27 novembre 2017

# recensioni

Recensione "Monochrome" di Alessandro Fusco

Titolo: Monochrome
Autore: Alessandro Fusco

Editore: Scatole Parlanti
Pagine: 120
Prezzo: 
12,00 €
Data di uscita:
giugno 2017
Un parco, le foglie cadute dell’autunno e uno sguardo, seguito da poche parole. In questa atmosfera un po’ malinconica e un po’ romantica, Vladimir s’innamora di Giorgia e capisce subito che la ventenne porta con sé il sigillo della diversità. Affetta da una patologia che non le permette di percepire i colori, la giovane ribelle è un’appassionata di fotografia, di simboli, come la sua più cara amica e coinquilina, Valentina, conosciuta col nome di Opale Nero. In una Genova gotica e underground, tra mentori che appaiono e donne che scompaiono, i personaggi di Monochrome si muovono tra il giorno e la notte, tra la vita quotidiana e la ricerca di se stessi, tra Eros e Thanatos, su un palcoscenico suggestivo in cui la luce dell’Arte assume il volto di splendide muse e tragici carnefici.



Sento il freddo del marmo sotto le dita, l’aria che soffia lieve ma gelida e il grigio delle ombre che si allungano nel cimitero. Il silenzio e la pace di quel luogo mi riportano alla mente le atmosfere delle foto di Giorgia, protagonista del libro. Le sue foto in bianco e nero catturano le emozioni e i pensieri più segreti, come se racchiudessero l’essenza della vita.
Bianco e nero… questo è ciò che vede Giorgia. Affetta da una patologia che non le permette di vedere i colori. Ma è proprio questa sua particolarità che la porta oltre, che la avvicina a Vladimir, uomo solitario dall’animo burrascoso. La tempesta dei loro cuori e le loro ferite passate li portano a incontrarsi, trovarsi, capirsi, respingersi, amarsi, in un gioco di calamite che trascinano verso un inevitabile climax dai risvolti del tutto inaspettati. Perché Monochrome non si può riassumere in poche parole. La storia di Giorgia e Vladimir si interseca con una trama cupa, gotica, inquietante. Una storia di segreti e follia, di omicidi e arte. Ogni volta che troviamo una risposta, questa viene ribaltata per non lasciarti mai adagiare ma tenerti sempre sulle spine, con il fiato sul collo, in un vortice di eventi. È una storia difficile da spiegare in poche parole perché esce da ogni definizione.
Con questo libro Alessandro Fusco dimostra di aver raggiunto una maggiore consapevolezza nella scrittura e di saper sorprendere il lettore in un racconto moderno ma dalle atmosfere antiche.
Tutta la vicenda avviene in un breve lasso di tempo, ed in questo tempo si dispiegano moltissime tematiche, avvengono fin troppi avvenimenti e dunque l’ho percepito troppo breve per poter assaporare fino in fondo tutto ciò che viene narrato. C’è tanta sensibilità dietro le parole di questo libro, ho amato le riflessioni sull’arte che in qualche modo sono la chiave di questo testo, il segreto di questa storia che si basa sulla vista, ma una vista che coglie al di là dello sguardo.
Tuttavia ho la sensazione che sia in qualche modo incompleto, non per la trama in sé ma perché si concentra maggiormente sul descrivere le emozioni che non sul narrare la storia comunicandole attraverso di essa. Non vengono suscitate dolcemente, ti arrivano come un pugno nello stomaco.
Avrei desiderato che ci fosse più spazio per cogliere le sfumature fino in fondo perché credo che ci fosse molto di più di ciò che ha mostrato e di ciò che ha comunicato. Troppe tematiche trattate in troppo poco tempo e spazio.
Alessandro ha scritto un racconto sperimentale di simmetrie, incentrato sul porsi domande senza cercare una vera risposta: L’amore può redimere? L’amore può guarirci? L’amore può condurci al sacrificio anche estremo? I tre incontri tra i protagonisti rappresentano i tre passaggi dell’amore ovvero l’innamoramento, la passione e infinte la realtà dell’esistenza.
È un racconto in cui ogni cosa appare labile, sfumata dove non si riesce ad afferrare tutto fino in fondo, come un affresco pieno di dettagli in cui non riesci a cogliere l’insieme. Tutto ciò mi ha ricordato il problema di Giorgia.
Nonostante questo non mi sono sentita coinvolta come speravo, ci sono domande che rimangono aperte e lasciano spazio alla curiosità sperando in un seguito chiarificatore.
È sicuramente un libro inaspettato con un finale sorprendente.
Non è il genere di libro che prediligo, ma è sicuramente una lettura interessante.

Voi lo avete letto? Che ne pensate? 

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