </span><b style="text-align: center;">Book Blogger. Scrivere di libri in Rete: come, dove, perché</b><br />
<span style="text-align: center;"><i style="font-style: italic;">Autore: </i><b>Giulia Ciarapica</b></span></div>
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<span style="font-style: italic;">Editore</span>: Franco Cesati Editore</div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-style: italic;">Pagine:</span> 144</div>
<div style="font-style: italic; text-align: left; text-decoration-line: underline;">
<i><i>Prezzo: 12,00 €</i></i><br />
Data di uscita: gennaio 2018<br />
<i>voto: </i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijWqb4kjeWlzG8gObWiGw0aQwEScX1gRmm8PdbblMEaBfjZe-HjEZS_GbFx55hijtQHcHpYeb5Mu4T9CuU78uDiDNhcLjLJg6WfWrQZJl3fhQv5KdguhmIbfz9eip23bxJFt66IH3Prv0T/s1600/3+stelline.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijWqb4kjeWlzG8gObWiGw0aQwEScX1gRmm8PdbblMEaBfjZe-HjEZS_GbFx55hijtQHcHpYeb5Mu4T9CuU78uDiDNhcLjLJg6WfWrQZJl3fhQv5KdguhmIbfz9eip23bxJFt66IH3Prv0T/s1600/3+stelline.png" style="cursor: move;" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<u style="font-style: italic; text-decoration-line: underline;"><b>Argomento</b></u><u style="font-style: italic;">:</u> Chi è il book blogger e cosa fa? Cosa significa oggi fare critica letteraria 2.0? Il libro di Giulia Ciarapica propone un percorso attraverso i diversi modi di raccontare i libri in Rete: dal blog ai social network e YouTube, tutti gli strumenti sono utili per parlare di letteratura e per farlo in modo originale, fresco, ironico e creativo. Senza dimenticare però che dietro ogni blogger c'è prima di tutto un lettore, che ogni giorno si informa, confronta testi e cerca di trasmettere la propria passione al pubblico (piccolo o grande che sia) con un linguaggio chiaro e semplice. Partendo dai ferri del mestiere e dalla scelta dei testi, passando per le fasi della recensione e i relativi stili, senza lesinare consigli pratici e di lettura, Book blogger ci conduce alla scoperta di un mondo in grande fermento, provando anche a tracciare una mappa per orientarcisi: dai primissimi portali e lit-blog italiani alle ultime tendenze sui social, per arrivare ai siti contemporanei più attivi e seguiti e al fenomeno degli youtuber.</div>
</blockquote>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSU-iRsq6qZPGWND5Y2AuvuUMQIetDCmIs70t3aXOo4p_JxiJBPqNxgLgCeI9771PPh1wWme0R2g1OnbMel8HbIiTsGjgOfua0VIbXiLoh-JzH8KUr5IIvtE8TZtmqkYpyDPLOcSPa5ks/s1600/RECENSIONE+TITOLETTO.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="212" data-original-width="530" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSU-iRsq6qZPGWND5Y2AuvuUMQIetDCmIs70t3aXOo4p_JxiJBPqNxgLgCeI9771PPh1wWme0R2g1OnbMel8HbIiTsGjgOfua0VIbXiLoh-JzH8KUr5IIvtE8TZtmqkYpyDPLOcSPa5ks/s320/RECENSIONE+TITOLETTO.png" width="320" /></a></div>
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Sono ormai 8 anni che ho aperto questo blog, tra alti e bassi, momenti di pausa e nuove partenze. Questa esperienza mi ha insegnato molto, mi ha cambiata, mi ha fatto conoscere persone meravigliose. Quando ho cominciato non c'era ancora questo fenomeno, i blog letterari erano sconosciuti e si sapeva poco riguardo la loro influenza sul web per il mondo dei libri. Quella che era nata come una passione oggi per molti è un lavoro. Per questo motivo, quando ho scoperto l'uscita di questo piccolo manualetto per aspiranti blogger scritto proprio da una di noi, non ho potuto fare a meno di notarlo ed esserne incuriosita.<br />
