30 gennaio 2018

# recensioni

Recensione "Olga di Carta. Jum fatto di buio" di Elisabetta Gnone

Sono reduce da una lieve ma lunga influenza e solo ora tra i miei viaggi e gli impegni, riesco a parlarvi della mia prima lettura del 2018 che mi ha accompagnato durante le vacanze. Ho letto il secondo volume delle avventure di Olga subito dopo il primo e adesso già mi mancano gli abitanti di Balicò! Inoltre adoro i paper cut di Linda Toigo che trovo perfetti per le storie di Olga Papel. Non vedo l'ora che esca una nuova avventura di Olga per conoscere altri segreti e scoprire nuove magiche storie.

Titolo: Olga di Carta. Jum fatto di buio
Autore: Elisabetta Gnone
Editore: Salani
Pagine: 225
Prezzo: 14,90 €
Data di uscita: novembre 2017

Tutti sapevano che Olga amava raccontare bene le sue storie oppure non le raccontava affatto, e quando la giovane Papel attaccava un nuovo racconto la gente si metteva ad ascoltare...
È inverno a Balicò, il villaggio è ammantato di neve e si avvicina il Natale. Gli abitanti affrontano il gelo che attanaglia la valle e Olga li riscalda con le sue storie. Ne ha in serbo una nuova, che nasce dal vuoto lasciato dal bosco che è stato abbattuto. Quel vuoto le fa tornare in mente qualcuno che anche Valdo, il cane fidato, ricorda, perché quando conosci Jum fatto di Buio non lo dimentichi più. È un essere informe, lento e molliccio, senza mani né piedi. La sua voce è l’eco di un pozzo che porta con sé parole crudeli e tutto il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro. Jum porta con sé molte storie, che fanno arricciare il naso e increspare la fronte, e tutte sono un dono che Olga porge a chi ne ha bisogno. Perché le storie consolano, alleviano, salvano e soprattutto, queste, fanno ridere.
Dopo Olga di carta - Il viaggio straordinario, ritorna la vita del villaggio di Balicò con una storia che ne contiene tante, come in un gioco di scatole cinesi, come in una farmacia d’altri tempi piena di cassetti da aprire per tirare fuori la medicina giusta per ciascuno di noi.

L'inverno si porta via le foglie e lascia gli alberi spogli. A volte mi chiedo se abbiano freddo mentre il vento gli accarezza i rami nudi. Ci sono dei momenti in cui mi sento come loro nel silenzio della notte. Quando i ricordi mi assalgono, spesso proprio vicino al Natale, mi torna in mente Jum. Quando sentiamo un enorme vuoto dentro e pensiamo di aver perso qualcosa di importante per sempre, lui è Jum. Quando ci sentiamo persi e non abbiamo ragioni per essere felici, arriva Jum. Se la sofferenza ci priva di vivere la nostra vita ecco che siamo accompagnati da Jum. Si dice che dare un nome a qualcosa gli impedisce di avere potere su di noi. Ed è questo uno dei doni che ho ricevuto dalla lettura di Jum fatto di buio. Quel buio che a volte ci divora dentro ha accompagnato tutti noi qualche volta nella vita, ma non dobbiamo averne paura perché il vuoto può essere riempito e la felicità può nascondersi negli angoli più impensabili se solo decidiamo di non legarci a Jum.
Tornare a Balicò con Olga, Bruco e tutti gli abitanti è stato un po’ come sentirsi di nuovo a casa. Sotto la neve invernale della festosa cittadina, Olga torna con una nuova storia, anzi no! Tante storie e tanti protagonisti tutti diversi eppure tutti accomunati dall’incontro con Jum. La magia della penna di Elisabetta Gnone è quella di farti sentire parte della storia, di partecipare come se fossi lì a vedere tutto ciò che racconta perché ogni storia in fondo parla anche di ognuno di noi. Nelle nostre differenze, nelle vite che abbiamo vissuto, siamo tutti accomunati da felicità e dispiaceri, amicizie e addii, impegni e divertimento. Attraverso questa favola dolce e malinconica ma potente come un fuoco che divampa, possiamo riconoscere il nostro buio, accoglierlo e accettarlo. È vero, il vuoto non svanisce ma può diventare piccolo piccolo fino a non sentirlo e se ci lasciamo aiutare dagli amici tutto può diventare migliore. Le storie di Olga sono magiche, e non perché narrano solo di avventure e fanno riflettere, ma perché curano. In Olga ci sono moltissime tematiche eppure nonostante l’importanza degli argomenti trattati non viene meno il piacere della lettura e la leggerezza delle fiabe. Perché di questo si tratta, fiabe narrate dentro la cornice di una grande fiaba di cui ci sentiamo alla fine parte anche noi.
Come gli abitanti di Balicò anche io amo le storie di Olga, ma quando narra di Jum fatto di buio tutti gli abitanti si spaventano, la voce di un mostro divoratore si sparge per il paese spaventando tutti e lasciando spazio a pregiudizi e superstizioni che creano solo confusione e problemi. Per questo è importante ascoltare, ma ascoltare davvero, prima di dare giudizi o di mettersi in allarme. Il costo è molto alto se lasciamo alla paura il potere di guidare le nostre azioni in cerca di un colpevole esterno pur di non vedere davvero cosa abbiamo nel nostro cuore. Se solo ci fermiamo un attimo ad accogliere quel buio e a riconoscerlo per ciò che è allora ne saremo avvolti per un attimo per scoprire che non è più minaccioso, ma dolce e confortevole perché fa parte di noi e siamo noi a decidere il ruolo che deve avere nella nostra vita. Avere paura di Jum gli da solo potere perché come dice Olga in realtà questa storia fa ridere! Ridere di cuore perché dopo i racconti di Olga rimaniamo pieni di coraggio, fiducia e speranza. Il dolore non va ignorato ma va compreso e accettato. Parlare di tematiche così difficili come la paura, il dolore, l’abbandono e la morte in libri per bambini non è mai un compito semplice. Eppure Elisabetta Gnone lo fa con una capacità straordinaria, la sua penna dipinge con dolcezza tutte le sfaccettature della vita senza nasconderci niente, senza proteggerci ma dandoci gli strumenti per affrontarla con tutti noi stessi. Questo secondo libro di Olga mi ha emozionato ancora di più del primo, è forse meno avventuroso perché la storia non è un viaggio straordinario ai confini del mondo, ma tante favole che portano diritto dentro noi stessi. Eppure dopo questa lettura mi sento arricchita e adesso che lo conosco non temo più Jum, so come sconfiggerlo e penserò sempre a Olga, Valdo e gli altri. In attesa della prossima avventura e della prossima storia.


"Siamo lumini che attendono di splendere, il buio non ci appartiene"
E voi? Avete letto Olga di Carta? Che ne pensate?

10 commenti:

  1. Ho trovato anch'io molto bello questo libro!

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  2. Devo ammettere che la prima volta che ho visto questo libro non mi ha attirato per niente, ma dopo aver letto così tanti commenti positivi direi proprio che potrei rivalutare la questione! ;)

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    1. Se ti piacciono i libri per ragazzi te lo consiglio, è una storia molto dolce e tratta temi importanti.

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