29 novembre 2017

# articoli # cultura nordica

10 cose che forse non sapete riguardo ai Vichinghi (parte 1)

Negli ultimi anni il mondo scandinavo (NB la pronuncia più corretta è scandinàvo non scandìnavo) ha affascinato sempre più persone, a causa della nuova moda nata con la serie tv Vikings o i film Marvel su Thor. Da studentessa di lingue e letterature nordiche non posso non notare quanti luoghi comuni sbagliati ci siano ancora oggi riguardo i vichinghi e vorrei fare un po' di chiarezza cominciando dalle 10 cose che ho sentito più spesso e che mi fanno rabbrividire. Una delle mie speranze è di diminuire la divulgazione di informazioni sbagliate e far capire alle persone di chi diffidare usando la giusta informazione come strumento per la difesa.
Ho deciso di dividere l'articolo in due parti perché mi è venuto molto più lungo del previsto.

1. L'elmo cornuto non è mai esistito.

Ebbene si, ancora oggi c'è chi crede all'iconografia nata nel Seicento dei barbari vichinghi che indossavano elmi cornuti in battaglia. Se è pur vero che elmi simili siano esistiti per cerimonie e feste, non sono state trovate attestazioni riguardo il loro uso in battaglia (che poteva anche essere controproducente durante un combattimento).
Questa iconografia fu portata avanti dagli artisti del romanticismo, pur non essendoci alcuna testimonianza storica a riguardo. Nell'Ottocento che l'idea dei vichinghi si impose alla massa con la pubblicazione della Saga di Frithiof illustrata da Gustaf Malmstrom in cui dipinse il protagonista con un elmo decorato da corna e ali di drago.
Alcuni attribuiscono una parte della responsabilità anche a Richard Wagner con il suo ciclo "L'anello del Nibelungo" in cui le valchirie indossano elmi con corna di vacca.
La società vichinga era sostanzialmente povera per cui venivano indossati elmi semplici e solo in pochi potevano permettersi intarsi o altre decorazioni in onore di Odino Hjálmberi ovvero “colui che porta l’elmo”. Per questo motivo sono giunti fino a noi pochi ritrovamenti di elmi vichinghi. È probabile che molti elmi fossero fatti di cuoio o passati di generazione in generazione fino ad essere riciclati una volta divenuti inutilizzabili.
Ci sono tre siti di ritrovamenti archeologici di elmi vichinghi: a Gjermundbu dove vi è l'unico esemplare di elmo completo datato al X secolo, Tjele in Danimarca e Lokrume nel Gotland in Svezia.
Esempi di elmi cornuti si trovano sulle piastre del famoso Elmo di Sutton Hoo (di origine Sassone) dove vi sono raffigurati elmi con teste di draghi/serpenti che sembrano rappresentare danze rituali oppure figure sul Corno d'Oro che rappresentano presumibilmente berserker, guerrieri selvaggi narrati anche nelle saghe. L'unico ritrovamento iconografico del primo periodo vichingo riguarda l'illustrazione su un arazzo ritrovato nella nave di Oseberg.
Secondo alcuni questa idea deriva dal dio Cernunnos della mitologia celtica, il dio cornuto dunque avrebbe ispirato questa tradizione. Tra i germani le corna vennero trasformate in serpenti e presero ruolo nei rituali religiosi teutonici sino al IX secolo circa.

Il professor Alessandro Barbero riguardo la questione risponde così:
In realtà c’è qualche statuetta molto, ma molto più antica (età del bronzo) e qualche ritrovamento di epoca celtica pre-romana che mostra elmi con una specie di “corna” laterali (ma bisogna fare attenzione perché c’è il rischio di interpretare in questo senso qualcosa che magari era molto diverso). L’idea è piaciuta moltissimo in epoca romantica e si sono attribuiti senz’altro questi elmi sia ai barbari dell’epoca delle invasioni, sia ai vichinghi…

Ad oggi sappiamo che probabilmente elmi rituali cornuti venissero usati per scopi cultuali, probabilmente legati a miti su animali sacri e poteri divini. È improbabile che fossero stati impiegati in battaglia per la quale sarebbero risultati molto scomodi e rischiosi oltre che ingombranti in nave. Inoltre nessuna fonte contemporanea menziona vichinghi con copricapi cornuti.
In Danimarca, a Viskø sono stati ritrovati due elmi di bronzo con delle corna risalenti all'età del bronzo (all'inizio del primo millennio a.n.e.). Erano probabilmente usati nelle cerimonie religiose e depositati nella palude dove sono stati ritrovati come offerte rituali. Funzionavano sia come elmi che come maschere ed erano dotati di occhi e becco adunco di un rapace, quasi a ricordare un gufo. Alcuni considerano le corna collegate al bue, avevano anche una scanalatura per inserire criniera di cavallo e penne di uccello alle estremità delle corna. Lungo il bordo si trovano immagini di navi, due per ogni elmo e sulla prua si trova un uccello acquatico (molto importante a livello simbolico) rappresentante la nave solare. Questo rappresentava il mito del viaggio eterno del sole fondamentale per l'epoca.