Questo manualetto in meno di 150 pagine tratta moltissimi temi come la lettura di critica letteraria, la scelta dei libri da recensire, l'analisi del testo, le varie fasi di scrittura della recensione, la revisione, ma anche la videorecensione, la promozione e la condivisione sui social. Ovviamente queste tematiche essendo così varie non possono essere indagate tutte nel dettaglio, dunque Giulia Ciarapica ci mostra le basi per poter poi proseguire noi stessi nella scoperta di questo mondo.<br />
Il primo capitolo sulla critica letteraria l'ho trovato interessante e con diversi spunti per leggere e approfondire il tema della critica, troppo spesso sconosciuta o ignorata da chi vuole cominciare a scrivere di libri sul web. Si tratta di consigli personali dati dalle sue personali letture e non esauriscono il tema, anzi sono una piccola parte da approfondire e proseguire. L'autrice ci accompagna tra i suoi scaffali presentandoci alcuni degli autori che ha apprezzato per farci comprendere quanto la lettura sia fondamentale, non solo ai fini di svago, ma anche per acculturarsi e scoprire generi lontani da noi. Inoltre leggere testi di saggistica riguardo la scrittura è un modo per migliorare come blogger e rendere il nostro lavoro più professionale.<br />
Un altro capitolo che mi è piaciuto è quello sulle videorecensioni che ho trovato molto fresco, carino e semplice. È stato interessante leggere qualche curiosità su alcuni youtuber che parlano di libri e capire come lavorano e come è nata questa loro idea, ognuno diverso, ognuno con il suo stile. Il capitolo è molto breve ma piacevole e penso che sarebbe stato carino improntare più su questo tipo di lavoro tutto il libro.<br />
Il libro di Giulia si concentra molto sull'analisi di varie recensioni scritte da lei o da altri siti, mostrando frammenti con tanto di commento. Questo potrebbe essere molto utile in un corso apposito per scrittori, ma l'ho trovato forse eccessivo per questo tipo di testo. Avrei forse focalizzato l'attenzione su regole più generali sulla stesura di recensioni e sullo stile, come crearlo, come migliorarsi, su cosa puntare per fare un buon lavoro, per farsi conoscere, per migliorasi più che su questo elenco di esempi che, se non hai letto i libri in questione di cui si tratta, non sempre è facile cogliere tutto ciò che si vuole dimostrare. Molto interessanti invece i siti consigliati che possono essere utili per tenersi aggiornati o prendere spunto.<br />
Non ho compreso molto bene il motivo di dedicare un capitolo intero alla scelta del libro da recensire, mi è sembrato superfluo anche se alcune indicazioni possono servire nel lavoro di blogger. Credo dipenda molto dal motivo per cui si apre un blog, argomento non trattato nel libro. Giulia sembra dare per scontato che si comincia a scrivere su un blog voglia parlare di libri per lavoro e non solo per passione. Per questo motivo trovo che questo libro sia più adatto a chi voglia fare il blogger di mestiere, i consigli sono infatti molto tecnici e specifici. Giulia consiglia tre riletture del testo e un lungo lavoro di scrittura e correzione della recensione. Le indicazioni su come svolgere il lavoro sono molto precise e ben fatte, personalmente lavoro in modo diverso, ma i suoi consigli mi sono stati utili per rivedere il mio lavoro e decidere di adottare qualche tecnica.<br />
