03 aprile 2014

# recensioni

Recensione "Casa di bambola" di Henrik Ibsen


Il mio amore per le opere di Ibsen è risaputo. Trovo i suoi testi attuali, originali, bellissimi. Non saprei spiegarne il motivo, ma dalla prima opera che ho letto ne sono rimasta affascinata e per adesso non mi ha mai delusa. Casa di Bambola forse è la sua opera più famosa anche se non la mia preferita. All'epoca dell'uscita suscitò tale scalpore che obbligarono a cambiarne il finale nelle rappresentazioni teatrali e nei ricevimenti veniva chiesto di non parlarne.


Titolo: Casa di bambola
Autore: 
Henrik Ibsen
Editore: Mondadori
Pagine: 192
Prezzo: 8,50 €
Data di uscita: 2002
voto: 
Trama: Per curare il marito, Nora in passato si è indebitata con un certo Krogstad. Per anni ha lavorato per pagare il debito, senza riuscire a liberarsene. Krogstad, che lavora nella banca di cui il marito di Nora è direttore, ricatta la donna perché gli ottenga una promozione. Quando il marito, che per altri motivi lo vorrebbe licenziare, viene a sapere tutto, si preoccupa solo della sua reputazione e rimprovera aspramente la moglie. La meschinità dell'uomo porta Nora a decidere di allontanarsi, per riflettere da sola su se stessa.


 RECENSIONE: La vicenda comincia alla vigilia del natale in cui viene mostrata una famiglia idilliaca dove la dolce e piccola mogliettina Nora allieta la casa con i suoi modi di fare, mentre il marito la adora viziandola con piccoli regali e si pavoneggia del suo potere. Il marito infatti è appena stato nominato direttore della banca e questo natale si preannuncia il più bello degli ultimi anni. Ma l'apparenza non ha niente di reale perché Nora non è la donna infantile, ingenua e tonta che mostra al marito, ma anzi è una donna che è andata contro la legge pur di salvare la vita al marito, che è riuscita negli anni a tenere il marito all'oscuro di questo segreto e che ora finalmente è pronta per saldare il debito che aveva contratto con un usuraio. Tutto potrebbe andare per il meglio, ma una serie di eventi porterà a galla la verità distruggendo quel nido di dolci menzogne che la famiglia aveva costruito sulla loro unione. Questa rivelazione porta a disintegrare i ruoli che si erano formati e mostrare la realtà delle persone dietro le maschere. Nora non può più accettare il suo ruolo dopo aver aperto gli occhi sull'amore falso del marito. Non può amare un uomo che non la conosce davvero perché lei stessa non ha avuto la possibilità di scoprire sé stessa ma ha sempre vissuto costretta in un ruolo di bambola che non le appartiene. Suo marito ha distrutto il suo amore dopo aver mostrato che ama più la sua reputazione di sua moglie. Non è Nora che ama, ma l'idea di potere che ha sulla mogliettina buona e brava. Nora si ribella e ormai non può più tornare indietro. Il suo nido idilliaco è distrutto ed è pronta a dire addio a tutto pur di trovare sé stessa e chiudere con le menzogne.
Casa di bambola è sconvolgente per le profonde tematiche che affronta riguardo al femminismo, all'ipocrisia, alla ricerca di identità personale se pensiamo all'epoca in cui è stato scritto. Ibsen ha anticipato i tempi e con una così sottile analisi umana, mostra tutta la sua grandezza di uomo e scrittore.
Il dramma si legge con piacere e interesse, l'intreccio narrativo cattura e appassiona per lasciare infine pieni di pensieri ed emozioni contrastanti. Non possiamo biasimare la scelta finale di Nora, ma anzi non poteva fare altrimenti per quanto questo possa turbarci. Più che una lotta per il femminismo è una lotta di libertà e di ricerca di identità. Trovo che sia una bellissima storia da leggere e su cui riflettere qualche tempo dopo averla letta. La bellezza di questo testo nasce da una consapevolezza più profonda di ciò che appare da una lettura superficiale.


COSIGLI DI LETTURA DEL PORTALE:
PER CHI: ama le opere teatrali e le storie di donne e ricerca di sé
COLORE: rosa
CLIMA E AMBIENTE: in una casa calda e accogliente

Voi lo avete letto? Che ne pensate?

2 commenti:

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