Probabilmente gli elmi rituali con le corna erano abbastanza comuni in Svezia occidentale dove si ritrovano varie incisioni rupestri di elmi cornuti come Sotetorp a Tanum, probabilmente intenti in un rito di onore al Sole, elemento centrale della religione nell'età del bronzo. Anche in Danimarca si sono ritrovate piccole figure di bronzo a Grevensvænge di uomini in ginocchio con elmi cornuti e un'ascia ornamentale in mano.  Lo stesso motivo viene ripreso su un rasoio trovato a Vestrup. In un collare da cavallo trovato a Fogdarp in Scania mostra uomini con elmi cornuti e anche una maschera trovata a Hagendrup mostra corna di bronzo.

Nella mitologia norrena, agli elmi venivano dati anche poteri magici come l'elmo magico Ægishjálmr del drago Fafnir che si dicesse capace di terrorizzare il cuore del nemico, oppure huliðshjalmr l'elmo della valchiria Brunilde che celava le sue sembianze.

2. I supereroi Marvel non sono gli Dei Scandinavi.

Odino Thor e Loki sono stati usati dalla Marvel per creare un fumetto e successivamente negli ultimi anni sono diventati famosi grazie alla trasposizione cinematografica con i tre film su Thor. Ovviamente tutto ciò ha ben poco a che fare con la mitologia norrena, ma vediamo brevemente alcune differenze nelle rappresentazioni delle tre divinità (ho scelto le tre differenze principali che ho notato per ognuno di loro). Premetto che non ho mai letto il fumetto e ho visto solo i primi due film di cui ricordo poco, per cui potrebbero essermi sfuggite alcune cose.


Odin
- Nella versione Marvel sacrifica il suo occhio a Yggdrasil, in realtà egli dovette cedere il suo occhio per bere alla fonte del gigante Mimir per acquisire la saggezza. Per quanto riguarda Yggdrasil egli rimase appeso all'albero per nove notti, ma questa è un'altra storia di cui non tratterò qui...
- Per la Marvel Loki viene adottato ancora in fasce da Odino, mentre in realtà per la mitologia Loki è suo fratello di sangue.
- A differenza della Marvel non esiste alcuna figlia Aldrif nel culto nordico.

Thor
- Nella mitologia Thor, figlio di Odino e Jord, non viene esiliato sulla Terra e non perde i poteri, non si innamora di nessuna Jane Foster ma al contrario sposa la bionda Sif.
- Invece della bionda e curata chioma fluente, Thor era solitamente rappresentato con folti capelli e barba rossi.
- Nel fumetto Thor sconfigge Loki durante i Ragnarok ed evita la Fine, mentre nella mitologia combratte contro il serpente di Midgardr e lo ucciderà per poi però morire dopo nove passi a causa del veleno del serpente.

Loki
- Secondo il mito, Loki è figlio di Laufey o Nal e del gigante Farbauti, mentre la Marvel ha invertito i nomi dei genitori.
- A differenza del fumetto, Loki e Thor non sono fratellastri ma compagni di avventure prima e nemici poi.
- Nella mitologia Loki morirà per mano di Heimdallr e non a causa di Thor.

3. I vichinghi non sono un popolo.

Non è mai esistito il popolo dei vichinghi, né una vikingland. I vichinghi non sono altro che uomini del Nord, i Northmanni che tra la fine del VIII secolo e la fine del XI avviarono il fenomeno delle spedizioni vichinghe dando il nome ad un'era e terrorizzando molte popolazioni. Dunque non una popolazione ma un'attività, allo stesso modo con cui usiamo il termine "pirati" che appunto definisce l'azione e non l'etnia. Il famoso saccheggio a Lindisfarne l'8 giugno del 793 al monastero anglosassone ha dato il via alla storiografia sulle spaventose incursioni vichinghe.
Le incursioni per mare non erano però prerogativa esclusiva degli uomini del nord. La loro spedizione si distingue dalle altre per la natura eterogenea con carattere commerciale, piratesco e di mercenariato a cui seguirono forme politiche di insediamento, per questo viene definita diaspora vichinga.
Il nome vichinghi deriva presumibilmente dai sostantivi aisl. 'viking' (fem.) e 'vikingr' (masc.) che indicano rispettivamente attività (commerciale, piratesca, militare) collegata alla navigazione e uomo imbarcato, commerciante, pirata, guerriero. Ma l'etimologia di tale nome è oggetto di controversie mai sopite. Molti continuano a usare 'vik' baia per spiegare la loro navigazione da una baia all'altra, ma così rimane il problema della parola 'viking' spedizione. Altre ipotesi sono state proposte tra gli studiosi ma non le indagherò qui.