Quello che è mancato da questa lettura è stata la sua esperienza diretta come blogger, il rapporto con gli autori, le case editrici e i lettori. Non ho sentito da questo libro cosa significa davvero essere una book blogger. Questo era ciò che desideravo di più leggere, perché essere una blogger è un'esperienza unica che si discosta da altri lavori inerenti alle recensioni o ai libri. Avrei desiderato leggere delle sue esperienze o di quella di altri blogger su ciò che sta dietro al blog, non solo limitare il testo ai consigli sul creare una buona recensione. Credo che tutto ciò che dà il rapporto con i lettori e con gli autori e ciò che ci insegna il contatto con le case editrici sia unico e speciale ed è quello su cui avrei puntato in questo testo. Inoltre non ho trovato molte informazioni sulla piattaforma da scegliere, sulla grafica, su come cominciare questo cammino. Sembra un testo per chiunque voglia cominciare a lavorare parlando di libri, un testo introduttivo che dà qualche piccolo spunto che bisogna necessariamente approfondire con libri specifici, come per la promozione sul web, l'analisi testuale, la critica letteraria, lo studio dei vari social. Mi aspettavo qualcosa che caratterizzasse di più l'esser una book blogger e che invece non ho trovato. Dunque è un libro che consiglio a chi ancora non sa niente del mondo letterario (il capitolo su come è fatto un romanzo è abbastanza basilare e superfluo per chi l'ha già studiato) e vuole che diventi il suo lavoro. Fa capire quanto impegno c'è dietro la critica di un testo e quanto sono importanti sia la cura della lettura che quella della stesura della recensione e non da meno la condivisione sui social. Se invece volete aprire un blog per passione personale credo che questo libro non sia il testo giusto. I blogger possono scrivere ciò che leggono nel modo che preferiscono e per i motivi più disparati, non ci sono regole precise (come giustamente anche Giulia fa presente), tuttavia se vogliamo essere blogger di qualità questo libro può dare utili spunti che però consiglio di approfondire con testi specifici sui vari argomenti trattati.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIQmkmxUjizFHg886-td0G1WgsxDTXWPvn8wUgPsmtpE-KQYl7mWAt9cGQRHNNZ_GW0HEPv1blELUZuPd7Igxs1AdJLL3k0nuL07BQV6-BaSr83Rg-ouSadH_ev-LoB7MtMyscJbSKVxM/s1600/corretto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="785" data-original-width="1500" height="334" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIQmkmxUjizFHg886-td0G1WgsxDTXWPvn8wUgPsmtpE-KQYl7mWAt9cGQRHNNZ_GW0HEPv1blELUZuPd7Igxs1AdJLL3k0nuL07BQV6-BaSr83Rg-ouSadH_ev-LoB7MtMyscJbSKVxM/s640/corretto.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s1600/Divider2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="61" data-original-width="454" height="42" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s320/Divider2.png" width="320" /></a></div>
<div style="color: black; font-family: times; font-size: medium; font-style: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; margin: 0px; text-align: center; text-decoration-line: underline; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
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<b><u>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</u></b></div>
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Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-87929015737750159152018-04-23T11:00:00.000+02:002018-04-23T11:00:22.016+02:00Flash-mob cover reveal del nuovo libro di Aislinn<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8gWjZ08mG9eKf8TnZzPlsT-6faJSfkmzqgAdHDHf6VKahn8KZXtogYv7Y1hoCHztTCr9q-cI4VT4SIJ3HAtf3PF70_ODYFx4Vhi-Q5Ss0GGcuzdlasliqfFuiVQwlDBZOjC8havG_v3E/s1600/promo+nadnad.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1068" data-original-width="1600" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8gWjZ08mG9eKf8TnZzPlsT-6faJSfkmzqgAdHDHf6VKahn8KZXtogYv7Y1hoCHztTCr9q-cI4VT4SIJ3HAtf3PF70_ODYFx4Vhi-Q5Ss0GGcuzdlasliqfFuiVQwlDBZOjC8havG_v3E/s640/promo+nadnad.jpg" width="640" /></a></div>
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Negli ultimi anni il poco tempo a disposizione mi ha portato a non mostrare molto spesso le nuove uscite in libreria, concentrandomi più che altro su ciò che leggo, compro o recensisco direttamente.</div>
