25 settembre 2018

# recensioni

Recensione "La situazione è grammatica" di Andrea De Benedetti



Forse sono troppo ottimista [...], ma non credo che vivrò abbastanza a lungo per partecipare ai funerali del congiuntivo. [...] Catastrofi ben più spaventose attendono, nei prossimi decenni, me, i miei figli, e i figli dei miei figli [...]. Ma il congiuntivo no. 

Titolo: La situazione è grammatica. Perché facciamo errori. Perché è normale farli.
Autore: Andrea De Benedetti
Editore: Einaudi
Pagine: 134
Prezzo: 12,00 €
Data di uscita: 2015
voto:
Descrizione: Capita a tutti di commettere errori di grammatica. Per distrazione, per un riflesso condizionato, non necessariamente per ignoranza. A volte, strano ma vero, a sbagliare è proprio la lingua, coi suoi paradigmi incoerenti, le sue prescrizioni illogiche, le sue regole irragionevoli. Questo libro spigliato e vivace vi aiuterà a scoprire gli errori degli italiani, ma anche quelli dell'italiano, ricostruendone l'epidemiologia, ripercorrendone la storia e utilizzando esempi vivi e attuali. Lungi dal considerarli una malattia, De Benedetti ci ricorda che gli "errori" sono innanzitutto sintomi da comprendere e interpretare. E che ciò che è sbagliato oggi potrebbe non esserlo più domani. Un libro che vi aiuterà a fare pace coi vostri strafalcioni. E che vi riconcilierà finalmente con quella cosa "drammatica" di nome grammatica.

Devo ammetterlo: ho sempre amato la grammatica. Fin da bambina mi avviavo con entusiasmo a fare i compiti di analisi logica o grammaticale. Per me era un gioco cercare di capire la giusta declinazione, quando mettere apostrofi, accenti o le eccezioni alle regole. Eppure tutti, me compresa, abbiamo fatto degli errori. Ancora adesso ricordo fin troppo bene quando in uno dei primi compiti scrissi "Perzemolo" e l'incubo dell'errore mi accompagna ancora oggi.

La questione si complica ancora di più se consideriamo che l'italiano continua a evolversi e la grammatica si adegua ai meccanismi dei suoi parlanti e non viceversa. Ma se da una parte questa consapevolezza spaventa, dall'altro ci fa capire meglio come funziona il nostro patrimonio linguistico che è da proteggere e valorizzare. Siamo noi a stabilire le regole della lingua e non viceversa. Non esiste un organo che impone dall'alto una regola perché questa fallirebbe miseramente. Questo però non ci vieta di rimanere legati alle regole imparate a scuola e per fortuna in molti si impegnano per farle rispettare con devozione. La cosa buffa è che è spesso è proprio questa ipercorrettezza che ci fa sbagliare per paura di sbagliare.
Se sbagliare è nella nostra natura, gioire degli altrui sbagli e correggerli con accanimento è uno dei fondamenti della nostra cultura.
L'avvento del web ha portato molti cambiamenti anche a livello linguistico e se come nota l'autore, da una parte ha portato più persone a leggere e scrivere ogni giorno sui social network o il cellulare, dall'altra ha legittimato pari diritti a colti e ignoranti accelerando fenomeni di mutamenti linguistici.
Il libro di De Benedetti è un inno all'errore che permette di rivedere le castronerie sotto una luce diversa, non come ignoranza, ma come sintomo di moda, tradizione o maggiore correttezza logica che mal si adatta alle regole stabilite.
La grammatica è - spesso - un'opinione. Nel senso che tutti quanti abbiamo una certa idea, magari inconsapevole, di come funziona la lingua, di cosa sia giusto o sbagliato, di come vanno pronunciate e scritte le cose. [...] il giorno in cui una maggioranza schiacciante di italiani deciderà che mentre invece è corretto, i grandi elettori della lingua [...] non potranno far altro che prenderne atto.
Lo stile ironico e pungente dell'autore mi ha conquistata sin dalle prime pagine, facendomi riflettere su temi linguistici importanti attraverso brevi capitoli pieni di simpatici aneddoti.
Il fine ultimo di questo libro è permetterci di capire perché quella regola grammaticale proprio non vuole entrarci in testa o anche come mai finiamo per ripetere sempre lo stesso errore.
Avete mai riflettuto sul fatto che i bambini imparando a parlare fanno tutti gli stessi errori linguistici? O che spesso un errore dipende dalla pronuncia dialettale?
Questo porta a comprendere che ci sono motivi alla base di questi errori e attraverso la storia possiamo ricostruire come siamo giunti a determinate regole che vanno contro la nostra stessa norma linguistica.

Per questo motivo ci sono casi in cui un errore grammaticale diventa una regola, allo stesso modo un congiuntivo sbagliato può precluderci una conquista sensuale. Ma esiste un gps per non sbagliare strada nell'intricato mondo delle regole grammaticali?
Forse arriverà il giorno in cui non avremo più bisogno di scrivere, perché un software lo farà al posto nostro [...]. Quel giorno, se mai arriverà, sì che la situazione sarà drammatica. [...] perché la lingua non sarà più nostra, perché avremo ceduto a terzi la responsabilità di dare forma ai nostri pensieri [...].
Se pensavate che la linguistica e la grammatica fossero temi noiosi e prolissi, vi invito a provare a leggere questo libro e scoprirete una vera e propria narrazione che vi farà passare del tempo piacevole con il sorriso sulle labbra. 
Ho amato lo stile di De Benedetti, riuscire a comunicare informazioni preziose appassionando il lettore è un dono raro. Ho volutamente evitato di fare degli esempi perché non voglio rovinare con anticipazioni le avventure e disavventure di un testo che ha capitoli che si intitolano come "Evacuare felici" o "Peppa Pig usa il congiuntivo". Un viaggio nella grammatica da gustare tutto d'un fiato.
Voi lo avete letto? Che ne pensate?

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