In quest'anno terribili segnali si sono manifestati sulla terra di Northumbria, assai spaventosi per la gente; immensi lampi scossero la volta celeste e trombe d'aria e di fuoco e draghi volanti attraversarono il cielo. A questi segni seguì la carestia e dopo non molto, a sei giorni dalle idi di gennaio, le incursioni devastanti dei pagani causarono un danno irreparabile, per razzie e massacri, alla chiesa del Signore nell'Isola Santa. Dalla Cronaca Anglosassone, anno 793

4. Dreki è il nome corretto delle navi vichinghe.

La parola Dreki (antico norreno) è di origine romanza, ma comunque antica. Si trova anche nella strofa 66 della Vǫluspá dove Níðhöggr è definito appunto "dreki". È stata usata dai poeti del X e XI secolo e indica le navi da guerra che hanno un drago raffigurato sulla prua della nave (come la maggior parte delle navi).
Il plurale di Dreki è Drekar da cui probabilmente deriva la parola Drakkar, usata sopratutto in Francia. Dunque porta tre errori in una sola parola: di numero, morfologia e ortografia.

Ma la nave del re [Óláfr Tryggvason] era dotata di ottanta banchi separati ed aveva l’immagine intagliata di una testa di serpente a poppa e a prua: era chiamata “il Lungo Serpente”. Quando le panche erano occupate per intero ospitavano centosessanta rematori, i quali – nella battaglia di cui sto parlando – si dice fossero tutti muniti di corazze. Nelle venti panche presso la prora si trovavano pure quaranta preti: in battaglia davano il loro contributo più con la preghiera che con le armi. Da "Historia Norwegie"

5. I Ragnarok è plurale.

La parola "Ragnarøkkr" appare soltanto nell'Edda di Snorri Sturluson e nella Lokasenna, possiamo dedurne che ci sia stata una contaminazione tra le parole "røkkr" (masc. sing) e "rǫk" (neut. plur.) da cui deriva il "Ragna røkrs", ovvero il momento che attende Fenrir incatenato, come viene narrato nella Lokasenna, questo anche a causa dell'idea dell'epoca riguardo l'eclissi del paganesimo di fronte alla vera religione cristiana.
Nella strofa 44 della Vǫluspá si trova per la prima volta la parola "Ragna rǫk" e, come spiegato magnificamente da Marcello Meli nell'edizione curata da lui (Carocci editore), rǫk indica “causa”, “origine”, “portento”, “destino”, ma può indicare anche i racconti sugli dei o gli accadimenti che riguardano gli dei come in "tiva rǫk" ad esempio. Da queste informazioni possiamo dedurre che i "Ragna rǫk" designano i vari momenti fondamentali storici, avvenimenti importanti che segnano i cicli cosmici. È pur vero però che "røkkr" significa oscurità, crepuscolo, tenebra e dunque il "Ragnarøkkr" sarà il crepuscolo degli dèi.

Si colpiranno i fratelli e si uccideranno l'un l'altro, saranno dimenticati i legami di parentela. Violenza e perversione riempiranno il mondo. Tempo di asce e di spade, si frantumeranno gli scudi: tempo di vento e di lupi, e il mondo crollerà. Non vi sarà un uomo che vorrà risparmiarne un altro. Vǫluspá (trad. Bifrost)

Spero che questa prima parte vi sia piaciuta! 
E voi sapevate queste cose? Avete dubbi o domande sui vichinghi? 
C'è altro che vi piacerebbe sapere?

15 commenti:

  1. molto bello! complimenti. Chiara

    RispondiElimina
  2. Le altre le sapevo, ma sui drakkar mi hai colto impreparato!

    RispondiElimina
  3. Sugli elmi non cornuti ci sono rimasta decisamente male ahahahhha per il resto mi sono resa conto di sapere più cose di quanto pensassi (a parte il fatto che ho sempre pronunciato male la parola scandinavo)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahahah ma coooome XD Le corna sugli elmi in battaglia sarebbero solo controproducenti! Scandinavo è un errore comune, ma accettato. Se però riesci ad abituarti all'altra pronuncia è meglio.

      Elimina
  4. Grazie Giulia! spero ti piacerà anche la seconda parte che pubblicherò settimana prossima!

    RispondiElimina
  5. Molto interessante Angie!! Aspetto con curiosità la seconda parte, il mondo vichingo/norreno lo conosco molto poco, anche sequalche studioso di archeologia dice che le navi del popolo navigatore Shardana, abitanti della Sardegna, fossero strutturalmete molto simili a quelle vichinghe! Ma mi documenterò meglio! ❤️

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Alenixedda! È molto interessante anche quello che dici tu sulle navi sarde, se scopri qualcosa fammi sapere!

      Elimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  7. Uff! perchè lo leggo solo ora? Fb maledetto! Molto interessante, il termine Vichingo non potrbbe forse derivare dalla guardia Variaga degli imperatori bizantini?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E io vedo solo ora il tuo commento XD Ottimo ahahahah comunque grazie :D Per il termine vichingo non credo derivi da quello... ma le ipotesi sono ancora aperte

      Elimina

Grazie per aver letto questo articolo. Sapere la tua opinione mi aiuta a migliorare.