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Stavolta farò un'eccezione e non solo perché mi piace il progetto del flash-mob letterario e sono sempre felice di collaborare con altre blogger, ma anche e soprattutto perché il nuovo libro in questione è di Aislinn una giovane scrittrice di talento e una persona straordinaria che ho avuto il piacere di incontrare due volte rimanendo sempre a bocca aperta per la sua bellezza enigmatica e ammaliante. Ma di cosa potrebbe parlare una donna dall'aspetto di angelo? Di demoni e metallari ovviamente!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZBveClsJ94D7Vg7cF3wzOgHaSd8evDHoyBSe8p-YGjFUcx0P7JB7i5bgm7nCdsoDf2UgGaYNN4LGrhCuxGJhved8E59ctL7k5ii5zhhTnLGuJ2AUANLzG5oz1sNTDGWZaY8LCbWB0TlY/s1600/fronte+copertina+nadnad.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1035" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZBveClsJ94D7Vg7cF3wzOgHaSd8evDHoyBSe8p-YGjFUcx0P7JB7i5bgm7nCdsoDf2UgGaYNN4LGrhCuxGJhved8E59ctL7k5ii5zhhTnLGuJ2AUANLzG5oz1sNTDGWZaY8LCbWB0TlY/s320/fronte+copertina+nadnad.jpg" width="206" /></a></div>
<i><u><span id="goog_2026922880"></span><span id="goog_2026922881"></span>Titolo:</u> <b>Né a Dio né al Diavolo</b></i></div>
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<i><i><u>Autore:</u> </i><i><b>Aislinn</b></i></i></div>
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<i><u>Editore:</u> Gainsworth</i></div>
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<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: Times; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: center; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
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<i><u>Pagine:</u> 464</i></div>
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<i><i><u>Prezzo:</u> 20,00 €</i></i></div>
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<i><i><u style="text-decoration-line: underline;">Data di uscita:</u> 10 maggio 2018</i></i></div>
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<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<u><i>Trama</i></u>: Biveno. "Capitale del nulla". Sessantamila anime dimenticate da Dio ai piedi delle Alpi piemontesi. Da lì un giorno d'estate del 2010 parte una macchina diretta a un colossale festival metal in Germania, con a bordo il terzetto peggio assortito della storia: Ivan, senza lavoro ma con qualche segreto, depresso con l'orlo del baratro a portata di mano; Tom, idraulico per professione e giullare per vocazione, troppo abituato a fingere di essere un idiota; e il tizio silenzioso che tutti chiamano Lucifero, capelli lunghi e occhiali scuri d'ordinanza, vampiro da quasi quattrocento anni. E non serve a nulla che lui parli tranquillamente della sua vera natura, tanto nessuno ci crede, Tom meno di chiunque altro. Dovranno cominciare a balenare gli artigli e a scorrere il sangue perché i due ragazzi si rendano conto che frequentare un mostro non è innocuo come una canzone black metal. Men che meno un mostro che si trascina dietro amanti immortali, vendette secolari e una sete che nulla al mondo può spegnere. Ma le notti sono lunghe a Biveno, e c'è tempo per imparare...</blockquote>
</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6VjD1GMDXyuCVllJcodZgVmMhc9qr-gdKuv04Lt7maHanarEwv4aIWfQpNlFlJvJjxG3gzW9ltAJZMfxs9yBklhEVcR-ve4CUknJ8humh0TVl1aGinkXtSgD6XVMYqxxU8cJNJEmnsw/s1600/86521e6cd3ee08b61e2560ca520b382a.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="1000" height="64" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK6VjD1GMDXyuCVllJcodZgVmMhc9qr-gdKuv04Lt7maHanarEwv4aIWfQpNlFlJvJjxG3gzW9ltAJZMfxs9yBklhEVcR-ve4CUknJ8humh0TVl1aGinkXtSgD6XVMYqxxU8cJNJEmnsw/s320/86521e6cd3ee08b61e2560ca520b382a.png" width="320" /></a></div>
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<b><br />
</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'autrice:</b> Aislinn è nata a Biella nel 1982, ama scrivere ascoltando rock e metal e ha una passione</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWRb1AMXiGfYdUAQv9lEd9QoFrfKJxpAHPVrtiBZV1fVG_FHxZHwmmZwV1D4ZaBlP8cnUVBW6i7PYCvhTOpqJVCzOfHEQeobptEnQS81d-O309VPWCxWwIduDUuFUhCDq5gA_cGrJzN_g/s1600/20506891_586694975054115_5041677891766002588_o.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="763" data-original-width="1152" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWRb1AMXiGfYdUAQv9lEd9QoFrfKJxpAHPVrtiBZV1fVG_FHxZHwmmZwV1D4ZaBlP8cnUVBW6i7PYCvhTOpqJVCzOfHEQeobptEnQS81d-O309VPWCxWwIduDUuFUhCDq5gA_cGrJzN_g/s320/20506891_586694975054115_5041677891766002588_o.jpg" width="320" /></a></div>
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inesauribile per la lettura. Nel 2013 ha pubblicato con Fabbri Editori il suo primo romanzo urban fantasy<i> Angelize</i>; nel 2014 è uscita la seconda e ultima parte della storia, <i>Angelize II – Lucifer</i>. Ha partecipato al romanzo storico In territorio nemico di Scrittura Industriale Collettiva (minimum fax, 2013) e a diverse antologie. Vive ad Arona, ma potreste incontrarla spesso anche a Milano; tiene corsi e workshop di scrittura, è traduttrice, editor e consulente editoriale per vari studi, agenzie e case editrici. Gestisce il blog <a href="http://aislinndreams.blogspot.it/">http://aislinndreams.blogspot.it</a> e pagine sui principali social network. Quando non è impegnata con tutte queste cose si aggira per i boschi cercando divinità, canta per la gioia dei vicini di casa e fa da schiava a due gatti.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s1600/Divider2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="61" data-original-width="454" height="42" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s320/Divider2.png" width="320" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq" style="line-height: 110%; mso-pagination: widow-orphan; text-align: justify;">
<span style="color: black; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b><i>“Il sangue gli riempiva la gola. Inzuppava la paglia. Lui tremò, tremò più forte. Scivolò su un fianco. Il respiro era più faticoso. Un'ombra gelida sommerse la cella, lo strinse in un'ultima morsa. Era un buio aggressivo, eppure quasi rassicurante. Tutto scorreva via. Anche le parole si perdevano, e se pure avesse avuto ancora voce, le parole che gli rimanevano non le avrebbe rivolte né a Dio, né al diavolo. La promessa che aveva infranto non l'aveva fatta nel loro nome.”</i></b></span></blockquote>
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<i><b><u><span style="color: #351c75;">Che ne pensate? Avete mai letto i suoi libri?</span></u></b></i></div>
Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1200524018964209737.post-32710056946780327402018-04-18T18:18:00.000+02:002018-04-19T00:35:09.337+02:00Recensione "La magia delle rune" di Jean-Paul Ronecker<div style="text-align: justify;">
Dopo tante letture accademiche sulle rune, mi sono buttata su un paio di testi più divulgativi a riguardo. Uno di questi è "La magia delle rune" di Ronecker di cui mi avete chiesto in tanti. Ringrazio per l'interesse che mostrate continuamente verso le mie letture e i miei consigli! Ho letto questo libro per rispondere alle vostre domande e spero di riuscire a soddisfare la vostra curiosità.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyLw0lEkb7RwnoGyyGk2dr7WLUaH4TxS8JsjZ0Wjg8W6xYVl8fnBs84YlfGgPCAQ4mGhlg48EbfF77h_fKltxQbv9le3XFnJpBpnIrKeeCh4kD5S1BXJhZwUT7nY0irL55ylHWwzWcy3c/s1600/www.mondadoristore.it.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="541" data-original-width="364" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyLw0lEkb7RwnoGyyGk2dr7WLUaH4TxS8JsjZ0Wjg8W6xYVl8fnBs84YlfGgPCAQ4mGhlg48EbfF77h_fKltxQbv9le3XFnJpBpnIrKeeCh4kD5S1BXJhZwUT7nY0irL55ylHWwzWcy3c/s320/www.mondadoristore.it.jpg" width="215" /></a><br />
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<i><u>Titolo:</u> <b>La magia delle rune. Teoria e pratica</b><br />
<u>Autore:</u> <b>Jean-Paul Ronecker</b></i><i><u><br />
</u></i></div>
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<i><u>Editore:</u> L'Età dell'Acquario</i></div>
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<i><u>Pagine:</u> 172<br />
<u>Prezzo:</u> 19,00 €<u><br />
</u><u>Data di uscita:</u> 2°ed. 2017</i><br />
<i>voto: </i><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijWqb4kjeWlzG8gObWiGw0aQwEScX1gRmm8PdbblMEaBfjZe-HjEZS_GbFx55hijtQHcHpYeb5Mu4T9CuU78uDiDNhcLjLJg6WfWrQZJl3fhQv5KdguhmIbfz9eip23bxJFt66IH3Prv0T/s1600/3+stelline.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijWqb4kjeWlzG8gObWiGw0aQwEScX1gRmm8PdbblMEaBfjZe-HjEZS_GbFx55hijtQHcHpYeb5Mu4T9CuU78uDiDNhcLjLJg6WfWrQZJl3fhQv5KdguhmIbfz9eip23bxJFt66IH3Prv0T/s1600/3+stelline.png" /></a> </i></div>
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<blockquote class="tr_bq">
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<u><i><b>Argomento:</b></i></u> Le rune, l'antico alfabeto che Odino donò ai popoli del Nord, sono anche e soprattutto uno strumento magico che il runista, o vitki, utilizzava per conoscere il futuro e per indirizzare le forze occulte. Dietro ciascuno di questi segni si cela un significato che intreccia elementi naturali e mitologici: un'onda, l'oceano primigenio, il martello di Thor, la ierogamia tra cielo e terra. Ma le rune esprimono anche i principi a cui il vitki deve attenersi per conquistare il sapere e per poterlo utilizzare - e ciascuna di esse rappresenta una tappa del suo percorso iniziatico. Così, non è possibile servirsene per compiere il male, che inevitabilmente si ritorcerebbe contro chi l'ha evocato; né il vitki otterrà un qualche effetto se non è libero da false credenze, o se non ha fiducia nei propri mezzi e nelle rune. In questo libro Ronecker ci guida attraverso i diversi valori di questi segni remoti e suggestivi, ci mostra il loro potere e ci insegna a combinarli in formule e crittogrammi da incidere o dipingere per condizionare il destino.</div>
</blockquote>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s1600/recensione+prova+sfondo.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="186" data-original-width="444" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5SaZy75ivapOh3VrkPMZ51ov_duUYkseUZEOJDvK15JaMc4YjhtP_zf9PgNZ2EbhL3TK-A9zM0iL1CWttErYlvurmYes8EOFtGkR8R561NMTRzuBiGnfU3eNLZtNMIcsqElexICHEFM/s320/recensione+prova+sfondo.png" width="320" /></a></div>
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Nell'ambito New Age le Edizioni L'Età dell'Acquario pubblica titoli interessanti ed è una delle poche case editrici a occuparsi anche di rune in ambito spirituale. Di loro sulle rune ho già letto "Introduzione alle rune" di D'Apremont e "Runemal" di Carmignani e Bellini di cui potete leggere la recensione <a href="http://ilportalesegreto.blogspot.it/2015/06/recensione-runemal-di-umberto.html">QUI</a>. Premetto subito per chi mi conosce, che questo libro non è un testo accademico per cui tenterò di valutarlo per lo scopo per cui è stato creato e per il tipo di pubblico a cui si rivolge.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwfsSXKKYZBcn4KMC1iM0TL-hYVZ8sVcK8DbZ1N3nnhoeZJ-1RR80-mB5GOsbgpqdvpPnmZ-1VwIkMUcnAwxEAcXEfNK-rsG9O_Urr_PS1Uufv0BF-bgYIcV132Jp9vfZ8euLnfSulOtI/s1600/Ledbergsstenen_O%25CC%2588g_181.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwfsSXKKYZBcn4KMC1iM0TL-hYVZ8sVcK8DbZ1N3nnhoeZJ-1RR80-mB5GOsbgpqdvpPnmZ-1VwIkMUcnAwxEAcXEfNK-rsG9O_Urr_PS1Uufv0BF-bgYIcV132Jp9vfZ8euLnfSulOtI/s320/Ledbergsstenen_O%25CC%2588g_181.JPG" width="240" /></a></div>
Il testo, corredato da illustrazioni in bianco e nero, si divide in cinque capitoli. Il primo tratta brevemente l'origine storica delle rune in maniera abbastanza corretta, infatti vengono indicate le ricerche di molti studiosi importanti nel campo come Dumezil, Musset, Eliott, per indagare le varie ipotesi sulla nascita delle rune e il loro possibile utilizzo magico. L'autore collega le rune alla scrittura di Hallristinger dell'epoca neolitica e i vari accenni stimolano il desiderio di approfondire i vari temi come i poemi runici o le varie etimologie.<br />
Il secondo capitolo si concentra sull'origine mitica delle rune e ho apprezzato molto questa distinzione. Tratta brevemente l'origine del mondo, il sacrificio di Odino e la scoperta delle rune senza inserire rielaborazioni personali.<br />
Nel terzo capitolo si parla del potere delle rune. Esse vengono prese in considerazione esclusivamente per un uso magico, dunque viene fornita un'immagine generale per l'impiego delle rune come talismani magici. Si ripercorrono varie credenze sulla loro creazione, sulla funzione magica e il fine della pratica, avvertendo quanto sia importante studiare a lungo e approfonditamente le rune prima di utilizzarle. Le spiegazioni sono corredate da esempi tratti da saghe e iscrizioni.<br />
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<blockquote class="tr_bq">
Nella pratica magica, nulla è più pericoloso di evocare uno spirito che si è incapaci di controllare.</blockquote>
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Nel capitolo quattro troviamo le ventiquattro rune dell'<i>elder futhark</i> spiegate una a una nel dettaglio. Ronecker divide le rune in tre <i>oett</i>. Esse sono viste infatti non solo come singole, ma anche come un sentiero di iniziazione diviso in tre fasi di comprensione ed elevazione spirituale. Dopo un'introduzione per ognu oett, per ogni runa vi sono le schede comprensive di nome nelle varie lingue, le grafie runiche e le corrispondenze di piante, colori, divinità, numero, pietra, astrologia, tarocchi e il valore fonetico. Infine una spiegazione con narrazioni mitologiche e rituali annessi, i vari culti e celebrazioni e consigli per l'uso magico.<br />
Nel capitolo cinque, si parla di magia con le rune affidandosi alla teoria della magia del Caos, dunque considerando i simboli come dei canali attraverso i quali il mago dirige l'energia spirituale verso uno scopo. Ho apprezzato il lasciar scegliere al lettore il suo concetto di magia, indicando tre principali filoni di pensiero moderno. L'autore insiste molto sullo studio delle rune, sul meditare ogni runa e vederle nell'insieme perché interdipendenti. Esse sono parte di un sistema coerente e unificato. Inoltre aggiunge che non basta studiare le rune da sole, ma è fondamentale documentarsi sulla storia della cultura di cui fanno parte, i miti, la religione, il pantheon, le leggende ecc... Ma egli non ritiene indispensabile scegliere necessariamente la via nordica per usarle, cosa su cui non sono molto d'accordo.<br />
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<blockquote class="tr_bq">
Dovete impregnarvi del senso sacro delle rune, le quali devono diventare parte di voi stessi, costituire un aspetto del vostro linguaggio. [...] un simbolo diventa un agente magico solo dopo essere stato perfettamente assimilato all'immaginario, alla coscienza. [...] devono diventare come esseri viventi che popolano il vostro universo magico.</blockquote>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgavnBYqxvffjTsF2PlJJPzONWe7i9LEai0LPi3-mHR2ve6b-bbD9PElrvvj8Pj2gi-sb67bV8-8WiUv67aB0qz4gooydkQ1NWKzXJdsnzymmL5cYchObaVcgkWcZ06Ren6mFtH40HbW9k/s1600/Fachwerk.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="516" data-original-width="800" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgavnBYqxvffjTsF2PlJJPzONWe7i9LEai0LPi3-mHR2ve6b-bbD9PElrvvj8Pj2gi-sb67bV8-8WiUv67aB0qz4gooydkQ1NWKzXJdsnzymmL5cYchObaVcgkWcZ06Ren6mFtH40HbW9k/s320/Fachwerk.jpg" width="320" /></a></div>
Egli suggerisce l'uso di talismani runici che chiama crittogrammi sotto forma di formule per fini ben precisi. Tratta la pratica del Fachwerk con cui venivano composte rune nelle travi delle case.<br />
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<blockquote class="tr_bq">
Le rune rappresentano un aspetto delle forze fondamentali dell'universo e possono essere utilizzate a fini magici.</blockquote>
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Dopo un riepilogo con schede da consultazione rapida delle singole rune, parla della pratica dei crittogrammi runici indicando come si compongono le formule runiche mostrando diversi esempi e un rituale di consacrazione. Ronecker non dimentica di parlare di etica magica, ricordando che ogni azione ha una conseguenza da non sottovalutare.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7WHVYgYHpjkDhCfV2dXOBfXRIovx76jAeueWTJ9E7SmGKe9rP5d7r77Vsop4zMC1MULccNrfxMvNZpddom1vrVEwgYcjWLEvzUPspiDtZPhuDndtmhodHkkzWn_TgzjQZz82w0SkD8v0/s1600/800px-Vidar_by_Collingwood.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="593" data-original-width="800" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7WHVYgYHpjkDhCfV2dXOBfXRIovx76jAeueWTJ9E7SmGKe9rP5d7r77Vsop4zMC1MULccNrfxMvNZpddom1vrVEwgYcjWLEvzUPspiDtZPhuDndtmhodHkkzWn_TgzjQZz82w0SkD8v0/s320/800px-Vidar_by_Collingwood.jpg" width="320" /></a>Personalmente trovo che non si debbano usare se non si segue un percorso spirituale nordico e suggerisco sempre di studiare prima su testi accademici e i testi di mitologia.<br />
Dunque ritengo che per chi si avvicina per la prima volta al mondo delle rune per una pratica magica, dopo aver studiato i miti nordici e testi più accademici, possa essere un inizio e uno spunto per capire se è ciò che fa per loro. Ci sono molte idee e molti concetti interessanti, il libro è semplice scorrevole e utile in ambito magico per chi comincia per la prima volta. Insieme a "Introduzione alle rune" di D'Apremont credo che sia uno dei testi base migliori per semplicità che si trovano in italiano riguardo l'uso delle rune in ambito magico, pur con tutti i limiti di un testo molto introduttivo da approfondire che non pretende di essere un testo accademico ma rimane in ambito new age.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s1600/Divider2.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="61" data-original-width="454" height="42" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg96HeqiUb-piCJ7It5eIwT2LmCJn_5MQSKJqVgdGY0KjXJb4wfxoHRxKE3XGTBwmT480DkkZDFBX1crvL4VJ3OYdmXG1dsRvBaayoad2-6Ysq-3GuUb7ckS80rMEv1ncbLJn1WgBuNnHE/s320/Divider2.png" width="320" /></a></div>
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<b><u>Voi lo avete letto? Che ne pensate?</u></b></div>
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Angie Reinahttp://www.blogger.com/profile/07859015346185771550noreply@blogger.com3